Nel buio angosciante del piccolo
bagno del laboratorio,
18 si era
messa seduta in un angolo,rannicchiata in modo pietoso.
Con il volto per metà nascosto
dalle ginocchia unite, fissava il vuoto,
pensando al tempo passato,senza
coinvolgere le sue emozioni.
Che cosa era la sua vita?
Che senso aveva?
I ricordi che le passavano davanti,sia nitidi che offuscati,
erano quasi tutti di 6 e di suo
fratello.
Non aveva più nessuno.
Né suo fratello,ne
6.
“Perché mi hai mentito,6…” mormorò a bassa voce.
“Avevi promesso…che mi saresti
sempre stato vicino…e tu non ci sei più…”
“Traditore…traditore….”
L’immagine di un fiore blu le
balenò in mente.
Pensò al suo campo…al loro campo.
“Eri così gentile con me…perché mi
hai lasciato da sola…”
Gli occhi cominciarono ad
abituarsi al buio.
18 si guardò
il vestito bianco,ultimo regalo di numero 6.
Dapprima candido e immacolato,si era mutato in un orribile straccio sporco di sangue e di
terriccio. Vide scintillare una lucina.
Era l’unica perlina rossa rimasta
sulla montatura dell’anello.
Tutti quei regali,altro non erano che palliativi?
Delle tangenti per pagare la sua
negligenza?
Poteva anche darsi che non l’avesse mai amata.
Una cocente delusione pulsava nel
petto di 18.
Ora che era sola,si
sentiva vuota ed inutile.
La sua vita non aveva più alcun
senso.
A questo punto,le
sarebbe andato bene tutto.
Ormai,mamma
e papà non avevano più un volto.
Non si ricordava più di loro.
E la storia del principe azzurro,ormai,era come bruciata nella fornace,
assieme a numero 6.
Tutte menzogne.
La morte dei genitori. La vera
natura dell’uomo,e l’unico scopo della donna.
Tutti le avevano nascosto la verità.
A nessuno importava di lei.
A nessuno era importato mai nulla
di lei.
17,6…mamma e papà…nessuno.
Era sola. Non avrebbe mai avuto
più nessuno.
Non le importava più nulla.
Si sfilò l’anello,lo gettò nella tazza del gabinetto,e senza cambiare
espressione,
tirò lo sciacquone.
Non le importava più nulla.
Lentamente,aprì
la porta,e ritornò al laboratorio.
Lì trovo Gero ad accoglierla.
“Ti sei data una rinfrescata,18?” domandò con una velenosa gentilezza.
La ragazza fece un cenno,ma rimase a fissare il vuoto.
“Molto bene…” abbozzò l’orco,per poi darle una borsa di plastica.
“Penso che questo ti sia caduto
prima…”mormorò dandole le spalle.
18 aprì la borsa,e
ci trovò il completo che aveva comprato con 6.
Per una frazione di secondo il suo
volto si rattristò,
ma subito dopo,deglutendo,18 spinse quel
sentimento nello stomaco.
“Mettiti il vestito,18…quello che indossi è ridotto ad uno straccio.”
ordinò lo scienziato,rimanendo immobile.
La ragazza non obbiettò,e si cambiò come da ordinato.
Quando ebbe finito di
infilarsi i guanti,Gero
si voltò,e sorrise.
“Sei bellissima” mormorò,prendendo con se l’altro abito.
La ragazza non disse nulla.
Gero rimase in silenzio ad
osservarla,poi aprì la porta della sua stanza.
“18…dicevi di voler vedere tuo
fratello,vero?Allora seguimi.”
Stavolta un qualcosa la fece
risollevare un attimo.
Annuendo debolmente,seguì l’orco cattivo presso il laboratorio nascosto.
17 era proprio lì.
Svestito,e
simile ad un manichino,steso sul letto operatorio.
La scatola con dentro il cuore di numero 6 era di fianco a lui.
In gola aveva moltissimi tubi,collegati a dei respiratori.
18 rimase a guardarlo,senza dire nulla.
Nella stanza vi erano quattro
strani contenitori,dall’uso ignoto,ai suoi occhi.
Nei primi due erano impressi i
numeri 17 e 18.
Il terzo e il quarto,non avevano nulla.
“Tra poco…tuo fratello si
sveglierà. Quando lo avrò mutato in un cyborg,
inizierò con te. Ma prima,dovrai attendere,18” disse Gero,avvicinandosi.
Con gentilezza,la
prese sotto braccio,e l’avvicinò al contenitore 18.
18 guardò un
poco perplessa la cosa,e indietreggiò quando Gero
aprì la capsula premendo un bottone.
Un timore immenso iniziò a
possederla.
“Questo è il tuo nuovo letto,18. Entra.” disse pacato Gero.
18 non disse nulla,ed entrò.
Lentamente,la
capsula si richiuse,lasciando un piccolo oblò come finestra per il mondo
esterno.
La ragazza cominciò a sentire
freddo. Guardando in basso,notò che i suoi piedi
stavano congelandosi.
“Non temere,18.
Sarà come fare un lungo sonno!”
Così dicendo,l’orco
premette un pulsante.
