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Autore: Kagome008    01/08/2006    2 recensioni
la lama fende l'aria, posandosi sul collo di un giovane? è ralmente la fine? Le notti al castello di Edo non sono tranquille come appaino... amore, odio e vendetta si celano nelle oscurità della reggia!
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagome, Miroku, Naraku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
ARRIVI

La fievole lamella della piccola candela, ormai consumata, si spense nel sibilo del vento, mentre il sole, basso all’orizzonte, si apprestava a tramontare sulla città di Edo, dopo l’ennesima giornata frenetica.
Inuyasha, appoggiato con la schiena alla porta che dava sul terrazzo dei suoi appartamenti, osservava silenzioso quel mondo dai colori così accessi in quel ora del giorno. I tetti delle mille, e mille, case di Edo si tingevano di un rosso scarlatto, mentre anche il mare, nella lontana baia, riluceva del riflesso del sole. Tutto sembrava colorarsi di un nuovo calore.
I raggi del sole, in quegli ultimi momenti prima della notte, non risparmiavano la figura solitaria del difensore. I suoi lunghi capelli color d’ebano, così inusuali per un samurai, riflettevano mille sfaccettature di blu e di viola, mentre i profondi occhi ambrati si illuminavano di una calda luce.
Inuyasha si soffermò a guardare il grande astro calare sempre più: il sole era tinto di un rosso infuocato quel giorno.
-< Cala un sole rosso… > bisbigliò, tra sé e sé -< … questa notte verrà versato del sangue! >
***
Il cuore batteva furioso nel petto, mentre, correndo veloce e graffiandosi, nuovamente, le braccia e le parti del corpo scoperte, la ragazza continuava la sua furiosa fuga. Con le tempie pesanti e la testa che sembrava girare su sé stessa, la giovane si voltò a guardare dietro di sé senza frenare la sua corsa.
Lontano il nitrito di cavalli spinti a galoppo si sentiva ben distintamente. Senza perdersi d’animo la ragazza continuò a correre, saltando i tronchi e gli arbusti che intralciavano il suo percorso. Sciolta ed agile nei movimenti, calzando un paio di lunghi pantaloni neri e una maglietta dello stesso colore, ormai lacerata, era coperta in volto da un pesante cappuccio che lasciava intravedere solamente i profondi occhi castani.
Improvvisamente la giovane si fermò, guardandosi attorno attentamente. Portandosi le mani alla bocca fischiò rumorosamente. Pochi istanti dopo un fischio simile al suo le giunse in risposta.
Sorridendo la ragazza si addentrò nel sottobosco, lasciando lo stretto sentiero, poco illuminato in quella tarda ora della notte, che aveva percorso sino a prima. Il nitrito e lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli, suoi inseguitori, si stava facendo sempre più chiaro e distinto. Riparatasi dietro il tronco di un grande albero, si tolse il cappuccio nero che le copriva il volto, tirando un grande sospiro: due grandi occhi castani incorniciavano un volto giovane e delicato.
Un ennesimo fischiò si alzò da chissà dove, mentre un gruppo di uomini a cavallo, lanciato in una folle corsa, transitava sul sentiero a pochi metri dalla giovane nascosta.
Improvvisamente un gruppo di uomini vestiti di nero attaccò il drappello di uomini a cavallo. Come nere ombre di morte i ninja uscivano dai loro nascondigli: sbucavano da dietro alberi e cespugli, si calavano dalla cima di quelle immense torri naturali come correndo su corde, quasi fossero dei ragni.
In breve il gruppo di uomini a cavallo era stato ridotto a metà, mentre i ninja continuavano ad aumentare di numero: un gruppo di quelli brandiva katane dalla lucente lama imbevuta di sangue, altri, ancora nascosti nei loro nascondigli, lanciavano shuriken assassini che recidevano, in una scia di morte, il collo dei loro avversari. Molti uomini giacevano a terra agonizzanti: la calma e la destrezza dei ninja, nella loro fatale precisione, contrastava con la paura e la forsennata agitazione degli uomini a cavallo che, sebbene armati, erano impreparati, più psicologicamente che fisicamente, ad affrontare un duello nato dal buio della notte.
Improvvisamente una tersa nebbiolina si alzò dal suolo umido: per disperdere i pochi soppravvisuti i ninja avevano lanciato delle bombe carata fumogene. Nel terso bianco la loro precisione non scemava. Come degli dei della morte dotati di 3 occhi si abbattevano sulle loro vittime con decisione.
Mettendo mano alla spada, la ragazza, dal suo nascondiglio, sorrise. Poi, andando a dare man forte ai suoi compagni, anche Sango si unì allo scontro.
