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Autore: elyforgotten    14/12/2011    6 recensioni
FANFIC COMPLETAMENTE REVISIONATA! *Periodo risalente dalla 2 stagione in avanti*
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Questa Fan-fic parla della sorellasta di Caroline, la figlia maggiore di Bill, Briony che torna a Mystic Falls dopo che si era trasferita per un evento drammatico che le era capitato... Ma quando tornerà scoprirà che niente è più come prima... Una nuova realtà che la sovrasterà, la incanterà, fino a divorarla.
DAL CAPITOLO 20:
"Non stai parlando con il cuore ora, è solo un pretesto per..”
Ma Elijah la interruppe bruscamente, guardandola diabolico:
"Io non ho un cuore, Briony" affermò lui con tono spietato allontanandosi da lei.
Dopo un po' lei lo seguì:
"Eppure io lo sento battere, dentro di te" disse timorosamente.
"È solo una tua illusione" sussurrò il vampiro fissandola con il suo sguardo crudelmente glaciale.
Briony non capiva se stesse mentendo a sé stesso o se stesse lottando per avere ragione. Sapeva soltanto che lui, un cuore, lo aveva...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm always in this twilight, in the shadow of your heart. '
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24 CAPITOLO

 

 

<< Devo far finta di niente, come nulla fosse, devo far finta di niente! >> Continuava a pensare Briony mentre camminava per la città.

 Tuttavia era un’impresa assai difficile quando nella tua vita niente andava per il verso giusto e tu imperterrita dovevi andare avanti, sbucciandosi i ginocchi nel cammino e rialzandosi e rialzandosi, cercando di vedere il lato positivo.

L’aver scoperto che i suoi cari amici volessero fregarla in un modo così spregevole l’aveva praticamente sconvolta, ma pensava che non fosse saggio prenderli per il collo e urlare tutte le cose non molto carine che stava pensando. Doveva davvero far buon viso a cattivo gioco, l’unico asso che le rimaneva.

Se loro erano così falsi, lei sarebbe stata più falsa di loro; avrebbe fatto finta di niente, avrebbe retto il gioco, sarebbero andati avanti con il piano e quando sarebbe venuto il momento lei si sarebbe staccata da quel branco di ipocriti e avrebbe liberato Elijah con le proprie mani senza chiedere nulla in cambio. Infine se ne sarebbero andati da quella fogna di città, dove nessuno li voleva per come erano realmente.

Più che altro la domanda era… come fare a trovare la tomba di Elijah senza imbattersi nell’ira di Klaus?

Briony non era una stupida e sapeva che non aveva il potere per affrontarlo, nessuno lo aveva… cercava quindi di trovare un espediente per riuscirci senza farsi scoprire.

Magari se quella strega localizzava Klaus in fretta, lei avrebbe potuto seguirlo…

Briony sospirò, stringendosi nella giacca mentre continuava a camminare per sgranchirsi le gambe.

Poteva davvero fidarsi di Ylenia? In fondo non la conosceva e aveva come unica garanzia la sua parola di volerla aiutare… ma dopo tutto quello che aveva passato riusciva a fidarsi a malapena di qualcuno, soltanto su se stessa poteva fare affidamento per ciò che voleva davvero…  ormai aveva esaurito le scorte di fiducia; persino sua sorella le stava voltando le spalle.

E l’unico su cui poteva veramente contare ora non c’era più.

I suoi unici, più importanti, pensieri erano rivolti a Elijah, e ripercorrevano tutte le tappe dei loro momenti insieme, rendendo più speranzosa e amabile come un balsamo l’idea di riaverlo.

La sua mancanza si faceva sentire ogni giorno, sempre di più nella solitudine e il suo sguardo nell’ombra della mente non smetteva mai di perseguitarla, di invocarla. Era un bene o un male per il suo stato d’animo irrequieto?

Era arrivata persino a rimpiangere pure i momenti in cui avevano litigato duramente e in cui lui si era dimostrato crudele… nel cuore rimpiangeva tutto di lui, tanto ne era stata incatenata, anche il suo lato più pericoloso, che poteva farle del male…

E più del suo bacio ricordava quell’attimo bollente in cui loro due sospendevano il proprio respiro, con la sola voglia di appartenersi.

Briony si strinse nelle spalle e continuò a camminare nella strada mentre le foglie le riempivano il cammino.

Le mancavano gli abbracci di Elijah... che la confortavano, riempivano ogni buco del suo animo e le incutevano un’innata sicurezza; anche quando Klaus li aveva presi a lei bastava stare nelle sue braccia per sentirsi sicura e protetta, sebbene il mondo che li circondava stesse cadendo a pezzi.

E ora senza di lui si sentiva nuda, senza difese e vulnerabile.

Certe volte, in qualche momento di follia, o razionalità, pensava di mollare tutto e di dimenticare, facendosi una vita altrove. Era sicura che anche Elijah lo volesse, che lei ricominciasse da capo lontano da lui.

Ma il pensiero svaniva come era venuto. Anche se lei avesse cercato di dimenticarlo, sarebbe comunque sempre stata un guscio vuoto, senza emozioni e senza niente da offrire agli altri, perché tutto quello che aveva dentro l’aveva già donato a lui, irrevocabilmente.

Non c’era spazio per nient’altro, quel sentimento aveva ostruito ogni altro passaggio estraneo nel suo cuore creduto indomito.

Briony di nuovo sospirò, calciando qualche sassolino. Faceva degli incubi la notte... in cui c’era lei che si avvicinava a una tomba chiusa… sapeva che era quella che conteneva il corpo di Elijah, ma lei non arrivava mai abbastanza vicino da poterla aprire… E alla fine si svegliava col fiatone e il sudore freddo, come se avessero piantato il pugnale anche nel suo di cuore.

Ma Briony non si era data per vinta e aveva smesso di versare lacrime solitarie anche nel buio della notte in cui nessuno poteva notarle; doveva dimostrarsi forte e non arrendersi. Perché anche se sarebbe andata incontro al maggiore dei pericoli, lei non avrebbe mai rinunciato a salvarlo; gli altri potevano pensare che Elijah fosse un traditore, che era la lezione che si meritava, ma lei non l’avrebbe mai pensata davvero in quel modo.

Perché loro non lo conoscevano come lei conosceva lui… e nessuno avrebbe potuto mai capirlo nell’animo come faceva lei. E nemmeno amarlo con così tanta disperazione.

