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Autore: mikilily    06/12/2011    5 recensioni
Salve, sono ancora qua e vi posto un'altra FF, l'ennesima Dramione. Questa volta l'ispirazione è venuta guardando le innumerevoli foto di Emma su google. La mia attenzione è stata catturata da un abito grigio da Cenerentola; quindi la principessa c'è, serve un castello magico e tenebroso ed anche quello l'ho trovato.Villa Malfoy è il meglio del meglio ed infine mancava il principe e chi meglio di Draco il principe dei Serpeverde. la storia sarà ooc, perchè i protagonisti vivono in un epilogo alternativo.
Fatemi sapere, Kiss.
Tratto dal 1° capitolo:
c’era una volta e c’è ancora una giovane e promettente studentessa in Magispudenza. Questa ragazza è tanto sfortunata, l’amore non l’ha mai baciata o forse si.
Ma aspettate che vi racconto la sua storia.
Siete comode… avete preso i fazzoletti non vorrei allagaste i vostri divanetti.
Ora che tutto è pronto, vi racconto la storia più antica del mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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9.La verità.

Non riusciva a scacciare dalla mente quella donna, la sua fata, così l’aveva chiamata.

Ogni momento, anche il meno opportuno, lei gli ritornava in mente.

Da settimane la stava cercando ma si era come volatilizzata, sparita dispersa.

Blaise, gli aveva proposto di organizzare un’altra festa danzante, anche questa in maschera, per festeggiare il carnevale, una festa tradizionale Italiana e magari così rincontrare la donna che gli aveva rubato il cuore.

Draco si fece convincere ma per quella ricorrenza, che cadeva a febbraio, mancava più di un mese, un lunghissimo mese.

-Milly- urlò portando la testa bionda fuori dalla porta facendo così scattare la sua assistente.

-dove sono i documenti che ti ho chiesto-

La bionda correva su e giù per lo studio alla ricerca delle pergamene richieste, cercando di non cadere dai trampoli nei quali anche quella mattina si era abbarbicata.

-eccoli capo- disse infine riprendendo a respirare e avviandosi sculettando oltre la porta dello studio di Draco. Il biondo guardò solo un attimo il fondoschiena della bionda scuotendo il capo.

Esilarante nessuna donna gli interessava tanto meno quell’oca giuliva della sua segretaria.

Abbassò lo sguardo e si rimise a lavoro, sfogliò una a una le pergamene fino a giungere ad una scritta con una calligrafia differente rispetto alle altre.

Una grafia, lunga e sinuosa.

Poteva essere della Granger, possibile, ma allora che ci faceva tra i documenti di Milly.

Doveva capirci qualcosa.

Lesse una prima volta, poi una successiva e una successiva ancora.

Non vi erano dubbi, quella era la famosa analisi che gli aveva spedito quel trentuno dicembre, ma perché Milly ne possedeva una coppia.

Forse anche l’originale.

Possibile che avesse…

Possibilissimo, si disse tra se il giovane Malfoy, Milly era astuta, scaltra e abile. La Granger, anche se non se n’era accorta, aveva minato la sua leadership.

Sarebbe dovuto intervenire, soprattutto ora che leggeva il lavoro che Hermione, non l’aveva mai chiamata così si ritrovò a pensare, aveva fatto.

L’aveva trattata male, malissimo, ma doveva riprenderla a lavorare con lui e doveva farlo subito prima che qualcun altro avvocato si accorgesse delle qualità della riccia ex Grifondoro.

Uscì a passo svelto, arrivato in prossimità della scrivania della sua assistente si bloccò un attimo.

-le serve qualcosa capo?- chiese la bionda sbattendo gli occhi come una cerbiatta.

-No grazie Milly hai già fatto troppi danni per questo mese- rispose Draco.

-prega che nessuno le abbia offerto un lavoro, in caso contrario sarai costretta anche tu a cercartene uno- disse sollevando appena il fascicolo che Milly riconobbe all’istante.

Si smaterializzò nella fabbrica di whisky, dove sapeva di trovare l’unica persona in grado di aiutarlo a cercare la- ex- so- tutto.

La Wesley, gli serviva la piattola per arrivare alla Granger.

 Andò direttamente nel suo ufficio ma non la trovò cosi fece i due piani che separavano gli uffici dei dipendenti da quello suo e di Blaise e senza bussare entrò nell’ufficio di Zabini.

-Blaise- disse ma le parole gli morirono in bocca, osservando con meraviglia quello che i suoi occhi grigi si trovavano di fronte.

Un moro avvinghiato ad una rossa, una rossa che altro non era che Ginevra Weasley.