***
Kagome si svegliò di sopprasalto, con la fronte grondante di sudore. Il cuore batteva furioso nel petto, mentre diffronte agli occhi aveva ancora le immagini dell’incubo che aveva appena, così intensamente, vissuto. La madre, il fratello, il suo piccolo Sota, morenti ai suoi piedi e le sue mani ancora bagnate del loro sangue pulsante. Diffronte a lei il loro assassino, vestito di nero, irriconoscibile, che brandiva una spada ancora fresca di vita.
Ancora disorientata Kagome si mise a sedere, cercando di allontanare dalla mente quelle orribili immagini. Improvvisamente una forte stretta alla mano la fece ridiscendere, mentre il caldo abbraccio di Inuyasha l’avvolgeva inaspettatamente.
-< Tutto ok? > le chiese, bisbigliandole all’orecchio con quella sua inconfondibile voce roca da far fremere la schiena.
-< Ho solo avuto un incubo! > disse Kagome, stringendosi al caldo corpo del suo amante.
-< Va un po’ meglio ora? > le chiese lui, accarezzandole piano la schiena-
Kagome annuì, alzando il suo volto sino a guardare negli occhi il difensore.
-< Credo che l’avvenimento di oggi mi abbia impressionato più di quanto immaginassi! >rispose la principessa.
Inuyasha arricciò impercettibilmente il naso, ricordando l’odore nauseante della mano nello scrigno, mentre nei suoi occhi passava una luce che Kagome non seppe decifrare.
-< Sei preoccupata per tuo fratello? > chiese lui, quasi potendo leggere nella mente della ragazza.
Kagome annuì -< Questo è un periodo molto delicato… per lui… > disse -< … e anche per me! >
Inuyasha la osservò silenzioso, immergendo le sue profondi pozze ambrate negli occhi altrettanto penetranti della ragazza.
-< Kagome… lo so che c’è qualcosa che non mi dici… l’ho sempre saputo, sin dal primo momento in cui ti ho sorpreso in questa stessa stanza, ma i tuoi segreti con me sono al sicuro… se mai vorrai confidarmeli! > disse Inuyasha, accarezzandole piano una guancia.
Il volto di Kagome si rabbuiò, mentre una sua mano andava ad accarezzare altresì una guancia del ragazzo.
-< Anche tu trattieni parole che non vuoi pronunciare… > disse -< … è so bene che questo è quello che ci impongono i nostri rispettivi ruoli. Tu difensore, io principessa che di notte si arrampica sui tetti! > continuò, facendolo sorridere -< Tanti segreti amore mio… e, queste notti con te, tra i tanti! >
Inuyasha annuì, decidendo di accantonare per quel momento tutte le domane che avrebbe voluto rivolgerle. Prima o poi avrebbe dovuto sapere come faceva il fiore di loro a sapere quell arte magica simile ai ninja, cosa ci faceva quella prima sera nella sua stanza, com’era riuscita a rubargli il cuore. Scuotendo la testa, sorrise tra sé. All’ultima domanda probabilmente non c’era risposta.
-< Che hai? > gli chiese Kagome, curiosa.
-< Nulla! > sorrise lui, sincero -< Senti,ma… visto che siamo svegli… > disse malizioso, incominciando a baciarle sensuale un orecchio.
Kagome lanciò un gridolino, prendendolo alla sprovvista e facendolo distendere sotto di sé.
-< Visto che siamo svegli… > disse, con una luce sensuale negli occhi -< … propongo di usare bene queste poche ore che ci rimangono! >
***
Un nuovo giorno sorse, mentre il sole si alzava piano all’orizzonte tingendo di vita gli alti tetti del palazzo imperiale di Edo.
Il grande palazzo era ancora avvolto dal silenzio di prima mattina, mentre i numerosi abitanti della reggia incominciavano a svegliarsi dal torpore della notte. Kaede alzò gli occhi dalla lettera che stava leggendo, appena arrivata con il corriere, soffermandosi a guardare la sua protetta, Kagome Higurashi, “il fiore di loto”, vestirsi come tutte le mattine, spogliandosi degli abiti neri di morte, il colore dei ninja, per indossare le vesti di principessa. Come tutte le notti la ragazza si era recata nelle stanze del Difensore.
Kaede storse il naso perdendosi nei suoi pensieri e girando tra le mani il rotolo di pergamena che stringeva in pugno. Sebbene non avesse mai parlato di persona con Inuyasha, il difensore di Sota, nonché capo del consiglio, aveva un opinione piuttosto certa su di lui. Le era bastato guardare i suoi occhi. Oh, che incredibili pozze ambrate… solo allora aveva compreso come Kagome avesse potuto innamorarsi di lui. Un bel giovane, saldo, imperscutabile, forte… eppure, in un periodo di crisi come quello che stava sopraggiungendo, Kaede si interrogava spesso sulla sua affidabilità. Un giorno il difensore avrebbe voluto sapere, se non pretendere, i segreti che si celavano attorno a Kagome… sarebbe stato capace di custodirli? Con il dubbio nel cuore, pesante come un affanno, Kaede rilesse la lettera che le era giunta quella stessa mattina, dopo che, tramite un codice segreto ninja, era riuscita a decifrarla.

