Dopo quell’avvenimento avevamo deciso di mandare avanti il piano comunque… la settimana andò avanti normalmente, come al solito per me e Luka, e adesso anche Meg, non successe niente, infatti ce ne stavamo per i fatti nostri a parlare del più e del meno per quando fosse noioso…

Continuammo così finchè non arrivò, finalmente il fatidico weekend.

Come diceva il piano, io e Luka saremmo andati da loro per primi, per conoscerli visto che erano i nostri vicini di camera… Così, piano uscimmo dalla nostra stanza e Luka busso.

“Aspetta, chi parla per primo?” mi chiede Luka, con una strana faccia.

“Tu hai bussato, tu parli!”

“Come sarebbe a dire? Non è giusto! Io non sono capace di attaccare bottone!” risponde lui alzando un po’ la voce.

Io lo guardai torva “ Perché io ti sembro socievole?” . Lui mi guardò un attimo, e poi rise, diciamo che io sembravo un maschio e lui una femmina… eravamo uno il contrario dell’altro…

“ Facciamo che parliamo assieme, per darci forza!” Prima che potessi rispondere vidi la porta aprirsi, ci aveva aperto Louis, e adesso ci guardava in modo strano, si vedeva che non aveva la più pallida idea di chi eravamo!

“Stiamo nella stanza accanto, pensavamo di venire a conoscere i vicini!” rispendemmo assieme con il miglior sorriso che riuscivamo a fare. Louis ci guardava sempre più storto, poi disse : “ Una maschio e una femmina nella stessa stanza? Sono cambiate le regole per caso?”

“Oh, no lui è gay e io stavo in camera con una futura assassina…” risposi come per giustificarmi, un po’ in imbarazzo, chissà perché poi…

Notai subito la faccia che fece quando dissi che Luka era gay, aveva impercettibilmente sbarrato gl’occhi per un secondo, ma l’avevo notato…

Ad un certo punto vidi Harry arrivare alle spalle di Louis, e con sguardo interrogativo ci chiede chi siamo, così spiegammo di nuovo la stessa storia…

“Beh, possiamo entrare? Per conoscersi appunto…” balbetta Luka, era nervoso, gli strinsi la mano quando mi accorsi che tremava…

Certe volte non lo capivo, lo preoccupavano cose stupide…

Harry di malavoglia ci fece entrare, Louis era che ci osservava, soprattutto Luka, con faccia curiosa, forse era per quello che era preoccupato… Così pensai di prendere io l’iniziativa…

“Bene io sono Ale e lui è Luka… siamo nuovi a scuola, più o meno, qualche consiglio?” dissi io tanto per parlare di qualcosa…

“Io ne avrei uno, state lontani dai tipi che sembrano volerti uccidere se solo li guardi e createvi un gruppo…” dice Louis, meccanicamente.

“Questo lo sapete fare bene” sussuro, non ero riuscita trattenermi, non capivo  perché se ne stavano circondati dai quei sbavatori.

“In effetti hai ragione, ma con un gruppo intendiamo un gruppo di amici, come il nostro…” ribatte Harry, sembrava un tantino infastidito della nostra presenza.

“Io invece intendevo che loro non sembrano per niente vostri amici!” dico, questa volta più sicura.

Me ne pento subito dopo, infatti sento quattro occhi guardarmi in cagnesco, io abbasso lo sguardo e prendo la mano di Luka per cercare sicurezza, quello che stavo facendo non era da me, non sono mai stata particolarmente socievole anzi sono sempre stata timidissima, quindi non vedevo l’ora che almeno questa parte del “piano” finisse presto…

“Intende dire, che sembrano solo dei cani bavosi che vi vanno dietro senza conoscervi… almeno uno di loro ha mai perso veramente tempo a conoscervi?” dice Luka stringendomi forte la mano. Gli sorrisi, era tornato in se.

“Che ne volete sapere voi? Neanche voi ci conoscete! Nessuno dei due! Ora andatevene!” disse Harry quasi urlando, alzandosi e indicando la porta, avevamo toccato un punto dolente, si capiva, Louis continuava a guardarsi le scarpe, ma ad un certo punto lui ferma Harry con una mano, senza dire niente. Così parlai io, e dissi esattamente quello che stava pensando: “è quello che stiamo cercando di fare, conoscervi! Non leccarvi il culo, solo esservi amici! L’avete detto anche voi, in questa scuola bisogna avere amici!” a quel punto mi alzai presi la mano di Luka e lo tirai verso la porta e li salutammo, ma prima di uscire Luka disse, ricordando cosa dovevamo fare: “Abbiamo anche un’altra compagna di stanza, più o meno, sta sempre da noi, penso che dovreste conoscere anche lei!”

Con quella frase uscimmo e ce ne tornammo nella nostra stanza. Chiusa la porta, sclerammo!

“Oddio! Menomale che eri tu a dover parlare! Sei diventato un ghiacciolo!” gli gridai divertita.

“Ma hai visto come mi fissava strano il tipo liscio? Cos’è non ha mai visto un gay dichiarato? Qualcuno che non ha paura di nascondere quello che è veramente?”

Continuammo così tra mille risate finche Meg non si svegliò dal suo coma pomeridiano e incominciò a tirarci i cuscini per farci smettere di gridare, quando ci tranquillizzammo le raccontammo tutto dall’inizio!

Finalmente avevamo creato un contatto, e loro finalmente avevano conosciuto qualcuno di cui fidarsi!

 

Forza ditelo! ditelo che questa storia fa davvero schifo!
Sappiate solo  che se continuate così io non continuo!
Mi sembra davvero stupido continuare a scrivere per nessuno! 
Cioè che fatica fate a scrive "Carina" oppure "è la cosa peggiore che abbia mai letto?"
Non serve molto! se questa soria vi interessa almeno un po' e quindi voleta continuare a leggerla dovrete scrivere qualcosa...
Ah si mi scuso per il pietoso capitolo... 
Non mi avete ancora risposto... la volete si o no una storia per Ale, perchè l'idea c'è! e potrei trovare un modo per inserirla nella storia...
Questo è un addio se non commentate, quindi

ADDIO                                        
A.  xx                          .