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Autore: Saffo_00    13/12/2011    2 recensioni
Kahlan riflette su quanto il rapporto con Richard sia cambiato. E quanto invece Cara occupi i suoi pensieri..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara si rese conto di quello che stava facendo, solo quando sentì Zedd smettere si russare. Il vecchio cambiò posizione sul suo sacco a pelo, poi riprese a fare quell'assordante rumore che all'inizio l'aveva tanto infastidita e a cui con il tempo si era abituata. Afferrò le spalle di Kahlan e con delicatezza la spinse via. La bruna piagnucolò per la mancanza di contatto e Cara dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non tirarla di nuovo a sé. Poté vedere gli occhi della bruna, offuscati dal desiderio, cominciare a schiarirsi e solo quando fu sicura che Kahlan era di nuovo in sé, parlò. “Io.. Questo è sbagliato. Avevi ragione, ho bisogno di dormire.. torno alle mie coperte”. Soddisfatta della sua voce, che era uscita calma e controllata, anche se dentro sé tutto quello che avrebbe voluto fare era urlare, le voltò le spalle e tornò al suo sacco a pelo.

 

Fu grata che Kahlan non tentò di fermarla.

*****

Il giorno dopo, Cara si svegliò con due agiel stretti nelle mani nude. La mancanza di guanti aveva causato lividi e vesciche sui palmi, ma lei ci fece poco caso. Era una Mord-Sith, quello era il minimo dolore che doveva sopportare per aver tradito il suo Lord Rahl. Quella mattina non fece colazione con gli altri come al solito, ed evitò di incrociare lo sguardo di Kahlan. Disse loro che andava a riempire le borracce al piccolo fiumiciattolo vicino, visto che erano quasi a corto d'acqua. Richard annuì e le rivolse un gran sorriso, probabilmente convinto che il suo fosse un gesto premuroso nei loro confronti. Zedd, meno ingenuo del nipote, aggrottò semplicemente le sopracciglia, senza dire nulla.

 

Quando arrivò al corso d'acqua si accovacciò sulla riva ed esaminò le sue mani. Probabilmente avrebbe avuto qualche piccola fitta per qualche giorno, nulla di grave. Non era stata una punizione intenzionale, altrimenti avrebbe causato di peggio. E non alle sue mani visto che le servivano per proteggere Lord Rahl e la futura Lady Rahl. Quest'ultima solo perché glielo aveva ordinato lui.

 

Il bacio della sera prima non aveva significato nulla. Kahlan era una bella donna, anzi una bellissima donna che andava in giro con scollature esagerate. E Cara era semplicemente in astinenza. Non era il tipo che si lamentava per così poco, ma doveva ammetterlo: le mancavano il suo tempio, i bagni caldi e profumati e le sue sorelle, da cui riceveva sempre attenzioni. Con il Cercatore e la sua ricerca era difficile incontrare per i boschi esseri umani che non volessero ucciderli. E la maggior parte delle volte in cui attraversavano qualche città, gli abitanti insistevano per festeggiare il grande Cercatore e Cara era costretta a stargli accanto per proteggerlo da eventuali minacce. Raramente riusciva ad avere un corpo caldo vicino.

 

Tranne quello di Kahlan ovviamente, e non nel modo in cui lo desiderava.

 

I cambiamenti erano stati piccoli e lenti, ma Cara li aveva notati tutti: lo spazio che separava i loro sacchi a pelo diminuiva di volta in volta. La Mord-Sith era sicura che sarebbero bastate ancora un paio di notti per avere Kahlan direttamente appiccicata a lei. I pugnali sotto il cuscino erano spariti, e mentre qualche mese fa Cara avrebbe aspettato che Kahlan finisse di fare il bagno negli occasionali laghi, ora ci andavano insieme. L'ultima volta, la bruna si era anche offerta di lavarle la schiena, e lei aveva rifiutato poco gentilmente. Per non parlare dei sorrisi mielosi che le rivolgeva, di solito accompagnati da sguardi assenti e sognanti. Tratteneva a stento la voglia di colpirla, magari con un agiel, per assicurarsi che fosse ancora sulla terra, in compenso non tratteneva affatto la voglia di filare via.

 

Tutto questo senza contare i furtivi approcci. Perché Kahlan sembrava non accontentarsi di infastidirla apertamente. Continuava a fissarla di sottecchi, e a seguirla. Ovunque. Persino nei suoi sogni. E pur di evitarla anche lì, la Mord-Sith cercava di rimanere il più sveglia possibile. Non le era ancora chiaro se avesse più paura della Kahlan vera o quella creata dalla sua mente. Entrambe però la stavano facendo impazzire.

 

Quella notte, stranamente, non aveva sognato nessuna Kahlan provocatoria e nuda. Solo Richard. Il suo sguardo da cucciolo bisognoso di coccole sparito chissà dove, sostituito da quello che Cara aveva tanto desiderato vedere sul suo volto: lo sguardo da Lord Rahl. Pericoloso e affilato, sembrava prometterle sofferenze più che meritate per il suo tradimento. Poi si era svegliata.