“ A Kaede-sama, protettrice del fiore di loro, e a Kagome-sama, l’invincibile fiore di loro.
Il pomeriggio scorso, sul fare della sera, un gruppo dei nostri più valenti ninja è riuscito a ad avere la meglio su un gruppo di briganti che si aggirava indisturbato per le province di Kyoto. Lo scontro è stato veloce e silenzioso e ci ha forniti di indispensabili notizie: questo gruppo di briganti portava le insegne della casata reale. Ci appare ovvio come, a ragion dei fatti, qualcuno all’interno del palazzo abbia aiutato questi fuori legge a scorrazzare per le campagne e a fare razzie nei piccoli villaggi, ma chi? Da tempo sappiamo, ormai, che qualcuno all’interno del palazzo trama per il ruolo di Shogun, mi raccomando, prestate la massima attenzione, spie si aggirano ovunque. Vi abbiamo inviato in soccorso, come maggiore premura, “nuvola rosa”. La ragazza è già in viaggio e vi raggiungerà al più presto. Non vede l’ora di rincontrarvi. Calorosi saluti, gli HNY “

Kaede alzò gli occhi dal foglio, accorgendosi che Kagome la osservava chissà da quanto. - Qualcosa non va? – chiese la ragazza dai lunghi capelli d’ebano.
Kaede porse la lettera a Kagome – Sango ci viene a trovare! –
***
Timidi raggi di sole penetravano nella buia lettiga con le tende, nere, abbassate, mentre piccoli sobbalzi, per il camminamento dissestato, rendevano spiacevole il viaggio all’occupante del letto su gambe.
L’uomo, seduto comodamente nel suo mezzo di trasporto, sollevò un lembo delle stoffe che lo isolavano dall’esterno. - Koga! – chiamò a gran voce, mentre un giovane, dall’alta coda corvina, gli si avvicinava. Indossava l’armatura di generale del piccolo drappello di uomini che accompagnava il signore nel suo viaggio.
- Signore? – chiese il giovane, avvicinandosi alla lettiga del padrone.
- Manca molto? – chiese, irritato, il signore. Koga sorrise, indicando davanti a sé.
- Guardate, Naraku-sama… - disse -… si vedono le torri del palazzo! -

Continua capitolo 4 …

La la la la la XDDD Che ve ne pare? Sadi-chan all’attacco!
  
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