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Autore: crisbynight    14/12/2011    12 recensioni
Liberamente ispirato al Manga e Anime Versailles No bara è il punto di partenza di una sceneggiatura per una fiction televisiva, un'esperienza non solo letteraria quindi ma anche visiva e musicale...potete vedere i personaggi come li vedo io e magari accompagnare la lettura ascoltando via Internet il tema musicale consigliato e immaginare le scene davanti ai vostri occhi...PROVARE PER CREDERE...Non vi fermate alla prima puntata, il meglio viene dopo!!!Grazie a tutti voi che vi avventurerete con me in questa mia fanfiction sperimentale ATTENZIONE tutte le immagini presenti sono tratte dai film maria antonietta del 1938, maria antonietta del 2005, lady oscar, la duchessa, le relazioni pericolose, angelica e dal sito photobuket. si tratta di immagini puramente dimostrative e inserite senza alcuno scopo di lucro
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I
“Il Complotto”
 

2 novembre 1755

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-"Duca il vostro progetto è un'utopia, dimenticate che il re e la famiglia reale sono protetti costantemente dalla guardia reale con a capo il generale Augustin Reiene de Jarjayes, è una famiglia di militari fedeli alla corona da sette generazioni."-
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-"E' vero amico mio ma tutti gli uomini sono ambiziosi ed è proprio sulla sete di potere che farò leva, proporrò il generale Jarjayes  per una promozione in modo da essere libero di agire e mettere a capo della guardia reale un mio uomo. Sapete che in quanto tutore del delfino di Francia Luigi Ferdinando ho voce in capitolo su tutto ciò che riguarda la sua sicurezza, e poi non dimenticate che il generale  non ha figli maschi, dunque col tempo giocoforza dovrà mettersi da parte."-
Il Duca D'Orleans si rivolgeva al suo amico d'infanzia il duca di Germain, fra un bicchiere di cognac ed un' altro. Le loro voci si perdevano nella grande sala di Palais Royal di Parigi dove era solito organizzare serate culturali ospitando giovani di tutte le classi sociali. Questo suo atteggiamento di uomo liberale tutto dedito all'arte e alla cultura gli aveva fatto guadagnare parecchi sostenitori sia tra i nobili che tra il clero e il terzo stato. Quella sera poi il dibattito politico era piuttosto acceso: la regina Maria Teresa d’Austria aveva dato alla luce un'altra figlia, Maria Antonietta, e gli esperti erano certi che, come gli altri figli della regina, anch'ella sarebbe diventata  ben presto una pedina da muovere sullo scacchiere politico europeo per assicurare all'Austria qualche altra vantaggiosa alleanza.
 Il duca d'Orleans da perfetto padrone di casa aveva accolto i suoi ospiti  elargendo sorrisi ed intervenendo, con qualche battuta di spirito, quando i toni della discussione divenivano troppo accesi . In Realtà questa sua maschera di uomo liberale serviva solo a nascondere l'arte del perfetto stratega che era riuscito in molti anni a creare intorno a se una fitta rete di uomini fedeli e spie al suo servizio. Col suo fare brillante aveva persino conquistato la fiducia del delfino, riuscendo ad inculcare in lui il biasimo per il comportamento di suo padre il Re dopo che egli aveva innalzato Madame de Pompadur a sua amante ufficiale. Ciò che il delfino non sapeva e che la storia stessa non dice, è che ad introdurre madame de Pompadur nel letto del re era stato proprio lui.
Con questa strategia infatti il duca mirava a colpire direttamente al cuore dello stato piazzando ai posti chiave intorno alla famiglia reale, tutti quei nobili e non, pronti a giurargli fedelta', e questo al solo scopo di riuscire un giorno a salire egli stesso al trono.
-"e chi avreste pensato per rimpiazzare il generale Jarjayes"- continuo’ il duca De Germain
-“La famiglia Girodel è sempre stata invidiosa del potere dei Jarjayes, pur essendo più ricchi  non sono mai riusciti ad entrare nelle grazie della famiglia reale né ad avere a corte la stessa influenza, il conte Hugo de Girodel sogna di vedere uno dei suoi figli minori un giorno, diventare capo della guardia reale”-
-“e naturalmente in cambio di ciò mio caro duca D’Orleans la famiglia Girodel sarebbe disposta a giurare a voi la sua fedeltà, ma potrebbero volerci anni”-
-“i grandi traguardi sono fatti per chi ha la pazienza di aspettare, ora i tempi non sono maturi ma quando lo saranno io mi farò trovare pronto”-
I due continuavano imperterriti i loro piani sovversivi senza accorgersi che dall’altro lato della sala, seduta ad un tavolino, una dama, vestita in modo zingaresco e col volto semicoperto da un copricapo con veletta, li osservava con attenzione. Cominciò a smazzare le carte che aveva di fronte a se: Re di Picche, cavallo di picche, asso di picche, otto di picche…la combinazione non lasciava presagire nulla di buono.
 La donna era conosciuta col nome di Madame Gilbert, cartomante e  spiritista, e dietro compenso, metteva a disposizione la sua sapienza esoterica agli ospiti del duca. Ormai da diverso tempo era divenuta il vero fulcro di queste riunioni.
L'occultismo iniziava ad essere di moda nei salotti francesi, e anche se veniva condannato dal clero, molte dame, ma anche nobiluomini e addirittura politici in vista, si recavano alle serate nella residenza del Duca, proprio con la speranza di trovare la donna per farsi leggere il futuro.
 
