Capitolo
14
Appena arrivati nel luogo dove era stato avvistato il demone , scesero dalla macchina e si misero a guardarsi intorno circospetti. Dopo poco scesi anch’io dalla macchina e li raggiunsi. “Aspettate!” interruppe il silenzio Alexander, “è qui vicino” continuò Axel. “Tu torna in macchina!” mi ordinò Alexander ma vedendo che non mi muovevo mi prese la mano e mi spostò leggermente dietro di lui. “Sei proprio impossibile" mi sibilò rabbioso. Scorgendo meglio al margine del bosco potei vedere una figura scura. Si avvicinò quel tanto da farsi vedere bene ma aveva le solite caratteristiche da demone:occhi e capelli neri. “Io ti conosco” iniziò il demone rivolto ad Alexander, che non sembrava particolarmente sorpreso. “Uno in alto. Il tuo paparino ti ha bandito?” continuò provocatorio.”E tu un balordo venuto a fare razia?” senza l’ombra di essersela presa. Il demone si fece serio. “Sei tu quello che stai mordendo a destra e a manca? Così non trasformi nessuno ma gli dai solo alcuni dei tuoi poteri” “ e avoi cosa ve ne importa? E adesso ho da fare” fece per andarsene ma Brian con uno scatto lo addossò a un albero tenendolo per la gola. “Ascolta vogliamo sapere che stai cosa stai facendo , se sei pazzo o . . . pazzo” lo minacciò, forse stanco di essere stato trascinato in quella situazione. “Non sono affari vostri” e con un calcio lo fece volare all’indietro, ma ancor prima di toccare terra si era rimesso già in piedi. Allora lo raggiunse Axel che lo colpì al viso facendolo cadere a terra. Alexander si avvicinò a lui facendomi restare indietro “sei nuovo, per questo che fai simile cazzate” si mise carponi guardando con disprezzo il mio demone, “sono giovane e quindi migliore di voi millenari e i miei piani non vi riguardano” e scomparve nella vegetazione. “No, dannazione” imprecò Alexander. “Quello è psicopatico” commentò Axel. “Devo seguirlo” “no aspetta….” lo raggiunsi correndo, era impazzito? “Isabella te l’ho spiegato , sarebbe la fine e dobbiamo fermarlo. Ci teniamo in contatto” disse l’ultima frase rivolgendosi a loro due e scomparve anche lui nel bosco. Rimasi immobile, mi aveva lasciata lì. “Tranquilla, lui è decisamente più forte” volle rassicurarmi Axel seguito da Brian. “Quindi qual è il piano ?” domandai io “ lo segue finchè non si ferma, ci chiama e sfruttiamo l’effetto sorpresa.” Non dissi nulla. “Ma hai visto che psicopatico? E poi è un principiante, tutti sanno che siamo meglio noi più vecchi.” Commentarono rientrando in macchina. “Vieni ti riportiamo a casa, è pericolo per te stare qui” mi urlò Brian dal finestrino abbassato del conducente. Salii in macchina, mi sentivo come se mi avesse lasciato sul serio. “Su con la vita, neanche ti avesse scaricata. Torna pesto.” Brian mentre partiva. Mi avrebbe chiamata di sicuro. Mi sentivo male per questa assenza, già mi mancava.
Ok, questo capitolo mi fa schifo già a me in prima persona figuriamoci a voi, il piano e la dinamica fa acqua da tutte le parti ma non sono brava in queste vicende, ( non sono brava di mio ma soprattutto in queste cose di azione o piani) , non siate troppo cattivi.