Pillole estive di felicità
*
"Non vorrai giocare a quello, vero?" chiese una ragazza dai lunghi capelli
mori, quasi preoccupata, volgendo lo sguardo dal programma della serata -ballo
latino- verso il suo amico dai capelli ribelli.
"Cos'altro potrebbe voler fare con una bottiglia vuota, adagiata sulla sdraio?"
s'intromise un bel ragazzo dall'aria nobile.
"Ah no Jamie, io non gioco" s'intromise Remus, alzandosi e dirigendosi verso il
bar dal tetto finto-impagliato.
"Dai, Rem!" esclamò la francese, tenendolo per un polso.
"No no, siamo solo qui da un giorno, non voglio dovermi vergognare per il resto
della vacanza, e poi ad Hogwarts, finito il viaggio!"
"Io m'associo a lui" annuì Pete.
"Dai, raga, l'hotel lo vediamo dopo, dopotutto, il Barcalò non scappa mica!"
"James, questo è il Barcelò Santiago, quante volte te lo devo dire?"
"Fino a quando non mi entrerà nella testa, Chris" ma la risposta non la fece
felice, difatti gli schizzò contro un po' d'acqua della bottiglietta che si era
portata giù in piscina.
"Dai Chri..." l'ammonì il suo compagno, il bel moro, continuando poi dicendo
"Ehi, ma dove sono andati quei tre?"
Attraversarono il piccolo ponte che divideva la grande piscina da quella più
piccola e riscaldata e, dopo qualche metro, giunsero al bar per raggiungere
l'altra metà della compagnia.
"Rem, Pete, Em, dai, non vi ucciderà giocare al gioco della bottiglia!"
"Che palle che sei, Paddy" esclamò il mannaro, alzandosi dal comodo tavolino.
"Pete, mi sa che ci tocca..."
"Va bene, ma non farò nulla di inappropriato!"
"Ma che parole ricercate, signor Minus" lo prese un po' in giro il cercatore.
Tornati al loro angolino fra le tre piscine, unirono le tre sdraio e si misero a
due a due su ognuna, con la bottiglia in mezzo per girare.
"Però niente baci o robe simili" propose la Tassorosso mora.
"Ma così si toglie tutto il gusto al gioco!" prese la parola la sua compagna di
casa.
E così l'hotel a forma di barca a sette piani a ridosso della scogliera dovette
assistere, insieme ai suoi tre bar, alla sala giochi e ai campi da tennis, da
bocce, alla sauna e alla palestra a vari piccoli litigi, con una votazione
finita in parità.
"Pari... Aspettate un attimo..." e la fidanzata di Sirius, Christine, si mise ad
emettere una specie di suono molto simile e a un miagolio, facendo accorrere la
sua gatta, Mao.
"Manca il suo voto" esclamò felice la bella, come se avesse appena vinto un
premio.
"Seppur tu possa parlare con i felini il loro voto non conta! Dopotutto, mica
gioca!"
"Oh beh, uno ci prova..."
"Cos'è che dovete fare? Io vado dentro, sto un po' esplorando, sai che c'è una
vista stupenda dall'altra parte del ristorante?" chiese la gatta alla sua
padrona.
"Gioco della bottiglia... Comunque non l'abbiamo ancora visto quel posto..
L'avevamo avvistato, ma a quanto pare ieri sera Peter e Em ci hanno preceduti...
Ora vai pure, grazie ugualmente!"
"Ci decidiamo a giocare, sì o no?"
"Ok, però..."
"Sì, Wormy, abbiamo capito" intanto l'erede di Casa Black posizionava la
bottiglia e le dava un colpetto.
Dopo mezzo due giri questa si fermò, andando ad indicare la Tassorosso.
"Se ora esce una ragazzo gli dai un semplice bacio sulla guancia, e spero che la
gelosia di Pete non m'uccida per questa penitenza -aggiunse vedendo
l'espressione del suo amico- Se è una ragazza... Le dirai una cattiveria che non
le avevi mai detto" non che volesse veder triste la sua ragazza, ma col gentil
sesso era sempre difficile trovare una bella punizione.
"Ma non eravamo per il niente baci?" si mise in mezzo Peter.
"Dai, siamo pari! Almeno sulla guancia... Mi sembra un buon compromesso, no?"
La bottiglia ora indicò, con suo grande sollievo, Peter, che, giratosi verso la
bella ricevette una dolce carezza e poi la "penitenza", dopodiché fece girare
l'oggetto che si puntò sul Malandrino dagli occhi grigi. "Se è una ragazza...Mmh...
