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Autore: 365feelings    10/12/2011    1 recensioni
1. Doloroso risveglio, quello, per il popolo degli Haida: non il primo e neanche l’ultimo, perché la morte cavalca il vento dell’Est .
2. Un tuono squarciò il silenzio e il cielo iniziò a piangere. Non sei solo,sembrò dirgli il vento.
[Raccolta partecipante all'iniziativa Al fianco degli Indiani indetta dal CoS]
Genere: Storico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Giù al loro villaggio
i giovani Navajo
giacciono tutti a terra,
senza scalpo,
col capo scorticato,
di un livido azzurro.
[Pueblo Tewa]



 


I cadaveri erano chiazze bianche rosse sul terriccio scottato dal sole.  
«Spiriti di tutte le case, sotto i cieli, benedite la mia casa fatta di fango, resina e pino».
Erano arrivati all'improvviso, come il lampo nel cielo tempestoso, e avevano distrutto tutto.
Con gli zoccoli pesanti dei cavalli erano passati sulle macerie delle capanne arse dal fuoco e avevano preso tutto ciò che luccicava perché non andasse sprecato.
«Benedite la mia famiglia fatta di sangue, midollo e osso».
L'eco dei fucili aveva intonato la musica su cui i giovani avevano conpiuto la loro ultima danza.
La festa era finita.
Laggiù, al villaggio Navajo, nessuno più cantava: unico rumore, lo stridio degli avvoltoi.







N/A: la canzone appartiene al popolo Navajo, stanziato nell'Arizzona settentrionale. Attualmente formano il gruppo etnico più consistente fra i nativi americani.
 

 Spiriti di tutte le case, sotto i cieli, benedite la mia casa fatta di fango, resina e pino.
Erano arrivati all'improvviso, come il lampo nel cielo tempestoso, e avevano distrutto tutto.
Con gli zoccoli pesanti dei cavalli erano passati sulle macerie delle capanne arse dal fuoco e avevano preso tutto ciò che luccicava perché non andasse sprecato.
Benedite la mia famiglia fatta di sangue, midollo e osso.
L'eco dei fucili ancora rimbombava tra le pareti dei monti e si perdeva all'infinito.
I giovani smisero di danzare e gli anziani di cantare.
I cadaveri erano chiazze bianche rosse sul terriccio scottato dal sole. Spiriti di tutte le case, sotto i cieli, benedite la mia casa fatta di fango, resina e pino.
Erano arrivati all'improvviso, come il lampo nel cielo tempestoso, e avevano distrutto tutto.
Con gli zoccoli pesanti dei cavalli erano passati sulle macerie delle capanne arse dal fuoco e avevano preso tutto ciò che luccicava perché non andasse sprecato.
Benedite la mia famiglia fatta di sangue, midollo e osso.
L'eco dei fucili ancora rimbombava tra le pareti dei monti e si perdeva all'infinito.
I giovani smisero di danzare e gli anziani di cantare.
I cadaveri erano chiazze bianche rosse sul terriccio scottato dal sole.  

   
 
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