Mentre continuava a pensare a Elijah, sentì una voce dolce e cristallina, come quella di un bambina, che la stava chiamando da dietro la schiena.

Ma non la chiamava per nome… era il nome di qualcun altro.

Gwendolyn?”

Appena sentì quel nome familiare, Briony si girò sorpresa per vedere chi fosse.

Quando si girò, si ritrovò davanti una ragazza bionda e molto bella. Avrà avuto l’età di Caroline, sebbene possedesse una bellezza così regale d’altri tempi, quasi appartenente al paradiso; aveva il volto di una bambola incorniciato da bellissimi occhi azzurri, con la pelle molto chiara.

Briony si voltò totalmente verso di lei, circospetta e meditabonda, come se quell’aspetto le rimembrasse un dettaglio sottile ma importante, mentre la ragazza bionda la squadrava dalla testa ai piedi scrupolosamente. Infine sbatté le palpebre confusa e disse soltanto, muovendosi di lì: “No mi scusi, ho sbagliato persona.”

Aveva una voce bellissima, scandita da un accento che Briony non conosceva ma di nuovo le pareva straordinariamente familiare; possedeva una bellezza splendente, e quel colore della pelle…

Briony fu percorsa da un brivido. Chi poteva mai conoscere il nome della sorella di Elijah, che era scomparsa secoli prima?

Non era possibile.

Briony chiamò quella ragazza con una voce animata da una speranza a cui non riusciva a credere.

“Sei Rebekah?”

Era solo un debole sussurro ma la ragazza lo sentì benissimo e si voltò infatti verso di lei.

Sembrava sconvolta del nome che le aveva affibbiato, e Briony dedusse che aveva ragione. Era davvero lei! Ma come era possibile?? Tutta la famiglia di Klaus era sotto terra rinchiusa in quelle tombe…. Come aveva fatto a uscirne? E Elijah, anche lui era libero?

Voleva farle tantissime domande, il corpo fremeva, ma Rebekah le sorrise in maniera glaciale e scomparve in un secondo nel nulla.

Briony cercò di rintracciarla con le mani ma ormai era fatta, l’oggetto del suo insperato desiderio era appena scomparso come un fantasma.

Girovagò invano per tutto il paese nel tentativo di trovarla, di porgerle delle domande senza risposta, ma non la ritrovò.

 

 

“Sei davvero sicura che fosse la sorella di Elijah?” le chiese Ylenia mentre Briony girava in tondo per la casa come se fosse impazzita.

“Sì sicurissima! E’ come lui me l’aveva descritta e sapeva il nome dell’altra sorella, Gwendolyn… non può essere una coincidenza.”

E inoltre quel sorriso freddo… era uguale a quello di Elijah…

Gli assomigliava moltissimo perché avevano la stessa bellezza regale e maestosa. Quell’effetto nato su di lei non poteva essere un falso allarme.

“Hai idea di dove cercarla?”

“Ho guardato dappertutto ma sembra scomparsa!”

“Beh forse ti sei evitata una brutta compagnia, in fondo chi la conosce. Sei sicura che non sia soltanto frutto della tua immaginazione? Posso capire che la tua ragione di vita è salvare Elijah in questo momento ma magari quella ragazza bionda non era sua sorella.” le disse seria Ylenia che cercava una spiegazione razionale a quello che era accaduto.

“Si invece. Lo era.” rispose Briony sicura. Non sapeva perché si era intestardita così tanto ma era una sensazione a pelle… quando aveva visto quella ragazza sapeva che aveva a che fare con Elijah… glielo si leggeva nelle profondità negli occhi.

“Adesso ho bisogno di concentrarmi… sto cercando di rintracciare Klaus ma è difficile senza un minimo appiglio”

“Lo so, ti sto chiedendo molto ma se lo trovi è un passo avanti!” esclamò speranzosa Briony, guardandola negli occhi. In verità si domandava ancora se poteva fidarsi di quella strega ma tanto cosa aveva da perdere? Lei le aveva offerto un aiuto valido, e Briony aveva deciso si raccoglierlo. Doveva giocare tutte le carte in tavola per ritrovare Elijah.

“Farò del mio meglio. E tu per favore non andare in giro per la città a perlustrare ogni ragazza bionda che incontri.” Rispose Ylenia in tono ironico.

“Sicuramente ne vedrò una ora. Devo vedere mia sorella”

 

 

Era davvero difficile far finta di niente e che tutto andasse bene, soprattutto con Caroline, ma Briony si era promessa di non farle sapere cosa aveva scoperto.

Doveva solo fare il loro gioco.

“Stai bene? Ti vedo preoccupata” disse Caroline guardandola negli occhi.

“Sto benissimo, che preoccupazione nuova ci dovrebbe essere?” rispose la sorella maggiore allargando la bocca in un sorriso a 32 denti, ovviamente finto, ma la bionda non se ne accorse e andarono nelle aule della scuola; il giorno dopo sarebbe stato il primo giorno scolastico e stavano organizzando degli scherzi da fare.

“Non penso che voi abbiate del tempo da perdere così…” fece notare Briony guardando dei ragazzi che mettevano della colla nella sedia dei prof.

“Oh dai non rovinarmi questa serata! Stiamo cercando di divertirci! E’ l’ultimo anno!”

“Sì e non verrai promossa se penserai solo a queste baggianate.”

“Parli tu che sei ossessionata dalla tua caccia!”

“Io almeno faccio qualcosa di utile e che penso sia giusto.” Rispose Briony seria.

Caroline sospirò malamente mentre l’altra si dannò per il tono che aveva usato senza darsi il dovuto freno. “Sai sei l’unica che non si sta divertendo… persino Elena c’è, vedi di scioglierti un po’, è per il tuo bene.”

“Ebbene, il metodo non mi convince ma cercherò.”

Andarono in una stanza dove Tyler, Elena e Bonnie avevano appena fatto uno scherzo a Matt e tutti stavano ridendo. Come se tutto fosse magicamente semplice. Beati loro.

“La serata dovrebbe essere riservata ai soli studenti ma per te faremo un eccezione!” disse Tyler sorridendo.

Briony accomodandosi ricambiò il sorriso forzatamente e incominciarono a parlare degli scherzi che avrebbero messo in atto quella sera.

