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Autore: Nonna Minerva    31/07/2006    7 recensioni
Piccola ficcy sui Malandrini e su come sono arrivati a diventare Animagi. “[…]I was terrified they would desert me the moment they found out what I was. But of course, they, like you, Hermione, worked out the truth… And they didn’t desert me at all. Instead they did something for me that would make my transformations not only bearable, but the best times of my life. They became ANIMAGI.” -HP and the prisoner of Azkaban- Ho dovuto rispedire perchè l'impaginazione di prima faceva schifo.. speriamo che così vada..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E siamo finalmente al capitolo conclusivo di questa serie

E siamo finalmente al capitolo conclusivo di questa serie.

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito fin qui e hanno lasciato un commento, ho apprezzato molto.

Spero di non aver deluso le vostre aspettative.

 

 

  1. MAKE A WISH

 

 

Dopo quella “discussione”  le cose tornarono quasi alla normalità di sempre, c’erano ancora dei momenti in cui Peter, James e Sirius sparivano per qualche ora, e Remus aveva pure smesso di tormentarli per sapere cosa facessero, tanto erano irremovibili.

“Non ancora, Moony” dicevano.

“Devi avere pazienza..

E lui pazientemente aspettava il loro  ritorno tutte le volte che sparivano.

 

Ecco, l’avevano fatto di nuovo.

Sparirti nel nulla.

In situazioni normali non ci avrebbe pensato, ma quello era il giorno del suo compleanno!

E se ne erano dimenticati…

Tutti e tre…

Erano stati allegri per tutta la giornata, ma non era una novità, loro erano sempre così, non una parola sul fatto che per lui fosse un giorno particolare.

Dopo cena si erano alzati e lo avevano semplicemente lasciato solo..

“Ciao Moony! Noi andiamo a… beh, hai capito… a dopo!” avevano detto.

E non erano ancora tornati.

Era l’una passata, dove potevano essere?

Maledicendoli mentalmente si alzò, deciso ad andare a dormire.

Si mise in pigiama e fece per infilarsi sotto le coperte, ma quando scostò il lenzuolo trovò un pacchetto avvolto in carta dorata nascosto accanto al cuscino, in modo che potesse essere visto solo spostando le coperte.

Un bigliettino scritto in quella che riconobbe essere la calligrafia di James diceva:

 

“Non ti montare la testa, è solo un prestito, ma… che ne dici di mettertelo e raggiungerci nell’aula di Trasfigurazione?”

 

Scartò il pacchetto e si trovò fra le mani il mantello dell’invisibilità di James.

Sorrise fra sé mentre si buttava il mantello sulle spalle.

In pochi minuti fu davanti all’aula di Trasfigurazione, esitò un istante, la mano sulla maniglia, poi si decise ad entrare.

Smise di sorridere.

L’aula era completamente vuota.

Si sedette sul primo banco, deluso e con la sensazione di essere stato preso in giro.

Poi lo vide.

Sulla cattedra c’era un altro pacchetto.

Il biglietto questa volta era stato scritto da Sirius.

 

“Mi raccomando, vacci piano con questo, il contenuto di questa scatolina è alquanto… esplosivo. Non l’aprire ancora.. fai un salto nella Stanza delle Necessità e portalo con te.”

 

“Beh, visto che sono sveglio.. tanto vale farci una puntatina.” Mormorò raccogliendo la scatola e lasciando l’aula.

 

Anche lì non trovò nessuno ad aspettarlo, se non una terza scatola, questa volta non incartata, che si rivelò essere una confezione di fiammiferi.

Aprì il biglietto aspettandosi di riconoscere in quelle righe, e vide confermate le sue aspettative, la grafia di Peter.

 

“Scusa amico, ma c’è venuta un po’ di fame… se ci cerchi siamo in cucina.

 

Rassegnato mise in tasca i fiammiferi e si incamminò verso dove dicevano di essere, ma dove sapeva  non li avrebbe trovati.

 

Di nuovo scoprì fondati i suoi sospetti.

Un assonnato elfo domestico gli consegnò l’ennesima scatola e, ma chi l’avrebbe mai detto, un altro foglietto.

“Sto iniziando a stancarmi…” borbottò.

Questa volta diceva semplicemente,

 

“Dal Platano Picchiatore, terzo faggio sulla sinistra.”

 

“E va bene… ma è l’ultimo. Se non siete lì io me ne torno a letto.”

 

Tre persone dietro di lui nell’ombra si tenevano le mani sulla bocca per non iniziare a ridere facendosi scoprire.

 

 

Remus avanzava incerto con le due scatole sotto le braccia.

Aveva rinunciato al mantello, dal momento che non c’era la luna quella notte e difficilmente l’avrebbero notato.

 

“Eccoci qui.” Pensò. “Uno.. due.. tre. Terzo faggio sulla sinistra. Come immaginavo..  Non c’è nessuno.”

 

 Proprio in quel momento qualcuno alle sua spalle gli coprì gli occhi con le mani, impedendogli di vedere, mentre qualcun altro gli sfilava da sotto le braccia i pacchetti che aveva portato.

Ma..” tentò di replicare.

“Shhh” gli risposero.