La butti in piscina, dai, tanto, con questo caldo... Se siamo uno di noi
Malandrini... Ci spiegherai finalmente come mai la prof. di Volo ti tolse quella
punizione... Con tutti i dettagli, però..." e sorrise malizioso, ma il
recipiente di plastica andò ad indicare la bella felilafona, che, presa dal suo
amato, venne scaraventata in piscina, trascinandoselo però dietro.
"Chris, cazzo!" sbraitò il bel moro.
Un largo sorriso si aprì sulle labbra della Tassorosso, mentre il cervide rideva
di gusto.
"Ah no, James, oltre al danno la beffa no!" e Padfoot lo tirò per una gamba,
facendo cadere il "fratellino" in piscina, schizzando Peter, che subito esclamò
"Dai, avevo appena finito di asciugarmi al sole!", per poi sentirsi dire da
James e Sirius, mentre lo sollevavano di peso "Faaa nieeenteee!"
Remus ed Emmeline si girarono lentamente l'uno verso l'altro, e dopo uno sguardo
d'intesa s'alzarono fulminei per poi correre a tutta velocità verso la porta che
dava all' edificio, inseguiti dai quattro amici cercarono di salvarsi ma, presi
di peso, furono lanciati in acqua.
Tutti li guardavano piuttosto male per il rumore e l'acqua spruzzata, e Remus
era buffissimo mentre cercava di scusarsi in ogni lingua.
"Questa me la paghi Peter Gary Pettegrew" esclamò ridendo la sua fidanzata
agitando un dito in sua direzione mentre usciva dalla piscina.
"Su, saliamo, si fa tardi" e dopo essersi dati un'asciugata i due salirono nella
loro camera.
"Sembra un altro quando quando è con Emmeline"
"Già Rem.. E per Lei... Mi dispiace così tanto" disse il cercatore passandogli
un braccio attorno alle spalle. "Ma non demordere, la Evans, dopo anni che le
sto addosso ha accettato di uscire con me, potrei darti dei consigli!"
"Sai bene che non vuole stare con me perchè ha paura di cosa sono"
"E' perchè non ti merita, e poi, non sei certo l'unica persona che per un paio
di giorni al mese è fuori di sè!" e Sirius da dietro indicava Chris "Sirius, ti
vedo"
"Io? Cos'ho fatto?" e mostrò i suoi più teneri occhi da cucciolo innocente.
"Guarda che facciamo i conti" e, dopo averlo preso per la camicia hawaiana che
aveva infilato lo trascinò verso l'ascensore, mentre il moro sillabava ai due
rimasti "Ma quanto la amo!"
"Direi che è ora di salire..."
"Rem, davvero, cambierà idea, ne sono sicuro!"
"Eri anche sicuro di non essere andato a letto con Em quella sera"
"Ehi, mi aveva fatto ubriacare come una spugna per quella stupida scommessa! E
poi non urlare, che se ritiri fuori questa storia va a finire che Peter ci
consegna a qualche pazzo! La colpa era della sua Tassorosso, non mia, ma lui non
lo ammetterà mai"
"Andiamo, su, devo ancora capire come racimolare la metà dei soldi della
vacanza... Non possiamo farci offrire il tutto da Chris"
"In effetti... Sai, credo che quello che ci soffre di più sia Sir! Farsi pagare
metà viaggio dalla sua ragazza!"
"Ma va, lui sì che è fortunato, non deve neppure pensare... Paga in natura"
"Ah già... -rise- Andiamo, va"
"Sirius, dove stai andando?"
"In bagno a farmi la doccia e prepararmi per la serata latina di stasera"
"Dimentichi che sei in punizione? Niente doccia... Da solo..."
"Uhhh, capisco, allora, saresti così gentile da accompagnarmici?"
"Certo tesoro..."
"Ti amo quando fai così, l'importante è che non entri Mao, dopo quella volta
credo sia traumatizzata" e chiuse la porta.
"Ha visto ben altro, fidati..." e sorrise maliziosa.
"Tesoro, muoviti, siamo in ritardo per la cena!" esclamò la mora infilandosi di
fretta la scarpa.
"Non so cosa mettere!"
"Pete, a volte sei peggio di una donna! Ti aiuto io" e dettò ciò tirò fuori un
paio di pantaloni blu a zampa, una polo bianca ed una collanina (che gli stava
piuttosto stretta) celeste"
"Ma Amore, soffoco!"
"Muovitiii! Se muori giuro che ti compro la bara migliore sul mercato e che farò
sembrare la tua morte eroica"
"Cazzo, consolante..." e si mise la chiave magnetica in tasca dopo aver dato
un'ultima ingellata i capelli.