Elena uscì per andare a prendere altri materiali per fare gli scherzi, e all’improvviso il telefono di Briony squillò:

“Pronto?”

“Sono io. L’ho trovato! Il manigoldo l’ho trovato!” Riconobbe subito la voce. Era Ylenia.

Briony si alzò velocemente, facendo roteare la sedia dove era seduta. Gli altri presi dalle loro cose non se ne accorsero.

“Dimmi tutto. Dove si trova?” le chiese prontamente.

Briony calmati… si trova qui. Klaus è a Mystic Falls.”

La ragazza restò un attimo in silenzio a incassare la notizia shoccante. Non poteva essere tornato… non era possibile. Non lì, non adesso.

“Mio dio…” sussurrò debolmente chiudendo la conversazione.

Il cuore stava rimbalzando, ma per la paura.

“Dov’è Elena?” chiese Briony angosciata, guardandosi intorno.

 

Elena stava percorrendo il corridoio della scuola ma all’improvviso si ritrovò davanti l’ultima persona che avrebbe mai sognato di incontrare un’altra volta. Il suo incubo peggiore.

“Ecco la mia doppleganger!” sussurrò una voce diabolica.

“Klaus??” Elena strabuzzò gli occhi spaventata e cercò di scappare, ma il vampiro la prese fortemente per un braccio.

“Questa volta non mi sfuggi! Tu non dovevi essere morta?” le chiese lui terrificante guardandola dritto negli occhi in segno di minaccia per il futuro.

 

Briony intanto era uscita dall’aula per cercare Elena. Se Klaus era tornato non ci vedeva nulla di buono… forse aveva scoperto che la doppleganger era viva, per questo non riusciva a creare i suoi ibridi... ed era tornato sicuramente per fargliela pagare.

Cristo che casino!

In lontananza vide all’improvviso una ragazza bionda che stava camminando a passi lunghi e sinuosi verso di lei; la riconobbe. Era Rebekah.

“Ci si rivede Briony” disse questa sorridendole in modo malefico.

Briony si bloccò indecisa e la guardò attentamente, respirando a fatica per l’ansia di prima.

“Allora non mi sbagliavo… sei la sorella di Elijah.” Le tremavano le mani pensando che aveva di fronte a sé un familiare di Elijah. Era una sensazione davvero strana.

“E di Klaus. Mi ha raccontato di te sai? Sei la ragazzetta di Elijah, stranissimo davvero che abbia deciso finalmente di snodarsi la cravatta in tutto e per tutto.” Rispose l’Originaria esaminandola da cima a fondo, quasi le facesse i raggi-x.

Briony non si preoccupò se poteva risultare bella e accettabile ai suoi occhi, e cominciò ad incalzarla con le domande utili:

“Come fai a essere viva…Credevo…

Ma Rebekah la interruppe subito.

“Sì, sono rimasta 90 anni rinchiusa in quello schifo di tomba ma Klaus mi ha liberata perché cercava una cosa da me… e siamo ritornati per quello, mia cara.”

“E Elijah…? Lui dov’è?” chiese Briony speranzosa guardandola dritto negli occhi.

Rebekah non disse niente e continuò a fissarla con uno strano sorriso ambiguo, girandole intorno. I suoi occhi azzurri brillavano nella penombra.

“Perché non mi rispondi? E’ tuo fratello!”

“Anche Klaus lo è. E se mi metto contro di lui un’altra volta, ritorno dritto sotto terra e non ne ho per niente l’intenzione.”

“Allora lascerai la tua famiglia in questo modo? Non puoi lasciar perdere diamine! Io sto cercando in tutti i modi di riportar in vita Elijah… se sai già chi sono allora ti prego, aiutami...” le mormorò con occhi imploranti, azzardando d’istinto un passo in avanti.

Ma l’altra si ritrasse come fosse stata un insetto: “E perché mai? Non ti conosco nemmeno” la liquidò Rebekah in maniera gelida.

“Ma Elijah mi ha parlato molto di te… so che eravate molto uniti come famiglia e non posso credere che tu voglia abbandonarli così… senza fare nulla.” Briony non voleva arrendersi anche se poteva rischiare grosso.

“Ora devo vivere la mia vita. Per gli altri non posso farci niente.” rispose la vampira seccamente, andandosene.

Ma la mora la raggiunse subito e la prese per un braccio per farla voltare, senza mezzi termini perché non poteva farsela scappare così.

“Klaus ti ucciderà un’altra volta non appena non gli servirai più! Ha fatto lo stesso giochino con Elijah pugnalandolo alle spalle!”

Rebekah indispettita lasciò andare il braccio dalla sua presa e le urlò:

“Lui con me non lo farà! Ora gioia se non ti dispiace devo andare perché ho delle cose divertenti da fare.”

Così dicendo Rebekah si volatilizzò nel nulla come quella mattina, e Briony restò da sola nel corridoio.

Aveva perso il pesce all’amo. Stava nel frattempo succedendo il finimondo. E lei era sola. Ma non si diede per vinta, non poteva mollare proprio ora che aveva trovato un membro della famiglia di Elijah. E doveva darsi da fare contro Klaus.

Corse affannosa lungo il corridoio.

 

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Intanto Caroline si era appartata in un angolo per stare da sola con Tyler, quando entrò all’improvviso una ragazza bionda molto bella che nessuno dei due conosceva.

“Ecco i piccioncini. Tu devi essere la vampira Caroline e tu il licantropo Tyler.”

“Ci conosciamo?” le chiese Caroline preoccupata per quello che aveva appena detto.

Rebekah, allora, le sorrise diabolica.

“Sono la nuova arrivata!” E infine aprì la bocca sfoderando i suoi denti da vampiro e li assalì violentemente.

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Finalmente Briony riuscì a trovarla, ma quando si accorse che Caroline e Tyler era svenuti per terra e perdevano sangue, urlò inorridita.

“Caroline! Mio dio cosa hai fatto?” chiese avvicinandosi alla sorella per vedere se stava bene. L’angoscia non solo per se stessa l’assalì per quella situazione che, volenti e nolenti, riguardava tutti loro.

“Devo tenerli buoni per un po’ finché Klaus non finisce il lavoro.” rispose Rebekah semplicemente con noncuranza mentre guardava il cellulare di Caroline.

