Sono pronta, si sono pronta.
Tra pochi minuti salirò su quel palco e li sbalordirò. Chiunque loro siano. Devo passare questo provino, devo vincere.
Hanno detto che, chi vincerà, per un anno sarà a contatto con una band, di cui non hanno voluto fare il nome, che prenderanno gli oneri e i doveri di fare da mentori ai vincitori del provino.
Stare insieme ad esperti non potrà far altro che migliorare le mie doti, ed io ho bisogno di migliorare.
La ragazza punk prima di me ha quasi finito il suo pezzo, me lo dice il suo fidanzato che l’ha accompagnata ed ha assistito alla sua esibizione come “sostegno morale”. Gli sorrido gentilmente, come per dirgli “grazie per avermi avvisata”.
Sento l’ansia aumentare. Il respiro diventa affannoso. Calmati Nicki, ce la puoi fare. Stringevo fra le mani il mio bracciale portafortuna, regalatomi dalla mia migliore amica, nonché coinquilina, Christine. E’ il mio turno. Avanzo a passi pesanti e con la testa bassa. Arrivo sul palco, la luce è forte e calda, i miei occhi cercano questa band misteriosa, quando ad un certo punto incontrano degli occhi familiari, freddi, color ghiaccio.
Ai suoi lati c’erano un uomo barbuto, con occhiali da sole e capelli lunghi nero corvino, ed un altro con degli occhi verdi ed uno sguardo da togliere il fiato.
Non potevano essere davvero loro. Non poteva essere davvero lui.