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-“Cattive sono le intenzioni, infausto è il presagio”-
-“Madame Gilbert per favore, allietate coi vostri giochetti i miei ospiti, vi pago per questo, non per intromettervi in affari che non vi riguardano”-
-“la sibilla dice che amare sconfitte vi aspettano, una nuova stella nascerà di nobili natali, la divisa da padre in figlio passerà e questo ragazzo la vostrà rovina sarà- aggiunse la donna agitando una sfera di cristallo con una mano  e parlando in modo piuttosto teatrale
-“Dannato uccello del malaugurio”- intervenne il duca de Germain
-“Più nero e gracchiante del malaugurio e il corvo tempesta che è in voi”-
-”Ora basta Madame Gilbert, avete passato il limite, non vi permetto di offendere i miei nobili ospiti…la vostra presenza in questo palazzo non è piu’ gradita…fuori di qui…ora!!!- disse il duca d’ Orleans visibilmente alterato.
 
La donna si inchinò e uscì
 
-“Duca d’Orleans, credo che abbiate commesso un’imprudenza a lasciarla andare via così quella strega ha udito i nostri discorsi, non vorrei che andasse a raccontarli in giro”-
-“Mi occuperò subito di lei, farò in modo che ingoi quella linguaccia che si ritrova”-
 
 
-------
 
Madame Gilbert prese in affitto una carrozza per rientrare a casa, ma lungo la via si rese conto di essere seguita da diversi uomini a cavallo. In fondo se l’aspettava, sapeva di aver rischiato molto intromettendosi  così apertamente negli affari del duca.
Parlò al cocchiere facendolo deviare in una stradina solitaria che portava verso la Senna e gli disse di sbrigarsi.
Arrivati su uno dei ponti che attraversavano il fiume senza pensarci due volte aprì la portiera e si lanciò nel vuoto, protetta dall’oscurità.
Quando gli uomini a cavallo iniziarono a sparare alla carozza, lei aveva già raggiunto a nuoto l’altra sponda del fiume mettendosi in salvo
 
25 dicembre 1755
La carrozza percorse velocemente il cancello di casa Jarjayes, incurante della tempesta di neve che infuriava tutto intorno. Il generale Augustin Reiene de Jarjayes era stato richiamato in fretta e furia da Versailles, sua moglie stava per partorire per la sesta volta.
Entrò nel salottino che faceva da anticamera alla stanza da letto di sua moglie, ne sentiva già i lamenti, e l’agitazione della servitù  presagiva che il momento del parto era vicino.  Inaspettatamente  trovò seduta ad attenderlo sua sorella Brienne, marchesa De Marteen, una donna poco piu' giovane di lui, molto influente a corte in quanto amica intima delle figlie del re.
Si era guadagnata il soprannome di  " marchesa di seta nera"  poichè dal giorno dopo le sue nozze, avvenute molti anni prima, la si era vista a corte  sempre e soltanto vestita  con un abito di seta nero. La cosa inizialmente aveva creato un certo stupore ma poi col passar del tempo era divenuta un’abitudine e tutti la consideravano solo come una delle tante stravaganze che si concedevano le ricche dame di corte per far parlare di se.
 