“Quale lavoro? Di che stai parlando?” le chiese Briony arrabbiata e incredula.

Rebekah, infastidita dalla sua presenza, si voltò con arroganza e le disse:

“Senti morettina. Non mi piace il tono con cui mi parli come se fossi convinta di conoscermi. Non è così, quindi lasciami perdere!”

Dopo di che tornò a fissare ipnotizzata il cellulare che aveva in mano, cercando di capire come funzionasse.

Briony la guardò disgustata: sembrava una Caroline seconda versione dal modo in cui si comportava, così come le aveva confidato Elijah tempo fa.

“Sai ai miei tempi non c’erano questo genere di cose. Sono davvero utili!” Esclamò Rebekah contenta come una bambina che ha appena aperto il regalo di natale, e si fece una foto sorridendo affascinante all’obbiettivo.

“Dov’è Klaus? Che intenzioni ha?” continuava a chiederle Briony, ma Rebekah non la stava minimamente a sentire e continuava a giocare col telefono. Briony ebbe l’impulso di sassarglielo via e di bloccarle la testa contro la sua per farsi ascoltare, ma seppe che non era affatto una buona idea e si limitò a stare accanto alla sorella svenuta.

All’improvviso la vampira fermò la mano e guardò ipnotizzata una foto di Stefan e Elena.

“Cosa? Ma questa è…?” Ad un tratto si alzò e si avvicinò a Briony velocemente.

“Chi le ha dato questa collana??” urlò arrabbiata riferendosi alla foto che ritraeva Elena con la collana che le aveva regalato Stefan.

“E’ un regalo di Stefan.” rispose Briony con noia.

“E’ mia!! Quella sgualdrina me l’ha rubata!”

Rebekah sembrava fuori di sé per quella cosa da nulla e Briony allora la guardò shockata, come se quella vampira fosse appena uscita da un manicomio anziché da una tomba.

“Me la vado a riprendere! Tu vieni con me!” esclamò la vampira all’improvviso prendendo Briony per un braccio e non ammettendo repliche.

“Cosa? Dove?” domandò Briony sbigottita, facendosi trascinare a forza dalla vampira. Si girò guardando preoccupata la sorella e il suo fidanzato che non sembravano volersi svegliare.

“Oh non preoccuparti per loro. Si riprenderanno tra una mezz’oretta con qualche ossa rotta.” rispose Rebekah ridendo mentre camminava verso la palestra.

Briony allora la guardò incredula.

Fisicamente un po’ assomigliava Elijah: avevano lo stesso sorriso quando volevano incutere perfidia, gli stessi occhi freddi e glaciali all’occorrenza e possedevano tutti e due una bellezza disumana.

Ma caratterialmente non gli assomigliava per niente: sembrava più che altro una bambina superficiale e viziata, non la donna che avrebbe dovuto essere alla sua età.

Non aveva il minimo rispetto per la vita umana e sembrava che non le importasse niente della sorte della sua famiglia. Sotto quel punto di vista Rebekah era molto più simile a Klaus.

Briony deglutì spaventata, convinta di essere spacciata.

<< Me le sto andando a cercare, ma dopotutto che altro posso fare? >> pensò angosciata, senza uno stralcio di piano in testa.

 

 

 

Andarono dentro la palestra dove Klaus teneva in pugno Elena e con loro c’erano altre due ragazzi terrorizzati. Sicuramente delle vittime designate di Klaus.

Rebekah, ti avevo detto di rimanere in disparte” mormorò Klaus mentre fissava la sorella.

“Lei ha la mia collana, guarda!!” rispose lei prontamente facendogli vedere la foto.

“Sei sicura che sia quella?”

“Sì sono sicura. La rivoglio!” urlò indispettita come se fosse una bambina a cui è stato appena rubato il suo gioco preferito.

Ma vedendo che Klaus non faceva una piega, Rebekah si avvicinò pericolosamente a Elena.

“Dove l’hai messa brutta sgualdrina?”

“Io non ce l’ho più..” sussurrò piano Elena.

“Bugiarda!” Rebekah perse il controllo e la morse avida nel collo, come una specie di pagamento per il torto subìto.

Briony fissò la scena spaventata non sapendo che diamine fare in quella specie di circo, mentre Klaus cercò di dividere le due ragazze.

Rebekah calmati.”

“Falle dire dove l’ha nascosta Nik!” gridò lei con ancora il sangue tra le labbra.

Klaus allora sospirò cercando di calmarsi e si girò piano verso Elena, la quale perdeva sangue dal collo.

“Elena fai la brava… dimmi dove hai messo la collana.”

“Non ce l’ho più lo giuro… l’ha presa Katherine”

Sentendo quel nome, Briony strabuzzò gli occhi sorpresa. Cosa c’entrava Katherine in tutto questo?

Inoltre stava perdendo le speranze nel cercare un vano aiuto da parte della sorella di Elijah. Quella sembrava una trottola impazzita e poi era molto attaccata a Klaus, visto il nomignolo affettuoso con cui ancora lo chiamava ancora dopo tanti anni…

Doveva trovare subito una soluzione a quell’ennesimo problema che si era creato… ma come?

Katerina. Ovviamente” rispose Klaus con un sorrisino.

Rebekah ti prego portami Tyler e la sua amichetta. E’ ora di cominciare”

Lei prontamente uscì dalla palestra, lanciando un’occhiata di traverso a Elena, mentre Briony si voltò ansiosa verso quella direzione. Cosa volevano fare con sua sorella?

Briony! Scusami non ti ho salutata come si deve!” esclamò divertito Klaus come fossero vecchi amici.

“Va al diavolo.” replicò lei voltandosi.

Klaus fece una smorfia.

“Non si parla così a un Originario, modera i termini.”

“Dov’è Elijah? Dove l’hai messo??” gli domandò infuriata.

“E’ più vicino di quanto pensi… ma come non riesci a captare la sua presenza con la tua forza dell’amore?”

Briony si paralizzò sentendo quelle parole. Anche Elijah era a Mystic Falls??

Ma all’improvviso la porta si aprì. Incredibilmente era Stefan.

Stefan!” Urlò Elena sorridendogli dolcemente.

Stefan??” Gridò Briony sorpresa di vederlo lì.

“Oh sei arrivato anche tu! Perfetto!” disse anche Klaus.

