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Autore: TheMask    05/12/2011    5 recensioni
Questo delirio è offerto da...
Lupa nera depressiva & co.
se siete tipi sportivi, palestrati, magri, attivi e sani... non vi conviene incontrarmi per strada mentre porto a spasso la mannaia,
Ma se siete tipi depressi, con una possibilmente corta aspettativa di vita e qualche brufolo di troppo...
questo delirio fa per voi: il tripudio della banalità, che trasformerò si spera in qualcosa di meglio...
Abbiate pietà!
Backup era fuggito.
Non si parlava d’altro all’Wammy’s Hause. Qua e la si vedevano gruppetti di persone che bisbigliavano, ma non appena l’ombra di uno dei temuti e odiati sorveglianti spuntava, le persone si disperdevano, ostentando indifferenza.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao gente!
lo so che non aggiorno da un sacco ma.. beh, eccomi qua!
visto che nello scorso chappy non sono stata molto chiara, ecco:
Beyond: occhi rossi e potere

Tipa misteriosa: occhi rossi e potere
Ombra stron.. pardon, Ombra: occhi rossastri, niente potere




L si risvegliò con un forte dolore alla fronte.
Aprì lentamente gli occhi, e si ritrovò appoggiato a una parete, con, davanti a se, la misteriosa ragazza di prima.
“Scusami per prima”
L si alzò di scatto.
Non era possibile!
“Ehi calma, mica mordo!”
Aveva la stessa identica voce dei Beyond, le stesse inclinazioni, le stesse occhiate.
La osservò a lungo senza proferire verbo.
Ma chi era?
Aveva la forma di Beyond, Beyond aveva le sue forme, lei viveva in lui e lui viveva in lei.
Gli stessi lineamenti, la stessa diafana pelle, gli stessi occhi.
Rossi.
Penetranti.
Posati su di lui.
Per niente rassicuranti.
“Chi sei?” le chiese, cercando di non lasciar trasparire il suo choc.
Lei sorrise al suo indirizzo.
“Chi sono io?”
Chinò indietro il capo e rise.
In modo disumano.
Peggio ancora di Beyond.
In effetti Beyond non aveva mai voluto spaventare L.
Ma lei… lei si divertiva così tanto.
Lei non aveva mai amato nessuno.
Era Buio allo stato più puro.
Lei.
Lei era il vero Buio.
Ne Beyond, ne l’Ombra, con lei in giro, potevano aspirare a quel ruolo.
D’un tratto divenne seria.
“Chi sono io?”
Inclinò la testa di lato, e per un attimo a L parve di vedere Beyond, che lo fissava.
“Io.”
Si avvicinò.
“Io sono.”
Prese le spalle di L e lo guardò negli occhi, sadica.
“Il Buio. E tu, Lawliet? Che sei? ”
Lui non chiese come sapeva il suo nome.
Poi lo mollò, dandogli una spinta all’indietro.
E riprese a ridere.
A farsi beffe del mondo, che si era divertita a spaventare.
L la guardava con tanto d’occhi.
Uguale. Uguale a B.
La stessa mente distorta.
Ma lei era… a suo modo diversa. Era cattiva. Era ancora meno sana mentalmente.
Chissà se anche lei sognava, come B, di vedere la data vitale del mondo.
La ragazza si sedette, appoggiata a un muro.
L si avvicinò cautamente.
Si sedette di fianco a lei.
“Tu.. conosci per caso… Beyond Birthday?”
Lei si voltò a fissarlo ancora, mettendo a dura prova il suo sguardo.
“Beyond Birthday… si, lo conosco. ”
“Già.. emm... siete proprio simili.”
“Ma davvero? ”
Sembrava seria.
“Ma.. tu invece… che ci fai qui?”
“Hai presente quel ragazzo che ti ha così cortesemente rapito? Ecco, lui! Lui vuole… gli occhi miei e di Beyond. E per averli mi ha rinchiuso qua, a farmi morire di fame, visto che sa bene che in altri modi gli sfuggirei, e adesso dovrebbe avere la porta aperta per uccidere Beyond. Ora che tu sei fuori campo. Sai… siete proprio simili… per questo prima ti  ho colpito. Ma poi ho capito che non potevi essere tu: nessuno per quanto stupido si imprigionerebbe da solo.”
