La madre di Usagi andò in camera della figlia. Erano le sette e una volta Usagi dormiva ancora come un ghiro. Invece di quei tempi si era responsabilizzata a tal punto che si svegliava prima della sveglia.
Quando scese di sotto trovò la figlia seduta sulla sua sedia a mangiare la colazione tranquilla,mentre si sbranava la ciotola di riso.
Sorrise guardandola. Da qualche giorno si recava spesso all'ospedale per vedere un ragazzo che avevano trovato insieme ad altri.

-Mi fa piacere, però devi ricordarti degli studi!
-Si mamma! Solo che vorrei vedere come sta! Sai è orfano poverino,e non vorrei lasciarlo solo...
-Piuttosto, Mamoru ti scrive sempre vero?
-Si si! Non vedo l'ora che torni!

Disse arrossendo guardando in alto lecandosi dalla faccia la marmellata.
Finita al colazione prese il cestino del pranzo però....

-Mamma! Oggi Shingo non pranza vero?
-No. Un peccato gli avevo preparato il cestino.... dovrò trovare un sistema per conservarlo...
-Dallo a me mamma,vorrei...
-Sbafartelo? Guarda che solo perchè Mmaoru è in America non sei autorizzata a ingrassare come una balena!
-Ma no! Volevo portarlo a Seiya! Il ragazzo ammalato!
-Ah si scusa! Non dire bugie però è?!

Disse ridendo mentre Usagi usciva dalla casa.

Percorse tutta la strada finchè non vide le sue tre amiche. Rei frequentava una scuola privata per cui non poteva accompagnarle.
Minako la guardò salutandola.

-Ciao Usagi! Entrambe non siamo in ritardo!
-Perchè ci siamo un po tutte responsabilizzate!
-Hai ragione Ami,sopratutto la nostra Minako e Usagi!

Disse Makoto ridendo.
Ami notò il cestino non appena Usagi le raggiunse.

-E quello?
-Questo? Ah! Questo è per Seiya! Ieri mi ha detto che la roba in ospedale è disgustosa per cui vorrebbe qualcosa di più buono e dato che questo pranzo poteva andare perduto ci ho pensato io!
-Bella mossa! Comunque nemmeno quegli altri si sono svegliati, però quel Shiryu è proprio un gran bel ragazzo!

Disse Minako mentre gli apparivano gli occhia  cuoricino.

-Sei al solita Minako! Nemmeno si è ripreso e già ci fai pensieri strani!
-P...però quello Hyoga...

Makoto guardò di sbieco Ami.
Camminarono chiacchierado e ridendo contente finchè non arrivaronoa  scuola. Usagi lesse ad alta voce la lettera che Mamoru gli aveva spedito qualche giorno fa e che era arrivata solo la sera prima.
-Usagi quando la leggi sembra che sogni ad occhi aperti! Spero che questo Seiya non faccia il terzo incomodo!
-Minako! Seiya è un amico e basta!
-Sei arrossita tutta...
-Makoto!
-Bhè...in fondo...è normale...guardare altri mentre Mamoru è lontano mi pare più che...
-AMI NON TI CI METTERE ANCHE TU!

Dopo un po la campanella suonò e entrarono tutte in classe.
La lezione di matematica fu veloce mentre tutti prendevano appunti su appunti.
Quando arrivò la pausa pranzo Usagi andò a mangiare insieme alle sue amiche.
Mangiando il suo pranzo a volte le capitava di mangiare un po del pranzo di Makoto.

-Mako sei una cuoca fantastica!
-Usagi mangia il tuo su! Anchio ho bisogno di nutrirmi!

Si misero a ridere quando Usagi per un poco non si strozzò con una polpetta di riso.
Alla fine delle lezioni Usagi andò da Seiya all'ospedale.
Passò prima davanti alla camera di uno degli altri suoi amici e notò che era sveglio.

-Oh ma...

Lui si voltò. Era Shun e la guardò sorridendo.

-Ciao!....Tu sei Usagi vero?
-Ecco..si...p-p-però...
-Seiya me lo ha dteto...Dice che sei proprio una testolina buffa!
-Cheee?!

Si disse che gliel'avrebbe fatta pagare.

-Comunque mi chiamo Shun e...

Si toccò la spalla dolorante.

-OH! Cos'hai stai bene?

Andò da lui poi entrò un infermiera.

-Mi scusi signorina ma il signor Shun deve riposare tanto!
-Oh...ho capito...Shun,dico bene? Senti...domani...possiamo parlare insieme alle altre!

Shun la guardò sorridendo.

-Mi farebbe molto piacere...

Usagi sorrise e andò da Seiya con il pranzo avvolto nella scatolina blu a stelle.

Seiya sbuffava nel letto e quando vide la scatola si leccò subito i baffi.
Appena Usagi gliela diede prese le bacchette e come un animale fa con al preda sbranò ogni cosa.

-L'ha fatto mia madre però a cucina ho fatto quella pallina di riso!

Seiya l'assaggio e fece uan strana faccia.

-Si...si sente...
-Come sarebbe a dire si sente?!
-Seiya quelle di tua madre sono deliziose,mentre la tua polpettina per un poco non mi uccide di nuovo!
-Ingrato! E io che sono corsa qui per portartelo!

Gli diede dei leggeri pugni sulla testa e Seiya ridendo cercò di allontanarla e gli sfiorò al spilla.
Sentì come uno strano calore e perfino Usagi lo sentì,ma proveniente dalla sua mano.
Si fermarono e si guardarono a vicendo.
Seiya toccò con le punta delle dita la spilla. Era gialla e aveva delle ali bianche. Emanava uno strano calore e Usagi sentiva un qualcosa provenire dal corpo di seiya.
-Strano è...come se stessi toccando a mani nude....una stella...
-C...Che dici?!

Disse arrossendo.

-Tranquilla non ci sto provando...dove l'hai presa...?

Usagi titubante la toccò.

-Questa...è un qualcosa che è cambiata spesso...ci sono affezionata. Sai...emani anche tu uno strano calore...
-Questo è perchè dentro di me c'è un cosmo.
-Come?
-Vedi...dentro di noi...c'è un astro che ci protegge e ci guida...chi riesce a farlo diventare potente e forte trasforma il suo astro in un cosmo.
-Allora il tuo deve essere potentissimo...
-Però...io sento che dentro di te c'è un qualcosa.

Usagi deglutì a forza. Forse conosceva le Sailor!
Poi sorrise.

-Dentro di te...sembra che ci sia un pianeta...

Usagi lo guardò poi però scoppiò a ridere. Anche Seiya la seguì divertito dal suo comportamento.
Si salutarono e Seiya poi si alzò andando da Shun con la sedia a rotelle.

-Quella Usagi...ha qualcosa dentro...
-Pensi che sia una Saint di Artemide?
-No...ho sentito qualcos'altro....
La discussione finì li.
Quella Sera Usagi si mise a guardare la Luna mentre Luna gli stava a fianco.

-No Usagi,non ho mai sentito di esseri che avessero un cosmo dentro di se...
-E...se fosse una Sailor? Come le Star Lights dico...
-No...se lo ricorderebbe...

Usagi pensò un altro po...poi sorrise.

-Comunque...domani gli porto ancora il pranzo!

Detto questo poi andò a dormire. La luce lunare illuminò la sua stanza.