“Sono venuto qui per chiedere il tuo perdono Klaus… e offrirti nuovamente la mia fiducia” gli confidò Stefan come da manuale.

“Ormai non posso più crederti. Mi hai mentito riguardo a Elena”

“Lei non è più niente per me. Non ti deluderò più, te lo giuro”

“Bene dimostralo! Uccidili!” disse Klaus rivolgendosi ai due ragazzi terrorizzati che erano rimasti nella palestra.

Stefan titubante li guardò, poi passò a Elena, che lo fissò con occhi imploranti.

“Forza squartatore. Uccidili!”

“No Stefan non farlo.” Si intromise Elena per scoraggiarlo.

“Zitta!” Klaus arrabbiato le tirò uno schiaffo così forte che la fece cadere per terra.

Stefan, non sopportando che qualcuno mettesse le mani addosso alla ragazza che amava, corse infuriato verso Klaus per fermarlo ma lui si aspettava quella reazione e infatti lo prese per il collo.

“Così lei non conta più niente per te eh? Le tue bugie stanno aumentando Stefan!” gli urlò in faccia dandogli uno spintone.

Briony non ce la fece più:

“Come fai a essere così perfido?? Non vedi che lui sottostà ai tuoi piedi soltanto perché glielo imponi? Perché ha paura di te? Ma stavolta non farà quello che gli chiedi, non staremo ai tuoi giochini malati, tutti si accorgeranno che razza di bestia tu sia, persino tua sorella!” Gridò in preda alla rabbia improvvisa.

Ma Klaus non la stette neanche a sentire, anche se mostrò una smorfia infastidita, e disse ancora:

“Beh Stefan allora? Obbedisci uccidili, altrimenti uccido lei!” gridò avvicinandosi a Elena.

Questa volta la minaccia era reale e Stefan non poteva permetterlo, così si avvicinò come un fulmine ai due ragazzi e li morse velocemente.

Stefan!” Elena cercò di fermarlo ma fu bloccata da Klaus.

“Bravo squartatore!” quasi gli fece un applauso dalla contentezza.

Briony intanto guardava la scena impotente e spaventata.

Cosa avrebbero potuto fare da soli contro due Originari impazziti?

All’improvviso entrò Rebekah sorreggendo come delle patate Caroline e Tyler, i quali si erano risvegliati. C’era anche Bonnie.

“Oh bene ci sei anche tu! Signori, vi presento mia sorella. Rebekah!” Klaus la fece mostrare come se fosse un trofeo, e lei sorrise estasiata.

Klaus poi non sorrise più e si avvicinò alla strega.

Bonnie allora te lo ripeterò una volta soltanto… tu sei una strega no? Trova la soluzione al mio problema e in fretta! Devo sapere perché non riesco a creare altri ibridi… e se non mi aiuterai..” Lasciò la frase in sospeso e ad un tratto si avvicinò a Tyler, facendogli bere il suo sangue.

Nessuno se l’aspettava e guardarono tutti la scena sotto shock.  Il licantropo cercò di ribellarsi ma alla fine Klaus ruppe il collo al povero Tyler, che cadde per terra morto.

“Oddio!” Urlò Caroline terrorizzata.

“Lui morirà se non trovate una soluzione! Come tutti gli altri mezzi ibridi che ho creato!” gridò Klaus in tono diabolico.

Tutti osservano terrorizzati il loro amico per terra, la cui vita era appesa a un filo.

“A voi la scelta.”

 

Rebekah, porta fuori il nostro Tyler e la sua concubina.”

“Tua sorella!”

Klaus lasciò perdere quell’attacco verbale di Caroline in un rotolamento di occhi come se tutto quello fosse uno spasso, e proseguì con le minacce: “E se qualcuno di loro scappa, rompigli la spina dorsale.”

Rebekah come un cagnolino obbedì e questo fece innervosire Briony, che aveva i nervi a fior di pelle.

“Cos’è adesso è lei la tua schiavetta?”

Rebekah si voltò guardandola con una strana espressione, ma non replicò all’offesa e uscì.

“Fa soltanto quello che le chiedo perché sa che se dovesse deludermi un’altra volta farebbe la fine che si merita.”

“Mi fai schifo.” Gli sussurrò disgustata.

“Bando alle ciance. Ora farò scattare un timer… venti minuti!”

All’improvviso il cronometro della palestra si accese. I colori rosso fosforescenti brillavano nell’oscurità e presto quei numeri sarebbero arrivati al conto finale.  

“Quando scadrà il tempo, mio caro squartatore berrai tutto il sangue della tua amata Elena!”

Stefan guardò Elena spaventato per quello che Klaus gli stava ordinando, e Briony spalancò la bocca terrorizzata ma non riuscì a dir niente questa volta.

No…” Sussurrò Elena senza via di fuga.

“Sì invece. E non potrà disobbedirmi.” Rispose Klaus sentendosi potente nel soggiogare Stefan e rubargli ogni goccia d’amore.

 

“Oh mio dio. Deve esserci un modo per uscirne.” continuava a blaterare Briony senza sosta, mettendosi le mani in testa per farsi venire un’idea.

“Non c’è.” Sussurrò Stefan che aveva perso le speranze. Klaus se n’era andato ma l’ordine che gli aveva impartito lo stava divorando dall’interno. E gli stava spezzando il cuore.

Ma Elena all’improvviso disse:

“Il padre di Caroline e Briony… Stefan! Il loro padre riusciva a resistere al soggiogamento, potresti riuscirci anche tu se ti impegni!”

“Oh sì certo, basterà qualche decennio di allenamento niente di che!” rispose in tono ironico.

Stefan guardami so che puoi farcela”

“Non posso fermarmi Elena! Io devo fare quello che lui mi dice! Non posso resistere!” urlò disperato.

“Io so che tu ce la farai” rispose amorosamente.

“Perché? Perché ti amo?”

“Si perché mi ami Stefan! E dopo tutto quello che ho passato me lo devi!”

Ssssh zitti! Parlare di queste cose ora non servirebbe. Chiamo i rinforzi.” si intromise Briony prendendo il cellulare. Perché non ci aveva pensato prima??

“Chi?” domandò Elena sorpresa.

Ma non ebbe neanche il tempo di chiamarla, che Ylenia comparve subito come un miraggio divino.

“Sei arrivata al momento giusto, devi aiutarci!” le disse Briony con un affanno contento correndo da lei.

