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Autore: Emily27    04/12/2011    3 recensioni
Una notte di passione potrà trasformarsi nella parola "amore"?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUINDICESIMO CAPITOLO

 

 

 

Una volta ritornato a casa Derek andò a sedersi sul dondolo di legno nel porticato. Abitando in una zona piuttosto tranquilla trovava piacevole restare fuori a godersi il fresco della sera, ascoltando il silenzio, rotto soltanto dal rumore delle poche auto che passavano lungo la via. Era rilassante. Ma in quel momento Derek rilassato non lo era per niente. Si dondolava in modo nervoso, con le braccia conserte e la fronte corrugata
Hotch, Hotch... Se non fosse stato per lui, in quel momento non si sarebbe trovato seduto sul dondolo. Il suo tempismo era stato perfetto. Era inutile, non riusciva a domare il forte fastidio che lo coglieva ogni volta che il suo capo rivolgeva ad Emily attenzioni particolari. Il motivo per cui avevano trascorso la notte a Houston non era quello che lui si era immaginato, e quando era venuto a conoscenza della verità, si era sentito davvero uno stupido per aver pensato che volessero trascorrere del tempo in intimità, quando invece Emily si trovava dolorante in un letto d'ospedale. Ciò però non significava che Aaron non provasse interesse verso di lei, ormai l'aveva capito. Questo pensiero non lo rallegrava, ma si rendeva conto che con molta probabilità Hotch avrebbe saputo offrirle un rapporto stabile e sicuro, che Emily si meritava, non le mille incertezze che popolavano i suoi pensieri. Da un lato era stato un bene se quella sera non avevano fatto l'amore, altrimenti le cose si sarebbero ulteriormente complicate. Forse sarebbe stato meglio smetterla di tormentarsi, di porsi tante domande che non lo portavano da nessuna parte, e lasciare che le cose andassero come dovevano andare.

 

* * *

 

Emily aveva trascorso il fine settimana in completo relax, leggendo, concedendosi una passeggiata nei dintorni di casa e rispondendo ai messaggi e alle chiamate dei colleghi della squadra, che si erano informati sulle sue condizioni di salute. Il lunedì mattina il dolore alla testa era quasi scomparso del tutto e si era recata alla BAU ormai in perfetta forma.
Era alla sua scrivania a lavorare su alcuni incartamenti quando vide Garcia venire verso di lei.
“Tesoro, la grande Penelope ha dato inizio alla missione top secret” annunciò andandole vicino. Si abbassò su di lei e in tono cospiratorio le comunicò: “Sono riuscita ad avere da Will il numero di telefono di alcune amiche di JJ e le ho contattate, avendo la loro completa disponibilità ad organizzare l'addio al nubilato.”
“Perfetto” sussurrò entusiasta Emily. “Cena e dopocena?”
“Ma certo cara. Le faremo una sorpresa.”
“Io ho già in mente alcuni localini...”
“E per concludere un bel maschione che esibendosi in uno strip le farà passare la voglia di sposarsi” disse Garcia maliziosamente provocando la risata di Emily.
“Tu ne conosci per caso qualcuno?” domandò quest'ultima facendo l'occhiolino.
“Cosa state confabulando voi due?” si intromise Derek comparso in quel momento davanti a loro.
Emily e Penelope lo squadrarono da capo a piedi, poi si guardarono mettendosi a ridere. Lui le osservò perplesso.
“Argomenti vietati ai soggetti maschili” rispose Garcia facendogli cenno di andare via.
“Estremamente vietati” aggiunse Emily, per poi riprendere a parlare con la collega.
“Pensavo ad un nuovo locale in cui fanno anche il karaoke...”
Le due donne alzarono gli occhi su Morgan, il quale non accennava ad andarsene.
“Derek!” esclamarono all'unisono.
“Ok, me ne vado” disse lui affrettandosi a tornare al suo posto, sotto lo sguardo fulminante di Emily e Penelope, le quali ripresero il discorso definendo i punti della loro missione top secret.