"Alla buon ora! Sono arrivato prima io, il che è tutto dire!" urlò loro contro
il capitano dei Grifondoro, il quale indossava un paio di jeans bianchi molto
larghi ed una camicia nera che risaltava i suoi muscoli, dati i primi bottoni
slacciati.
"Posso dire a mia discolpa che io era già pronta cinque minuti fa! Avevo già
scelto questa gonna lunga color cobalto a fiori rosa, questa maglietta,
anch'essa rosa e questa giacchetta azzurra, questa stessa borsa, questi
orecchini, questa sciarpetta e queste ballerine pure loro rosa mezz'ora fa!"
"Beata te che hai avuto il tempo, io ho preso il vestito di fretta! Ero indecisa
fra quello lungo giallo con lo spacco e la scollatura da capogiro sia davanti
che dietro e questo qua rosso con la gonna a sbalzi tipo ballerina di flamenco,
poi abbiamo optato per questo, più la cintura tipo catena con la pallina finale
, il girocollo bianco col ciondolo lungo e questi tacchi rossi!"
"Più questa giacca rossa che mi devo portare appresso io... Dopotutto sono le
vacanze di Natale, il rosso è più adatto, e poi è più caliente!" esclamò il moro
che poi aggiunse "Io invece purtroppo sono vestito tipo Jamie, vabbeh che siamo
"fratellini", ma mica gemelli!" difatti aveva un paio di blue jeans larghi, una
camicia bianca anch'essa un po' sbottonata e due bracciali, uno nero di pelle
che gli ricordava la sua moto, ed un altro d'argento, regalo della cugina
Andromeda; Remus invece era andato a scegliere un paio di pantaloni a vita bassa
e a zampa ed una collanina color ambra che richiamavano i suoi occhi ed una polo
blu, una specie d'incrocio fra i vari abbigliamenti degli amici.
"Proporrei di andare a mangiare" disse Emmeline, e di comune accordo si
sistemarono a coppie fra i tavoli, non come la sera prima, quando si erano
riuniti tutti nello stesso.
"Remus, si va a caccia!" esclamò il cercatore sfregandosi le mani.
"Non me la sento, e poi chi mai mi prenderebbe, dai siamo seri"
"Mi sono informato, la tipa che lì all'entrata vende le coca-cole finisce il
turno fra due minuti esatti, tu sai lo spagnolo, lei è single, della nostra età,
rossa, riccia e a quanto dice la sua amica, ti ha già preso di mira"
"Ma quale caccia.. E poi, tu non avevi appena preso un appuntamento con Lily?
Non ti sembra di mancarle di rispetto?"
"Occhio non vede, cuore non duole, e poi mica posso farmi monaca di clausura!".
Il licantropo sorrise, immaginarlo con la tonaca, chiuso in un monastero a
pregare a guardare sognante quelli che giocavano a quidditch era buffo.
"Aha, hai sorriso, forza, a te la riccia, io mi accontenterò della biondina che
mi ha dato le informazioni" in realtà si sentiva davvero un po' in colpa per
Lily, ma era suo compito tirare su il morale a Remus e fargli dimenticare Lei.
"Come va allora, James? Vedo che il tuo amico ha acconsentito" e lo guardò
dritto coi suoi occhi neri.
"Eh sì, Jennifer, ce l'ho fatta! Sai, ha appena avuto una grossa delusione, e un
po' di compagnia gli farà bene", strizzò gli occhi e si scompigliò i capelli.
"Piuttosto.. Andiamo a mangiare? Ho visto la paella!" e, dopo aver posizionato
ben in vista il cartello "Occupato" si diresse con un piatto in mano verso il
buffet, e tornò al suo posto solo dopo averlo riempito fino a scoppiare della
specialità spagnola, come d'altronde aveva fatto la bionda (anche se con più
moderazione).
"Prego, Madame" e Peter le spostò la sedia per farla sedere.
"Peccato che ad Hogwarts abbiamo le panche..." sospirò la mora, accomodandosi e
poi aggiungendo "Ehi, sbaglio o quello è Remus?"
"Evvai, è con la rossa dell'entrata. Dev'essere merito di Prongs. Ha fatto bene,
dopo il fatto di Lei... Certo, anch'io all'inizio ero un po' timoroso, ma poi...
Soprattutto lei, che diceva di..."
"Non parliamo di questo, Pete. Mi rattrista."
"Va bene."