Stefan e Elena fissavano sorpresi quella bellezza alta e bruna che non avevano mai visto prima ma che sembrava, secondo Briony, la loro unica speranza.

“Sospettavo che Klaus avesse qualcosa di diabolico in mente. Che è successo?” domandò guardando Stefan e Elena che non ci stavano capendo più niente, ma ormai il tempo stava per scadere.

“Ha soggiogato lui per mangiare viva Elena quando scadrà il timer!”

Ylenia scosse la testa desolata.

“Non posso impedirlo… Klaus è un Originario e non potrei annullare il soggiogamento”

“E quindi cosa potremmo fare?”

“E me lo chiedi? Perché restate lì impalati? Scappate!” rispose la strega afferrando Briony per le spalle.

“Anche se volessimo Klaus è nei paraggi e pure la sua spaventosa sorella” si intromise Elena.

Briony per un momento vide Ylenia tremare, ma credette fosse stata un’allucinazione. Non c’era tempo per gli indugi:

“C’è un’altra problema... Klaus ha dato il suo sangue a un licantropo per farlo diventare un ibrido… puoi aiutare almeno lui?”

Ylenia allora ci pensò un attimo su per trovare una soluzione.

“Cercherò di fargli superare la transizione anche se la doppleganger è viva..” rispose fissando Elena che era la chiave di tutto.

“E’ questo il punto purtroppo… tutti i suoi ibridi muoiono perché Elena è viva.”

“Ok facciamo una cosa alla volta. Io cerco di scoprire qualcosa per far vivere il vostro amico, anche se si sveglierà sotto forma di ibrido, mi dispiace ma questo accadrà inesorabilmente.”

“Almeno non sarà morto, dovresti cercare Bonnie è una strega anche lei; due teste suonano meglio di una” le disse Briony per aiutarla.

“Mi sono sempre occupata da sola di tutto. E tu che farai?” le domandò Ylenia prima di andarsene.

“Resto di guardia qui… cercherò di impedire a Stefan di fare qualcosa di cui si pentirebbe per tutta la vita” rispose fissandolo.

“Va bene, state attenti. Hai il paletto no?”

“Sì ma non sarà necessario usarlo su di lui”

Ylenia scosse la testa per la sua ingenuità ma non disse niente per il poco tempo e uscì dalla palestra. Briony sperò con tutto il cuore che almeno salvasse il ragazzo di Caroline…

 

I venti minuti del cronometro finirono. Era venuto il momento.

Tutti e tre si guardarono spaventati.

Stefan si inginocchiò a terra per trattenersi. Sudava per lo sforzo e digrignavi i denti. “Elena scappa!” le urlò disperato, graffiando il pavimento.

“No Stefan ce la puoi fare” gli disse Elena cercando di aiutarlo.

“Elena ti prego ti prego ti prego” Stefan era allo stremo delle forze e cercò di allontanarsi.

“Guardami, sei forte per contrastarlo. Ti amo e credo in te!”

Ma Stefan stava cambiando repentinamente, che lui lo volesse o no. Briony scorse i suoi denti affilati e stava per alzarsi, pronto ad attaccare.

“Elena credo che dovresti dartela a gambe…” sussurrò Briony spaventata.

Stefan…” Ma Elena non voleva cedere perché non voleva abbandonare il ragazzo che amava, e restava ferma immobile davanti a lui.

All’improvviso Stefan urlò in modo agghiacciante e corse verso Elena per aggredirla.

Sia lei che Briony gridarono spaventate per quello che temevano sarebbe successo, ma si accorsero alla fine che Stefan non aveva nemmeno sfiorato Elena. Si era appartato in un angolo della palestra e si teneva saldamente a un palo, per resistere alla sete.

“Elena corri! Vattene!” le gridò con tutta la forza che aveva in corpo.

“Merda dai corri!” le urlò Briony convinta che Stefan non avrebbe resistito a lungo e prese Elena per un braccio per incitarla, correndo verso l’uscita.

 

 

Le ragazze sentivano la presenza inquietante di Stefan alle loro spalle; il vampiro aveva una sete insaziabile ma cercava di resistere come meglio poteva, cercando di aggrapparsi alle pareti della scuola, ma il pericolo persisteva.

“No non fermarti Elena anche se vorresti! Nemmeno Stefan lo vorrebbe, corri!”la incitava di continuo la Forbes nei momenti in cui Elena si voltava a guardare angosciata il suo amore dannato.

Ma la loro fuga fu fermata all’improvviso da Klaus, che prese entrambe le ragazze simultaneamente per il braccio. “Ci incontriamo sempre oggi eh?”

“Lasciaci andare serpe!” gridò Briony cercando di liberarsi e dando dei pugni da tutte le parti, dando libero sfogo a ciò che avrebbe voluto fargli in ogni momento durante i loro incontri.

Klaus rideva sotto i baffi: “Credi davvero di potermi sconfiggere?”

“Credo davvero che il tuo momento per pagare arriverà!” gli rispose Briony con una ferocia così determinata che non si era mai vista in lei e gliela buttò dritta in faccia. Klaus, per un attimo, si bloccò a guardare il luccichio indemoniato negli occhi della ragazza e l’insidiosa verità insita in essi, ma in risposta fece solo un sorriso arrogante. Lui era invincibile e non aveva paura di niente. Cosa credevano?

Briony riuscì fortunatamente a divincolarsi e corse via senza fiato in una stanza, dove vi trovò Stefan che stava per inficcarsi una scopa di legno in pieno stomaco per fermare la propria sete di sangue.

“Oddio Stefan!” Gridò Briony vedendo che il vampiro stava per ammazzarsi pur di non far del male a Elena.

Il suo richiamo fermò il vampiro e subito dopo entrò anche Klaus, che continuava ad avere in pugno la povera Elena. Stefan così si fermò titubante.

“E’ incredibile. L’unica cosa più forte del tuo desiderio di sangue è il tuo amore per questa ragazza!” esclamò Klaus, che non riusciva a credere ai suoi occhi. “L’amore è così stupido, no, bambolina?” sfidò questa volta la Forbes in un incrocio tra sguardi che Briony rispose solo con ripugnanza, e maledettamente un senso di sconfitta.

Ma non c’era tempo per i propri drammi perché il gioco infimo di Klaus non era finito.

