Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Alyson Nobody    12/12/2011    5 recensioni
Questa storia parla di una ragazza, dal cuore infranto. il suo nome è Alyson, e il karma non gli ha mai ripagato niente. Anzi, solo cose negative gli sembra che incrocino la sua strada.
Dal secondo Capitolo
"Tutti e due erano stupiti che io avessi parlato. Lui mi guardò negli occhi, i suoi erano scosì intensi che mi ci potevo perdere. Era un miscuglio, un colore tra l'azzurro e il verse. C'era un non so che nel suo sguardo...
- Va beh... ora vedo cosa fa quella capocciona di Nicole...-
Guardò il cellulare, per poi ritornare sui miei occhi, che iniziaavano a bruciare sempre più, ma dovevo trattenere le lacrime.
Non dovevo piangere, non d'avanti a lui.
-Lo sapete che io sono sempre il primo che non vuole entrare... ma credo che oggi devo proprio...- Guardò la porta e poi disse – Ora ci penso... Voi che fate?-
io e la mia amica ci scambiammo uno sguardo e dimmo quasi all'unisono
– Non entriamo.- dopo di che, lo salutammo e c'è ne andammo."
[La storia è sospesa, forse un giorno la continuerò. Non ora]
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

saaalve! c'è chi mi conosce, chi no, ma non fa niente. Voglio solo avvertire che questo schifo qui sotto è opera della mia mente malata, e che fareste meglio a non leggerlo dato che fa letteralmente schifo. Comunque io vi ho avvertito! Se riuscirò ad avere minimo 3 recenzioni la continuerò o se no... comunque Buona lettura!



Chap 1

 

 

La pioggia cadeva, incessante, sull'asfalto. Bagnava tutto quello che si trovava sulla sua traiettoria, sul suo cammino. Picchiettava sulle finestre, attirando l'attenzione di Alyson. Il suo viso era come quel giorno, come la pioggia bagnava il terreno, le lacrime rigavano il suo viso. Scendevano lente, lasciando una scia che lasciava una sensazione strana sulla pelle.Era accovacciata vicino alla finestra ad osservare la meravigliosa danza dell'acqua. Lei la chiamava “il pianto della natura”, anche se l'amava. Il calore della casa l'avvolgeva, ma dentro era fredda. Era spiazzata.
Perché a lei? Perché tutto questo dolore? Non se lo meritava. Era sola, con i suoi pensieri. Per fortuna sua madre non era ancora tornata. Non voleva che la vedesse in quello stato. Aveva parlato. Sentì un rumore metallico provenire dall'ingresso. -Alyson? Sei tornata?- 'si, ed era meglio se restavo a casa invece che subire questo strazio' pensò. Si asciugo frettolosamente il viso con le maniche della felpa e cercò di mascherare la voce – Si mamma! - sfoggiò un falso sorriso. Ma nessuno mai si sarebbe accorto che era finto. Sapeva recitare benissimo.
- Come è andata la gita? Ti sei divertita?- 'si, è stato divertente farsi spezzare il cuore' – Hmm... si! Scusa, ma ho un po' di mal di testa... vado in camera mia...- disse, lasciando da sola la madre che era indaffarata a riporre la spesa nelle dispense. La odiava la sua mente. Odiava il suo cuore. Odiava lui, e lei. Doveva smettere di pensare. Serviva della musica. Ora. Qualcosa di forte, da cantare a squarcia gola. Prese il suo Ipod e decise che 'It's my life' dei Bon Jovi sarebbe stata la predestinata. Iniziò a cantare -
It's my life It's now or never, I ain't gonna live forever I just want to live while I'm alive – anche se non voleva vivere in quello stato. E il bello che avrebbe dovuto vederli tutti i giorni per ancora molto tempo. - Ma non eri tu quella che aveva mal di testa?- Sgamata.
- Ehm...si, ma tu lo sai come sono no?!- il silenzio aveva rimpiazzato le note, tento sua madre sapeva che era strana quindi non c'erano problemi. - Comunque ero venuta a chiederti solo se volevi mangiare. Ah, e vedi che oggi sono arrivati quegli spartiti che avevi ordinato...- ad interrompere la voce di sua madre 'Take my hand' dei Simple Plan. Il suo cellulare. Il display indicava un nome che conosceva bene. Le lacrime incominciarono a rifarsi sentire, inumidendole gli occhi. Non voleva continuare a piangere. Non era da lei. - Pronto?- si sentiva un po' di tremolio nella sua voce, segno che stava per piangere. - Alyson? Sono Nicole. Volevo parlarti... di quello che è successo oggi...- il momento che aveva tanto temuto è arrivato.
Ma non lo voleva affrontare. - Perché cos'è successo oggi?- doveva restare impassibile, non doveva cedere. - Ehm... sai, io e Ryan...?- a risentire quel nome non riuscì a trattenere le lacrime, che ricominciarono a ripercorrere lente il suo viso. Cercando di rimanere lucida riprese la conversazione – senti, a me non mi importa cosa fate tu e lui. È vero, lui mi piaceva, ma non...- si fermò quando dalla bocca di Nicole uscirono quelle parole che rigirarono il coltello nella piaga – lui mi ha detto che non eri il suo tipo, quindi io mi sono lasciata andare, se no...ma dai tu che avresti fatto al posto mio? Cioè noi due non siamo neanche tanto amiche! Dai ammettilo... anche tu ti saresti comportata in questo modo no?- in quel momento iniziava a ribollire di rabbia. Come poteva dire una cosa del genere? L'aveva ammesso persino lei che non si conoscevano poi così bene! - scusami... come puoi dire una cosa del genere se non mi conosci? E poi sinceramente non credo che lui sappia che 'tipo' sono dato che non mi conosce...- aveva voglia di dargli qualcosa i testa. A lei e a lui. - no, ma lui ha detto che non sei il suo tipo fisicamente...- a quelle parole lei riattaccò. La vita era ingiusta. In quel momento lei voleva solo dormire. Voleva poter dormire per sempre e non risvegliarsi più. E pensare che doveva affrontarli l'indomani a scuola. Prese l'ombrello, la borsa e il giubbino e uscì di casa. Non c'è la faceva a restare confinata in casa. Doveva combattere, come aveva sempre fatto. Doveva stringere i denti. Stava cominciando a piovere sempre di più, ma a lei non importava. Voleva che il ticchettio della pioggia prendesse il posto dei suoi pensieri. Ma con la pioggia si alzò anche il vento, e ovviamente con la fortuna che aveva non si poteva anche non rompere l'ombrello no? Lo buttò via, andandosi a sedere su una panchina, aspettando che la pioggia la bagnasse completamente. I capelli si attaccavano al viso, e oramai le sue lacrime si erano mischiate con la pioggia che le bagnava anch'essa il viso.



se sei arrivato fin qui vuol dire che l'hai letta tutta! grazie! ehm... si, lo so, forse è un po' piccolo come capitolo ma ho avuto poco tempo e avevo voglia di pubblicarla!

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Alyson Nobody