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Autore: serenity 92    06/12/2011    3 recensioni
Elena Gilbert è una studentessa modello di Seattle, la sua è una vita ricca di soddisfazioni e appagante.
In una afosa notte di mezza estate tutto però cambia; la morte dei suoi genitori segna l'inizio della fine; lei e la sua migliore amica Serena si troveranno ad affrontare una vita nuova dove tutto ciò che è lecito e giusto svanirà.
Le tenebre incombono su di loro, la minaccia è così vicina. " non stava succedendo veramente continuavo a ripetere nella mia testa, ma era tutto reale. Faceva male, era un dolore così intenso... eppure avrei preferito accusare quel dolore in eterno piuttosto che vederlo sparire nuovamente nella notte; il dolore del suo morso non era lontanamente paragonabile al dolore della sua assenza, non riuscivo a resistere a quegli occhi iniettati di sangue, purtroppo erano divenuti la mia priorità e se avessi avuto la possibilità di scegliere avrei venduto l'anima al diavolo piuttosto che perderlo; ma purtroppo io non disponevo della facoltà di scegliere "
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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matter of appearances

Pov Elena.

<< Elena non credo che dovresti prendertela così tanto, a suo modo magari voleva essere gentile >> disse Serena dopo che mi risvegliai dal mio stato di trance e avevo realizzato quanto facilmente quel ragazzo mi avesse ridicolizzato.
<< Se dare un nomigliolo stupido da queste parti significa essere gentili, allora sono solo degli imbecilli maleducati >> dissi io, ancora adirata, il problema non era il nomignolo in se: "polipetto", ciò che mi aveva dato fastidio era il tono, come se sapesse già che mi sarei infuriata, come se mi conoscesse da una vita mentre invece io lo avevo visto solo nella mia mente malata.

Quello sguardo era così magnetico, i suoi occhi rapaci sembravano avere l'accesso nei meandri della mia mente, possibile che mi dovesse succedere anche questo? I guai non finivano mai.
Inoltre, come se non bastasse, era dannatamente bello, una di quelle bellezze impenetrabili, scure, enigmatiche... Il genere di persone che in molti avrebbero evitato ma io non appartenevo a quel gruppo di persone giudiziose.

Cerano così tante cose che non quadravano più nella mia vita, gli ultimi giorni avevano rotto tutti gli equilibri che per diciassette anni mi ero impegnata a mantenere, con forza il mondo mi aveva voltato le spalle rendendomi per la prima volta l'anello debole della catena; vivere con il timore di morire ogni giorno, vivere con la paura di essere giunte alla fine, vivere ingannando le persone a te più care, vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, questa non si può chiamare vita.

L'apparenza inganna e la storia lo insegna, una sola domanda mi tormentava?
Di chi ci potevamo fidare?

Persino la Bibbia lo insegna: in origine Lucifero era il cherubino
 più bello, più splendente e più vicino a Dio, chiamato quindi Lucifero ("portatore di luce"), che però, proprio per questa sua vicinanza, credette d'essere non solo come Dio, ma più potente dell'Onnipotente stesso, peccando così di blasfema superbia e ribellandosi al volere di Dio. Radunò a sé un terzo delle schiere angeliche e muovette guerra contro l'Onnipotente, suo Creatore, che lo vinse e lo precipitò dal Cielo insieme ai suoi angeli devoti. La loro caduta durò 9 giorni, ed infine l'inferno si spalancò sotto di loro, inghiottendoli.
Secondo la tradizione, in quel momento il vero nome di Lucifero venne "cancellato dai Cieli", con l'imposizione che nessuno lo pronunciasse mai più, e col comando che venisse chiamato da allora in avanti "Satana" (cioè, l'"Avversario"). Comunque, lontani dalla luce divina, i meravigliosi angeli si mutarono in orridi demoni, e da allora il solo scopo demonio, invidioso, furente e menzognero, fu quello di trascinare gli uomini, novelli e privilegiati figli di Dio, nella sua dimora di disperazione per l'eternità.


Persino gli angeli stessi possono tramutarsi in creature del male, guardai la dolce Serena e mi resi conto che non sarebbe mai potuto accadere, lei era da sempre la persona più buona che avessi mai incontrato.

