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Autore: FlyChick    09/12/2011    5 recensioni
..."Non puoi sempre ottenere tutto quello che vuoi Shannon."
"Cos'è? Sei diventata una fan dei Rolling Stones? You can't always get what you want..." si mise a canticchiare.
"Lo sono sempre stata e lo sai. Non cambiare discorso."
Shannon prese una sigaretta. Un'altra.
"Perché fai tutto questo?" chiese lei osservandolo mentre la portava alla bocca.
"Questo cosa?"
"Questo. Fumare, bere... e tutto il resto."
"Il resto?"
"Si, portarti a letto ogni ragazza che incontri. O quasi."
"Perché? Perché lo faccio, mi chiedi? Perché é una tortura. E' una tortura Evelyn."
"Cosa?"
La guardò, meravigliato e deluso da quell'ennesima domanda di ovvia risposta...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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22.N.Y. Dreaming
Scusate il ritardo!
Buona lettura, Flychick

-I'm A Selfish Bastard. But At Least I'm Not Alone.-

N.Y. Dreaming

Los Angeles,

il mattino dopo...

Evelyn entrò a passo spedito, buttando la borsa dietro il bancone della cassa e togliendosi la lunga sciarpa nervosamente.
Alexa e Valerie si scambiarono un'eloquente sguardo.
-E questa volta cosa c'è che non va?-
"Dov'è Adam?" chiese Evelyn, lasciando trapelare tutto il suo nervosismo.
"Non è ancora arrivato." fece una delle due.
"Bene."
Bene??
"Ma... è tutto ok, Eve?" chiese l'altra.
 "No! No affatto!!"
Natalia sapeva già tutto.
"Io lo incenerisco! Prima o poi giuro che lo incenerisco."
"Ma, aspetta... chi?" fece Alexa.
Ormai la domanda era lecita; ma Evelyn proseguì, incapace di contenere per un altro istante l'agitazione.
"Cento e una accidenti! Vi rendete conto? Cento e un rose davanti alla porta di casa."
Le due sorrisero spalancando gli occhi. Natalia ridacchiò.
"Ragazze non è stato chi credete voi." interruppe, prendendosi il suo piccolo momento di gloria.
"Non credo che tu abbia capito a chi stiamo pensando allora." chiarì Valerie facendole un occhiolino.
"Io non so più cosa fare con lui. Perché? Perché mi deve assillare in questo modo? Ha la testa più dura di quanto mi potessi mai aspettare."
"Guarda il lato positivo, finalmente potremo riempire quegli odiosi vasi che abbiamo sul balcone con qualcosa! Sono sempre stati vuoti Evelyn!"
"Zitta Nat."
"Wow." esordì Alexa.
"Wow cosa??" chiese stranita Evelyn.
"Quel 'wow' voleva dire 'e tu ti sei anche preoccupata di contare quante erano?'." intervenne Valerie.
La rossa ruotò le iridi azzurre.
"E' pazzo. Completamente pazzo."
"Si, esatto; di te." concluse Valerie.
Sarah proprio in quel momento uscì dall'ufficio di Miranda.
"Evelyn, Miranda ha bisogno di parlare con te. Subito."
"Oh, Cristo! Avrò mai un attimo di pace??" disse tra sé e sé l'altra.
Sarah notò i volti sorridenti delle tre colleghe mentre Evelyn si allontanava. Lanciava brevi occhiate ad ognuna per captare chissà quale informazione dai loro occhi.
"Ehm, mi sono persa qualcosa?" chiese.
Evelyn si chiuse la porta alle spalle. Miranda si voltò verso di lei.
"Oh, Evelyn. Tesoro, fai la valigia. Vai a New York." e lanciò sulla scrivania una manciata di biglietti. Aerei e non.
"Cosa?"
"Si, muoviti. C'è la settimana della moda. Quest'anno ci andrai tu per me al posto di Sarah."
