14. Bacio al
cioccolato…
Dopo la
stretta di mano abbassarono tutte e due il capo a terra imbarazzati nel
guardarsi ancora, sapevano entrambi che quella collaborazione gli
avrebbe
portati a frequentarsi tutti i giorni e benché a nessuno dei
due dispiaceva ne
erano oltremodo spaventati.
Draco,
perché
temeva nel suo ennesimo rifiuto.
Hermione,
perché
aveva paura di essere usata e poi gettata come le mille donne di Draco
Malfoy.
-allora come
ci mettiamo d’accordo?- disse la ragazza.
-io preparo
le carte e sento un po’ in giro- disse lui.
-per cosa
scusa?- Chiese dubbiosa Hermione.
-Potter,
nasconde qualcosa- dichiarò il biondo.
-vuoi
distruggere Harry o salvare Blaise- chiese la ragazza.
-voglio
salvare Blaise, Granger, ma sarei un bugiardo se non ammettessi che
sarei soddisfatto
nell’incastrare Potter-
-rivalsa
personale?- disse inumidendosi le labbra con un gesto che Draco non
mancò di
notare.
-anche-
rispose poi tornando in se.
-allora cosa
vuoi fare?-
-vado nel
mio studio e mi metto al lavoro-ripeté Malfoy.
-ok, allora
io vado dai Weasley e indago qua e la. Magari scopro che fine ha fatto
Ginny. Come
ci teniamo in contatto ?- chiese infine la Granger.
-il mio
studio è abbastanza grande- disse Draco guardandola
-non vorrei
disturbare- cercò di replicare debolmente la Granger.
-io sono il
capo e non mi disturbi Granger-
Avrebbe voluto
aggiungere tu non mi disturberai mai, ma il giorno aveva già
esagerato con le
parole.
-allora ci
vediamo Malfoy-
-ci vediamo
Granger- rispose mentre la osservava girargli le spalle e avviarsi
nuovamente
verso gli ascensori.
Quella
collaborazione
sarebbe stata importante, il suo banco di prova la doveva conquistare.
Per la prima
volta non era la donna a conquistare lui ma lui a conquistare la donna
e la
donna che voleva era un osso duro, ma a Draco Malfoy sono sempre
piaciute le
sfide difficili.
Ghignò,
mentre con passo deciso si avviava verso i camini per poi ritrovarsi
nella
strada principale della Londra magica e infine nel suo studio.
Erano passate
ore dal loro incontro al ministero e della Granger ancora nessuna
notizia, ma
in compenso aveva parlato con alcuni vecchi amici di suo padre che gli
avevano
raccontato di alcune cosette sul grande eroe magico, Harry Potter.
Prima di
tutto aveva scoperto che il suo trasferimento in America non era un
premio per
la sua bravura, ma una punizione. Una punizione che il ministro stesso
aveva
inflitto a Potter.
Questa
notizia era stata insabbiata, poiché se fosse divenuta di
dominio pubblico,
molte teste sarebbero saltate, cosi aveva detto l’uomo.
La cosa mise
a Draco un poco di ansia: cosa era talmente grave da portare il
ministro a liberarsi
di uno degli auror di grido, uno dei suoi più fedeli
collaboratori, un amico da
quanto aveva detto la Granger.
Ecco la Granger,
quella donna era sempre nei suoi pensieri.
Riprese
sbuffando
le carte e analizzò i documenti su Blaise, aveva la fedina
penale pulita,
nessuno screzio con la giustizia, nemmeno un mezzo richiamo per uso
improprio
della magia, certo aveva un padre in prigione ad Azkaban
perché mangiamorte ma
lui non era mai stato coinvolto. Quindi perché Potter se
l’era presa con lui? Perché
stava con la sua ex?
Impossibile da
quanto aveva capito era stato lui stesso a lasciare la Wesley
perché non ne era
più innamorato ora aveva anche una moglie e dei figli.
Un leggero
tocco alla porta lo fece destare dai suoi mille pensieri.
-avanti-
disse convinto di trovarsi quella cretina della segretaria che con gli
eventi
non aveva ancora mandato via, invece, si trovò la sua bella
fata.
-Granger-
disse osservando la ragazza rossa in viso e decisamente agitata.
-Malfoy te
lo dico la tua segretaria è matta-
-no è
solo
gelosa perché sei più in gamba di lei- disse il
biondo alzandosi e scostando la
sedia per farla sedere come un vero cavaliere o forse un principe.
-sarà,
ma
ciò non toglie che sia matta e malefica- aggiunse Hermione.
-malefica
addirittura- disse Draco sorridendo.
-si, mi
ha…lasciamo
stare-
-quella non
è colpa sua è mia sono io che non ho voluto
vedere al di la del mio naso-Hermione
lo guardava con tanto d’occhi.
-cioè?-chiese.
-che dovevo
stare più attento e accorgermi che eri la collaboratrice
più in gamba dello
studio ma non volevo ammetterlo sai…-
-i vecchi
rancori- disse la Granger.
-si i vecchi
rancori-ripeté Draco.
-va bene-,
disse la ragazza -ora lasciamo stare e mettiamoci al lavoro-
-che hai
scoperto chiese Malfoy vedendo spuntare mille e mille cartelle.