<< Elena potremmo fare un salto al Mystic Grill, ho sentito dire che si radunano tutti lì quando non c'è lezione, magari ci saranno anche Caroline e Bonnie, sai oggi a mensa le ho conosciute e mi sembrano davvero simpatiche >> disse la mia amica,
<< Va bene hai vinto tu >> dissi per farla contenta, non avevo granchè voglia di uscire ma potevo fare un sacrificio per lei.

Andai a vestirmi, indossai un paio di shorts rossi, una semplice camicetta blu a maniche corte, le Superga dello stesso colore  e infine un sottile cerchietto dello stesso colore dei pantaloncini, un velo di trucco ed ero pronta.
Scesi le scale e aspettai che anche Serena finisse di prepararsi; venti minuti dopo ci avviamo verso il grill.

Varcammo la soglia, era davvero un locale affollato; gremito di studenti liceali, alcuni dei loro genitori in disparte, alcuni lavoravano come camerieri come Matt che con la divisa stava girando a prendere le ordinazioni; la mia sensazione di disagio crebbe a dismisura ma Serena più caparbia che mai si incamminò verso due ragazze che la salutavano e le facevano cenno di avvicinarsi, erano Bonnie e Caroline.
La seguii a ruota, ciò che meno desideravo era restare da sola in mezzo a tutta quella folla, non per timidezza ma perchè ero il tipo di ragazza che avrebbe combinato qualche danno se avessi preso l'iniziativa da sola.

<< Ciao ragazze >> ci salutarono con entusiasmo, noi sorridemmo e ci sedemmo al loro tavolo,
<< Sono contenta che abbiate deciso di fare un salto, qui ci si diverte >> disse Bonnie con dolcezza,
<< Ma è sempre così pieno di gente qui? >> chiese Serena perlustrando con lo sguardo il locale, quando i suoi occhi tornarono a guardare noi colsì una nota d'amarezza, era forse delusa perchè sembrava mancare una sola persona,
<< Si, questo è il nostro posto di ritrovo, non è certo un locale di lusso ma ci dobbiamo accontentare, questa cittadina non sembra poterci offrire di più >> disse Caroline con una punta dispregiativa nel tono,
<< Volevo presentarvi Elena, la mia migliore amica >> disse Serena,
<< E' un piacere conoscerti, tutta la scuola non fa altro che parlare di voi >> disse l'allegra brunetta,
<< E' un piacere anche per me ragazze >> risposi sorridendo, beh non era poi così male socializzare pensai,

Mentre parlavamo Matt si avvicinò al tavolo e chiese a Serena se voleva ordinare qualcosa, solo successivamente rivolse la stessa domanda a me ma con un tono decisamente più imbarazzato, le guance gli si infiammarono rendendo il suo viso ancora più dolce se è possibile,
<< Una coca-cola grazie >> risposi con gentilezza guardandolo scrivere sul suo block-notes, era tremendamente carino ma evitai di fissarlo con insistenza per non metterlo ancora più in difficoltà.

Quando si allontanò fu caroline a parlare: << Sembra che il nostro Donovan si sia infatuato >> disse con tono accativante,
<< Dai Caroline non fare così, sai quanto sia timido Matt >> la rimbeccò l'amica,
<< Elena ci è abituata a questo genere di attenzioni, a Seattle quando faceva parte delle Cheerlaeder aveva persino un fanclub >> rivelò Serena,
<< Ti avevo pregato di non raccontarlo, non è una cosa di cui intendo vantarmi >> dissi io scocciata,
<< Tu eri una cheerlaeder? perchè non me lo hai detto? Noi abbiamo un posto libero in squadra, circa una settimana fa hanno trovato Claire, una ragazza dell'ultimo anno, morta mentre era in campeggio con il suo fidanzato, ma il campionato inizia tra un mese e io sto cercando disperatamente una sostituta, solo che non trovo nessuna che sia capace a fare una cosa elementare come una rondata! >> disse Caroline,
<< Ma io... io veramente... >> iniziai, cercando una scusa plausibile per rifiutare l'invito,
<< Sarà felice di partecipare alle selezioni, non è così Elena? >> disse all'improvviso Serena; la fulminai con lo sguardo perchè questa volta non l'avrebbe passata liscia, lei mi sorrise divertita, giurai a me stessa che l'avrebbe pagata,
<< Oh si certo, parteciperò >> risposi sconfitta,
<< Allora ti aspettiamo domani alle 4.00 pm in palestra >> disse la bionda sorridente,
<< Io credo che parteciperò alle selezioni per la squadra di pallavolo >> disse Serena mettendosi più comoda sulla poltroncina,
<< Meredith Sulez, una nostra grande amica ne sarebbe contenta, cercano nuove atlete valide dato che l'anno scorso sono arrivate seconde alle regionali >> disse Bonnie a Serena,