-Cazzo Draco, ti costa bussare- disse coprendo la ragazza che era diventata rossa come i suoi capelli mentre il moro s’infilava velocemente i pantaloni dell’abito.

-a voi costa molto lavorare- rispose Draco di rimando.

-siamo in pausa pranzo- disse con rabbia Blaise porgendo i vestiti alla rossa. Ginny, non si fece pregare strappò di mano la maglietta e la gonna e si avviò a passo spedito verso l’uscita ma prima di raggiungere la porta venne fermata.

-non così veloce Wesley- disse ghignando il biondo, mentre con una mano afferrava al volo il braccio della ragazza.

-Draco lasciala- cercò di difenderla Zabini.

-Tranquillo- disse lasciando il polso della rossa – non faccio niente alla tua bella Blaise- alla parola “bella” Ginny sollevò il viso, incredula da quello che aveva sentito dire al capo, mentre Zabini inceneriva l’amico.

-voglio sapere dov’è la Granger- disse infine voltandosi a guardare la rossa che divenne leggermente pallida.

-se non me lo dici ti licenzio Wesley, anche se sei la migliore qua dentro-

-Draco, calmati così la spaventi-

Ma Malfoy non era per niente propenso ad abbassare la guardia.

-allora Wesley, ti decidi a dirmi dove trovo la tua amica-

-perché la cerchi- rispose la rossa senza abbassare lo sguardo. Per niente impaurita da quegli occhi grigi che duri la stavano osservando.

-ah bene, vedo che da brava Grifondoro sfidi il pericolo-

-che vuoi da lei Malfoy, non le hai già fatto abbastanza male?- disse di impeto la rossa.

-l’ho solo licenziata- rispose di rimando.

E come un lampo le venne in mente quel vortice, quella leggera folata di vento in cui era sparita e quella piccola fatina a gambe intrecciate con un libro tra le mani.

Guardò la rossa stringendo gli occhi.

- Legilimens-disse il biondo.

-proteggo- urlarono insieme Ginny e Blaise.

-Draco che cazzo stai facendo?- disse il moro ponendosi tra l’amico e la donna.

-togliti Blaise.- disse secco cercando di scansare l’amico che non voleva saperne di muoversi da quella posizione. -Wesley, dimmi dove è la Granger-

-No-

-dimmi immediatamente, dove si è cacciata quella dannata donna-continuò ad urlare Draco sporgendosi oltre Blaise per poterla vedere.

-No- ripeté Ginny decisa a portare avanti la sua idea di tutelare a tutti i costi Hermione.

-Wesley, non ti farò niente, devi solo collaborare-

-oh guarda furetto che io non ti temo nemmeno un poco-, rispose acida la rossa. – eh non vedo cosa ti possa interessare cosa sta facendo o no Hermione-.

-Quello che interessa a me non è affare tuo, rossa-

-oh si mio caro, poiché è della mia amica che stiamo parlando-rispose Ginny facendo innervosire ancora di più il biondo.

-Draco ti calmi- urlò Blaise.

-No che non mi calmo Zabini- disse sull’orlo di una crisi di nervi.

-immagino le risate che vi siete fatti su di me-riprese Draco.

-ma che stai dicendo Draco- cercò di placarlo Blaise.

-tu e questa qua, per non parlare dell’amica che fa la santa e poi si traveste da …da…da-

-osa insultarla e come è vero che mi chiamo Wesley, Malfoy ti uccido con le mie mani-urlò Ginny.

-di cosa cavolo state parlando?- sbraitò Blaise cercando di non essere sommerso né da Draco né da Ginny, che nonostante fosse minuta aveva una forza assurda.

-ah bene, non lo hai detto al tuo amichetto Ginevra?-la canzonò acido Draco.

-detto cosa?-chiese stupito Zabini, rivolto più alla rossa che al biondo che aveva di fronte.

-che la ragazza che cerco…-incominciò Malfoy

-è Hermione- concluse Ginny, facendo girare Blaise che la guardò allibito dalla rivelazione.

-ora, che abbiamo svelato il mistero voglio sapere dove si è cacciata-

Riprese il biondo, mentre Blaise guardava la rossa sconvolto.

-A Lavoro- rispose lei abbassando gli occhi, non riuscendo a sostenere lo sguardo di Zabini.

-Lavoro- ripeté Draco riuscendo nell’impresa di diventare ancora più bianco di quello che già era.

-dove? Con chi?-

-non posso-disse Ginny.

-certo che puoi Wesley, dimmi immediatamente dove lavora-

Ginny deglutì con difficolta come se invece che la saliva fosse un rospo quello che le scivolava giù per l’esofago.