 
La giornata trascorse in modo tranquillo, senza che nessun caso urgente arrivasse sulla scrivania di JJ. Un po' prima di terminare il suo lavoro quest'ultima chiamò Will, il quale quella sera sarebbe rincasato prima di lei, per fornirgli istruzioni circa la cena da preparare. Un sorriso le illuminò il volto mentre pensava al suo futuro marito davanti ai fornelli, con Henry da accudire. Non era semplice gestire una casa e una famiglia con il tipo di lavoro che lei svolgeva, ma i sacrifici e la fatica che ciò comportava venivano ampiamente ripagati ogni volta che il suo piccolo Henry le regalava un sorriso, ogni volta che Will la guardava con amore. Le aveva chiesto di sposarla quattro mesi prima, durante una cena a lume di candela. Aveva organizzato tutto: il bambino dai nonni, il cibo cucinato da lui, un mazzo di rose rosse. Quando voleva sapeva essere terribilmente romantico. Anche se la carne si era un po' bruciata, il dolce non era lievitato, ed erano dovuti andare a prendere Henry per un improvviso attacco di febbre, quella era stata la serata più bella della sua vita.
JJ spense il pc, mise in ordine la scrivania e lasciò il suo ufficio per andare a casa. In corridoio si imbattè in Emily e insieme si diressero all'ascensore.
“Will sta preparando la cena, spero non mi mandi a fuoco la casa.”
“E' così terribile in cucina?” chiese Emily alla collega.
“Forse ho un po' esagerato, ma diciamo che l'arte culinaria non è proprio il suo forte” affermò JJ scuotendo il capo con aria sconsolata, quasi subito sostituita da un dolce sorriso. “Ma lui si impegna, ed io lo apprezzo.”
“Altri discorsi proibiti ai maschi?” domandò Derek comparso alle spalle delle due donne ferme ad aspettare l'ascensore, di cui in quel momento si aprirono le porte. Vi salirono tutti e tre.
“Stavamo parlando di uomini ai fornelli” rispose Emily lanciandogli un'occhiata complice.
“Non per vantarmi, ma cucinare mi riesce piuttosto bene” sostenne Morgan serio.
“Ah sì? E quale sarebbe il tuo piatto forte?” chiese divertita JJ.
“Uova alla Derek.”
L'ascensore li portò al piano terra e gli agenti uscirono nel parcheggio, sotto ad un cielo che si stava coprendo di nubi scure. La prima ad arrivare alla macchina fu JJ, gli altri due proseguirono verso le loro.
“Uova alla Derek eh... Così io avrei assaggiato il piatto forte dello chef” constatò Emily intanto che svoltavano l'angolo.
“Il meglio” fece Derek con aria di sufficienza. “A proposito di cibo, stavo pensando che potremmo andare...” Si bloccò vedendo una figura familiare appoggiata al cofano del suo suv. “Amanda...”
“Buonasera agente Morgan” civettò la ragazza.
Emily la osservò con curiosità mentre si avvicinava a Derek, senza degnare lei di uno sguardo.
“Che cosa ci fai qui?” le chiese lui un po' seccato.
“Dopo la serata di giovedì credevi che non ti avrei cercato?” rispose Amanda appoggiandogli le mani sul petto.
Emily, capendo di non avere ragione di rimanere lì, salì sulla sua auto che si trovava accanto al suv. Derek allontanò la ragazza da sé e fece per muoversi in quella direzione, ma in un gesto inaspettato Amanda gli buttò le braccia al collo e lo baciò sulla bocca. Lui si scostò, incrociando lo sguardo rattristato di Emily, la quale mise in moto e se ne andò.
“Non era il caso che tu venissi qui” disse Derek ad Amanda manifestando una certa irritazione.
“Allora non dovevi dirmi dove lavoravi...” replicò lei facendolo innervosire ancora di più.
“Questo non significava che tu dovessi venire a farmi la posta.”
“Credevo ti avrebbe fatto piacere.”
“Come puoi ben notare non è così.”
“Ho capito, preferisci quell'insipida zero-zero-sette in gonnella” disse Amanda con sarcasmo, indicando col capo dove fino a poco prima era posteggiata l'auto di Emily.
Derek, del tutto spazientito, la prese per un braccio, portandola, senza troppa gentilezza, verso un punto imprecisato del parcheggio. Lei si divincolò.
“Posso trovare la mia macchina anche da sola” si adirò, guardandolo con gli occhi luccicanti di rabbia.
“Allora fallo, e sparisci” le ordinò lui secco, rafforzando le sue parole con una gelida occhiata.
Derek tornò indietro e salì sul suv, mentre iniziavano a scendere le prime gocce di pioggia. Vide Amanda che poco lontano andava via con un fuoristrada e sbuffò, ancora stizzito. Poi, poco a poco, l'irritazione svanì, e il suo volto assunse un'espressione desolata, mentre guardava l'acqua piovana rigare i vetri. Era certo che Emily si fosse fatta un'idea sbagliata circa la maniera in cui aveva trascorso la serata di giovedì.

 
Emily ritornò a casa con i capelli e gli abiti bagnati, avendo percorso il tragitto dalla macchina al portone del suo palazzo senza un ombrello, che la riparasse dal violento acquazzone che si stava abbattendo su gran parte della città.
Si fece subito una doccia indugiando sotto al getto tiepido, poi con indosso l'accappatoio andò in camera. Tirò fuori da un cassetto dell'armadio dei vestiti puliti che mise sul letto, dove si lasciò cadere stendendosi su un fianco con la testa appoggiata ad un braccio. La stanza era in penombra e dietro le tende tirate la pioggia sferzava i vetri, Emily la poteva udire. Che sciocca era stata a illudersi riguardo a Derek, quando invece niente era cambiato. La ragazza venuta ad aspettarlo dopo il lavoro ne era la prova. Le faceva male il pensiero che lui fosse stato fra le sue braccia, e che soltanto la sera dopo avrebbe fatto l'amore con lei, pur sapendo che sarebbe andato a ferire i suoi sentimenti. Le lacrime che aveva cercato di trattenere scesero prepotentemente a bagnare il suo viso, mentre se la prendeva con se stessa, per essersi innamorata di Derek e non riuscire a strapparselo dal cuore.

  
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