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Autore: Mellorine    09/12/2011    2 recensioni
"kufufu~ Hibari Kyouya, sarò il tuo avversario ogni volta che vorrai."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kyoya Hibari, Mukuro Rokudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Prigione Vindice, TYL Arc., qualche tempo prima della sconfitta di Byakuran]

 

Non era stato facile perfino per uno come Hibari Kyouya, abituato a prendersi con la forza tutto ciò che voleva, ottenere il permesso di entrare nelle celle di massima sicurezza della prigione Vindice.

A causa della particolarità di carcerati e carcerieri a dire il vero il penitenziario non prevedeva l'ingresso ai visitatori di per sé, ma delle eccezioni c'erano ovviamente sempre stata, il guardiano più forte dei Vongola sapeva di poter essere una di quelle, d'altronde si trovava in quel tempo appositamente per quello, non sarebbe tornato indietro senza aver ottenuto ciò che desiderava.

Era stato paradossalmente davvero facile invece ritrovarsi in quel mondo in cui aveva vissuto dieci anni prima, era bastato chiedere a Shoichi Irie, con il quale stava collaborando per aiutare Sawada Tsunayoshi a portare a termine il suo piano, il piacere di lasciarlo arrivare in quel tempo per una giornata quando sarebbe arrivato il momento di farsi sostituire dal se stesso ragazzino, piuttosto che bloccare subito anche il proprio tempo come aveva fatto per tutti gli altri.

Sarebbe stato difficile, l'altro non glielo aveva nascosto, ma ci aveva pensato due volte prima di opporsi ad una richiesta fatta dal più forte rappresentante della famiglia con cui era segretamente alleato, per cui aveva provveduto a rimboccarsi le maniche ed impegnarsi ad accontentarlo.

E così ecco che era finito lì, un Hibari Kyouya adulto, a camminare verso un Mukuro Rokudo molto più giovane di lui, lungo gli spogli corridoi di pietra ingiallita della prigione con nessun altro suono a circondarlo in quel silenzio se non l'eco dei tacchetti delle proprie scarpe eleganti, mentre i passi del Vindice che lo seguiva alle sue spalle e quello che gli faceva da guida davanti erano inquietantemente silenziosi.

Ma non era tipo da lasciarsi spaventare, lui, non mostrò una piega nella sua espressione sicura ed impassibile nemmeno agli ennesimi avvertimenti ben poco rassicuranti riguardo cosa sarebbe successo se avesse provato a fare qualcosa di sconveniente, una volta che lo lasciarono entrare da solo nel sotterraneo in cui erano rinchiusi diversi dei peggiori criminali al mondo, loro sarebbero rimasti lì alla porta, ad osservare da lontano ogni suo movimento.

Ignorandoli ancora una volta, il guardiano della nuvola si incamminò lungo il sentiero che gli era stato indicato per arrivare ad una lunga scala che lo avrebbe condotto esattamente di fronte al rivale di sempre.

Non esitò nemmeno un attimo, probabilmente una persona qualunque si sarebbe fermata a lasciarsi stringere il cuore di fronte alla figura di un conoscente in quelle condizioni man mano che gli si avvicinava e la figura delle catene ed i segni sul corpo di Mukuro diventava sempre più chiara e definita, ma lui non lo fece, si fermò soltanto trovandosi direttamente in faccia a quel vetro che lo separava da lui, così vicino  e vi poté posare una mano.

Era sempre stato così lui, finiva con l'esprimere se stesso più a gesti che a parole e perfino a presa di coscienza dei propri sentimenti, di cui ancora pretendeva di non rendersi conto anche quando era andato in quel posto facendo un viaggio nel tempo per vederlo, anche mentre muoveva la mano su quel vetro all'altezza delle mani del giovane Mukuro come se lo stesse accarezzando.

"wow… non mi avevi mai detto che fossi messo così male, quei segni sulla pelle non me li hai mai fatti vedere."

L'unico occhio nudo, ma pur sempre sigillato, dell'illusionista tremò come se volesse aprirlo, sorpreso, evidentemente doveva averlo sentito nonostante il vetro e l'acqua, o forse aveva semplicemente avvertito la sua presenza vicina a lui.

Improvvisamente Hibari si trovò assalito da una forte invidia e la mano gli si chiuse a pugno contro il vetro.

Provava invidia per il se stesso di quell'epoca, quel ragazzino che viveva sapendo che la persona che più odiava stesse lì, all'epoca appena da qualche mese, rinchiuso ma sicuramente vivo, dimostrato dal fatto che potesse ancora sentirsi i suoi occhi addosso quando si trovava in mezzo a quel gruppetto di erbivori e c'era anche Chrome Dokuro, oppure nelle occasioni più inaspettate, o meglio ancora quando l'illusionista faceva le sue apparizioni, in battaglia per salvare la pelle a tutti o in privato per il puro gusto di dargli fastidio.

Lui invece… a lui era rimasta soltanto una fastidiosa sensazione di vuoto, in seguito all'assenza di Mukuro più presente del solito.

Lui aveva un Mukuro Rokudo che non si sapeva se fosse ancora vivo o morto, aveva visto sparire il gufo che spesso lo seguiva e faceva finta di non vedere, aveva visto la ragazza rischiare di morire, e tutto ciò che gli era rimasto di lui dall'ultima volta in cui si erano incontrati erano state delle sospette istruzioni su come tenerla in vita se ce ne fosse stato il bisogno.

Da quella volta, il nulla assoluto.

Aveva proposto a Tsunayoshi di farsi sostituire per ultimo, possibilmente anche un po' dopo aver ultimato l'allenamento del se stesso più giovane una volta che sarebbe arrivato nel futuro, ufficialmente con la scusa che sarebbe stato meglio che restasse ad aiutare i più giovani nelle prime battaglie, ma in realtà voleva guadagnare tempo, anche se non lo mostrava aspettava con ansia sue notizie.

Sperava di riuscire a vederlo tornare prima della sua "partenza", perché doveva chiarirgli il concetto che evidentemente ancora non era entrato in quella testa ad ananas dopo tutti quegli anni: lui e soltanto lui poteva morderlo a morte.

Non aveva avuto la fortuna che sperava, quel maledetto ancora non si era fatto vedere, per cui eccolo lì, a sfogarsi con la versione più giovane dell'odioso amante che avrebbe avuto in futuro, a cercare di inculcare almeno nella sua testa quel concetto tanto semplice.

"quanti anni avevi quando ci siamo conosciuti… 15? Eri proprio un idiota, sai? Ci hai messo almeno un anno a smetterla di agitarmi contro quello stupido tridente e ad iniziare a fare qualcosa di buono… eppure ci hai messo un altro anno a smetterla di rompermi le costole. Però hai ragione, ero parecchio più testardo… l'Hibari Kyouya di questo tempo ti da parecchio filo da torcere, vero? Abbi pazienza, per favore, inizia con l'essere sempre il suo degno avversario ogni volta che vuole, vedrai che servirà."

 

~~~

 

[Simon Island, Inheritance Arc., in seguito al combattimento di Mukuro e Daemon]

 

"avevo intenzione di morderti a morte, ma ora che hai speso tutte le tue energie combattendo, non ne varrebbe la pena."
"kufufu~  Hibari Kyouya, sarò il tuo avversario ogni volta che vorrai."

  
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