-lavora nello studio di Davies Roger-

A Draco, venne un colpo. Tutti, poteva lavorare in tutti gli studi di Magismago che c’erano a Londra, ma lei no, aveva trovato il modo per fargliela pagare aveva scelto lo studio rivale.

-Davies Roger- ripeté Blaise – ma non è quello che…-

-si è quello- rispose Draco – è quello che difende Giselle, la moglie Adrian Pucey dalle accuse di molestie - concluse atono.

-è lo studio che mi contende le cause migliori-

Il biondo si girò, cercando di uscire da quella stanza.

-Draco, non vorrai andare li- disse Zanini cercando di trattenerlo

-non credo sia una cosa sensata, lavora per la concorrenza-.

Ma Draco nemmeno lo ascoltò, si scrollò di dosso Blaise e si smaterializzo per una via parallela a Diagon Alley, dove sapeva essere lo studio di Davies Roger, uno dei più famosi Don Giovanni di Hogwarts. Quello che al ballo del ceppo aveva accompagnato la francesina Delacour e che dopo essersela fatta l’aveva lasciata cercando una nuova preda.

Anche la sua fata era già caduta nelle sue grinfie, socchiuse gli occhi un attimo, per riaprirli quando una risata, la sua dolce e allegra risata echeggiò per la deserta via.

Hermione Granger, la sua fata camminava affiancata da Davies Roger che non smetteva un attimo di guardarla, mangiandola con gli occhi.

Stupida.

Non smetteva un attimo di sfiorarle il braccio.

Ancora più stupida.

Ci stava provando, come suo solito e lei forse ci stava. Lei la sua fata.

Camminò per inerzia arrivando di fronte ai due che appena lo videro si bloccarono di colpo.

Davies Roger, lo guardò divertito e con un sorriso da cretino stampato in volto lo salutò.

-Malfoy-

Draco lo guardò appena, salutandolo con un gesto del capo girandosi subito dopo verso la riccia. Anzi la ex riccia notando i capelli corti che la ragazza portava.

-Granger, posso parlarti un attimo. Non ti ruberò molto tempo-disse rivolto ad Hermione.

-Tranquillo Roger, non devo chiederle informazioni sulla causa-.

L’uomo sembrò irrigidirsi un attimo ma si riprese subito.

-va bene- disse rivolto al biondo. – non tardare- aggiunse guardando Hermione, che ancora non aveva detto mezza parola.

 -ti va un caffè- chiese Draco cercando di stemperare la tensione.

-No, dimmi che vuoi-rispose lei.

-Ho trovato i documenti-

-ah sì, li puoi usare ma stai sicuro che perderai ugualmente-la voce di Hermione era dura e per niente intimorita nel trovarselo di fronte.

-Non ho alcuna intenzione di usare un tuo lavoro, sono venuto a riportartelo- disse porgendogli la cartella con le pergamene.

-vuoi che ti dica grazie per quest’opera di bontà che il tuo cuore di pietra è riuscito a campiere?- lo canzonò la Granger.

-io non ho il cuore di pietra- rispose turbato dalle sue parole.

-ah ah, ah, era una battuta, giusto?-

Lui la guardava incredulo, dov’era la sua fata, perché gli parlava così. Perché?

-Puoi credere quello che vuoi Granger, ma lo sai benissimo anche tu che non sono di pietra. Come so altrettanto bene che celarsi dietro ad una maschera non nasconde chi siamo in realtà.

E chi gioca con il fuoco alla fine si brucia mia carissima fata-.

Hermione sbiancò per poi riprendere il controllo.

-Che vuoi Malfoy? Vuoi umiliarmi. Vuoi deridermi l’hai già fatto-

-Io, no…-

-Guardami bene in faccia perché ormai quello che fai, quello che dici non mi tocca.

 Niente di te mi tocca.

Volevo solo partecipare ad una serata in cui ero stata l’unica ad essere estromessa.

 Niente di più.

Quello che successo non conta, non è importante per te e non lo è per me. Dimenticala come l’ho dimenticata io.

 Fai finta che non c’è stato, anche se penso che ti starai maledicendo per aver baciato una sporca mezzosangue. Sappi che anche a me ha fatto schifo baciarti furetto-.

E dopo aver riversato sul biondo tutte quelle frasi, scappo via senza dargli modo di replicare, lasciandolo solo e immobile nella via.

SPAZIO AUTRICE.

Tutto si complica in un secondo e per conquistare la sua fata il nostro furetto ne deve fare di strada non basta andare da lei e dirle che sa, sperando che si butti tra le sue braccia.

Spero vi piaccia, come ho fatto evolvere le cose, aspetto riscontri. 

   
 
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