Mentre mi chiedevo chi fosse questa Meredith, Matt ci portò da bere: Caroline aveva ordinato un martini bianco, Bonnie un campari, Serena un'analcolico alla frutta e io, come sempre la più banale, una coca-cola, sorrisi tra me e me quando matt mi porse la bibita evitando accuratamente di sfiorarmi, il che era difficile perchè il tavolo era piccolino.
<< Questo ragazze lo offre la casa >> disse per poi scomparire dietro il bancone,
Le due ragazze risero, fu Caroline a spiegarci: << In tre anni che lavora qui, non ci ha mai offerto una bevuta... chissà come mai oggi è uscito dagli schemi >> poi riprese a ridere,
<< Oddio mi sento in imbarazzo >> dissi ad alta voce e mi incominciai a maledire, ecco adesso penseranno che sono un' emerita cretina.

L'attenzione della mia gaffe venne immediatamente meno, era appena entrato nel locale Stefan Salvatore e ciò aveva catalizzato l'attenzione del reparto femminile, al suo passaggio le ragazze, soprattutto le più piccole iniziarono a bisbigliare; in quel momento mi fece tenerezza: doveva essere difficile sopportare quel grado di attenzioni, sentirsi sempre come un fenomeno da baraccone solo perchè gli ormoni delle ragazze al suo passaaggio si infianmmavano.

<< Guarda un po' chi c'è Bon, Stefan non esco con nessuno perchè ce l'ho di cristallo Salvatore >> disse Caroline con tono maligno,
<< Smettila Care, non mi sembra il caso di portargli rancore >> la rimproverò Bonnie, 
<< Ma scusa mi hai vista? Non sono stata scelta come fotomodella per caso >> continuò la bionda,
<< Semplicemente non sarai il suo tipo di ragazza >>,
<< Stronzate, io dico che è gay >>
disse Caroline,
<< Non credo che sia gay, probabilmente è un ragazzo che bisogna saper prendere, vedi sta sempre in disparte forse aspetta quella giusta >> la interruppe Serena tenendo gli occhi fissi sul giovane,
<< Beh fammi sapere se ottieni dei risultati, potresti diventare il mio idolo >> disse la bionda con evidente tono di sfida,
<< Beh Serena non si tira mai indietro, perchè non vai adesso a parlarci, facci vedere di cosa sei capace >> dissi io, ok lo ammetto mi stavo vendicando per pochi minuti prima quando mi aveva costretta a dare una risposta affermativa alla richiesta di Caroline,
<< Stronza >> mi sussurrò lei prima di alzarsi e dirigersi verso di lui cercando di inventarsi una scusa plausibile.


Pov Stefan.

Stavo ordinando da bere quando una cascata di capelli rossi si sedette sullo sgabello al mio fianco, mi voltai e vidi il viso aprirsi in un sorriso perfetto, bellissimo, era la ragazza nuova, quella nuova con cui avevo parlato la stessa mattina per  le selezioni della squadra, ma ora cosa voleva?
Avevo appena cacciato per cui la fame era controllabile se non fosse a causa del suo profumo così allettante avrei potuto tranquillamente dire che ero sazio.

Lei aveva un odore diverso da quello di tutte le altre, stando a digiuno dal sangue umano per così tanto tempo era molto più facile percepire le sottili differenze tra un sangue e l'altro... Il suo era però qualcosa che non avevo mai sentito: emanava un debole miscugio tra fiori di campo e incenso; un odore che non avevo mai percepito e che mi incuriosiva.
Avercela così vicina mi metteva in difficoltà ma ero un gentil uomo della seconda metà del '800, non potevo certo andarmene sarebbe stato davvero un comportamento da villano.

