Cinque mesi dopo la scuola volse finalmente a termine, lasciando i ragazzi ad un’estate tra le più serene della storia. -Dai… ti dico che mi hanno promosso, me lo dai un bacio?- Implorava David con il suo nuovo look della serie “le apparenze ingannano”. Una montatura vecchia nascondeva due occhi tra i più belli mai visti, una camicia infilata nei pantaloni lo rendevano goffo, così come i pantaloni a cavallo alto. In una giornata Sofia lo aveva trasformato nel ragazzo più gettonato della scuola. Nessuno sa come mai… forse per vantarsi di avere un gran bel pezzo di ragazzo con cui spendere un’estate meravigliosa. -Ma anche no- Intervenne Nick appoggiato alla propria vecchia cinquecento da rottamare. -Cos’è quel cesso, zio?- Chiese la nipote guardando la marmitta fumante del gioiellino appena acquistato. -Questa, Sofy… ha permesso al mio sogno di realizzarsi- Entrambi i ragazzi alzarono un sopracciglio e si volatilizzarono verso la strada di casa mano nella mano. Nick aspettò Sel e si morse appena il labbro inferiore vedendola correre verso di lui. -Allora? La sorpresa?- Il ragazzo la strinse in un abbraccio e si lasciò scappare un indizio. -Non c’è niente di più bello al mondo- Evitando domande sul carretto che guidava, Sel salì in macchina e chiuse gli occhi. Sentire sotto ai propri piedi lo stesso parquet da sogno le fece spalancare gli occhi incredula. -Oddio Nick, sei riuscito a comprarla?- Questo annuì. -Ha comportato un sacco di sacrifici, ad esempio la macchina… ma vieni che ti faccio vedere- La trascinò di sopra e le mostrò lo studio, riempito già di molti volumi che Sel conosceva come le proprie tasche. La scrivania, riordinata e la targhetta con scritto “Selena Anderson” la fecero lacrimare di commozione. -Amore, non ci posso credere!- Nick ridacchiò. -Ehy… non hai ancora visto la stanza più importante di una casa…- La camera da letto era più semplice che mai. Sul comodino, accanto ad una lampada c’era una loro foto scattata durante la permanenza nella casa il Natale precedente. -Mm, sì, mica male nemmeno la camera degli adulti..- Ridacchiò lei. -E quella dei bambini??- Corse senza aspettare Nick nella camera accanto… ancora spoglia. Era vuota, completamente. –Nick..- Sel confusa si voltò verso lui che la baciò a stampo. -Beh, quando vorrai avere un bambino, la progetteremo insieme. Non posso decidere da solo, lo faremo entrambi. E’ per questo che non sono mai riuscito a mettere nulla in questa camera. Avevo bisogno di qualcuno in grado di guidarmi… Ho arredato molte case, ma non sono mai stato padre- Sel perse un’altra piccola lacrima poi prese saldamente la mano di Nick e se la poggiò sulla propria pancia. -Beh… allora toccherà darsi una mossa, futuro padre- Nick, paralizzato dalla notizia, sembrò annegare in quegli occhi che amava tanto. Selena, conoscendolo, lo lasciò nel suo momento di trans qualche istante e poi sorrise vedendolo commuoversi. -Oh mio dio, vieni qui, amore- Un abbraccio forte chiuse anche questo piccolo capitolo della loro vita. Il progetto della camera fu un disastro, soprattutto quando, dopo vari cambi di programma, il bambino si era rivelato niente meno che una cucciolata di tre gemelli. -Sel, qui non ci stanno mica in tre..- Disse Nick nel panico; non aveva mai pensato ad avere tanti figli. -Posso rinunciare allo studio, tanto per me non fa- Nick la interruppe. -Amore è il tuo lavoro, è giusto che tu abbia uno studio. Di sotto possiamo dividere la sala…- Selena lo baciò a stampo. -Quanto ti amo quando fai l’uomo e sacrifichi le tue cose per me… ma questa volta non devi, perché ho una novità per te: non faccio più la professoressa- Nick perse le parole in uno strano verso. “Che??” Si chiedeva. La fidanzata prese un blocco di fogli in mano e lo sventolò davanti all’uomo della sua vita. -Una casa editrice importante ha deciso di pubblicare il mio romanzo, aggiungendo di volere che io ne scriva almeno uno all’anno. Ho un regolare contratto, non ti pensare- Hai capito la professoressa… Nick si chinò a baciare la pancia dell’amata. -Capito la vostra mamma? Un romanzo… Anzi, uno all’anno- Sel rise come non mai e l’arredatore le prese una mano. -Poi vorrò leggerlo… di che parla?- -Ehm… beh è una storia semplice, ma alla fine le cose più semplici si rivelano sempre le più belle. E… ecco c’è questo gran figo che incontra una professoressa. Prima le vende la casa poi inspiegabilmente si ritrovano a convivere in una piccola casetta che ha in sé qualcosa di magico- Nick continuò compiaciuto. -Oh… capisco. E per caso questa professoressa è una gran bella donna con un pancione enorme che non dovrà più lavorare se non fuori da queste quattro mura che hanno in sé questo qualcosa di magico?- Esatto! Ehy! Mi hai fregato la storia!? Brutto arredatore che non sei altro!- Risero entrambi poi Nick lesse il titolo impaginato in grassetto al centro della prima pagina e sorrise. “La casa dei sogni” Era vero, quello era il suo sogno e si era realizzato nel migliore modo possibile. FINE