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Autore: alicew in wonderland    06/12/2011    2 recensioni
Dopo aver sconfitto Shadow e essere diventato capo consigliere, Dante parte in missione per scoprire il suo passato. Chi è Artur Vale? Tra nuovi incontri e vecchi nemici ritrovati non mancano l'azione e l'avventura. Il seguito de "La battaglia contro l'ombra" vi catturerà portandovi in un avventura ricca di suspance
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La trilogia'
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“Zhalia ha bisogno di riposo. Vai a fare il primo bagnetto al bambino, verrò poi a visitarlo. Dato che è nato prematuro bisogna procedere con cautela!”
Dante si ricordava dei gemelli alla nascita, era impossibile comparare Metz a loro: era tre volte più piccolo.
Dante fece scendere un po’ d’acqua dal lavandino, il bambino urlava, piangeva e si dimenava, caratterialmente sembrava Clara da piccola. Dopo aver avvolto il bambino in un asciugamano pulito e averlo asciugato, Dante lo posò in una culla, si girò verso Zhalia, stesa sul letto appena addormentata con un colorito normale.
“Dante vai dai tuoi figli e dagli altri, erano in ansia vorranno sapere se Zhalia sta bene!”
Fuori, oltre ai ragazzi, c’erano anche alcuni membri del consiglio, quelli che non avevano smesso di cresere in lui,
“Papà la mamma?” Marcus aveva avuto il coraggio di chiedere per primo
“Sta bene e avete anche un fratellino!”
“Allora Sophie lo ha fatto nascere!”
“Veramente Lok l’ho tirato fuori io! Poi è arrivata Sophie e per fortuna oserei dire!”
“Io non so se il giorno in cui nascerà la mia sarò in grado di guardare!”
“Come lo hai chiamato Dante?” chiese Cherit
“D’accordo con Zhalia abbiamo scelto Metz!”
“Com’è? Descrivicelo!” disse Clara
“E’ piccolo rispetto a voi alla nascita, ha pochi capelli neri e non so se somiglia più a me o a vostra madre!”
Sophie uscì dalla stanza “Il bambino sta bene e Zhalia si sta svegliando!”
“Possiamo vederlo papà?”
“Sophie?”
“Sì ma per poco!”
Il piccolo Metz piangeva in una culla improvvisata “Perché strilla?”
“Vi va di prenderlo in braccio?” disse Sophie ai gemelli
“Sì molto!” A turno tennero in braccio il fratello che con loro sorpresa si calmò. Zhalia aprì gli occhi e sorrise
“Cosa ne pensate del vostro fratellino?”
“E’ bellissimo mamma!”
Zhalia prese il piccolo e lo cullò dolcemente, Dante guardava la sua famiglia seduto a bordo letto, se solo Metz fosse stato lì con lui…
La porta si spalancò di colpo “Si può sapere cosa sta succedendo qui?” Henry Lane era entrato con fare minaccioso
“Che cosa vuole quel brutto antipatico!”
“Marcus ti prego! È la stessa storia dell’Irlanda!”
“E’ colpa sua se il nostro fratellino è nato prima! Se tu fossi ancora nel consiglio tutto questo non sarebbe accaduto!” Clara aveva difeso Marcus
“A quanto pare siete due piccoli cercatori a corto di buone maniere! Vi faccio passare io la voglia di fare i prepotenti!” un amuleto apparve nella sua mano
“Sei pazzo Henry?! Ci sono mia moglie che sta poco bene e mio figlio appena nato! Non vorrai veramente evocare quel titano!”
“Vediamo se anche tu ora la smetti di ribattere! Flogeas!”
“Non resterò a guardare! Esci a giocare Caliban!”
“Sai Dante ho evocato anch’io dei titani appena sveglia, per protezione. King Basilisk e Gareon sono qui nella stanza!”
“Ah davvero? Perché non li vedo?” il titano di Henry divenne una statua e Caliban la fece a pezzi
“Come vedi non mento!”
Henry uscì sbattendo la porta
“Caliban torna nell’amuleto!”
Sophie entrò “Ma cosa è successo?” Gareon da visibile tornò a nascondersi “Avete evocato dei titani?”
“Ha cominciato Henry!”
Fuori stava succedendo qualcosa : “ Se la mettete così siete tutti fuori dal consiglio!”
“Meglio essere fuori dal consiglio che seguire il tuo gruppo di fanatici!” Guggenheim era arrabbiato e come lui un terzo del consiglio.
Dante comparve da dietro la porta
“Dante noi vorremmo te a capo del consiglio!”
“lo so ma non siete tutti!”
“Anche noi” dissero alcuni dalla parte di Henry, ora Dante aveva la maggioranza
“Ti prego Dante! Torna a copripre il compito che Metz ti aveva affidato!” Guggenheim aveva uno sguardo di supplica
“Con piacere!” 

   
 
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