E siamo finalmente al capitolo
conclusivo di questa serie.
Grazie a tutti quelli che mi hanno
seguito fin qui e hanno lasciato un commento, ho apprezzato molto.
Spero di non aver deluso le vostre aspettative.
- MAKE A WISH
Dopo quella “discussione” le cose tornarono quasi alla normalità
di sempre, c’erano ancora dei momenti in cui Peter, James e Sirius sparivano
per qualche ora, e Remus aveva pure smesso di tormentarli per sapere cosa
facessero, tanto erano irremovibili.
“Non ancora, Moony” dicevano.
“Devi avere pazienza..”
E lui pazientemente aspettava il loro ritorno tutte le volte che sparivano.
Ecco, l’avevano fatto di nuovo.
Sparirti nel nulla.
In situazioni normali non ci avrebbe pensato, ma quello era il giorno del suo compleanno!
E se ne erano dimenticati…
Tutti e tre…
Erano stati allegri per tutta la giornata, ma non era una
novità, loro erano sempre così, non una parola sul fatto che per lui fosse un
giorno particolare.
Dopo cena si erano alzati e lo avevano
semplicemente lasciato solo..
“Ciao Moony! Noi andiamo a… beh, hai
capito… a dopo!” avevano detto.
E non erano ancora tornati.
Era l’una passata, dove potevano
essere?
Maledicendoli mentalmente si alzò, deciso ad andare a dormire.
Si mise in pigiama e fece per infilarsi sotto le coperte, ma quando
scostò il lenzuolo trovò un pacchetto avvolto in carta dorata nascosto accanto
al cuscino, in modo che potesse essere visto solo spostando le coperte.
Un bigliettino scritto in quella che riconobbe essere la
calligrafia di James diceva:
“Non ti montare la
testa, è solo un prestito, ma… che ne dici di mettertelo e raggiungerci
nell’aula di Trasfigurazione?”
Scartò il pacchetto e si trovò fra le mani il mantello
dell’invisibilità di James.
Sorrise fra sé mentre si buttava il mantello sulle spalle.
In pochi minuti fu davanti all’aula di
Trasfigurazione, esitò un istante, la mano sulla maniglia, poi si decise
ad entrare.
Smise di sorridere.
L’aula era completamente vuota.
Si sedette sul primo banco, deluso e con la sensazione di essere
stato preso in giro.
Poi lo vide.
Sulla cattedra c’era un altro pacchetto.
Il biglietto questa volta era stato scritto da Sirius.
“Mi raccomando,
vacci piano con questo, il contenuto di questa scatolina è alquanto… esplosivo.
Non l’aprire ancora.. fai un salto nella Stanza delle
Necessità e portalo con te.”
“Beh, visto che sono sveglio.. tanto
vale farci una puntatina.” Mormorò raccogliendo la scatola e lasciando l’aula.
Anche lì non trovò nessuno ad aspettarlo, se non
una terza scatola, questa volta non incartata, che si rivelò essere una
confezione di fiammiferi.
Aprì il biglietto aspettandosi di riconoscere in quelle righe, e
vide confermate le sue aspettative, la grafia di
Peter.
“Scusa amico, ma c’è
venuta un po’ di fame… se ci cerchi siamo in cucina.”
Rassegnato mise in tasca i fiammiferi e si incamminò
verso dove dicevano di essere, ma dove sapeva
non li avrebbe trovati.
Di nuovo scoprì fondati i suoi sospetti.
Un assonnato elfo domestico gli consegnò l’ennesima scatola e,
ma chi l’avrebbe mai detto, un altro foglietto.
“Sto iniziando a stancarmi…” borbottò.
Questa volta diceva semplicemente,
“Dal Platano
Picchiatore, terzo faggio sulla sinistra.”
“E va bene… ma è l’ultimo. Se non siete
lì io me ne torno a letto.”
Tre persone dietro di lui nell’ombra si tenevano le mani sulla
bocca per non iniziare a ridere facendosi scoprire.
Remus avanzava incerto con le due scatole sotto le braccia.
Aveva rinunciato al mantello, dal momento che
non c’era la luna quella notte e difficilmente l’avrebbero notato.
“Eccoci qui.” Pensò. “Uno.. due.. tre.
Terzo faggio sulla sinistra. Come immaginavo.. Non c’è nessuno.”
Proprio in quel momento
qualcuno alle sua spalle gli coprì gli occhi con le
mani, impedendogli di vedere, mentre qualcun altro gli sfilava da sotto le
braccia i pacchetti che aveva portato.
“Ma..” tentò
di replicare.
“Shhh” gli risposero.
Venne bendato e gli venne detto di iniziare a
camminare.
Non riusciva a vedere niente, ma James lo guidava, indicandogli
gli ostacoli.
Dopo una mezz’oretta circa si fermarono e Remus venne sbendato.
Erano vicini al lago, ma il castello era lontano e non si vedeva
quasi più…
Guardò gli amici con aria interrogativa.