<< Buon pomeriggio Serena >> dissi gentilmente portando alla bocca il mio calice di vino bianco,
<< Ciao Stefan volevo chiederti se tu saresti d'accordo a fare un ripasso generale di storia, sai oggi il compito non è andato affatto bene e io e Elena abbiamo proposto un ripasso per le prossime lezioni, sempre che voi siate d'accordo >> disse tutto d'un fiato senza guardarmi negli occhi,
<< Per me non c'è nessun problema, un po' di ripasso non farebbe male neanche a me >> risposi mentendo spudoratamente, era la decima volta che frequwntavo il liceo, la decima volta che mi sarei diplomato,
<< Grazie mille >> disse e poi calò un silenzio imbarazzante,
<< Posso offrirti qualcosa da bere? >> chiesi poichè anche se sarebbe stato meglio non volevo che se ne andasse,
<< oh certo, emh... prendo quello che hai preso tu... >> rispose lei alzando finalmente lo sguardo,
<< Perchè non ti fai offrire da lei qualcosa da bere, i tempi sono cambiati fratellino >> ci interuppe Damon con una delle sue solite macabre allusioni,
<< Damon anche tu qui, non dovresti essere in qualunque altro pisto, magari lontano da me? >> chiesi stizzito,
<< No, qui mi diverto molto di più >> rispose per poi mischiarsi tra la folla,
<< Scusalo, la gentilizza non fa parte delle sue doti >> cercai di spiegare,
<< Ho notato che il vostro rapporto è un po' burrascoso, posso chiederti perchè? >> mi chiese lei interessata,
<< Beh è una storia piuttosto lunga, non vorrei annoiarti >> risposi, non potevo proprio raccontarle niente.

Il rapporto odio - amore tra me e Damon durava da quando Katherine era morta, o almeno finchè ero convinto di questo.
Damon era sempre stato lontano da questa città perchè troppi amari ricordi erano legati a Mystic Falls; qui era nato il nostro amore ossesivo per quella graziosa fanciulla che si era rivelata il più temibile dei mostri. Ci aveva amaliati e costretti a combatterci l'un l'altro per accapararci il suo amore, lei non aveva mai avuto il coraggio di scegliere e ci aveva trasformati entrambi, poi era stata catturata e presumibilmente bruciata nella vecchia chiesa lasciandoci soli ad affrontare tale situazione; eravamo due mostri e non avevanmo la minima idea di come controllarci.
Per anni non ebbi notizie di Damon, si unì ad un gruppo di mercenari in Europa, dietro di lui lasciama solo morte, distruzione e disperazione per coloro che sopravvivevano.
Lo rincontrai nel 1922 a Chicago, durante gli anni più oscuri della mia esistenza; fu la strega Gloria a farci incontrare e se io ero l'emblema della malvagità lui era qualcosa di più... era l'oscurità rincarnata.
Lo temevo perchè mi reputava il responsabile della morte di Katherine e sapevo che non mi avrebbe mai perdonato a meno che non si fosse innamorato nuovamente, ma questo era impossibile... Damon non avrebbe più amato, Damon non avrebbe più sofferto, Damon non provava più alcun sentimento.

Negli anni avevo imparato che era molto più facile vivere se lui era lontano, avevo saputo risvegliare grazie a Lexi la mia umanità e la vicinanza di mio fratello era l'unica cosa che minava quell'equilibrio surreale che tanto avevo faticato a costruirmi.
La mia storia non poteva essere raccontata, nessuno avrebbe capito, neanche questa ragazza che tanto sembrava voler sapere sul mio conto.

<< Potresti invece raccontarmi di te... sono sicuro che la tua storia sia molto più interessante... >> dissi infine,
lei sembrò tentennare in un primo momento, tenendo un comportamento schivo tipico delle persone che nascondono un segreto inconfessabile,
<< Sono cresciuta a Seattle, una realtà così diversa da questa, con i miei genitori; ho frequentato uno dei licei più stimati della città, conosco Elena fin da quando eravamo due bambine e ho un rapporto così stretto con lei che credo sia la sorella che non ho mai avuto; abbiamo così poco in comune eppure non ci siamo mai separate... Volevo diventare un medico, trasferirmi nei paesi più poveri a prestare servizio ma poi ho deciso di trasferirmi qui con Elena dopo la morte dei suoi genitori e ora, precisamente, non so che fare della mia vita?  >> disse puntando l'accento sull'ultima parte del discorso;
<< E come mai proprio Mystic Falls e non New York, Los Angeles? per ragazze di città deve essere frustrante un tale cambiamento >> dissi interessato, mi piaceva smisuratamente la tonalità della sua voce, un canto melodioso, sembrava il tipico suono dei cori angelici descritti nel paradiso di Dante,
<< Beh anche questa è una storia lunga... non vorrei annoiarti >> mi rispose con tono divertito ripetendo le mie parole,
<< Ognuno di noi ha una parte di storia che preferirebbe non raccontare, avere dei segreti è forse la cosa che accomuna ognuno di noi >> dissi con riecheggi filosofici,
<< Sono d'accordo con te Salvatore >> mi rispose felice che non avessi indagato ulteriormente, ma la curiosità premeva, non avrei resistito a lungo... perchè mi sarebbe piaciuto conoscere la sua storia, tanto non poteva essere più inconfessabile della mia.