"Ma..."
"Oh, ti prego. Ho già ascoltato le mille scuse di Sarah e persino di Brandon. Mi hanno piantata in asso all'ultimo minuto!"
"No, no, io... io ci vado molto volentieri ma..."
Miranda abbassò le lenti degli occhiali, studiando l'espressione della ragazza.
"C'è forse qualcosa che ti trattiene cara?"
"No, no, io credo di no... in fondo è solo una settimana."
"Molto bene," tagliò corto la donna, "ora ho molte cose da fare Evelyn. Tu parti domattina."
"Domattina??"
"Si!"
"Oh, ok..."
e si diresse verso la porta, dopo aver raccolto tutto quel materiale cartaceo che Miranda le aveva lasciato.
Ma non appena Evelyn strinse la maniglia nella mano una strana idea le cominciò a ronzare in testa.
"Miranda?"
"Si?"
"Non è che..."
"No, no. Questa volta non c'è niente sotto." le parlò sopra, seccata.
Quando Evelyn uscì trovò le sue quattro colleghe già indaffarate con i clienti. Sarah si voltò verso di lei.
"Allora?" chiese.
"Allora Miranda mi manda dall'altra parte degli Stati Uniti. Me ne vado da qui, ragazze! Si, forse ho bisogno di staccare una settimana. Io, New York. Nient'altro." ed inspirò profondamente, "Già mi sento meglio. Caspita mi servirà. Mi servirà per pensare. Pensare a come evitare una crisi di nervi."
Natalia non poté non notare il sorrisetto soddisfatto di Sarah, che ascoltava l'amica giocherellando con una ciocca di capelli.
"Beh, ora sarà meglio che vada." e tentando di accennare un sorriso Evelyn si rivestì, "Quando arriva Adam ditegli che lo chiamo questa sera."
"Si certo, non preoccuparti!" le sorrise la bionda.
"Grazie. Ciao ragazze."
"Ciao! Buon viaggio!"
Quando Evelyn si era ormai incamminata Sarah ridacchiò.
"Che c'è?" le chiese Natalia.
"C'è che lei non sa nemmeno quello che l'aspetta laggiù ragazze."
"Che vuoi che sia?? Deve solo stare seduta a guardare una sfilata dopo l'altra." si intromise Valerie.
"Riformulo la frase: lei non sa nemmeno chi l'aspetta laggiù ragazze."
Natalia si arrabbiò. Lo sapeva. Ormai conosceva Sarah quanto le sue tasche.
"Sarah accidenti!! Sei incorreggibile!"
"Oh, vuoi piantarla Nat?? Quei due sono fatti l'uno per l'altra, e quando quella testa calda di Evelyn se ne renderà conto mi ringrazierà!"
"E' stato un'errore Sarah. Ti dico solo questo. Dopo quello che è successo ieri sera è stato solo un errore. Eve era già confusa abbastanza. E arrabbiata soprattutto."
"Senti Nat, se dovesse succedere qualcosa la colpa sarà mia e soltanto mia, sei felice ora?" la prese in giro.
Natalia scosse la testa.
"No. Hai appena fatto la stronzata più grande che avresti mai potuto fare Sarah." e se ne andò in magazzino piantando tutte e tre in asso.
"Oh, quanto la fa lunga." commentò la bionda, "E se questa volta Evelyn torna indietro o fa altre scemenze giuro che..."
"Ma Sarah, come facevi a sapere che Shannon è..." cominciò Alexa.
"Che è a New York? Semplice: Miranda non perde di vista Jared neanche per un istante. L'ho sentita parlare al telefono con lui ieri mattina. Figurati se dà mai un attimo di pace a quel poverino. E poi... parlava al plurale. 'Siete', 'fate', 'registrate'. Quindi questo significa che dove c'è Jared c'è anche Tomo, ma soprattutto c'è Shannon."

  Baci, al prossimo capitolo! Flychick :)
  
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