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Autore: fs_rm    14/12/2011    5 recensioni
In questa ff Amu é un'angelo e Ikuto un demone
E se si innamorassero
Come la prenderebbero
Tra difficolta e incontri segreti
Un amore sbagliato tra un angelo e un demone
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Io ve l’avevo detto, che non avrei potuto passare – disse Ikuto alle alte sfere
- Non è un problema – disse la prima
 
- Uffa, non posso passare – si disperò Amu, al non poter passare, dal portale che portava alla terra
- Molto strano, anche se non hai un guardian, con la nostra magia dovresti, poter passare – disse una delle stelle celesti
- C’e un altro modo, per arrivare sulla terra? – chiese Amu
- C’e né soltanto un altro – disse un’altra delle stelle, e piano, piano il pavimento sotto Amu, iniziò a sparire
- L’unico altro modo è... – disse mentre la ragazza iniziava a cadere – Cadere di sotto –
 
Anche Ikuto, dovette cadere, per arrivare sulla terra, e l’atterraggio non fu dei migliori, caddero entrambi – seppur in posti diversi – con le gambe all’aria, e chi li guardava, li credeva pazzi.
- Ahia! Che male – disse Amu massaggiandosi la testa.
- Ora mi posso definire un angelo caduto dal cielo – disse lei, ridendo di sé per quella frase un po’ fuori luogo
- Però dove vado adesso? – si chiese lei al non saper minimamente dov’era che doveva andare.
 
- Altro modo non c’era, vero – borbottò Ikuto arrabbiato per il brusco atterraggio
Mentre passava, le ragazze lo guardavano, e dicevano cose del tipo “Wow, quello si che è un ragazzo” ma non osavano avvicinarsi.
- Ehi! Che ci fa un bel ragazzo, tutto da solo? – chiese una bella ragazza da lunghi capelli castani e gli occhi di un azzurro chiarissimo.
- Non sono affari tuoi – disse lui, squadrandola da capo a piedi
- Che c’e la tua ragazza ti ha piantato? Ti aiuto io – disse lei, aprendo un po’ quel leggerissimo maglioncino, in chiaro segno.
Ikuto per un attimo si sentì male e la voce che sentiva tutte le notti pervase la sua mente come un eco
 
La stessa cosa successe ad Amu, ma lei si lascio cadere a terra, e una terribile sensazione la pervase.
Vedeva il fuoco, sentiva le urla, vedeva tutto che conosceva, cadere a pezzi
E poi come se una sensazione opposta a quella sentita prima la avesse investita, vide due occhi color cobalto, ma ancora una volta si ritrovò a vedere come se una barriera dividesse eternamente lei, e quel ragazzo dagli occhi che sembravano due gemme splendenti
- Amu, come ti senti? – chiese una voce a lei familiare
- Ta-Tadase – balbettò lei, per poi vedere il volto dell’amico
- Le stelle, mi hanno chiesto di aiutarti – disse lui
- Come sei venuto? – chiese lei sedendosi
- Attraverso il portale, no? – disse lui sorpreso che la ragazza non ci avesse capito subito.
- Ma tu non hai un guardian, io stessa non ero riuscita a passare – disse lei a raffica non capendo
- Strano, è filato tutto liscio, quando ho attraversato il portale – disse lui, leggermente confuso
- Mah – sospirò Amu
 
Ikuto, rinsavì guardandosi intorno spaesato, con una flebile luce che filtrava, dalle tende.
Sapeva dov’era, ma come ci era arrivato, non sapeva.
- Ben svegliato, fratello – disse Utau al suo fianco
- Utau, cosa ci fai qui? – chiese Ikuto sedendosi sul letto
- Dopo che sei partito, le alte sfere mi hanno cercato – iniziò lei
- E mi hanno chiesto, delle cose davvero, strane – disse lei
- Del tipo? – chiese curioso Ikuto
- Se per caso, ultimamente ti fossero capitate cose strane – spiegò lei
- Gli ho parlato di tuoi incubi, e della voce che sentivi, e quando stavo attraversando il portale, mi hanno detto di tenerti sempre d’occhio – continuo lei, con uno sguardo preoccupato
- Non sono un bambino, credono che non posso farcela da solo – disse lui arrabbiato, uscendo dal letto
 
- Ah! Stavo per dimenticare, quando stavo per partire, mi hanno chiesto, se ultimamente facevi degli strani sogni – disse Tadase, dopo che la ragazza si era alzata
- E mi hanno detto di tenerti d’occhio – si disse lui
- Credo non abbiano molta fiducia in me – disse lei leggermente delusa
 
- Ahhhh! Ma perché Tadase non mi ha svegliata? – si chiese Amu uscendo in fretta dalla casa.
Per trovare quello che cercava e sembrare una normale ragazza aveva deciso di scriversi in una scuola insieme a Tadase, ma lui quella mattina non l’aveva svegliata.
Talmente impegnata a pensare a come trucidare l’amico, non si accorse di dove andava tanto che andò a sbatte contro qualcuno
E non un semplice qualcuno
Amu guardò il ragazzo che le stava... sotto.
Quegli occhi erano così simili a quelli del suo sogno.
- Ehi non ti hanno mai insegnato a guardare dove metti i piedi... e poi potresti toglierti di sopra – Ikuto era stupito, c’era qualcosa in quella ragazza che gli sembrava conosciuta
- Scusa – disse Amu rossissima per l’imbarazzo
- Ikuto, vieni – la voce fece ritornare in se i due, ricordandogli cosa dovessero fare invece che stare li
- Si Utau – quando Ikuto se ne andò Amu rimase lì impalata, pensava all’incubo che faceva tutte le notti, la voce di quel ragazzo era identica a quella che sentiva e i suoi occhi
Occhi freddi come il ghiaccio, di un blu intenso che sembra che quando li guardi ti perforano l’anima, occhi in cui ti puoi annegare.
Gli stessi occhi
Avevano tracciato il loro destino
L’incontro che mai sarebbe dovuto avvenire.
L’incontro prima la distruzione
- Ma si può sapere, perché non mi hai svegliata? – chiese la ragazza raggiungendo l’amico
- Stavi dormendo talmente bene che non ho avuto coraggio svegliarti – lei gli sorrise, uno di quelli che solo lei faceva, e che anche se lei non lo sapeva, era quello che il biondo tanto amava
Intanto Amu pensava all’incontro di prima, c’era qualcosa in lui che non la convinceva.
Qualcosa che la incuriosiva
Se non fosse impossibile, avrebbe detto che quel ragazzo era un demone.
Il carattere freddo e distaccato, e i suoi occhi profondi.
Quando era piccola, le raccontavano sempre che i demoni erano ingannatori, bugiardi e ammaliatori.
I demoni erano l’opposto degli angeli
Gli angeli erano gentili, i demoni erano freddi.
Una capacità di un demone era ammaliare
Loro erano così, fatti per ingannare
Ti stregavano la mente, erano una bugia perfetta.
Ecco com’erano i demoni
 
Ikuto ripensava alla ragazza di prima
Per tutto il giorno era stato vicino agli umani.
Ma nessuno aveva quello che lei aveva
C’era qualcosa di lei che lo affascinava
Qualcosa di diverso
Qualcosa di speciale
La profezia sta per compiersi
La fiamma dell’amore non può più essere fermata.
Ben presto non resterà più nulla
E tutto quello che conoscevano
Scomparirà
  
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