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Autore: Watashiwa    10/12/2011    5 recensioni
'L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso. L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sè, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore.'
Raccolta sul pairing di Naruto NaruHina, personalmente il mio preferito da sempre (dal lontano 2006).
Possibile inserimento di momenti 'ipotetici/missing moment' ma per la maggior parte tratti dal manga/anime Naruto.
Dal principio fino alla fine, qualunque essa sia.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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5. Perché Hinata dimostra di conoscerlo davvero e Naruto la reputa oltretutto gentile.

Naruto e Kiba avevano cominciato a lottare già da un paio di minuti e l'Inuzuka sembrava primeggiare su tutti i fronti sull'Uzumaki, spavaldo come sempre ma sul quale non scommetteva anima viva.
O meglio, quasi tutti non avrebbero mai scommesso su di lui.
Il Maestro Kakashi analizzava serio lo scontro con quello sguardo criptico che spesso rivolgeva a molte persone, così apparentemente non curante e tediato.
Lui pensava e traeva delle conclusioni piuttosto razionali ma giuste, frutto di un'esperienza gloriosa e quasi leggendaria che lo acclamava.
Totalmente diverso il temperamento di Sakura: urlava e incoraggiava coraggiosamente il suo compagno di team, comprendendo finalmente l'impegno e le sfaccettature del sogno più grande di Naruto.
Nella sua intelligenza indiscutibile, poteva affermare che si era sbagliata e ora lo conosceva meglio per poterlo esortare a pieni polmoni, senza esagerare.
Ma per quanto intelligente potesse essere, Sakura non aveva ancora capito una cosa: quando si ha a che fare con una persona a volte è necessario essere avidi di conoscenza, conoscenza legata a molti momenti della persona in questione, passati e attuali.
Nella sua anima lacerata dalle indecisioni, era Hinata a poter affermare di conoscere più sull'Uzumaki, se mai ci fosse stata occasione di verificarlo con qualcosa di concreto.
Era un'anima in pena, ansiosa e preoccupata allo stremo per Naruto, colpito ripetutamente da Kiba e Akamaru con la Jūjin Bunshin; restava in silenzio ma continuava ad avere fiducia in lui perché anche una sconfitta non l'avrebbe smossa dalle sue opinioni.

'Non posso perdere... il mio sogno di diventare Hokage...' bofonchiò Naruto dolorante a terra, cercando di ricomporsi per proseguire l'incontro.
'Cosa? Tu Hokage? Non farmi ridere, proprio tu che sei più debole del sottoscritto... arrenditi prima che finisca male!' sentenziò l'Inuzuka con eccessiva sicurezza e strafottenza, ridendo poi in maniera sguaiata con l'intento di canzonare il suo contendente.

Hinata continuava a seguire lo scontro e nel suo mondo faceva riaffiorare dei ricordi preziosi quanto unici, che appartenevano solo alla sua anima e ai suoi occhi perlati.
Rammentava incessantemente vari episodi del passato importanti, per lei impossibili da condividere con anima viva perché sarebbero stati incompresi e morti in una conversazione non memorabile.
 

'Ti sbagli, Kiba-kun... Naruto-kun non è così debole'.

Nel suo cuore aveva visto quella forza che lo contraddistingueva dagli altri ragazzi del suo villaggio, dai suoi coetanei e — per la giovane guerriera — anche da alcuni chunin dello stesso villaggio.

'Al contrario di me, Naruto-kun ha avuto sempre fiducia in se stesso'.

Era consapevole di risultare diversa e di aver vissuto un'esistenza piena di difficoltà e di soprusi che tutt'ora non la lasciavano minimamente in pace.
Probabilmente, se quel giorno così importante per lei si fosse svolto in un'altra maniera arrivando a non conoscerlo affatto, Hinata sarebbe sprofondata in un mare nero che l'avrebbe inghiottita nella sua integrità, sparendo dalla quotidianità di familiari e conoscenti, ma nessun amico.

'Pensavo davvero che fosse incredibile, perché io capisco quanto sia difficile... che qualcuno ti capisca o provi a riconoscerti come sei realmente: ma oggi tutti i presenti lo stanno facendo semplicemente osservandoti'.

Lui non aveva segreti per lei, era così incredibile ma reale, non le importava se per lui era esattamente lo stesso: era semplicemente felice se anche gli altri la pensassero finalmente come lei in quel preciso frangente, o almeno cambiassero opinione su Naruto, vedessero la sua prodigiosa, irradiante luce.
 

**

'Hahaha! È stato facile!' sbraitò Naruto raggiante e più carico che mai, dopo l'incontro.

Era finita. Naruto Uzumaki aveva sconfitto i suoi due avversari tra lo stupore generale e si era assicurato un passaggio del turno immediato, meritandoselo per davvero.
E mentre tornava al suo posto, Hinata ebbe il coraggio di farfugliare maldestramente il suo nome, tra una lotta interna non certamente indifferente.
Naruto la sentì nonostante per lui fosse come uno squittio flebile e si girò, di primo acchito stranito.
Lei fu lesta e ancora tremante gli porse un barattolino che conteneva dell'unguento medicante.

'Che cos'è?' disse il biondo ammettendo la sua più totale sopresa del dono offertogli.
'Una crema curante!' gli rispose Kurenai Yuhi, la prorompente ma al contempo discreta sensei di Hinata.

Kurenai sapeva, sapeva di quanto Hinata provasse un sentimento per Naruto e, nonostante la conoscesse relativamente da poco, aveva capito tantissime cose semplicemente dai suoi gesti e dalla sua storia, anche ripensando ai suoi trascorsi personali e alle sue esperienze.

'E perché desideri donarmela?' continuò stupito Naruto che si chiedeva perché la volesse dare proprio a lui e non a Kiba e Akamaru, certamente più bisognosi di cure.

Kurenai scosse la testa ma pazientemente rispose, cercando di mantenere un tono chiaro quanto premuroso nei confronti della sua pupilla.

'Dovresti semplicemente accettarla, non credi?.'
'Uhm d'accordo... grazie Hinata, sei molto gentile!' risposte finalmente dopo un attimo di riflessione per scacciare ogni dubbio e perplessità sulla volontà di quel regalo del tutto inaspettato.

Il genin si allontanò per ritornare al posto con il suo team e iniziò a sorridere spontanea e naturale, sfoderando un sorriso dolce e timido che avrebbe sciolto Hinata per l'intrinseca bellezza di quell'espressione: il giovane non sapeva perché, ma quella gentilezza così pacata gli trasmetteva buone cose.
Quando Naruto vedeva nascere delle buone opinioni e sensazioni su qualcuno, difficilmente si sbagliava.

   
 
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