 

Un ramo spezzato e il fruscio di qualche foglia, interruppero i suoi pensieri. Sospirò. Kahlan doveva averla seguita di nuovo. Se quello che era successo la sera prima non era bastato per far capire alla bruna che loro due dovevano stare il più lontano possibile, allora forse Cara avrebbe dovuto dirglielo apertamente. Il rumore metallico e stridente proveniente dal campo, che riconobbe subito, la fece balzare in piedi appena in tempo.

 

Dietro di lei, quello che forse un tempo era stato un essere umano e che adesso era solo carne marcia, alzò la pensante ascia pronto a colpire. L'arma gli tremò leggermente tra le mani dando il tempo a Cara di lanciargli un calcio nello stomaco, sbattendolo a terra. Recuperato il sopravvento, la Mord-Sith poté notare che il suo assalitore non era che un ragazzino, di forse neanche tredici estati. L'arma che aveva scelto per sé era troppo pensate per lui, e vista la sua costituzione si meravigliò che fosse riuscito a portarsela sopra la testa nel tentativo di colpirla. Probabilmente la disperazione e la paura di morire per la seconda volta lo avevano aiutato.

 

Forse provò un po' di pena per quello, quando dovette premergli l'agiel al cuore.

 

E forse no. Non ebbe il tempo di pensarci perché si precipitò al campo da cui si poteva sentire chiaramente il fragore della battaglia. Appena arrivata, i suoi occhi attenti cercarono Richard e Kahlan, ma furono distratti da un Beneling che furtivamente si stava avvicinando alle spalle di Zedd, intento a lanciare il suo fuoco magico di qua e di là. “Mago!” Era troppo lontana per arrivare in tempo, ma il vecchio l'udì, e si prese cura del bastardo che aveva dietro. Finalmente notò Richard lottare con quattro, forse cinque Benelings. Sembrava cavarsela bene. Kahlan non era in vista, avrebbe voluto assicurarsi che anche lei fosse ancora in vita. Ma i nemici si accorsero di lei, e presto anche Cara ebbe un orda di cui prendersi cura. Sembravano un villaggio intero.

 

Poco dopo, l'urlo di Richard le fece gelare il sangue. Si voltò e lo vide ancora combattere con forse ancora più Beneling di prima. Non sembrava ferito o troppo in difficoltà. Lui incrociò il suo sguardo e le gridò “Kahlan!”. Qualcosa che non aveva mai provato prima in battaglia si impossessò di lei, chiudendole il cuore in una morsa. Con movimenti fulminei atterrò i due che aveva davanti, senza preoccuparsi di averli realmente uccisi. Le bastava poter avanzare senza scocciature, e quando arrivò al limitare del campo finalmente la vide.

 

Il suo primo pensiero fu poco consono, ma le era sempre piaciuta Kahlan in battaglia. I suoi lunghi capelli neri danzavano accompagnati dal vento. Dalla distanza in cui si trovava, non poteva vederla bene, ma era sicura che le guance, rosse per lo sforzo, fossero imperlate di sudore, così come la fronte ed il petto. Poi il suo sguardo scese oltre, e si bloccò al fianco che Kahlan stringeva con forza con la mano sinistra, mentre con quella destra tentava di difendersi come meglio poteva da tre Beneling.

 

Se Cara avesse dovuto dare un nome all'oppressione del cuore, che si faceva sempre più pensante, forse la si sarebbe sentita pronunciare “terrore”. Ma Cara non dava nomi alle sue emozioni, lei le ignorava. E tutto quello che fece fu precipitarsi a salvare, forse per la centesima volta da quando si era unita all'allegra compagnia, la donna che Lord Rahl le aveva ordinato di proteggere. Quella che lui amava. Quella che infestava i suoi sogni.

 

Quella che stava perdendo troppo sangue.

 

 

*****

 

 

 

Fu facile eliminare i Beneling, e nonostante la pessima condizione di Kahlan, questa le aveva dato un mano. Poi era crollata sulle sue ginocchia, con la testa china aveva alzato la mano sinistra e mostrato una ferita che aveva fatto inorridire la Mord-Sith. Cara avrebbe voluto darle un ceffone per come, poi, Kahlan aveva iniziato a sorriderle. Sembrava volerle dire che era tutto Okay. Forse di non preoccuparsi. E l'avrebbe davvero colpita, se una vocina nella sua testa non le avesse ricordato che il suo Lord Rahl non ne sarebbe stato felice.

 

Invece Cara afferrò le braccia della bruna e l'aiutò a sistemarsi contro un albero vicino. Abbastanza lontano dalla battaglia ancora in corso. “Sei ferita, fammi vedere”.