Il rumore di una turbina coprì il
resto.
18 rimase a fissare il vuoto…
e piano piano
il suo mondo…il suo crudele mondo,
divenne nero.
Ma lei non disse più nulla.
Se solo in quel modo si fosse
avvicinata alla morte,seppure temporanea,
le andava bene.
Ormai non aveva nulla che la bloccava.
Chiuse gli occhi in un ultimo
respiro,prima che tutto diventasse nulla.
E cadde nel sonno profondo,come le principesse fiabesche.
*
* * *
Quanto tempo era passato,dal suo sonno?
Cosa era successo al mondo,in sua assenza?
Solo il buio dell’incoscienza
accompagnò 18 nel suo sonno.
Una cosa simile alla morte la
ingoiò viva.
Ma prima di addormentarsi,si era messa il cuore in pace.
Per lo meno,non
avrebbe più dovuto fare nulla…
In un certo senso,la sua pace l’aveva raggiunta,in quel inferno congelato.
Poi,una
piccola lucina.
Gli occhi di 18 si aprirono
lentamente,vedendo ancora buio.
Chi osava svegliarla…?
“Bentornata tra noi,18…” disse la voce ormai famigliare di Gero.
18 mise a fuoco lentamente.
Davanti a sé vi era Gero,con dei baffi e dei capelli ancora più lunghi,
e con un maggior numero di rughe.
Il laboratorio era rimasto uguale.
Quanto tempo era passato?
“Hai dormito bene?Sono passati ben
tre anni,18…hai fatto un sonno lunghissimo.”
3 anni.
Erano passati
come un
nanosecondo.
La ragazza uscì dalla capsula,riscaldandosi piano piano alla
luce del neon.
Nel lettino dove prima giaceva il
fratello,
ora vi era un grande telo che copriva
un qualcosa di ignoto.
“Ah,lo
stai guardando,18?” domandò Gero,giungendole alle spalle.
“Che cos’è…?” domandò 18,parlando per la prima volta dopo tanto tempo.
“Ma come,18…non
lo riconosci?Si tratta di tuo fratello.”
Questa frase lasciò interdetta la
ragazza.
Anche suo fratello,ormai…non era più umano.
Ma non gliene importava.
Gero afferrò un lembo del telo,e tirò,scoprendo 17.
Il ragazzo giaceva come prima,con gli occhi spalancati.
Ma i suoi occhi umani,ora erano stati rimpiazzati da dei gelidi vetri azzurri.
Ogni imperfezione della pelle era
tolta.
Pareva una bambola di porcellana.
Perfetta. Inquietante.
“Non trovi
che io abbia fatto un buon lavoro,18?” domandò orgoglioso di se Gero.
“Non c’è molta differenza tra il
suo vecchio aspetto e questo.
L’unica differenza,è che ora la sua forza è inimmaginabile,e la sua vita
eterna!”
18 si mise
una mano davanti alla bocca.
Vedere suo fratello in quello
stato,la fece intristire.
Non riusciva più a piangere,ma ricordava le parole di 6: “Non volevo che diventaste
mostri come me…”
Ora 17 avrebbe sofferto come numero 6?
“17...”mormorò 18,inginocchiandosi.
“Non temere fratellino…io…diventerò come te…non ti lascerò da solo…”
Gero intanto,raccolse
un telecomando,e si avvicinò.
“Che facciamo,18?Lo
attiviamo,il tuo bel fratellino?” domandò.
18 non proferì parola,ma lo scienziato lo fece comunque.
Premendo un pulsante,le pupille di 17 si illuminarono.
Gli occhi iniziarono a muoversi,e così il resto del corpo.
Il primo respiro dopo anni di
nulla entrò nei suoi polmoni,
emettendo un gemito secco. 17 guardò la
sorella con occhi sorpresi.
Si mise a sedere sul lettino,scrutando entrambi confuso.
“S…so…Sorellina?” mormorò “D…dove
mi trovo?”
“17…” mormorò lei,abbracciandolo alla vita “Sei tornato...!!!”
Il neo-androide
la guardò confuso,per poi mormorare
“Ma perché mi abbracci,18?Spostati.”
La frase gelò la sorella,che però obbedì.
Gero si avvicinò alla sua
creazione.
“Bentornato,17.
Ora sei rinato come androide…” disse semplicemente,scoprendo
uno specchio.
Il ragazzo si alzò lentamente dal
lettino,barcollando leggermente.
Posò una mano sullo specchio,e osservò il suo riflesso.
“Questo…sono io??!” domandò alla
sorella.
18 non disse nulla.
“Io…come ero
prima??Non ricordo…” si domandò dubbioso.
“Splendido.” commentò
Gero,carezzandosi i baffi.
“Sono riuscito a resettargli la memoria!!!”
Le emozioni di 18 riaffiorarono
per un momento.
Una lacrima le scese dagli occhi.
“17…Numero 6
è morto. Lo hanno ucciso!!!”
Numero 17 osservò la sorella in
modo indefinibile,poi disse con tutta naturalezza
“…Chi è questo numero
6??!”
La frase di 17 sconvolse 18.