 

Venne bendato e gli venne detto di iniziare a camminare.

Non riusciva a vedere niente, ma James lo guidava, indicandogli gli ostacoli.

 

Dopo una mezz’oretta circa si fermarono e Remus venne sbendato.

Erano vicini al lago, ma il castello era lontano e non si vedeva quasi più…

Guardò gli amici con aria interrogativa.

Perché proprio qui?”

“Abbiamo in mente un paio di cosette…” rispose Sirius vago.

 

Posizionò la scatola più grande vicino all’acqua e frugò nelle tasche di Remus prendendogli i fiammiferi, mentre James trafficava con l’altra scatola, quella ritirata nelle cucine.

Peter fece cenno a Remus di sedersi e poi si sedette accanto a lui, porgendogli una bottiglia di Burrobirra.

 

Sirius accese un fiammifero.

“Fuoco alle polveri!” esclamò.

Il bagliore del fiammifero illuminò per un istante la scatola, liberata dall’involto, dove un’enorme scritta fosforescente diceva: FUOCHI D’ARTIFICIO Magic Boom.

Remus scattò in piedi, allarmato, rovesciando parte della sua Burrobirra.

“Ma sei IMPAZZITO?!? Faranno un baccano infernale! Ci scopriranno! E poi è pericoloso…” aggiunse.

Sirius gli appoggiò una mano sul petto e lo costrinse a tornare a sedersi.

“Non si accorgeranno di nulla, fidati. Goditi lo spettacolo.”

 

Aspettò che anche James fosse pronto e poi accese la miccia.

Decine di giganteschi fuochi d’artificio illuminarono il cielo, ma dalla detonazione nessun rumore.

Remus li fissò, sbalordito.

“Fuochi insonorizzati per feste silenziose… non è proprio il nostro stile ma.. si fa quel che si può.” Spiegò sedendosi con loro.

James li raggiunse con un’enorme torta al cioccolato su cui aveva acceso 15 candeline.

“Esprimi un desiderio, Moony!”

Remus chiuse gli occhi per un istante, poi li aprì e soffiò sulle candeline.

 

Restarono in silenzio ad osservare lo spettacolo pirotecnico, non c’era bisogno di parole.

Quando l’ultima scintilla ebbe colorato il cielo, Remus si voltò verso gli amici.

..tutto quel mistero per.. questo?” chiese. “In ogni caso.. GRAZIE. è il più bel regalo che io abbia mai…”

“Ehi! Frena, frena, frena..!” lo interruppe Sirius.

Mica è questo il nostro regalo!”

“Ah,no?”

“No. Cioè, sì, anche questo… ma con la torta ed i fuochi d’artificio non possiamo starti vicino nelle notti di luna piena!”

“Non potreste comunque.. sarebbe troppo pericoloso…”

E invece possiamo. Così…”

 

All’improvviso al posto di James, Sirius e Peter, Remus si trovò di fronte un cervo maestoso, un fiero e grosso cane nero ed un topolino.

 

“Voi.. voi siete..”

“Animagi” concluse James per lui, riacquistando forma umana.

Perché non me l’avete mai detto?”

Mica lo siamo sempre stati! Non lo eravamo finche non abbiamo deciso di diventarlo per farti compagnia quando c’è la luna piena!”

“..e.. lo avete fatto.. per me?”

“No.. a dir la verità il nostro scopo era farci beccare da Silente e dal Ministero  e prenderci una super punizione..! ..ma certo che l’abbiamo fatto per te, scemo!”

Due grosse lacrime gli rigarono il viso.

“Grazie…nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me, finora…”

“Nessuno finora aveva mai capito quanto speciale sei..

E nessuno era tanto pazzo quanto lo siamo noi!” aggiunse facendogli l’occhiolino.

“Chi vuole un pezzo di torta? Forza, Moony, mangia, guardati, sei bianco come un cadavere!”

 

Remus sorrise e accettò il piatto che James gli aveva offerto ed iniziò a mangiare guardandosi intorno.

..ma come l’avete trovato questo posto?”

“E’ una lunga storia.. non è facile arrivarci, sai? Ma per te potremmo fare un’eccezione… magari ti disegniamo una mappa…!”

 

L’alba quel mattino sorprese quattro ragazzi fuori dal letto che dormivano tranquilli sulla sponda del lago e sorrise mentre li illuminava con la sua tenue luce rosata.

Questi quattro ragazzi condividevano un enorme segreto, un segreto che, una volta svelato, non li aveva divisi, come Remus temeva, ma anzi era stato la scintilla che li aveva resi inseparabili.

A questo segreto se ne era da poco aggiunto un altro, un gesto del tutto disinteressato, dettato dalla grande amicizia che li legava, e loro complici ed uniti lo avrebbero custodito e protetto gelosamente da sguardi indiscreti, perché la cosa più importante era essere insieme.

Per sempre.

 

FINE.

 

 

 

Fine! Ovviamente è finita la ficcy, ma non la loro storia, perché, come ben sappiamo, tante cose devono ancora succedere…

spero tanto vi sia piaciuta, e se è così.. che ne dite di lasciare un commentino?

Fa sempre piacere…

Alla prossima!

 

Nonna Minerva

  
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