 

Non è niente, dovresti tornare da loro.. Richard potrebbe aver bisogno di te”

 

La Mord-Sith la fulminò con lo sguardo, sfidandola a protestare ancora. Quando la bruna non rispose, si tolse i guanti sporchi e allargò quanto poteva i brandelli del vestito di Kahlan, una volta bianco, per osservare bene la ferita, cercando di ignorare le smorfie di dolore della bruna.

 

Perdeva sangue, ma non era così profonda come aveva pensato all'inizio.

 

Ho bisogno di tamponare la ferita” Cara vide Kahlan annuire semplicemente, probabilmente riconoscendo quel che andava fatto. Afferrò il lembo del vestito della depositaria e cominciò a squarciarlo fino a ricavarne uno straccio che premette sul fianco destro di Kahlan. Il contatto doloroso fece sussultare appena quest'ultima.

 

Dovresti andare a vedere se stanno bene, io me la caverò” Il frastuono di prima non si sentiva più, quindi la battaglia era cessata. Come Mord-Sith, Cara sarebbe dovuta correre dal suo Lord Rahl. Ma i suoi piedi si rifiutavano di lasciare quella postazione, così si voltò verso il campo e sbuffò quando vide Richard, ansimante e con la spada ancora in pugno in una mano, alzarle il pollice dell'altra per segnalarle che erano ok.

 

KAHLAN HA BISOGNO DI ZEDD!” gli urlò contro.

 

Lui annuì, e si incamminò velocemente verso il nonno che lanciava ancora fiamme dalle mani contro i corpi senza vita, per evitare che i Beneling tornassero.

 

Cara”

 

Cara tornò a fissare Kahlan, incredibilmente pallida, poi puntò lo sguardo sulla mano destra di questa, quella che non era macchiata di sangue e che si era adagiata sul dorso della sua, ancora premuta contro la ferita.

 

Non sapevo che avessi delle mani così morbide e belle”

 

Hai ragione, forse dovrei andare a vedere se Richard ha bisogno di aiuto” Cara fece per alzarsi, voleva scappare il più lontano possibile da Kahlan, ma la bruna strinse ancora più forte la presa che aveva sulla sua mano.

 

Quello che è successo ieri sera.. Cara dovremmo parlarne”.

 

Beh è questo il problema, tu non fai altro che parlare.. ho solo cercato un modo per zittirti” Kahlan cominciò a ridacchiare alle sue parole, poi dovette fermarsi per i dolori al fianco. E a Cara non dispiacque per nulla.

 

Richard..” sospirò. Incapace di continuare la sua domanda.

 

La bruna scosse la testa. “No, non sa nulla. Ma promettimi che ne parleremo, Cara”

 

Cara non rispose. Continuò a fissare gli occhi imploranti di Kahlan.

 

Per favore”

 

Kahlan!” Richard arrivò ansante, seguito dal nonno, e le si inginocchiò accanto. “Come stai? Sei ferita?” Non le diede neanche il tempo di rispondere. Notò da sé le mani delle due donne premute sopra un lembo di stoffa ormai macchiato interamente di sangue. “Spostasti ragazzo, fammi controllare la sua ferita” Zedd gli posò una mano sulla spalla, incoraggiandolo a fargli spazio. Richard annuì fiducioso, e fece come gli era stato detto, poi osservò attentamente come suo nonno controllò la ferita. “Hai solo un graffio, bambina. Ti risistemo in poco tempo”.

 

Kahlan rispose semplicemente sorridendo e Cara sentì Richard rivolgersi a Zedd con tono speranzoso. “C'è qualcosa che posso fare per darti una mano?”. Il mago scosse la testa, e posizionò le mani con il palmo verso il basso direttamente sulla ferita di Kahlan. “E' meglio se continui a dare fuoco ai corpi”. Ancora una volta Richard annuì alle sue parole.

 

Mi daresti una mano, Cara?” La infastidiva più del solito che lui fosse così gentile con lei. Avrebbe dovuto ordinare, non chiedere.

 

Senza una parola, si voltò e cominciò ad incamminarsi verso il campo. Tutto quello che voleva era qualcosa da fare che la distraesse dal dolore al petto che l'aveva assalita quando Richard si era avvicinato a Kahlan.

 

Non mi hai ancora risposto!” Cara si bloccò.

 

Non aveva bisogno di voltarsi per sapere che Kahlan la stava guardando con occhi imploranti. Non aveva bisogno di vederli, per cedere. “Forse quando sarai guarita” rispose vagamente.

 

E non aveva bisogno di voltarsi per sapere che Kahlan stava sorridendo.

 

Sospirò, poi riprese a seguire il suo Lord Rahl.


 

 

Grazie a tutti quelli che stanno continuando a leggere questa FF, e a chi ha commentato^^ Spero di concluderla al prossimo capitolo :D 
(Ovviamente suggerimenti e critiche sono ben accetti!) 

  
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