La cena passò in fretta, era a buffet, e perciò ognuno aveva trovato qualcosa di
suo gradimento, anche se l'unico a riempirsi fino a scoppiare era stato il
cervide, che amava la cucina iberica e che aveva cercato di far capire a Jennifer
(ndA: tra l'altro schifata1 Avete presente i sayan quando mangiano?) , fra un boccone e l'altro, che era occupato.
"Non vedo Moony" disse Sirius quando tutti si riunirono per andare allo
spettacolo che si sarebbe tenuto là fuori, nel piccolo 'anifiteatro' vicino alle
piscine.
"Credo che non lo vedremo per tutta la notte" esclamò Peter.
"Ooohhh" sorrise il moro annuendo.
"E Chris?" chiese Emmeline.
"Non la vedo, eppure credevo fosse qua accanto a me... Avrà trovato qualcuno con
cui parlare francese, è da tanto che non può farlo"
"Sì, sì, proprio francese..." disse la mora dandogli una gomitata e indicando un
bel biondino accanto all'animaga, a pochi passi dal bar.
"Prima di ricorrere a conclusioni affrettate ricorda che lei viene sempre qua,
magari è qualcuno che conosce"
"Conoscente o no io gli spacco il muso" e si diresse a falcate nella sua
direzione, mentre il francese metteva le mani dove non doveva mentre Chris le
allontanava ridendo ad una battuta.
"James, digli qualcosa!" esclamò Emmeline.
"Non mi ascolterebbe... Seguiamolo e speriamo che non faccia cazzate" e si mise
a correre.
Il famoso biondo intanto stava dicendo qualcosa al Malandrino nella sua lingua.
"Senti Cocco, non ti capisco, perciò parla in inglese, perchè essendo il
cameriere di ieri dovresti saperlo per lavoro."
"Allora te lo ripeto. Questa gentile mademoiselle l'ho vista prima io, Cocco."
"La mademoiselle è la mia fidanzata"
"Strano, non sembrava..."
"Ehi, cosa stai insinuando?" e fu fermato dai suoi due amici.
"Sirius, calmati. Mi stavo solo un po' divertendo mentre finalmente potevo
parlare in francese. Jacques grazie della compagnia, ma sono già occupata." alzò
le spalle e ripetè tutto in francese, per poi salutarlo.
"Christine Adelaide Tiffany L'Etoile, cosa diavolo stavi facendo?! Sbaglio o ero
io quello accusato di fare il cascamorto con tutte?"
"Lo sei sempre stato e sempre lo sarei, lo ripeto. E comunque, mon cher, non
puoi metterti a urlare solo perchè parlo con un altro!"
"Parlare? Parlare? Hai almeno sentito come mi ha risposto?!"
"Scherzava Sirius, scherzava..."
"Se quello non ci stava provando, io sono vergine"
"On ne peut pas... Mi pare di parlare con un muro... -sospirò- Au revoir, mon
chers..." fece qualche passo, fece un vago cenno della mano, e, nascosta da una
pianta, si trasfigurò e corse via.
"Ah no, questa no" sbraitò il moro.
"Sirius, no!" ma il Malandrino corse comunque dietro alla felina,
trasfingurandosi in un cane nero e correndole dietro.
"Come fanno a sopportarsi... Non lo capirò mai!" sbuffò il più basso dei tre
studenti rimasti.
"Perché sono scemi uguali..."
Il sole non era ancora tramontato, e splendeva di mille riflessi, riverberandosi
nell'Oceano... I Faraglioni tremolavano nel riflesso marino, e si stagliavano
netti contro il cielo, nel quale, timide, apparivano le prime stelle... Tutto
era sereno... Ed ora? L'equilibrio era stato rotto del furioso abbaiare di un
grosso cane nero, che, superata la gatta con un balzo, le si trasformò davanti
in un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi grigi.
"Fermati Chris, dobbiamo parlare!"
"Parlare di cosa?!" anche la bella birmana si era tramutata sotto gli occhi del
cielo.
"Perché te ne sei andata via così?"
"Perché sarei dovuta rimanere?"
"Chris!"
"Sirius"
Sospirò. Ma cosa cavolo aveva fatto per meritare quel supplizio? Era per questo
che non aveva mai amato le storie serie... Ci si rodeva il fegato, fra litigi,
gelosie... Ma lei era diversa... Sospirò, invocando la calma. "Cosa ti ho fatto
Chris, cosa?"
"Non mi credi"
"Come potrei? Lui stesso ti ha accusata di esserti mostrata disponibile!"
"E' qui i problema. Ti fidi più della parola di quel galletto che della mia!"
"Non è vero!"
