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Autore: Camilla L    12/12/2011    10 recensioni
Un attimo sei felice e l'attimo dopo piangi tutte le tue lacrime tra le braccia della tua peggior nemica... ecco come posso descrivere quella sera infernale che ha cambiato per sempre la mia vita...-Bella
-Anche se, sinceramente, non so proprio come abbia fatto, se Bella non mi avesse fermato li avrei uccisi... avrei ucciso le due persone che più mi hanno deluso, tradito ed umiliato in quasi duecento anni di vita.-Jasper
Questa è la prima storia che scrivo e, anche se so di non essere una scrittrice eccezionale, spero che vi piaccia almeno un po' o che per lo meno apprezziate i miei sforzi, inoltre, ringrazio già da subito chi mi seguirà... sempre che qualcuno lo faccia!
QUESTA STORIA FA PARTE DELLA SERIE "JASPER & BELLA"
N.B: INIZIATA A RIVEDERE E CORREGGE A MAGGIO 2015, I CAPITOLI CON LO STESSO CARATTERE DEI PRIMI SONO QUELLI GIà NELLA NUOVA VERSIONE.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Isabella Swan, Jasper Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jasper
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse, Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Jasper & Bella'
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La vera storia di Jasper e Betty

 

Pov Jasper

 

Ho sempre saputo che, prima o poi, i miei figli avrebbero voluto saperne di più di quella coraggiosa ragazza che li ha messi al mondo.

Al momento del parto io non ero presente, ma, dai diari di mia madre, sono venuto a sapere molte cose che sono successe in quel periodo.Quella, apparentemente fragile, ragazza sapeva a cosa sarebbe andata incontro, ma nonostante questo amò quei due esserini che portava in grembo fino all'esalazione del suo ultimo respiro.A quell'epoca non esistevano ecografie e nemmeno sale parto e avere due gemelli, per una ragazza esile come lei, era spesso sinonimo di prematura morte della gestante.Sia il medico del villaggio che la levatrice, erano certi che la sua enorme pancia non potesse contenere un solo bimbo; per cui le dissero fin da subito quali rischi comportava per lei partorire due bambini a pochi minuti uno dall'altro, ma nonostante questo lei adorò fin da subito i suoi piccoli Jasper, come li chiamava lei.Betty era talmente sicura che fossero due maschietti e, per questo motivo, diede loro un nome fin dall'inizio della gravidanza e ogni sera li faceva addormentare, nel grembo materno, cantando per loro dolci ninnananne, quasi certa di non poterlo fare dopo la loro nascita.Decise di dare, ad uno dei nostri figli, il mio stesso nome (compreso di quel Ronald che ho sempre odiato) e che l'altro figlio si sarebbe chiamato Joseph, in onore di mia madre Josephine, che l'aveva accolta come una figlia, mentre il suo secondo nome sarebbe stato Martin, in suo onore dato che di cognome faceva Martins.

Elisabeth Louise Martins: così si chiamava quella dolce ragazzina che lottò contro tutto e tutti per stare con me e mettere al mondo i nostri figli.

Suo padre era il tipico padre padrone incapace di amare e sempre pronto ad usare le mani se i figli, soprattutto le figlie femmine, non avessero fatto di tutto per apparire impeccabili agli occhi della gente, e amare il figlio di un militare morto con disonore in una rissa all'interno di una locanda, dopo aver perso tutto ad una partita di poker, non rappresentava di certo il suo concetto di “impeccabile”.

Infatti, proprio questo ero, il figlio di un ubriacone violento che credeva di essere un militare senza macchia.Non ero di certo un buon partito e una signorina per bene non poteva innamorarsi di uno come me e sperare di avere un futuro sereno al mio fianco; poco importava che mi spaccassi la schiena, dalla mattina alla sera, lavorando la terra per pagare i debiti che mio padre ci aveva lasciato come sola ed unica eredità.

Il padre di Betty, invece, che era il proprietario di quella terra che lavoravo per più di dieci ore al giorno, quasi alla pari degli schiavi e per pochi spiccioli, scatenò un putiferio quando scoprì che la figlia aveva osato, non solo rivolgermi la parola, ma addirittura passare del tempo sola con me.

Nonostante le varie punizioni che le inflisse il padre, lei non si arrese e, appena poteva, mi incontrava di nascosto, subendone sempre di peggiori, fino a quando lui non decise di mandarla da alcuni parenti dall'altra parte dello stato.Appresa questa notizia, decisi di arruolarmi, mentendo sulla mia età, dato che avevo solo diciassette anni, per cercare di dimenticarla e per poter mandare a mia madre molti più soldi di quelli che mi dava il Sig.Martins.

Circa un mese prima alla partenza di entrambi, una sera d'estate, ci incontrammo di nascosto in uno dei tanti fienili del villaggio, e di comune accordo, decidemmo di fare l'amore perché diceva che, qualsiasi uomo le avesse imposto il padre, non avrebbe preso anche la sua purezza, sosteneva che quella appartenesse solo a me, il suo unico amore.Fu una notte travolgente e piena d'amore in cui ci lasciammo andare in tutto e per tutto.

Continuammo i nostri incontri clandestini fino a quando venne il momento dei saluti, lei non era molto d'accordo sul mio arruolamento, diceva che aveva una brutta sensazione e, col senno di poi, direi che aveva proprio ragione.

L'ultima sera trascorsa insieme, le diedi il ciondolo di mia madre perché così lei si potesse ricordare di me e lei mi disse l'unica cosa che avrebbe potuto farmi restare a casa, mi disse di aspettare un figlio, mio figlio.

A malincuore dovetti partire comunque, ormai ero un soldato e la giustizia militare non era molto clemente coi disertori.

Betty continuò la sua vita senza di me e, quando disse ai suoi genitori di aspettare un bambino, la misero alla porta con solo i vestiti che aveva addosso e senza troppi complimenti.Lei andò dall'unica persona che sapeva che non l'avrebbe mai abbandonata, mia madre e insieme formarono una nuova famiglia aspettando i nostri figli e il mio ritorno dal fronte, che non avvenne mai.

 

 

 

-Dato che avevo intenzione di non parlare più di Betty, ma che molte di voi sono ansiose di saperne di più di lei, vi posto questo breve capitolo, originariamente inserito in quello precedente, in cui Jasper descrive il loro breve ma travolgente amore.

Baci Camilla

   
 
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