Pov Elena.

Osservavo Serena a distanza ed ero così contenta per lei, si stava intrattenendo a parlare con Stefan e ciò stava infastidendo Caroline che, probabilmente, non era abituata ad essere seconda a nessuna; ma questi erano i risultati per chi entrava in competizione con Serena, lei era irresistibile in tutta la sua personalità, lei da una battaglia usciva sempre vincitrice e illesa, una peculiarità non da sottovalutare.
Quando Bonnie convinse Caroline ad andare a casa sua per studiare rimasi per qualche minuto seduta al tavolo da sola, ma la situazione stava diventando imbarazzante; terminata la coca-cola decisi di dirigermi verso Serena per interrompere la sua conversazione, conscia che mi avrebbe odiata.

Camminavo tra le persone a fatica, erano tutti presi da una partita di football che trasmettevano alla televisione, quando sentii una voce suadente bisbigliarmi all'orecchio,
<< Guarda un po' chi si rivede... >>, resistetti all'impulso di svenire poichè avrei perso quel briciolo di dignità che mi era rimasto.
Mi voltai e davanti a me cerano due occhi azzurri che si inchiodarono ai miei... Damon Salvatore stava davvero tentando di uccidermi con quello sguardo,
<< Ma da dove sei spuntato tu? >> chiesi allarmata, non lo avevo visto entrare nel locale, cioè me ne sarei accorta, non poteva sfuggirmi la presenza di quel ragazzo che si insinuava nella maggioranza dei miei pensieri,
<< Ti stavo osservando da un po' polipetto >> disse lui con voce irrisoria,
<< Non te lo ripeterò più: smettila di chiamarmi in quel modo odioso >> dissi adirata, ma come poteva essere una sola persona così tanto odiosa,
<< Sei una piccola permalosa >> mi additò lui,
<< Ma come fai a dirlo se neanche mi conosci >> fu la mia secca risposta,
<< Quel che ho visto già mi basta >> disse con un sorrisino per niente tranquillizante,
<< Ma tu sei sempre così maleducato, antipatico e presuntuoso? >> chiesi io con un tono altrettanto canzonatorio,
<< La ragazzina ha tirato fuori le unghie... allora non sei la santarellina che vuoi far credere di essere >> disse trattenendomi per un braccio e facendomi avvicinare a lui.

Adesso ero così tanto vicino da poter sentire la fraganza che la sua pelle emanava, un profumo sensuale che inebriò subito la mia mente, i suoi occhi da vicino rivelavano le più svariate sfumature ed erano magnetici, non riuscivo ad abbassare lo sguardo anche se avrei tanto voluto poterlo fare.
I suoi capelli neri corvini sembravano così soffici che avrei voluto affondarci le mani dentro, la sua bocca rosea, anche se esprimeva sentenze taglienti, sembrava così morbida che avrei voluto appoggiare le mie alle sue in quel momento.
Il suo corpo muscoloso fasciato da un paio di jeans scuri aderenti e una t-shirt bianca mi stimolava a posarci le mani sopra e percorrerlo centimetro per centimetro.