-un
po’ di
cose Malfoy-
-Draco,
chiamami Draco-
-un
po’ di
cose Draco, prima fra tutte Ginny è segregata in casa e non
la posso nemmeno sentire
via gufo le sequestrato la bacchetta-
-come lo
sai?-
-Ron,
l’ho
chiamato subito-
-oh bene e
lenticchia che dice della cosa-
Hermione
sorvolò
sul nomignolo che Draco aveva affibbiato al suo ex e
continuò.
-niente che
dovrebbe dire, ha conosciuto Blaise alcune sere prima della vacanza-
-conosciuto?-
-si, prima
non si erano mai rivolti la parola. Comunque lui è la nostra
spia tra i Wesley-.
-allora
siamo in una botte di ferro- disse con sarcasmo Draco.
-Ron
è una
persona fedele e non tradirebbe mai né me né
Ginny-
-ti ama
ancora-
-Certo ma
come amica-
-immagino-
-sei geloso-
chiese la Granger ghiacciandosi appena quella frase le uscì
dalla bocca.
Malfoy non
rispose.
-fidiamoci
di Wesley cosa hai scoperto?-
-allora i Wesley
non si aspettavano fosse Harry, l’auror incaricato a scovare
Ginny e Blaise, ma
soprattutto pare abbaino assistito al pestaggio-
-questo chi
l’ha detto?-
-George Wesley-
-uno dei
gemelli, giusto?-
-si quello
sopravvissuto-
-anche lui
è
dalla nostra parte?-
-si è
il
fratello preferito di Ginny e credo che sappia di Blaise anche prima di
me-
-ottimo. Lui
sarà un testimone senza dubbio dovremmo parlarci-
-già
fatto-
-quindi?-
-accetta,
anche se sa che Molly ne soffrirà per Ginny e suo nipote
questo e altro-
-nipote? Non
vorrai dirmi che-
-si Malfoy
voglio dirti che Blaise e Ginny diventeranno genitori-
-eh noi
perché
non ne sapevamo niente?-
-ma credo
che volessero fare una cena per dircelo nonostante le nostre divergenze-
-questo
complica le cose lo sai vero-
-certo che
lo so. Si devono sposare come vuole la legge loro non posso opporsi.
Nessuno si
può opporre nemmeno il ministro sono due purosangue-
-Ancora con
la storia dei purosangue Malfoy-
-Granger non
è colpa mia se lo sono-disse sbuffando ma risultando agli
occhi della riccia
decisamente tenero.
-comunque
questa è il nostro asso nella manica- disse Hermione.
-il nostro
cosa?-
-lascia
stare è un detto babbano Malfoy-
-hai
scoperto altro? Disse lui soprassedendo all’ennesima battuta.
-dovrei
parlare con i colleghi di Ginny-
-non credo
che sappiano qualcosa, Blaise è molto riservato su queste
cose-
-però
sono
usciti spesso sai dove la portava a cena?-
-ma credo al
“Gran Burrone”-
-ma il
ristorante a cinque stelle di Londra- disse la Granger sgranando gli
occhi.
-si
perché a
noi piace mangiare bene-
-presuntuoso-
Draco rise
-a
proposito, hai fame?-
Solo dopo
che lui le chiese quello notò che il suo stomaco stava
rumorosamente protestando
e anche Malfoy se ne accorse ma evitò di ridere.
-un
po’-
-mando Milly
a prenderci qualcosa-
-ma sei
pazzo! Quella mi avvelena-
-non
oserebbe, visto che sarò io ad assaggiare per primo-
Dopo alcuni
minuti, Milly arrivò con due vassoi carichi di cibo, e fu
invitata da Draco ad appoggiarli
e poi sparire, poiché la sua presenza non era più
gradita.
La bionda
uscendo incenerì Hermione che restituì lo sguardo.
Quando la
segretaria uscì dall’ufficio Draco disse:
-Noto che vi
amate-
-tanto non ne
hai idea- rispose soffocando una risata.
A fine cena
sorseggiarono una cioccolata calda per riscaldarsi un po’.
Draco ogni
tanto alzava lo sguardo verso la riccia che non aveva smesso un attimo,
nemmeno
durante la cena, di controllare le carte.
-hai disse
il biondo indicando il viso della ragazza.
-cosa ho
…-chiese
lei preoccupata.
-aspetta-
disse avvicinando al suo viso, togliendo con il pollice un baffo di
cioccolata.
Rimasero minuti
a guardarsi, interminabili minuti, nei quali i suoi occhi si persero in
quelli
di lei come quella lontana sera del ballo.
Draco si
avvicino un poco al viso di Hermione che rimase immobile come una
statua di
cera, aveva smesso di respirare dall’emozione solo il suo
cuore batteva come un
forsennato e quando Draco poggiò le sue labbra sulle sue
esplose di gioia.
Gioia che fu
interrotta da un gufo del ministero, che fu maledetto con il pensiero
da tutti
e che li riportò sul pianeta terra perché venne
comunicato che l’indomani si
sarebbe svolta l’udienza.
-dobbiamo
metterci al lavoro- disse Hermione facendo scomparire i piatti ormai
vuoti.
E a Draco non rimase altro che annuire alle sue parole.
SPAZIO AUTRICE.
QUESTO SARà L'UNICO CAPITOLO DEL GIORNO I SPIACE OGGI SONO TROPPO IMPEGNATA...
SPERO VI PIACCIA.