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Autore: LadyBones    12/12/2011    4 recensioni
Questa storia è nata per caso e non so dove andrà a finire ma mi piaceva l'idea di vedere che cosa sarebbe successo se insieme al gruppo ormai consolidato ci fosse stata la presenza costante, o quasi, di una donna. Non una donna qualunque ma la nipote di Bobby! Cosa sarebbe successo con lei nei paraggi a dare una mano? E, soprattutto, cosa sarebbe successo se lei fosse stata l'unica a dire addio alla vita da cacciatrice? Sarebbe riuscita a vivere una vita normale?
Spoiler per la settima stagione!!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Settima stagione
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Ecco il secondo capitolo, il quale inizia ad entrare nel vivo della storia!! Fatemi sapere che cosa ne pensate...buona lettura a tutti! :)





Non ricordo quanto tempo è passato dalla chiamata di Sam. A dire il vero, non ricordo con precisione neanche tutto quello che è successo dopo.

So di esser ritornata a casa, ho infilato qualche vestito nella mia borsa, ho lasciato un bigliettino per mia madre con la prima scusa che mi è venuta in mente e sono salita in macchina pigiando sull'acceleratore.

Ho viaggiato tutta la notte in una direzione non bene definita per i miei standard geografici ignorando il cellulare che, imperterrito, continuava a squillare.

Adesso inizio ad avvertire la stanchezza ma sapendo di essere quasi arrivati decido di tenere duro mentre le mie mani iniziano a tremare sotto il peso della tensione. Stava succedendo di nuovo e, come sempre, non potevo fare nulla per impedirlo e questa volta credo proprio che finirò per cedere. La riesco a sentire fin dentro le mie ossa la paura di perdere il controllo.

Cerco di allontanare qualsiasi pensiero dalla mia mente concentrandomi sulle indicazioni che mi aveva dato Sam e per un attimo la tensione sembra scomparire.

Continuando a mantenere gli occhi lungo la strada volto a destra per poi immettermi nel piccolo parcheggio alla ricerca di un posto libero. Quando sto per perdere le speranze mi accorgo di uno spazio vuoto ed infrangendo un paio di regole stradali e qualche buona maniera mi impossesso di quel pezzo di strada sfrecciando davanti ad una grossa macchina nera.

Facendo finta che non sia successo nulla, scendo dall'auto dirigendomi verso l'ingresso dell'ospedale. Una volta dentro lascio vagare il mio sguardo da una parte all'altra cercando un volto a me familiare ma tutto ciò che vedo finisce solo per mettermi ancora di più ansia.

M-mi scusi...” sussurro bloccando un'infermiera che mi passa davanti.

La donna si volta nella mia direzione rivolgendo tutta la sua attenzione a me.

Sto cercando mio zio...è stato portato qui questa notte...” affermo cercando di riordinare quel po' di idee che mi sono rimaste.

Qual è il nome?” mi chiede gentilmente la donna.

Cerco di risponderle quando un'altra conversazione si sovrappone alla nostra. D'istinto inclino la testa nella direzione opposta alla mia seguendo la voce di due uomini che piano piano inizia a sfiorare note sempre più alte. Improvvisamente la mia attenzione è completamente attratta da quello che sta succedendo ad un corridoio da me.

Che cosa?” chiede il più giovane quasi incredulo.

L-le chiedevo, visto che lei è il parente più prossimo, se eravate intenzionati a donare gli organi sa...” cerca di spiegarsi l'uomo mantenendo la calma.

Lui non morirà...” sussurra a denti stretti il ragazzo.

Certo ma vede così potrete salvare delle vite...”

L'altro cerca di controbattere ma rimane pietrificato nel momento esatto in cui il ragazzo con la giacca verde scaglia un pugno nella sua direzione finendo per colpire il vetro a pochi centimetri di distanza da lui.

Per un attimo, assistendo a quella scena, resto immobile al mio posto rendendomi conto di star trattenendo il respiro in attesa di quello che sarebbe successo.

Non si faccia spaventare...capita quasi ogni giorno di assistere a scene del genere...” sussurra l'infermiera al mio fianco facendomi quasi sobbalzare.

Non ne ho dubbi!” sussurro riportando lo sguardo sul più giovane.

Allora il nome di suo zio?” mi chiede la donna sorridendomi appena.

Ah...non importa...credo di averlo trovato!”

Senza aggiungere altro mi allontano dalla donna percorrendo il lungo corridoio fino ad arrivare vicino ai due litiganti che immersi nella loro discussione non si accorgono della mia presenza.

