Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: _DreamerL490_    06/12/2011    1 recensioni
Tutto nasce dalla passione per la musica. Una ragazza sta vivendo il suo sogno; gira il mondo con la sua band e sono entrati a far parte della sua vita i 30 Seconds to mars. Nel giro di due anni tra peripezie e sorprese tutto cambierà.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Reneé*

It’s Christmas time!!

Oggi sarebbero arrivati i miei genitori, non li vedevo da una vita, loro sapevano che ero incinta, ma non mi avevano mai visto con il pancione: non sapevo cos’aspettarmi. Tra poco sarebbe arrivata anche la madre di Jared; con Constance avevo un rapporto magnifico, mi trattava come una figlia e certe volte mi capiva di più della mia stessa madre. Io ero già sveglia, il clima natalizio si stava facendo sentire, l’aria sembrava più frizzante ed anche il mio spirito lo era. Jared continuava a dormire, aveva nascosto la testa sotto il cuscino per non essere disturbato dalla luce e l’unica parte del corpo che si poteva intravedere da sotto le coperte, erano le mani. Non volevo svegliarlo bruscamente, così mi alzai e andai a cambiarmi. Ogni giorno che mi vestivo e poi andavo a guardarmi allo specchio, mi sembrava che la pancia era più grande. Ero arrivata quasi al settimo mese e mi sentivo come una mongolfiera ambulante ma Jared mi ripeteva sempre che ero magnifica e le mie lamentele finivano lì. Ritornai in camera e lo ritrovai nella stessa posizione in cui l’avevo lasciato, ma non poteva dormire ancora per molto, tra poco la casa sarebbe stata affollata dai parenti e amici. Mi avvicinai al letto, presi la coperta e la tirai giù. L’aria fredda sfiorò la sua pelle e lui iniziò a borbottare qualcosa d’incomprensibile, con una mano cercava la coperta e con l’altra la sveglia.
"Buongiorno!" esclamai contenta.
"Giorno…"rispose sbadigliando. Si era seduto sul letto, il viso era ancora assonnato e i capelli sparati in aria.
"Andiamo, vestiti" dissi con le mani sui fianchi.
"Quanto sei rompi" disse sbadigliando di nuovo.
"E tu no eh?!" risposi. Lui mi sorrise e con una mano mi tirò verso di se. Mi baciò, sorrise di nuovo e disse:" No, io sono perfetto". Iniziai a ridere e lo spinsi verso la porta del bagno. Appena vi si chiuse dentro, scesi al piano di sotto per controllare come stavano procedendo i preparativi. Tutto e tutti erano pronti. Shannon stava guardando la Tv insieme a Vicki mentre Frà giocava con Andreas. Solo Tomo stava lavorando, era in cucina che si dava da fare con il dolce.
"Ben alzata" disse mentre montava la panna.
"Hey!che dolce stai facendo?" chiesi cercando di curiosare.
"La Red velvet…come state?" disse.
"Mah bene, oggi siamo attivi" risposi avvicinandomi a lui. Con un braccio mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte.
"Hey tu!lo so che mi senti, per cui comportati bene con la mamma. E tu piccolo panda va ad aprire la porta, qualcuno ha suonato" continuò.

Erano arrivati i miei genitori, mia sorella e Constance. Jared li stava facendo accomodare e si salutavano calorosamente. Non li avevo mai visti così con lui, c’era qualcosa sotto. Appena mi videro, corsero da me e mi abbracciarono come non mai.
"Buon Natale!Come stai?" dissero in coro.
"Bene, come mai questo calore?" risposi. La loro reazione mi aveva stupito, forse ero io che non li vedevo da tanto, oppure era lo spirito natalizio che aveva effetti strani sulla mia famiglia.
"A te la gravidanza fa male!Ti sembra che non ci siamo mai comportati così con te?" domandò mio padre divertito. Io annuì, non mi ero ancora abituata alla loro presenza.
"Tua figlia è sempre buffa!è maschio?" disse mia madre.
"Non lo sappiamo, vogliamo che sia una sorpresa" rispose Jared. Si era infilato vicino a me, aveva notato la mia reazione e di sicuro voleva tenermi d’occhio.
"Imprevedibili come sempre" disse mia sorella.
"Scusate, ma devo andare da Constance" dissi facendomi spazio tra di loro. Appena la trovai, l’abbracciai e lei come tutti mi chiese come stavo e informazioni sul bambino.


