Anime & Manga > No. 6
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Autore: AyakoChan    10/12/2011    3 recensioni
E' incredibile come alcune storie possano assomigliare alla tua situazione reale, oppure riportarti alla mente alcuni ricordi. Farti rivivere emozioni più o meno importanti. E' il caso di Sion e Nezumi: questa favola farà anche capire al nostro caro Nezumi i sentimenti che prova per Sion. Cosa accadrà? Scoprite leggendo!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuoco e Ghiaccio. No.6
Dicono alcuni che finirà nel fuoco
il mondo, altri nel ghiaccio.
Del desiderio ho gustato quel poco
che mi fa scegliere il fuoco.
Ma se dovesse due volte finire, so pure che cos'è odiare,
e per la distruzione posso dire
che anche il ghiaccio è terribile
e può bastare.

Fuoco e Ghiaccio


Anche quella giornata stava per volgere al termine.
Il sole, ormai un tutt'uno con l'orizzonte del mare, lasciava del suo passaggio bagliori rossicci e arancioni, in un contrasto talmente bello da abbagliare chiunque, cittadini e no di No.6, uomini dentro e fuori dal muro, senza alcuna distinzione, creando un vero e proprio spettacolo magico naturale.
In quel momento il sole poteva esattamente essere definito come una gigantesca palla di fuoco, attraente e luminosa, rassicurante e calda, capace di scaldare il cuore delle persone.
E il mare una distesa di ghiaccio, limpida e cerulea ma letale, la causa della scomparsa del sole.
Si, perchè proprio in quel momento la stava strappando da tutti, la stava trascinando nelle profondità del mare con sè.
Un'altra volta.


"Nezumi, a momenti arriveranno i bambini per ascoltare la favola giornaliera. Per favore, promettimi di comportarti bene" un ragazzo, con lunghi capelli color della luna e occhi rossi, era intento a rimproverare il suo coinquilino.
"Mi stai forse trattando come un bambino?! Guarda che a me di quelle stupide favole non importa nulla! Fa quello che devi fare, dopodichè li sbatterò tutti fuori" a rispondergli era stato un ragazzo apparentemente più grande di lui, alto, con i capelli color notte raccolti in una disordinata coda alta e gli occhi che mandavano sguardi poco amichevoli, di color ghiaccio, tendente al grigio.
L'albino incrociò le braccia al petto corrucciando le labbra, un comportamento vagamente infantile che significava che si era in qualche modo offeso. L'amico non perdeva occasione di fargli notare la sua superiorità, infatti non avrebbe mai letto delle favole a dei poveri bambini orfani per assicurargli almeno sonni tranquilli come al contrario faceva lui.
Un ragazzo tenero e ingenuo. Ecco cos'era: secondo Nezumi l'aveva persino scritto in fronte.
Quest'ultimo faticò a non ridergli in faccia. Cercando di mantenere un comportamento serioso, diede le spalle al ragazzo e si sdraiò. "Sai, ho cambiato idea: voglio proprio vedere quale racconto leggerai oggi, dato che hai già finito un quarto della mia libreria".
Un sorriso strafottente tra le sue labbra, ironico e beffeggiatore.
Sion gli lanciò lo sguardo più arrabbiato e offeso che riuscisse a mostrare, cercando di ignorare i battiti frenetici del suo cuore, in agitazione per il sorriso che l'amico gli aveva riservato.
Qualcuno improvvisamente bussò alla porta della malmessa abitazione: i due bambini erano arrivati.
Sul viso di Sion comparve un bellissimo sorriso e si precipitò ad aprire il portone, se avesse aspettato molto a farli entrare i due bambini sarebbero morti dal freddo.
Appena entrati i due si sedettero come al solito vicino al camino, riscaldandosi in attesa dell'inizio della lettura.
L'albino afferrò il libro e, sedendosi anche lui, iniziò a sfogliarlo per cercare la pagina dove iniziava la favola.
Quando la trovò, si schiarì la gola e così iniziò a leggere:

"C'era una volta in un bosco innevato, nel pieno della stagione invernale il ghiaccio.
Il ghiaccio era sempre da solo, non aveva amici e non ne voleva avere senza un motivo preciso.
Per lui l'amicizia era solo un banale sentimento ideato dagli uomini per mascherare l'impellente bisogno di colmare la solitudine. Affezzionarsi a qualcuno, fidarsi di una persona era male.
'Nel momento in cui trovi qualcosa da proteggere sei già morto.'  ripeteva sempre a se stesso. Eppure non sapeva spiegarsi il motivo per il quale la gente cercava di creare rapporti così saldi tanto da poter rischiare la vita per un'altra persona.
Lui, in realtà, non aveva uno scopo preciso per continuare a vivere.