Sarebbe meglio che vada...adesso!” sussurro all'uomo con gli occhiali cercando di mantenere la calma consapevole di avergli appena salvato la vita.

Sentendo la mia voce, l'uomo più giovane si volta di scatto nella mia direzione guardandomi sorpreso.

Ele...”

Ciao Dean...”

Per un attimo rimaniamo a guardarci come due idioti fino a quando non decido di abbassare lo sguardo in direzione delle mie scarpe imbarazzata. Lui sembra voler imitarmi anche se so che gli occhi continua a sbirciarmi proprio come fanno i bambini.

È un attimo.

Sono lì a cercare di trovare qualcosa di sensato da dire dopo tutto questo tempo quando sento le sue braccia avvolgermi in un abbraccio così mi lascio andare.

Mi era mancato il suo abbraccio.

 

 

 

 

 

È ormai mattina quando mi ritrovo a pochi passi dalla stanza asettica in cui si trova Bobby attaccato a non so più quanti macchinari. Sono lì con un bicchiere di caffè bollente in attesa che qualcosa succeda da un momento all'altro ma so già che non vedrò un miracolo, non oggi.

Come stai?” mi chiede Sam avvicinandosi.

Sto bene, credo...” faccio spallucce.

Mi spiace che tu sia dovuta tornare così...” afferma tutto d'un fiato.

Gli sorrido debolmente sapendo che le sue parole sono sincere. Avevo sempre saputo di dover tornare prima o poi, un cacciatore lo è tale fino alla fine, ma non pensavo che sarebbe andata a finire così.

Faccio un piccolo sospiro cercando di farmi coraggio da sola consapevole di non essere in grado di dire addio a qualcun altro. Decisa ad allontanare per almeno cinque minuti l'immagine di mio zio dalla testa mi volto dandogli le spalle è così che incontro il verde degli occhi di Dean.

Lui come sta?” sussurro così che solo Sam riesca a sentirmi.

Non lo so...è difficile saperlo con lui...”

Annuisco semplicemente intuendo il senso di quella frase.

Avete parlato?” mi chiede abbozzando un sorriso.

Mi ha solo raccontato quello che è successo...niente di più...” gli rispondo quasi dispiaciuta.

Forse dovresti andare a vedere come sta...” mi suggerisce il fratello minore.

Sollevo un sopracciglio guardandolo in modo scettico.

Ok...va bene, come non detto!” alza le mani in segno di resa.

Io scuoto la testa mentre una smorfia simile ad un sorriso si disegna al lato della bocca mentre i miei occhi continuano a seguire i movimenti impercettibili dell'uomo che mi è davanti e che sembra essere deciso a rimanere in silenzio intento a trattenere le lacrime.

 

 

 

Continuiamo tutti e tre a rimanere appesi ad un filo sperando che continui a resistere come aveva imparato a fare in tutto questo tempo.

Si dice che la speranza sia l'ultima a morire eppure io inizio a sentirla affievolirsi piano piano e tutto questo mi terrorizza. Bobby è stato l'unico ad esserci sempre stato per me, per loro. Abbiamo visto tanti entrare nelle nostre vite e altrettanti andarsene ma lui era sempre presente sempre e comunque. Adesso, questa piccola certezza ci stava per essere strappata via o forse no.

Improvvisamente qualcosa attira la nostra attenzione. Un movimento improvviso nella stanza che sorvegliavamo spinge i nostri cuori a battere sempre più veloce.

È una frazione di secondo in cui Bobby riapre gli occhi mentre noi corriamo verso di lui cercando di rimanere lucidi.

Lo vedo agitarsi nel disperato tentativo di dirci qualcosa per poi rivolgere uno sguardo nella mia direzione sorprese di vedermi lì così gli sorrido per incoraggiarlo mentre Dean gli passa un pennarello. Bobby lo afferra scrivendo un numero sulla mano destra di Sam.

Riesce in tempo a finire di scrivere quando all'improvviso perde i sensi e prima ancora di cercare di capire che cosa sta succedendo gli infermieri ci spingo con forza fuori dalla stanza.

E poi lo sento.

Un lento e sonoro bip che mi gela le vene mentre una lacrima inizia a rigarmi il volto. Fisso il vuoto sperando che arrivi qualcuno a dirmi che tutto andrà bene ma l'unica cosa ad arrivare è la mano di Dean che si stringe alla mia e non posso fare altro che ricambiare quella stretta così rassicurante.

   
 
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