Il pranzo si era svolto come in una famiglia normale. Tutti avevano fatto i complimenti a Tomo per la sua cucina, ma ora era arrivato il momento dei regali. L’albero era pieno di pacchi di varie dimensioni, non vedevo l’ora di scoprire cosa c’era. Shannon iniziò a distribuire i regali, il primo toccò a Fran, Shan le aveva regalato un buono con scritto "Valido per far fare a Shannon Leto quello che vuoi" . Il secondo fu per Vicki, poi per Tomo,Natalie,Andreas, Constance…ci fu qualcosa pesino per il nuovo arrivo. Rimasero quattro pacchetti, Jared ne prese due e si avvicinò a me. Poi ne presero uno anche Tomo e Shannon. Jay ne aprì uno e tirò fuori una scatolina, era come quella dell’anello che mi aveva regalato un po’ di tempo fa. Mi prese la mano sinistra e iniziò a parlare:" Divideremo la vita, la casa, la pazzia, avremo i nostri alti e bassi,ma abbiamo deciso di attraversare tutto insieme…vorresti passare il resto della tua vita con me?...non intendo un matrimonio, nessuno farà quello che ci inventeremo noi" . L’anello era bellissimo, c’era un brillante che sotto la luce rifletteva i colori dell’arcobaleno.
"Oh mio Dio!Certo che lo voglio!" risposi commossa. Jared mi baciò, era contento anche lui. Mia madre e Constance avevano le lacrime agli occhi. Mio padre sorrideva: finalmente stava accettando l’uomo della mia vita.
"Ti amo. Beh ora credo sia ora di svelare cosa contiene l’altra scatola…Tomo?"continuò lui.
"Lo sapete tutti, John vuole che tutti vadano a vivere a NYC, e ieri abbiamo scoperto che anche il nostro manager lo vuole…Ehm ecco le chiavi delle nostre nuove case newyorkesi!". Nel giro di pochi minuti, la mia vita era cambiata. Tra meno di tre settimane mi sarei trasferita, mi stavo per "sposare" e per la prima volta i miei genitori erano contenti.


*Jared*

La giornata in famiglia era passata velocemente. Si era creata un’atmosfera diversa tra di noi. Tutti erano in armonia con l’altro, io avevo stretto un legame con la famiglia di Reneé e loro avevano iniziato ad accettarmi. Ma ormai a casa eravamo rimasti solo lei ed io, le luci dell’albero illuminavano il salotto, i piatti erano stati lavati e noi stavamo riguardando le foto che avevo fatto oggi.
"Sei davvero bravo" disse.
"Sei tu quella perfetta, ecco perché le foto vengono così belle" risposi.
"Smettila di adularmi, sono una mongolfiera!" si lagnò.
"No, sei irresistibile" precisai.
"Spudorato adulatore" disse. Mi divertiva quando faceva così, ma preferì azzittirla baciandola che sentirla controbattere ogni cosa che le dicevo. Le presi il viso con le mani e lo avvicinai al mio. Lei spostò le sue sulla mia schiena ed io la strinsi con più forza a me. Sentì i soliti calci, ma non ci feci caso. Volevo solo lei. La baciai con più voga, lei mi assecondò e nel giro di pochi secondi mi ritrovai sopra di lei. Mi ero completamente dimenticato che aveva qualcuno in grembo
 

  
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