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Autore: Kosoala    15/12/2011    2 recensioni
Mi svegliai. Mi faceva male la testa. Ero in un luogo buio e stretto, una stanza. C'era un piatto con un pezzo di pane, una specie di zuppa verde e molliccia e una ciotola con dell'acqua.
Mi alzai in piedi a fatica e mi guardai intorno.
Nessuna porta.
Nessuna finestra.
Solo una fessura nel muro dove far passare il vassoio con il cibo.
Come c'ero entrato lì dentro?
NDA: In questa storia succederanno delle cose non possibili nella vita reale ma non così impossibili da mettere "soprannaturale" nel genere!
Genere: Horror, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Felicità

 

Il Carceriere è entrato nella stanza. Non so che cosa voglia, non mi importa.

Non sorride. Strano.

Ho sempre visto un ghigno presente su quel suo viso da maniaco.

Un pugno mi arriva dritto allo stomaco.

Non urlo.

Non gemo.

Non mi piego.

Ormai non sento più il dolore.

Semplicemente lo guardo. Lo guardo come si guarda un uccellino sbranato da un gatto. Con pietà, con disgusto.

Mi sferra un altro pugno al viso che mi fa stendere a terra.

Un calcio al fianco destro.

Forse una o due costole rotte.

Tanto ormai...

Alzo lo sguardo appena in tempo per ricevere un calcio al pieno volto.

« È scappata! Quella lurida puttana è scappata! »

Scappata? Si riferisce ad Andrea?

« Ma io ti ammazzo! Ti ammazzo! »

Sorrido mentre i pugni si fanno sempre più forti.

I miei sensi intorpiditi dalla febbre iniziano a risvegliarsi poco a poco.

È scappata. Non mi importa di spiegare all'uomo in nero che non è colpa mia.

Io sono felice.

Lei è riuscita a scappare.

Non mi importa se avvertirà la polizia, se si ricorderà di me.

Mi basta sapere che è sana e salva.

Continuo a sorridere sotto gli insulti di quell'aborto umano.

Si ferma, quasi non me ne accorgo.

Mi sbatte la schiena contro la parete.

Prende qualcosa dalla tasca, sembra un filo.

Adesso sorride. Ghigna.

Armeggia un po' con quel filo e poi, senza alcun preavviso, si avvicina al mio viso e mi infila qualcosa di appuntito nel collo. Sento una leggera scossa.

« Quello che ti ho appena inserito nel collo è un ago, questo è collegato ad un filo elettrico che è collegato ad una batteria. Adesso la batteria è spenta ma appena l'accendo... »

« Aaaaaaaahhhhhhhhhh! »

Atroce.

Vengo attraversato da una miriade di scosse.

Urlo, urlo, urlo.

Non ce la faccio più.

Non riesco a pensare.

Il dolore è troppo forte.

« Aaaaaaaahhhhhhhhhh! »

Finalmente smette.

« Questa è solo l'intensità media. Questa è quella massima! »

Poco prima di schiacciare il pulsante lo vedo guardarmi come un assatanato e ridere, ridere, ridere.

Io continuo ad urlare. Non lo sopporto. Non ce la faccio.

Sto per svenire.

Lo sento.

Poco prima si ferma, un attimo di tregua, non dura molto purtroppo.

Si avvicina a me di nuovo e mi sfila l'ago dal collo facendo colare delle gocce di sangue.

Segue con lo sguardo quel liquido viscoso colare sulla mia maglietta.

Sgrana gli occhi e inizia a frugarsi freneticamente nelle tasche.

Estrae un piccolo coltello e si avvicina pericolosamente al mio collo.

Affianca il coltellino alla giugulare e fa un leggero taglio.

Il sangue prende a sgorgare velocemente.

A questo punto il Carceriere avvicina la sua lingua al collo e lecca.

Si nutre di quel liquido rosso scuro lasciando solo la sua saliva e una sottile linea rosa.

Apre di più il taglio continuando a lambire il mio sangue.

Un moto di repulsione, di ribrezzo si impossessa di me.

Quell'uomo mi fa veramente schifo.

Mi gira la testa.

Inizio a vedere tutti puntini grigi girarmi attorno mentre il mio taglio viene aperto sempre di più.

Non riesco a muovermi, la stanza vortica intorno a me.

Percepisco appena il Carceriere spostarsi con la bocca direttamente sulla ferita e succhiare sangue.

Ci sono.

Non vedo più niente.

Non sento più niente.

Sprofondo.

Nel buio.

***

Mi sveglio.

Sono su una barella.

Nella stanza delle torture.

Vedo tutto sfocato.

Sto di nuovo per perdere i sensi.

Mi arriva una scarica elettrica che non mi fa svenire.

Credo di avere qualche flebo attaccata alle braccia.

Il Carceriere sembra provato, l'espressione stanca lo fa sembrare quasi umano.

I chirurghi sono agitati. Non ricordo niente, solo un'intensa sensazione di disgusto.

Mi accorgo di essere attaccato ad una macchina, sto respirando grazie a quella.

Mi sento mancare.

Altra scarica.

Il Carceriere è molto agitato.

Che si sia affezionato a me?

Casca male. Io lo odio.

Non per quello che fa a me ma il solo pensiero di quello che potrebbe fare ad Andrea...

No, Andrea... Andrea è riuscita a scappare!

Mi scendono delle lacrime dagli occhi.

Adesso posso.

I chirurghi sono girati, il Carceriere ha lo sguardo perso nel vuoto.

Lentamente, molto lentamente afferro i tubicini delle flebo e li stacco.

Inizio a non sentirmi bene, almeno fisicamente.

Avvicino la mano alla macchina che mi permette di respirare e stacco la spina.

Non sarei riuscito a togliermi quella maschera di dosso ma una spina riesco sempre a staccarla.

Non riesco a respirare.

Lacrime salate iniziano a rigarmi il viso.

Sono veramente felice.

Addio stronzo!


Ragazzi... ci siamo! Altri tre capitoli ed è finita! Gli ultimi li pubblicherò tutti nello stesso giorno... almeno credo... al massimo in due giorni!
Ringrazio darkmeme13, xLumos e xIlariax per aver aggiunto la storia alle preferite!!! E xIlariax grazie per aver messo l'altro parto della mia mente malata tra le preferite!!! :D
Poi ringrazio Francy Potter per averla tra le preferite, le ricordate e le seguite!!!!
Ed anche Ron96 per averla tra le preferite e le seguite!!!
Poi ringrazio Azziana e puca83 per averla tra le seguite!!!
Grazie a tutti!!!

   
 
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