Lo
fisso negli occhi, in quelle due pozze verde acqua. Cerco di
distaccarmi da
quello sguardo ma è così magnetico che non ci
riesco: per un attimo o la
sensazione che non ci sia nessun altro oltre noi…o forse, a
ben pensarci, non è
soltanto una mia sensazione. Sono
così attratta dal suo sguardo che dimentico completamente
che cosa dovessi fare
e perché mi stessi dirigendo verso la gabbia dei felini.
Poco importa: se l’ho
dimenticato vuol dire che poi non era così
importante.
Dopo
un po’ mi riprendo e mi rialzo, assumendo di nuovo il mio
aspetto fiero e
composto.
–Dovresti stare più
attento a dove metti i piedi- gli rimbecco acida.
–Si
hai ragione ma vedi: senza occhiali non vedo assolutamente niente!-
ride lui
grattandosi dietro la testa imbarazzato. Poi si guarda intorno come in
cerca di
qualcosa, probabilmente dei suoi preziosissimi
occhiali finchè soddisfatto non si allarga in un sorriso:
–Eccoli!- esclama d’un tratta precipitandosi a
recuperarli e ad
indossarli.
E’ incredibile come Mousse talvolta riesca a spiazzarmi con
il suo modo
di fare così semplice e ingenuo: insomma, dopo avergli detto
implicitamente di essere
una completa talpa mi sarei
aspettata una qualsiasi reazione da lui, non so…che si
mortificasse, che mi
chiedesse scusa a testa bassa, che se ne andasse depresso…ma
che si mettesse a
ridere come se avessi fatto una battuta, mai!
–Beh, allora se sai di perdere gli occhiali
così spesso faresti meglio a metterti un paio di lenti a
contatto!- rispondo,
se possibile, ancora più acida di prima. In
realtà il motivo per il quale gli
avevo detto quelle cose era perché ero rimasta letteralmente
ammaliata dai suoi
occhi magnetici ma naturalmente questo io non potevo dirglielo per il
semplice
fatto che ne sarebbe andato del mio onore: che figura mai ci avrei
fatto
davanti a Mousse? Sicuramente sarei apparsa come una qualunque
ragazzina
fragile, cosa che, come avrete ben capito non sono. La soluzione
migliore mi
sembra quindi girare i tacchi e andarmene ma proprio quando sto per
voltargli le
spalle, una fastidiosissima voce all’altoparlante quasi mi
sfonda un timpano,
se non entrambi.
–Hello guys! Vi informo
che oggi si terrà
una riunione speciale di tutto lo staff, quindi vi pregherei right now di raggiungermi sul retro del
tendone. Ho una beautiful surprise
per voi!-. Con un rumore alquanto stridulo la comunicazione si
interrompe.
–Fantastico:
adesso che diavolo vorrà da noi quell’idiota di un
direttore?- impreco ad alta
voce senza rendermene conto, tant’è che ricevo
inaspettatamente una
risposta.
–Beh,
credo che la cosa migliore da fare per scoprirlo sia fare quanto ci ha
detto!-mi
sorride Mousse per poi avviarsi verso il cortile sul retro del
capannone. Per
un attimo sento una piacevole sensazione al cuore, ma dura solo un
attimo, per
l’appunto, perché subito il mio orgoglio torna a
farla da padrone. Io sono
Shan-Pu, fiera esponente delle amazzoni cinesi e non
c’è spazio per sentimenti
come la fragilità e la pena. Perché quello che ho
sentito poco fa per Mousse è
stata solo pena, giusto?
Ne sei proprio sicura? ritorna
a sussurrarmi quella vocina che ormai da un po’ non si faceva
sentire.
–Si…solo pena- affermo decisa a me stessa come per
autoconvincermene, poi lo seguo fin dietro
il cortile.
Una
volta riuniti tutti il direttore prende parola, stranamente stavolta
senza
troppi giri di parole: la cosa deve essere proprio seria allora!
-Ragazzi oggi voglio
presentarvi un new membro della
nostra grande family: come on, Xiwan!-.
Una ragazza sui sedici anni, con un vestito
blu tipicamente cinese, gli occhi castani e lunghi capelli
neri raccolti in due chignon
avanza timidamente verso il palchetto di legno allestito per gli
annunci
importanti.
-Ragazzi vorrei presentarvi Xiwan: viene dalla Cina e ha la
capacità di leggere il pensiero e l'animo delle persone. Vi
prego di trattarla very
good in quanto nuovo membro della compagnia e
di farla sentire perfettamente a suo agio-.
–Wow, che carina!- esclamano Hiroshi e Daisuke
all’unisono. Solita frase da poveri single in astinenza da
ragazze: nessuno se
li fila quei due.
–Graziosa
fanciulla che tu possa essere benvenuta in questa nostra grande
famiglia, dove
vige il rispetto reciproco tra ogni individuo…detto questo
sarei ben lieto di
uscire con te, fanciulla dal cuore casto e innamorato! Lo so, non
c’è bisogno
che tu proferisca parola: da quando i nostri sguardi si sono
incrociati, ho
capito che io e te eravamo destinati a…-.
Ed
ecco che Kuno aveva fatto come suo solito gli onori di casa: tsk,
esibizionista!
E’ convinto che tutti gli sguardi delle ragazze siano
costantemente puntati su
di lui e naturalmente anche Xiwan non fa eccezione…poverina:
è neanche arrivata
e già deve sorbirsi i vaneggiamenti di Kuno Tatewaki! Non
vorrei essere proprio
nei suoi panni… Osservandola meglio però mi
accorgo che la sua attenzione è
rivolta da tutt’altra parte, come se qualcosa avesse attirato
la sua attenzione…seguo
con lo sguardo la traiettoria del suo, fino ad accorgermi
dell’oggetto della
sua attenzione. MOUSSE!? Un moto di stizza mi attraversa senza
però che io ne
sappia il motivo.
Sposto alternativamente lo sguardo da
Mousse ad Xiwan e viceversa: con mia grande sorpresa noto che anche lui
sembra
non riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Sebbene indossi i suoi
spessissimi
occhiali da vista, io so che in realtà lui la sta fissando:
non c’è bisogno che
Mousse si tolga gli occhiali per capirlo. E la sta fissando anche molto
intensamente, aggiungerei.
E la cosa non mi
piace, non mi piace per niente.