Se ne stava ogni giorno per i fatti suoi, occupando i boschi durante tutto l'inverno, scomparendo in estate per poi ricomparire nell'inverno successivo.
Poi un giorno, quel giorno che il ghiaccio non dimenticherà mai, incontrò il fuoco.
Lui aiutò il ghiaccio, nascondendolo prima dell'arrivo di alcuni cacciatori.
Evidentemente avevano sbagliato a considerare il periodo più propenso alla caccia. Ma poco importava: il ghiaccio era salvo, e solo grazie al fuoco.
Di lui il ghiaccio ne era irrimediabilmente attratto, anche se rappresentavano due elementi e due sentimenti opposti: il fuoco era l'amore, così rosso, caldo, rassicurante e vivace che brucia e travolge ogni cosa, lasciando anche distruzione una volta consumato. Al contrario lui era l'odio, così duro e freddo da far venire i brividi: un sentimento ancora più forte e letale.
Forse il motivo di quell'attrazione era proprio l'essere diversi, il completarsi l'un l'altro.
Anche il fuoco provava le stesse emozioni del ghiaccio.
In qualche modo voleva cancellare quell'odio, voleva renderlo felice e sereno. Voleva veder nascere un sorriso spontaneo e lo voleva tutto per sè. Nessun altro all'infuori di lui lo avrebbe visto.
Troppo presto arrivò il momento di separarsi: con la promessa di rivedersi un giorno, i due proseguirono per la propria strada, ma percorrendola in modo diverso.
Adesso infatti, durante il nuovo inverno, il ghiaccio non si sentiva solo.
Bastava pensare al fuoco per sentirsi meno freddo.
Lui costituiva una degna motivazione per voler continuare a vivere..."

La voce  di Sion, unico rumore della stanza insieme ai respiri intrecciati dei quattro presenti, cessò facendo calare un silenzio surreale che nessuno aveva il coraggio di spezzare.
Lo fece l'albino dopo un minuto buono, stupito lui stesso di quanto fosse rimasto colpito dalla favola appena letta: era davvero bellissima.
"Purtroppo la favola finisce in questo modo. Ditemi bambini, vi è piaciuta?"
"Tantissimo" risposero in coro i due. Ringraziarono il gentile ragazzo per poi avviarsi verso casa, si era fatto veramente tardi quella sera. Si sarebbero rivisti l'indomani sera per avventurarsi nuovamente in qualche altra storia.
Nezumi era profondamente sconvolto: quel piccolo racconto sembrava calzare a pennello su di loro.
Sembrava essere la sessa situazione o almeno quello che era successo al ragazzo dai capelli color della notte.
Si voltò, scoprendo che Sion lo stava fissando. Possibile che se ne fosse accorto anche lui?
I loro occhi si incontrarono.
Occhi di fuoco in occhi di ghiaccio.
Amore in Odio.
Sion in Nezumi.

Anche lui, come il ghiaccio, si era lasciato travolgere da quel ragazzo, così buono e impacciato, l'innocenza che guida ogni suo movimento o parola. Si, Sion era proprio il suo fuoco.
L'odio e l'indifferenza si erano lasciati travolgere dall'amore.
Nezumi era stato travolto dall'amore.
Come ci era riuscito quel semplice ragazzo ingenuo?
Nemmeno Nezumi sapeva darsi una risposta.
Sapeva solo che quella sera, quando quel ragazzino per nulla spaventato dal suo passato o dalle sue minacce gli aveva offerto un pasto caldo e un posto dove dormire senza chiedere nulla in cambio, gli era stato grato. Fino a desiderare di rimanere con lui, di non dover continuare a fuggire dal mondo.
Aveva completamente condizionato la sua vita. Si era addirittura spinto a spiarlo da quel giorno.
Poi si erano ritrovati, scoprendo che anche Sion non aspettava altro di ricongiungersi con lui.
E in quel momento capì che Sion valeva davvero la pena.

Si continuavano a fissare, i due. L'albino gli regalò uno dei suoi splendidi sorrisi.
"Che ne pensi della favola? Oltre ad essere bellissima, ha una struttura un pò particolare. Vi sono possibili e differenti morali da poter cogliere poichè il finale è aperto. Secondo te, cosa accade tra il fuoco e il ghiaccio alla fine della storia?"
Una domanda di pura curiosità. Così scontata in realtà, eppure così importante per loro.
Secondo te, cosa potrebbe accadere tra noi due?
"Chissà, magari i due sono riusciti a rincontrarsi, e poi ancora, e poi ancora. O forse no poichè hanno capito di non essere fatti l'uno per l'altro. Secondo me invece hanno capito che uno sarebbe stato la dannazione dell'altro. Che si sarebbero annientati reciprocamente. In sostanza sono condannati alla solitudine eterna, con i pensieri rivolti sempre all'elemento opposto".
"Dunque secondo te i due nascono separati e, anche perchè sono diversi, devono rimanere separati?"
"In un certo senso sì" gli rispose Nezumi.
"Che visione tragica che hai, Nezumi! Secondo me invece i due si innamorano e decidono di sopravvivere a tutti i costi poichè senza l'uno l'altro non esisterebbe. Non si potrebbe infatti concettualizzare il fuoco senza poterlo distinguere dal ghiaccio. Il ghiaccio ha così un motivo per vivere, non credi? Magari potrebbero aver deciso di vivere insieme!"
"Si, potrebbe anche essere così".
Nezumi cercò disperatamente di attaccarsi alla convinzione di Sion.
Infondo per lui era così: non riusciva ad immaginarsi una vita senza di lui, senza Sion.
"Quindi ti è piaciuta la favola! ...Oppure no?" l'ultima domanda la formulò con un tono leggermente basso.
A Nezumi fece una grande tenerezza.
"Si, mi è piaciuta" gli rispose.
Ed il ghiaccio sorrise.
E quel sorriso fu solo per il fuoco, e per nessun altro.

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