“Perché non lo spegni?” disse rivolto a Stefan

“No!”

“Oh andiamo Stefan la tua umanità ti sta distruggendo. Spegni tue emozioni, starai molto meglio”

“No!” gridò ancora cercando di ribellarsi a lui.

Ma Klaus perse la pazienza e lo attaccò alla parete. Briony cercò di aiutarlo ma fu tutto inutile.

Spegnilo!!!!” urlò agghiacciante guardandolo negli occhi. Stefan non riusciva a ribellarsi e guardava ipnotizzato il suo aguzzino.

“Che cosa hai fatto?” chiese Elena angosciata mentre osservava il cambiamento negli occhi di Stefan. Sembravano quelli di un predatore, non più quelli di un ragazzo innamorato.

“L’ho guarito.” Rispose Klaus semplicemente.

“Oh mio dio…” sussurrò Briony incredula guardando lo Stefan che aveva imparato a rispettare e che ormai aveva perso tutta la sua umanità, incluso il suo amore per Elena.

E tutto per colpa di Klaus!

Briony lo guardò furiosa e lui si girò proprio verso di lei, guardandola terrificante.

“E ora cosa devo fare con te?” sussurrò diabolico allungando una mano verso il suo viso.

Briony indietreggiò disgustata fissandolo con un odio pieno, e lui per tutta risposta la afferrò per il collo. 

“Vorresti mio fratello tutto per te?” le recriminò lui tenendola in pugno, alto nel suo potere. 

Briony si tenne stretta alla sua presa per cercare di toglierselo via ma era tutto inutile, la sua forza umana era troppo debole e nemmeno la lingua lunga poteva rispondere a tono come avrebbe voluto, forse perché il suo cuore stava sancendo una condanna definitiva.

Credette che Klaus stesse per ucciderla e si maledì per gli sforzi persi, ma il vampiro si limitò a prenderla di peso come nulla fosse e la lanciò lontano da lì a qualche metro di distanza.

Il forte impatto fece aprire di netto la porta e il tonfo della caduta la fece svenire senza forze sul pavimento.

Inconsciamente voleva resistere ma non poteva; l’oblio la reclamava e ci cadde, pensandosi sconfitta.

L’Originario intanto sorrise glaciale di fronte a quel teatrino ben architettato e si rivolse infine a Stefan.

 “Ora. Squartatore! Bevi dal collo della doppleganger!” disse mostrando il collo nudo di Elena, come un invito.

Purtroppo Stefan non era più lui. Non era più il ragazzo dolce e sensibile che Elena aveva conosciuto. Ora era un mostro, senza coscienza.

I suoi occhi divennero neri dal desiderio e si avvicinò pericolosamente come un predatore.

“No Stefan no!” gli implorò Elena ma ormai tutto inutile.

Klaus aveva vinto.

 

Più tardi Briony si svegliò respirando a fatica. Cercò di alzarsi ma la testa le faceva troppo male per colpa della caduta.

Cercò comunque di issare le gambe e si guardò attorno, ma non c’era anima viva a scuola.

Le venne un terribile sospetto e gridò disperata:

“Elena! Caroline!”

Tuttavia nessuno rispose.

<< Dov’è finita Ylenia?? >> Pensò frenetica.

Tenendosi la testa con una mano cercò di alzarsi e, facendo mente locale di tutti i danni, si sfogò con una manata contro alla parete, per dimostrare che ce l’aveva con tutti, col mondo, con se stessa.

<< Maledizione a me! Ho da ben imparare la lezione! >> pensò gridando dentro di sé tutta l’angoscia esasperante che covava e che aveva quasi scelto di avere.

Pianse lacrime brucianti. Che poteva fare? Niente le stava riuscendo. E la sua forza d’animo, che credeva integra, si era in quegli attimi sfaldata perché quel fardello stava diventando troppo pesante da reggere senza prima o poi inginocchiarsi, e di fronte a sé le parve di avere una guerra senza vincitori. Persino il suo amore era incluso?

Il cuore perse dei battiti. E lei il respiro per quel dubbio che odiava avere.

No questo mai.

Non poteva cedere alla debolezza del momento. Doveva riconoscere che esisteva, il suo animo era terribilmente inquieto per quelle sfide ai limiti dell’impossibile, ma non poteva permetteva a quella debolezza di vincerla.

Perché non era una fanciulletta come i nemici le recriminavano sprezzanti.

Sarebbe andata avanti. Lo aveva giurato. E in fondo ci credeva. E soprattutto lo voleva.

Facendosi più coraggio, Briony avanzò di qualche passo per riprendere equilibrio sia fisico che mentale e si asciugò con una manata il naso che perdeva sangue.

All’improvviso comparve qualcuno. Rebekah.

Briony la guardò apatica, credendo che ormai il pericolo maggiore fosse concluso per quella sera.

“Non hai una bella cera.” disse la biondina quasi compatendola.

“Non grazie a te.” Rispose Briony dura cercando di mettersi dritta per dimostrare che non temeva realmente quella biondina.

“Oh dai non tenermi il muso, so essere vendicativa.” Mormorò ridendo con fare capriccioso.

Briony la guardò strana alzando il sopracciglio, ma non rispose. Aveva altro a cui pensare.

“Abbiamo trovato la pozione magica per far vivere Tyler Lockwood” esclamò Rebekah avvicinandosi a lei.

Elena… l’avete uccisa?” chiese la mora angosciata.

Anche se l’aveva ingannata e usata, Briony non avrebbe mai voluto che morisse così. Provava troppo rispetto per la sua famiglia per permettere che accadesse.

<< Povero John, si è sacrificato per nulla >> pensò con le lacrime agli occhi.

“No! La soluzione era quella contraria. Il sangue della doppleganger fa nascere gli ibridi. La strega che ha fatto la maledizione ha architettato questo trucchetto per impedire a Klaus di esaudire il suo macabro desiderio”

Briony la guardò sorpresa e felice. Almeno erano vivi.

“Molto astuta!” rispose con un sorrisino cominciando a camminare, dando così le spalle all’Originaria.

Rebekah la guardò delusa perché la stava ignorando, poi la inseguì.

“Sai dovrei ucciderti per quel tuo tono arrogante e sfrontato. Ma... mi ispiri simpatia. Se farai la brava, non ti ucciderò ok? Una promessa è una promessa!” esclamò elettrizzata con un sorriso solare.