Non si ricordava di Roku?
L’unico loro amico,nonché l’unica persona ad averli amati??!
“Inutile,18.”
ridacchiò Gero “17 ricorda solo di te e me. Per il
resto,ho deciso di fare
pulizia nella sua mente.”
18 iniziò a singhiozzare.
“CHE NE HAI FATTO DI MIO
FRATELLO??!” domandò,rivolta all’orco
“RIDAMMI INDIETRO 17!!!!!!!!”
Gero scosse la testa.
“Impossibile. Ormai è diventato un androide…”
A queste parole, 18 scoppiò in un
pianto dirotto,
nonostante la sua promessa di non provare
più emozioni.
Era disperata.
17 non era più lui.
Voleva indietro suo fratello!!!!
17 guardò la
sorella sorpreso,poi si voltò verso Gero.
“Tu…hai fatto piangere la mia
sorellina?”
E così dicendo,si
avvicinò.
“Beh,e
con questo?Non dovrebbe importartene,17!Ormai sei un androide,no?”
17 arrivò a circa ad un metro dal
creatore,poi fissò un punto vuoto.
“Io non sono più umano.” disse senza emozioni.
Una nocca schioccò,senza preavviso.
Gero assunse un
espressione sorpresa.
E in meno di un secondo,17 lo colpì al volto con un calcio.
L’orco cattivo andò a sbattere
violentemente contro un macchinario,per poi rialzarsi.
“CHE CAZZO TI PRENDE,17???TU NON PUOI RIBELLARTI!!!”
urlò,tenendosi la faccia con una mano.
17 rimase a fissarlo,poi,sotto gli occhi esterrefatti di 18,sradicò con estrema
naturalezza una tubatura, e si avvicinò all’orco.
“Qui qualcosa non va!!!” iniziò a borbottare Gero,in panico.
17 non disse nulla,e lo colpì di nuovo con il palo,facendolo sputare sangue.
18,alla
vista del sangue dell’orco,sorrise istintivamente,
emettendo una folle risatina.
Stava provando piacere…
“Non so perché,ma
se qualcuno fa piangere 18,mi viene voglia di massacrarlo”
mormorò insensibile 17.
Così dicendo, tentò di colpire
Gero,che schivò all’ultimo momento la potentissima sprangata
,che fece piegare in due un apparecchio elettronico.
“FIGLIO DI PUTTANA,SEI DIFETTOSO!!!” urlò l’orco,sfoderando la sua magnum 44 e puntandogliela contro.
L’androide
parve non dare peso all’arma,e cominciò a colpire il
laboratorio
a casaccio,distruggendo molti
macchinari complicati.
“Stronzo,fermati!!!Il mio laboratorio!!!” urlò Gero pieno di
rabbia,facendo fuoco.
I proiettili sorprendentemente
colpirono 17,ma caddero accartocciati a terra,
come piccoli sassolini.
Gero e 18 rimasero stupefatti.
Di colpo,18
si riprese,e urlò a 17,piena di rabbia
“17!!!MASSACRA
QUEL BASTARDO!!!!!”
L’androide
obbedì,e si scaglio con grande velocità verso Gero.
Con un colpo,lo
prese ad un braccio.
Il suono di un osso che si rompe rimbombò nella stanza,seguito dall’urlo disumano di
Gero.
18 sorrise,e
continuò “ORA LE GAMBE!!!”
Il fratello fece per colpire
ancora l’orco,ma questi prese di nuovo il telecomando,
e schiacciò il bottone,urlando.
”FERMO,MALEDETTO!!!”
qualche istante dopo,17 lasciò cadere la
tubatura,e si accasciò a terra come morto,
lasciando gli occhi sbarrati.
18 iniziò a boccheggiare,mentre Gero si stava rialzando lentamente.
“Sto’ stronzo…”
ringhiò,dando un calcio al ragazzo,inerte.
“Non potevo immaginare che fosse
difettoso,ho dovuto arrestarlo…dovrò lavorarci
ancora,a quanto pare…”
Così dicendo,caricò
il fratello sul tavolo,e si fasciò il braccio fratturato con un pezzo di
stoffa.
“Allora mi sa che inizierò con te
18…” disse,tirando fuori una siringa piena di Diamond Ring.
18 prima iniziò ad indietreggiare,ma poi,rammentando la sua promessa,non si mosse più.
Che sarebbe cambiato? Ormai cosa le
importava,di diventare come 6?
Anzi…se come 17 avesse dimenticato
l’androide…
tanto meglio.
Gero,quasi
a leggerle nella mente,ridacchio.
“Per punizione,18,io
ti lascerò alcuni ricordi…tra cui quelli di 6.
Non voglio che tu diventi come tuo
fratello,che si è ribellato.
Sarai docile docile…eh
eh!!!”.
18 fece un
ultima smorfia di dispiacere.
Convinta che non ne avrebbe più fatte,e che non avrebbe più provato emozioni,
lasciò cadere un ultima lacrima.
Ci fu una leggera puntura al
collo.
Poi più nulla.
Al risveglio-pensò,prima di cadere in coma- cosa avrebbe provato?