Ma a Damon Salvatore certi comportamenti non sfuggivano e non si lasciava scappare di certo occasioni come queste per sfoderare una delle sue brillanti battute: << potresti evitare di mangiarmi con gli occhi, metti a disagio le persone >>,
<< Illuso, non crederai davvero che io sia attratta da te? >> dissi con il tono più convincente che potessi formulare, non avrei ma e poi mai lasciato cadere il discorso, non con un essere superbo come lui perlomeno,
<< L'unica che si illude di poter in un futuro prossimo uscire con me... sei tu polipetto >> mi rimbeccò come se avesse letto nella mia mente i pensieri di poco prima,
<< Non c'è ragione per cui io mi intrattenga a parlare con te... >> dissi non sapendo cosa rispondere in verità.
Feci per allontanarmi da lui ma fu impossibile, mi strattonò per la seconda volta nel giro di cinque minuti,
<< Occhio a non farmi arrabbiare "angioletto" non ti conviene essere scortese nei miei riguardi >> disse con uno sguardo tagliente che lasciava al silenzio che seguì il significato delle sue parole; rimasi spiazzata dal suo nuovo nomignolo, che fosse un allusione? Sapeva qualcosa?
Rimasi in un primo momento silenziosa soppesando le sue parole ma lui proseguì: << hai perso la lingua? >>,
<< Stavo pensando a quali cose orribili potresti farmi se ti ignorassi semplicemente >> dissi cercando di stemperare la situazione,
<< Tu non lo immagini neanche >> mi rispose << ed è proprio per questo che non mi ignorerai >> disse lui serioso e poi mi trascinò in un angolo della saletta, le teste della maggioranza delle persone si voltarono verso di noi, il bel Salvatore che si intattiene con una ragazzina stimolò l'invidia del sesso femminile.

<< Che intenzioni ha la tua amichetta? >> disse ammiccando verso Serena e Stefan,
<< Credo che non ci sia niente di male se fanno conoscenza e se tu non monopolizzassi la mia attenzione li raggiungerei >> risposi seccata, mi aveva trascinato lontano dalla folla per chiedermi di Serena e stefan, era anche lui attratto dalla mia amica? Non glie ne importava un fico secco di me? Mi stava venendo la nausea a causa del suo comportamento,
<< Non travisare le mie parole, non mi importa niente della tua amica, in realtà non mi importa di nessuno, voglio solo evitare che mio fratello si infili in un circolo vizioso >>,
<< Credo che tuo fratello sia abbastanza grande per decidere da solo cosa fare >>,
<< Continui a rispondermi male, te l'ho già detto che non ti conviene >>
disse lui bloccandomi contro il muro, posizionando le sue mani ai lati così che non avessi via di fuga,
<< Se pretendi che ti faccia le moine ti sbagli di grosso >> risposi sostenendo il suo sguardo a fatica,
<< Sei coraggiosa Elena, mi domando fino a che punto? >> disse lui con voce bassa e roca a pochi centimetri dalle mie labbra; poi si staccò e si disperse tra la folla.

Rimasi lì impietrita per qualche minuto ancora incredula, avevo appena avuto uno scontro con Damon Salvatore a viso aperto e mi sentivo decisamente svuotata... aveva il potere di amaliarmi, di rendermi insicura e quel che è peggio: fragile.

Raggiunsi Serena che mi accolse con un sorriso smagliante, possibile che non si fosse accorta di nulla?
<< Stefan ci ha appena invitate a casa sua per un ripasso di storia insieme, ti va? >> mi disse la mia amica, implorandomi silenziosamente di annuire,
<< Certamente... è un' ottima idea >> risposi mentre lentamente riprendevo il controllo sul mio corpo e la mia mente,
<< Allora vi aspetto venerdì pomeriggio >> disse lui gentilmente,
<< Ci vediamo a scuola >> risposi precedendo la mia amica fuori dal locale.

Quando mi voltai per vedere dove fosse incrociai gli occhi di Damon che mi fissavano dal bancone, "oh merda ancora lui" pensai; lui alzò il suo bicchiere in mia direzione e poi bevve il liquido in un sorso, dannato Damon Salvatore: l'uomo che intercambiava ogni giorno la duplice faccia della medaglia.

Serenity 92





Note dell'autrice: SALVEEEEEEE, sono tornata, lo so che ci ho messo tanto ma ho avuto davvero tanto da fare tra esami e tutto il resto.
Spero che il capitolo vi piacerà... Ho adorato mentre lo scrivevo il battibecco tra Damon e Elena e spero che piacerà anche a voi.
Come nella vita sono sempre in ritardo, perciò perdonatemi davvero!!!! 
Vi voglio ringraziare, perchè anche se non tutti voi lasciano la recensione mi fa piacere che è letrta da molti di voi e che alcuni l'hanno persino aggiunta tra preferite, seguire e ricordate! 
Non credevo davvero che sarebbe potuta piacere come storia!
Lasciate la vostra recensione e fatemi sapere se c'è qualcosa che non vi piace, ogni vostro consiglio per me è importante. Alla prossima. Kiss
  
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