“Cosa?”
“Hai sentito.”
“Dobbiamo uscire! Assolutamente.”
“Si, sono d’accordo con te. Sai, in realtà sono appena arrivata, non ho avuto modo di andarmene, ma ora provvederemo.”
“Si… ma… emm… da dove pensi di fuggire?”
“Io non fuggo. Io esco. E da dove si esce genio? Dalla porta.”
L la guardava come se fosse un alieno.
Lei si alzò, e si avvicinò alla porta, esaminandola.
“Si può fare. ”
Detto ciò si inginocchiò, e dagli anfibi, estrasse una piccola rotellina di metallo seghettata.
Si rialzò, e cominciò a segare i cardini.
L si avvicinò.
In pochi minuti il primo cardine era saltato.
“Tieni, renditi utile Lawliet”
L non era molto abituato a ricevere ordini, ma non discusse.
Intanto, la ragazza controllò ancora una volta la porta.
Una volta che L ebbe finito, si fece rendere la rotellina, che si infilò in tasca.
Si allontanò di qualche passo, e senza attendere che L si scostasse diede un mirato calcio alla porta, che cedette con uno schianto assordante.
L fece un salto indietro.
Lei uscì, senza badare a lui, che la seguì.
C’erano delle scale, che portavano sia giù che su.
L stava per salire, quando vide che lei invece scendeva.
Incuriosito la seguì.
“Dunque… dovrebbero essere… qui!”
Un tavolo.
Ricoperti di armi.
“Si, eccola, la mia piccola!”
Così dicendo il Buio prese una mannaia, più grande del normale, rilucente di una strana luce.
La infilò sotto la giacca, e risalì le scale, con L che la fissava, chiedendosi in che cavolo di casino si era cacciato, nella vita.
Riuscirono a uscire senza altre difficoltà.
Erano in campagna.
Lei cominciò a camminare.
“Ma.. dove andiamo? Come fai a orientarti”
“Se vuoi seguirmi fallo. Se no trovati un’altra strada, chiaro? Non ti ho chiesto di venirmi dietro come una pecora.”
Nonostante la risposta brusca L non si offese, e continuò a seguirla.
Dopo un paio di kilometri, quando già L stava per farle altre domande che probabilmente non le sarebbero piaciute affatto, scorse… una moto.
La prima parola che gli venne in mente fu: gigantesca.
Un mostro nero.
Lei si avvicinò, e montò in sella.
“Allora, vieni, o no?”
“Emm.. io non so andare in moto.”
“Allora arrangiati.”
“Beh, posso provare, aspetta”
L era conscio che quella era la sua unica possibilità per uscirne.
Salì, accuciandosi dietro.
Dopotutto c’era un sacco di spazio.
Certo, non era molto sicuro, ma o così, o niente.
L deglutì.
“Parti pure”
“Non sto aspettando te” rispose lei con una freddezza inumana.
Ad un tratto, un gigantesco falco nero si posò su un ramo li vicino.
Lei sorrise.
“Lui è il mio falco. Lo trovai da pulcino. Era diverso dagli altri, come me. E mi ha sempre seguito da allora. Non pensare mica a strani riti satanici.”
Detto questo scoppiò nuovamente in una risata, per poi accendere il motore e partire, seguita da un falco, che volteggiava sopra di lei.
Nel vento, L aveva un dubbio.
“COME FAI A CONOSCERE BEYOND?” urlò alla velocità.
La sentì ridere più forte.
“BEYOND… è IL MIO CARO FRATELLINO! ”
Ancora una risata echeggiò nell’aria.







Angolino autrice che deve ANCORA finire i compiti....
Ehilà, gente!
felici che io sia finalmente tornata a aggiornare (pensate a Manny)???
Braviiiiiiiiii!!!!!
E allora Manny si aspetta tante tante tante recensioni!
:D
dai scherzo! Però se avete voglia... insomma, non mi fa mica schifo un commentino, vhe?
vabbè, non vi annio oltre!
Kiss
Mina
  
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