"Sì, invece! Non sono un tuo gioco, ricordalo! Va anche bene esser messa dopo
James, questo potrei anche capirlo, ma a tutto c'è un limite!"
"Ehi, non penserai davvero una cosa simile, vero?" il tuo tono si era addolcito,
pareva quasi una carezza... Le si avvicinò, sfiorandole la guancia "Non lo credi
davvero, vero Chris?"
"Non so più cosa pensare... Questo periodo è così difficile... Tutti abbiamo i
nervi tesi e... E..."
Pareva così dura, ma in fondo era la sua Chris... La Lilly che aveva dato al
Vagabondo una casa... Aveva finalmente fatto cessare il suo viaggio alla ricerca
di se stesso... Non era un Black, e allora chi era? Era Sirius. Glielo aveva
detto tanto tempo prima, e da allora non lo aveva più lasciato... O meglio, il
loro era stato un tira e molla, ma prima o poi avevano sempre fatto pace.
"Non ti preoccupare... Forse non te l'ho mai dimostrato, ma per me vali
moltissimo... Pensi che per qualcun'altro avrei abbandonato il mio ruolo di 'zingaro'?
Pensi che prima di te abbia fatto qualcosa che non fosse solo sesso? Pensi che
prima di te io abbia mai amato qualcuno? Sei unica, mon amour..." e le diede un
bacio sulla fronte, abbracciandola... Lei odiava mostrarsi debole...
Paradossalmente amava apparire, ma nessuno doveva scostar la sua maschera;
eppure il moro aveva attenuato i suoi aspetti più spigolosi...
Il lento infrangersi delle onde contro la scogliera, quello li avrebbe cullati
quella notte...
"James, noi andiamo a fare un giro in città, per te va bene?" annunciò Peter,
dopo aver sussurrato qualcosa alla sua ragazza.
"Andate pure, non me non c'è problema" e sorrise, vedendoli andar via. "Mi
toccherà star solo a veder questo spettacolo."
"Non ti preoccupare, ci sono io" gli annunciò il licantropo, dopo averlo
salutato con una pacca sulla spalla.
"In bianco? Ma la rossa?"
"James, apprezzo davvero, ma non è il caso... Non posso dimenticare certo Lei in
una notte, lo sai."
"Non ti chiedo di dimenticarla, ma semplicemente di voltare pagina..."
Sospirò sconsolato. James non poteva certo capirlo...
"Remus..."
"James, non puoi capire e lo sai..."
"Ma Remus, una sana notte di sesso, non potrà farti che ben... Ok, guardiamo lo
spettacolo, che è meglio..." l'occhiata rivoltagli dall'amico non era il
massimo... Perfetto... Sirius e Chris erano da qualche parte nella zona a fare
pace, Peter ed Emmeline chissà dove in città... E lui doveva cercar di consolare
l'amico licantropo... Forse era un pensiero egoistico, ma quel ragazzo doveva
tirarsi su! Insomma, se la Evans avesse fatto una cosa simile... No, lei non lo
avrebbe fatto... Beh, se a lui fosse successa una cosa simile non se la sarebbe
presa così tanto... Ah, chi voleva ingannare, Remus aveva patito più di chiunque
lì, era ragionevole il suo abbattimento, soprattutto per qualcosa del genere, ma
non poteva certo rovinarsi il resto della vita per quella lì! Il Cercatore
sospirò. Sarebbe stata una settimana lunga...
Per quanto ci si possa fidare del mio libro di francese di quinta elementare o
del mini dizionarietto trovato in casa...
On ne peut pas...= non si può...
Au revoir= arrivederci
A' bientot= Arrivederci
Mamma mia, che fatica... Quest'oneshot -che teoricamente è lungi dall'essere finita- è sul pc da, letteralmente, anni. Nasce come "spin-off" di una delle miei primissime fanfiction -qui non pubblicata-: "L'asso di Cuori". La pubblico perchè è qui da troppo, e, chissà, forse un giorno scriverò il resto della vacanza e distaccherò il tutto da "Four". Ma non ci conterei, io le long non andiamo d'accordo! ^^'
Riguardo allo stile, ecc, probabilmente si noteranno delle differenze fra inizio e fine, ma sono comunque passati anni fra inizio e fine stesura ^^'. Le descrizioni sono poche, anzi, è quasi tutto parlato ^^', ma dopotutto questa doveva essere una storia "giovanile, frizzante, energica" con solo qualche spunto di riflessione qua e là... E poi nasce taaanto tempo fa, e di cose ne son cambiate.
Grazie di aver letto, kisses, Serry