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Autore: Reden_    06/12/2011    3 recensioni
- ci sono tante ragazze pronte a fare follie pur di passare anche solo una notte con te … - mi bloccai quando sentii le sue labbra sulle mie.
- per quanto mi sia piaciuto questo tuo slancio di, come dire, “dolcezza”, io non mi stavo candidando - dissi allontanandomi.
- tu non faresti follie per me? -
- ammetto di essere un po' in astinenza, ma no. Non follie -
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{Pov Alex}
L'avevo lasciata andare.

Avrei potuto trattenerla e dirle tutto, ma non lo avevo fatto.

Io provavo un sentimento molto forte, ma non avevo la minima idea di cosa fosse.

I giorni passavano e lei mi mancava sempre di più.

Avevamo perfino smesso di parlarci, e a me non stava bene.

Una sera, ci eravamo trovati tutti a casa sua, per festeggiare la fine delle riprese del film a cui lavoravano lei e Sergio.

La presi da parte e la trascinai in corridoio, lontano dai curiosi.

- perché mi hai portato via? -

- e tu perché hai smesso di parlarmi? Avevamo detto che qualunque cosa sarebbe successa, saremmo rimasti amici -

- credimi, vorrei poterti essere amica, ma adesso non riesco … -

- non riesci? -

- è complicato -

- ho tempo -

Mi guardò a metà tra il sorpreso e l'esasperato.

- Alex, ne parliamo un altro giorno, magari con più calma, adesso non posso, come avrai di certo notato, ho ospiti – disse dileguandosi.

Ogni volta che mi avvicinavo per parlarle, lei stava discutendo con qualcun altro riguardo al film.

 

 

Quel giorno ero rimasto a lavorare fino a tardi.

Quando salii in ascensore, trovai il mio collega Tyler.

- hey, fatto tardi oggi -

- già -

- avevi tanto lavoro? -

- no, solo che non riuscivo a concentrarmi, tu invece? -

- la scorsa settimana ho commesso un errore nelle registrazioni ed ora ne pago le conseguenze, lavoro extra! -

- dai, manca poco alle ferie – sorrisi uscendo dall'ascensore.

- cavolo, ho dimenticato l'ombrello di sopra, ci vediamo lunedì Alex -

- ciao Tyler – salutai.

Una volta fuori, corsi e salii in auto prima di bagnarmi.

Era arrivato un bel temporale.

Misi in moto e rimasi immobile ascoltando la canzone che stava passando in quel momento in radio.

Just in love” di Joe Jonas.

E in quel momento capii.

Erano giorni che cercavo una spiegazione logica e finalmente l'avevo trovata: io l'amavo.

Guidai fino a casa sua come un pazzo e una volta lì, mi attaccai al campanello.

Nessuna risposta.

Presi il cellulare e la chiamai, ma risultava irraggiungibile, mentre sul numero fisso scattava la segreteria.

Provai a chiamare Eleonor, la sua migliore amica, per sapere se aveva notizie.

- è andata via mezz'ora fa, dovrebbe essere a casa ormai -

- no, a casa non c'è nessuno -

- magari si è fermata da qualche parte, anche se mi sembra strano … e se le fosse successo qualcosa? Le ho chiesto se voleva che l'accompagnassi ma mi ha detto che voleva fare due passi -

- ok Ele, se riesci a contattarla fammi sapere -

- ok, ci sentiamo Alex -

Presi l'ombrello e mi incamminai verso il pub dove si erano ritrovati quella sera.

Se stava tornando a casa, l'avrei trovata per strada.

Entrai nel negozio dove solitamente si fermava a noleggiare qualche dvd, e mi stupii di quanto la conoscessi bene.

Quando uscii, feci per aprire l'ombrello, e la vidi.

Stava correndo a testa bassa sotto la pioggia, probabilmente verso casa.

Lasciai perdere l'ombrello e le corsi incontro bloccandola.

Lei iniziò a tirarmi dei pugni sul petto, cercando di liberarsi dalla mia stretta.

- Dess! Sono io, Alex! -

Lei si bloccò e alzò lo sguardo.

Aveva le guance rigate dalle lacrime, e gli occhi gonfi.

Come si rese conto che ero io, mi abbracciò singhiozzando.

- andiamo, ti accompagno a casa -

Annuì e mi prese per il braccio, continuando a piangere.

Non parlammo per tutto il tragitto, e una volta davanti a casa sua, lei non accennò a lasciarmi.

- Dess? -

- entri? -

La guardai mentre cercava di asciugarsi le lacrime che però non volevano cessare.

- certo -

Dopo aver varcato la soglia però, lei non si mosse.

- sei fradicia, dovresti mettere qualcosa di asciutto -

Fece un respiro profondo e salì in camera, mentre io andai in cucina a prepararle un thè caldo.

Salii e la trovai seduta in cima alle scale.

- tutto ok? -

- no -

- vuoi dirmi cosa è successo? -

- stavo tornando a casa, ero andata al pub con gli altri, e mi sono fermata al market. C'era un uomo, che continuava a fissarmi, e quando sono uscita, lui è corso sotto il mio ombrello, allora ho affrettato il passo, ma lui mi ha rincorso e mi ha afferrato per il polso, ha cercato si trascinarmi in un vicolo, ma sono riuscita a liberarmi e sono scappata -

Disse tutto con le lacrime agli occhi.

La abbracciai e la cullai un po'.

- avevo paura … ho paura -

- ci sono io adesso -

- cosa ci facevi tu lì? -

- ero venuto a casa tua, e visto che non c'eri, ho sentito Ele, che mi ha detto che stavi tornando a casa, così sono venuto a cercarti -

- grazie -

- e di cosa? -

- di esserci sempre -

Sorrisi e la strinsi più forte.

- e perché eri venuto a casa mia? -

- perché sono innamorato di te -

Lei alzò lo sguardo, guardandomi sorpresa con quegli occhi ancora rossi.

- cosa? - chiese con un mezzo sorriso.

- io ti amo -







 Angolo autrice:
Come potete notare, questo è il penultimo capitolo.
Originariamente era diverso, ma l'ho riscritto e preferisco questa versione :)
Un grazie speciale a chi recensisce, chi segue, e chi ha aggiunto la FF tra le preferite o le ricordate <3
Spero vi piaccia, un bacio
Reden_

 

   
 
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