“Perché proprio qui?”
“Abbiamo in mente un paio di cosette…” rispose Sirius vago.
Posizionò la scatola più grande vicino all’acqua e
frugò nelle tasche di Remus prendendogli i fiammiferi, mentre James trafficava
con l’altra scatola, quella ritirata nelle cucine.
Peter fece cenno a Remus di sedersi e poi si sedette
accanto a lui, porgendogli una bottiglia di Burrobirra.
Sirius accese un fiammifero.
“Fuoco alle polveri!” esclamò.
Il bagliore del fiammifero illuminò per un istante la scatola,
liberata dall’involto, dove un’enorme scritta fosforescente diceva: FUOCHI D’ARTIFICIO Magic
Boom.
Remus scattò in piedi, allarmato,
rovesciando parte della sua Burrobirra.
“Ma sei IMPAZZITO?!? Faranno un baccano
infernale! Ci scopriranno! E poi è pericoloso…”
aggiunse.
Sirius gli appoggiò una mano sul petto e lo costrinse a tornare
a sedersi.
“Non si accorgeranno di nulla, fidati. Goditi lo spettacolo.”
Aspettò che anche James fosse pronto e poi accese
la miccia.
Decine di giganteschi fuochi d’artificio illuminarono il cielo,
ma dalla detonazione nessun rumore.
Remus li fissò, sbalordito.
“Fuochi insonorizzati per feste silenziose… non è proprio il nostro stile ma.. si fa quel che si può.”
Spiegò sedendosi con loro.
James li raggiunse con un’enorme torta al cioccolato su cui
aveva acceso 15 candeline.
“Esprimi un desiderio, Moony!”
Remus chiuse gli occhi per un istante, poi li aprì e soffiò
sulle candeline.
Restarono in silenzio ad osservare lo spettacolo
pirotecnico, non c’era bisogno di parole.
Quando l’ultima scintilla ebbe colorato il cielo,
Remus si voltò verso gli amici.
“..tutto quel mistero per.. questo?” chiese. “In ogni caso.. GRAZIE. è il più bel regalo che
io abbia mai…”
“Ehi! Frena, frena, frena..!” lo
interruppe Sirius.
“Mica è questo il nostro regalo!”
“Ah,no?”
“No. Cioè, sì, anche questo… ma con la
torta ed i fuochi d’artificio non possiamo starti vicino nelle notti di luna
piena!”
“Non potreste comunque.. sarebbe troppo
pericoloso…”
“E invece possiamo. Così…”
All’improvviso al posto di James, Sirius e Peter, Remus si trovò
di fronte un cervo maestoso, un fiero e grosso cane nero ed un topolino.
“Voi.. voi siete..”
“Animagi” concluse James per lui, riacquistando forma umana.
“Perché non me l’avete mai detto?”
“Mica lo siamo sempre stati! Non lo
eravamo finche non abbiamo deciso di diventarlo per farti compagnia
quando c’è la luna piena!”
“..e.. lo avete fatto.. per me?”
“No.. a dir la verità il nostro scopo
era farci beccare da Silente e dal Ministero
e prenderci una super punizione..! ..ma certo
che l’abbiamo fatto per te, scemo!”
Due grosse lacrime gli rigarono il viso.
“Grazie…nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me,
finora…”
“Nessuno finora aveva mai capito quanto speciale sei..”
“E nessuno era tanto pazzo quanto lo
siamo noi!” aggiunse facendogli l’occhiolino.
“Chi vuole un pezzo di torta? Forza, Moony, mangia, guardati, sei bianco come un cadavere!”
Remus sorrise e accettò il piatto che James gli aveva offerto ed
iniziò a mangiare guardandosi intorno.
“..ma come l’avete trovato questo
posto?”
“E’ una lunga storia.. non è facile
arrivarci, sai? Ma per te potremmo fare un’eccezione…
magari ti disegniamo una mappa…!”
L’alba quel mattino sorprese quattro ragazzi fuori
dal letto che dormivano tranquilli sulla sponda del lago e sorrise
mentre li illuminava con la sua tenue luce rosata.
Questi quattro ragazzi condividevano un enorme segreto, un segreto che, una volta svelato, non li aveva divisi, come
Remus temeva, ma anzi era stato la scintilla che li aveva resi inseparabili.
A questo segreto se ne era da poco
aggiunto un altro, un gesto del tutto disinteressato, dettato dalla grande
amicizia che li legava, e loro complici ed uniti lo avrebbero custodito e
protetto gelosamente da sguardi indiscreti, perché la cosa più importante era
essere insieme.
Per sempre.
FINE.
Fine!
Ovviamente è finita la ficcy, ma non la loro storia, perché, come ben sappiamo,
tante cose devono ancora succedere…
spero
tanto vi sia piaciuta, e se è così.. che ne dite di lasciare un commentino?
Fa sempre
piacere…
Alla
prossima!
Nonna Minerva