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Autore: LonelyWriter    04/12/2011    0 recensioni
Anna é una ragazza ribelle, che dopo la morte della madre si oppone a tutto e a tutti. Vive con il padre depresso e insofferente e il fratello Marco, che dopo la tragedia si occupa della casa e delle commissioni. Anna con il suo comportamento ribelle vive una serie di disavventure, nelle quali include disgraziatamente il tranquillo fratello Marco, fino all’inimmaginabile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anna arrivó a scuola camminando disinvolta. Nel patio del collegio c’era un cerchio di ragazzi e ragazze che parlottavano e ridevano. Si uní a loro salutando i suoi compagni di classe. Buttó il suo zaino al suolo, vicino a quello degli altri.
-“Come va ragazzi?”-
-“Tutto bene Anna. Oh non é che per caso c’hai i compiti di italiano?”- Le chiese Davide.
-“No cazzo mi sono dimenticata. Ma sicuro Alberto ce li ha li chiediamo a lui, tanto italiano é alla terza ora, e quel tonto di mate non si accorgerá di nulla.”-
-“Hai ragione. Aspettiamo quel secchione e poi chiediamo a lui.”-
Davide era uno dei suoi migliori amici. Le piaceva abbastanza, l’attraeva perché era un duro. Si trovava bene con alcuni dei suoi compagni di classe. Le piaceva ogni tanto saltare la scuola con loro. Specialmente quando c’era qualche stupida verifica.
-“Hey guarda! Arriva lo sfigato di tuo fratello! Hahah!”- Disse uno dei suoi amici.
-“Ah! Lascialo perdere, é un caso perso quello.”- Rispose lei annoiata.
Suonó la campana.
-“Dai andiamo dentro che c’abbiamo mate, la vecchia controlla sempre i ritardi.”- Disse Anna.
 
Marco entró in classe salutando i suoi compagni. Era ben visto dai suoi coetanei, era un ragazzo tranquillo e simpatico, che aiutava sempre quando qualcuno non capiva. I professori lo vedevano un po’ trasandato e poco curato, ma non avevano nulla da dire né sulla condotta né sui voti. Marco aveva i capelli castano chiaro, un po’ lunghi, che gli coprivano le orecchie. Aveva un volto rotondo e senza spigoli, e aveva gli occhi castano scuro. Aveva un buon fisico, non muscoloso ma ben formato e in salute. Vestiva quasi sempre con un paio di jeans e una maglietta bianca, con une felpa scura e scarpe da ginnastica, preferibilmente nere. Aveva l’aspetto di un ragazzo sfaticato e pelandrone, tanto pigro da non pensare a uno stile nell’abbigliameto, ma era tutto il contrario. Aveva preso i caratteri fisici da suo padre ma come carattere era tutto sua madre: preciso, operoso e paziente.
Posó lo zaino ai piedi del banco e si mise a chiacchierare con i suoi amici. Gli piaceva parlare di film. Giusto ieri ne aveva visto nuo spettacolare, e i suoi compagni erano sempre interessati a conoscere un buon film da vedersi la sera. Entró l’insegnante di inglese e tutti si sedettero ai loro posti.
 
Anna si stava guardando allo specchio piccolino che si portava sempre dietro per vedere se i suoi lunghi capelli neri erano ancora pettinati bene. Anna aveva gli occhi verdi, piuttosto scuri ed era alta quasi come suo fratello, attorno al metro e settanta. Aveva un bel fisico giá formato e attraente, magra al punto giusto, e senza bisogno di diete, perché lei aveva il metabolismo veloce, diceva il dottore. Si aggiustó un poco la frangia prima di essere ripresa dall’insegnante.
-“Segui la lezione Gaudio!”- Odiava essere chiamata per cognome.
 Ritiró lo specchio e si finse interessata. Ricevette una pallina di carta sul banco. Davide, ad un paio di banchi di distanza le faceva segno di aprirla.
“oggi ci vediamo del parco alle quattro, con Benny e Mirko, ci divertiamo” Diceva il foglietto. Anna fece un segno affermativo al compagno e cominció a copiare svogliatamente gli esercizi che dava la professoressa.
All’uscita da scuola, all’una, Anna tornó a casa per mangiare e prepararsi a uscire nuovamente. Per il ritorno lei e suo fratello prendevano lo stesso bus, peró non si sedevano mai vicini. Lei era sempre in fondo e lui nel mezzo. Arrivati a casa Anna si diresse in camera, buttó lo zaino a un lato e accese la Tv. Cominció a spogliarsi per cambiarsi. Dalla cucina veniva un aroma di frittata. Scese in cucina in biancheria per vedere cosa avrebbero mangiato. Marco aveva sbattuto due uova per la frittata e ora stava impanando un paio di bistecche. A un lato c’era il sacchetto del riso e un pentolino con acqua.
-“Per me niente riso, non mi va oggi.”- Disse avvicinandosi alla cucina.
-“Va bene.”- Fece spalluccie il fratello.
  
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