Briony allora la fissò sorpresa. Erano più o meno le parole che le aveva rivolto Elijah il primo giorno che si erano conosciuti. Che non le avrebbe fatto del male finché lei avrebbe tenuto un buon comportamento. E gli aveva dato la sua parola, come ora aveva fatto sua sorella.

All’improvviso lo sguardo di Briony venne animato da una speranza intensa. Forse Rebekah non era tutta pazza o fedele come un cagnolino a Klaus. Forse poteva davvero aiutarla a salvare Elijah.

Poco importa se non voleva fare la brava, forse poteva tentare…

Rebekah, accortasi del suo sguardo, le sorrise incerta non sapendo per la prima volta cosa dire, come se si trovasse impacciata di fronte a tale splendente emozione negli occhi.

E i suoi di occhi… erano amareggiati, tristi… e malinconici.

Come quelli…

Ma i pensieri contorti di Briony svanirono quando Rebekah si dileguò nel nulla inspiegabilmente, senza dire nient’altro come fosse finito tutto lì.

Briony sbattè le palpebre ma ritornò subito alla realtà perché doveva andare a cercare sua sorella per vedere se stesse bene.

“Eccoti! Credevo fossi svanita nel nulla a far chissà cosa!” Ylenia apparve all’improvviso vicino a lei.

Briony sussultò per la sorpresa ma si rincuorò vedendo che era Ylenia.

“Mi hai fatto prendere un colpo! Dov’è mia sorella?”

“Sta bene non preoccuparti. E’ con Tyler ora. Si è trasformato in un ibrido dopo aver bevuto il sangue della doppleganger, era questa la chiave di tutto! Sinceramente non ci sarei mai arrivata….” Rispose quasi offesa e delusa per non aver risolto lei la situazione.

“Quindi Klaus se n’è andato con una scorta del sangue di Elena?”

“Boh ho provato a cercarlo dappertutto ma sembra…. Scomparso! Forse avrà percepito la mia presenza e se l’è data a gambe!” rispose Ylenia sorridendo fiera cercando di pompare il petto, facendo così intravedere la sua forza. Come se in qualche modo Klaus dovesse avere paura di lei. Eppure Briony aveva avuto un’altra sensazione prima sulla strega...

Comunque rispose: “Dubito che uno come Klaus abbia paura di qualcosa ora come ora.” Mormorò Briony.

“Ma non sento più la sua presenza!” replicò prontamente la strega.

“Meglio così no?”

Le due camminarono per un po’ senza dire niente, poi Ylenia saltò  dicendo:

“Tua sorella stava quasi per aggredirmi quando mi ha vista. Accidenti! Non credeva che fossi dalla sua parte e ho dovuto farla addormentare per tenerla buona. É persino più inviperita di te.”

Briony sgranò gli occhi terrorizzata, ma Ylenia scoppiò a ridere per calmarla:

“Rilassati o ti verrà un collasso. Stanno tutti bene ora!” le pose una mano sulla spalla per convincerla e così Briony ricominciò a respirare normalmente.

“E poi…

<< Certo che non smette mai un attimo di parlare >> Pensò Briony divertita.

“Tu dovresti avercela con loro dopo come ti hanno ingannata senza ringraziamenti. Dovresti smetterla di preoccuparti così tanto.”

All’improvviso le venne in mente che Ylenia dopotutto aveva perfettamente ragione. Si era fatta in quattro per aiutarli quella sera perché c’era una situazione socialmente pericolosa in stile “allarme rosso”, ma era ora che si arrangiassero.

In fondo lei non poteva fare per sempre la babysitter a quei ragazzi che avevano ormai la maggiore età e dovevano riuscire a cavarsela da soli.

Inoltre era terribilmente stanca…. Voleva dormire per almeno 10 ore di fila, ma si ricordò di una cosa importantissima.

“Non c’è tempo per aiutare i ragazzi nelle loro faccende, domani quando sarò ben riposata e in forma andrò a perlustrare la città per ogni millimetro.”

“E perché mai? Mystic Falls non è così elettrizzante come New York, Las Vegas..” rispose pensierosa Ylenia.

“Ma mica per quello! Klaus mi ha fatto intendere che Elijah è più vicino di quanto pensassi e magari se l’è portato dietro, fino a qui!”

“Klaus si porterebbe dietro delle tombe?” mormorò Ylenia trattenendo le risate ma un’ombra passò sui suoi occhi.

Ma Briony non la scorse perché tornò a guardare davanti a sé:

“Che posso dirti…. Quell’uomo è completamente fuori di testa. Ma vale la pena tentare.” Rispose decisa uscendo dalla scuola.

Ylenia dopo un attimo la seguì:

“E di sua sorella… la biondina. Che ne pensi? Potrebbe aiutarci?”

Briony rimase a guardare il panorama oscuro della città, fintamente normale.

Rebekah… quella ragazza era un mistero sotto tutti i punti di vista, lo stesso mistero che aleggiava sulla sua famiglia. Non riusciva a capire cosa in realtà avesse in mente, cosa nascondeva il suo cuore ombroso o se poteva fidarsi davvero di lei.

Eppure le era sembrato di scorgere in quei occhi azzurri freddi e tristi… un pallido riflesso del cuore di Elijah.

Il suo Elijah.

Briony sospirò, come se attendesse tranquillamente in quel momento il corso del suo destino.

Socchiuse gli occhi, per riportare un dolce oblio per il suo animo inquieto in cui cullarsi; si appartò all'ombra, in totale silenzio, come se volesse restare lei stessa sola. Ma dentro di sé non lo era. Seguì la fervida immaginazione, i capelli scomposti le ricadevano lungo il viso e le parve, con la fronte, in un mondo che non era quello del presente ma quello dell'intimo, di sentire il ricercato contatto di un'altra. Diversi mondi, stessi confini.

 

*FINE CAPITOLO!*

Spero che vi sia piaciuto come abbia rappresentato Rebekah! Vi dico già che lei e Briony avranno un bellissimo rapporto e che invece si creerà una spaccatura tra lei e la sorella Caroline!

 

Ringrazio come sempre chi sta leggendo la storia!! Adesso i capitoli sono un po’ noiosi ma quando tornerà Elijah, tutto sarà diverso lo prometto :D La storia prenderà tutta una piega mia.

 

   
 
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