Il giovane Jarjayes
-“Brienne a  cosa devo la tua visita?”-
-“Fratello caro tua moglie sta per partorire”-
-“Ha partorito altre cinque volte ma non ti sei mai scomodata”-
-“Perché le altre volte non era in pericolo la sopravvivenza stessa della casata degli Jarjayes”-
-“Ma che diavolo stai dicendo!!!”-
-“La verità. Nella casa di un generale discendente da una famiglia di lunghe tradizioni  militari al servizio del Re, non avere un erede maschio a cui affidare il proseguo di questo compito è un vero disastro”-
Il generale stavolta  non parlò sua sorella aveva perfettamente ragione
-“Aggiungi a questo la tua stupidità e il gioco è fatto”-
-“Brienne ma come ti permetti modera i termini”-
-“A giusta ragione mi permetto hai già accettato la promozione?”-
-“Come lo hai saputo? Non è ancora ufficiale…”-
-“ Diciamo che mentre tu giochi a fare il soldatino  io cerco con tutte le forze di non perdere l'influenza che abbiamo a corte e grazie all'amicizia della figlia del re la principessa Adelaide, ne sono venuta a conoscenza e sono corsa qui in tutta fretta per evitare che con la tua decisione tu ci portassi ad una lenta quanto inesorabile rovina”-
-”E dimmi sorella, da quando l'onore del nostro casato ti sta così a cuore?”-
-“Da quando mi avete costretta a sposare quello stolto ubriacone del marchese de Marteen,  che con i suoi vizi e il suo comportamento poco onorevole ha mandato in sfacelo la sua famiglia, ed avrebbe gettato nel precipizio anche me se non mi fossi data da fare per rimanere a galla nonostante la palude di debiti e la vergogna continua che devo sopportare a causa della sua vigliaccheria.
La sola cosa che mi rimane per non essere costretta a lasciare la corte e vivere nell'oblio è il mio rango di contessa Jarjyaes  e non voglio perderlo”-
-“Una volta non la pensavi così”-
-“Una volta ero felice…”-
Si guardarono con astio
-“ Comunque non sono qui per parlare del passato fratello, lo sai chi ha proposto la tua promozione?”-
-“Veramente io credevo di essermela guadagnata sul campo”-
-“Povero illuso, la presunzione sarà la tua rovina un giorno! La tua nomina è stata suggerita dal duca D' Orleans: davvero strano non trovi che un uomo così distante da te ed apertamente così liberale, si sia battuto per la promozione di uno dei generali più fedeli al Re…”-
Silenzio
-“lo sapevi” -continuò Brienne – “che da qualche tempo il conte Hugo De Girodel è diventato un assiduo frequentatore di Palais Royal ?”-
 -“E questo cosa centrerebbe con la mia promozione?”-
-“oh Signore, rifletti, tu ricevi per caso una promozione ma con un incarico del tutto diverso che ti porterà non solo lontano da Versailles ma anche pericolosamente vicino ai confini con l'Austria e se fosse necessario dovresti scendere in battaglia al rischio della tua stessa vita. Riesci ad immaginare  cosa accadrebbe se tu morissi adesso tra l’altro senza lasciare nessun erede maschio legittimo? Sai chi si fionderebbe sul posto vacante di comandante della guardia reale?”-
-“Il conte Girodel…”-
-“ vedo che finalmente cominci a ragionare”-
-“Quell'uomo è sempre stato geloso di me da quando Marguerite decise di sposarmi e di rifiutare la sua proposta di matrimonio, non mi ha mai perdonato quella che secondo lui fu un’offesa al suo onore”-
Dopo un altro attimo di silenzio il generale continuò –“che posso fare per evitarlo Brienne?”-
-“Due cose: primo, rifiuta la promozione di’ che il tuo amore e la tua devozione verso la famiglia reale sono al di sopra di qualsiasi ambizione,  secondo,  stanotte al dì la di ogni ragionevole dubbio, tu diventerai il padre dell’erede della casa Jarjayes !
 
-“Signor conte presto, presto correte”- urlò la governante dalla camera attigua
 
Il generale si precipitò da sua moglie, si sentirono dei vagiti e voci rilassate che formulavano congratulazioni di rito. Qualche secondo dopo pero’ la voce del generale sovrastò le altre:
 
-“Maledizione! Deve per forza esserci una maledizione su questa casa!!!”-
Brienne infilò il manicotto e uscì.  

Le foto sono tratte dal film Maria Antonietta 1938



   
 
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