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Autore: SkinnyLove    11/12/2011    1 recensioni
Ciao, sono una directioner e anch'io ho scritto una FF.
La prima parte della storia l'ho sognata e dato che la cosa m'incuriosiva ho deciso di scriverci qualcosa. Leggetela e fatemi sapere se vi è piaciuta con una recensione!
#MuchLove!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Feci una smorfia che risultò un misto tra sorpresa e sollievo, mi sedetti e cominciammo a mangiare di tutto e di più. 
Bevemmo qualcosina e il risultato fu una risata lunga l'intera serata. Non eravamo ubriachi, solo un po' più "allegri" ecco.
Decidemmo di tornare a casa, il tempo come al solito non era dei migliori. Una volta ritornati ci stendemmo sul letto e cominciammo a spintonarci.
Ci ritrovammo l'uno sull'altra. Mi guardò, annegai ancora una volta nei suoi occhi. Erano il mio punto debole. Mi sussurrò un 'I love you.", uno dei più dolci che le mie orecchie avessero mai udito.
D'istinto lo afferrai e lo baciai. Non fu uno dei soliti baci, quello era più dolce, più lungo... più intenso. Mi ero lasciata andare e anche lui aveva fatto lo stesso.
Non c'era niente che potesse dividerci in quel momento. Mi baciò dolcemente il collo e una scia pervase sui miei sensi. La sua pelle profumava di avena e latte di riso.  
Ci lasciammo andare sempre di più fino a quando mi resi conto che quella sarebbe stata la notte più lunga che avessi mai vissuto finora.
 
Mi risvegliai ancora frastornata. Louis tamburellava con le sue dita sui miei fianchi, l'attimo di pace durò poco, giusto il tempo di abituarmi alla luce che entrava dalla finestra.
Poi lui mi urlò nel modo più energico possibile il suo unico "Good Morning." 
Sorrisi e mi girai verso lui abbracciandolo. Scorsi dal comodino dietro Louis una sveglia, segnava le 9.30. 
"Cavolo, è tardissimo. Mia sorella sarà già sveglia ed io ho i minuti contati prima della mia condanna a morte." mi fermai per prendere fiato e poi ripresi. 
"Ha giurato che se avessi combinato qualcosa, mi avrebbe rispedita a casa." dissi a Louis mentre saltavo di nuovo all'altro capo del letto per rivestirmi.
 
Solo allora mi accorsi di indossare una felpa che non era mia, probabilmente me l'aveva infilata Louis mentre dormivo. 
Mi diressi in bagno e mi rivestii di fretta, sentii squillare il mio telefono e uscii di corsa per rispondere. Come previsto, era mia sorella.
Cercai di fingere disinteresse e con nonchalance le risposi. Era stranamente calma e mi chiese come mai non fossi nella hall dell'hotel per l'appuntamento.
"L'appuntamento?" le chiesi. "Lo sapevo, te ne sei dimenticata. Oggi dovevamo incontrarci con Loren, Matthew e gli altri, è da tempo che non ti vedono." mi disse.
"Ahhhh, si, l'appuntamento." finsi di ricordare.
"No, non me ne sono dimenticata, ho solo fatto un po' tardi, scusa. Voi andate, giuro che vi raggiungo. Salutami tutti e scusati da parte mia."
Mia sorella seccata dal mio comportamento chiuse la chiamata con un "Okay" e io feci lo stesso.
Notai che Louis era seduto sul letto e sorrideva guardandomi alle prese con la troppa ansia da gestire.
"Non volermene, ma sei una frana con le bugie." mi disse. 
Purtroppo lo sapevo, mentire è la cosa che mi viene peggio di tutte. Sarà perchè di solito evito di farlo, dico le cose come stanno e basta. 
Mi scoccia dire bugie, anche perchè spesso dimentico quello che avevo detto e mi trovo nei casini.
 
"Ehm, devo scappare. Mi tocca seguire mia sorella e gli altri per oggi. Ci sentiamo okay?" mi avvicinai a lui mentre infilavo il cappotto, gli stampai un bacio sulle labbra di fretta e mi diressi verso la porta.
 
Arrivai da mia sorella tutta trafelata come mio solito, salutai gli altri e mi scusai con loro. In lontananza vidi Matt e Mary che ci venivano incontro.
"Le due solite lumache" pensai. Corsi verso di loro, abbracciai Matt e schioccai un bacio sulla guancia a Mary. Mi chiesero come mai fossi così di buon'umore a quell'ora.
In effetti in qualsiasi altro giorno alle 10.15 ero praticamente in trance, il sonno prevaleva su di me. Ma quello non era un giorno qualunque.
Matt lo ritenevo uno dei miei migliori amici ormai, non era imbarazzante parlare di queste cose con lui così decisi di raccontar loro quanto fosse successo la notte scorsa.
  
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