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Autore: La Chiave di Do    15/12/2011    1 recensioni
Protagonisti il Beatle George Harrison e la moglie, la bellissima modella Pattie Boyd, durante lo sfiorire del loro amore e l’apparire nella loro storia del chitarrista Eric Clapton, questo racconto reinventa il triangolo rock piu’ stupefacente della storia: due amici, due rockstar, la dea musica, un duello d’amore e lei, la musa: Layla.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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VII
When your old man had let you down
 

 
 

 

Da qualche giorno dallo studio di George usciva come il fumo che passa sotto le porte uno strimpellio continuo di chitarra elettrica, accordi ancora sconnessi intercalati da un lento riff di cinque note acute, una sonorità tipica di George.
Pattie inizialmente lo ignoro’, piu’ per non disturbarlo che per vera indifferenza, poi inizio’ ad ascoltare i suoi esperimenti quando passava davanti alla porta soffermandosi un po’ di piu’ del necessario a sorpassarla, infine, incantata da quella melodia appena sussurrata, decise di entrare. Dalle pochissime parole che era riuscita a carpire dal testo era giunta alla conclusione che dovesse per forza trattarsi di una canzone d’amore.
“Posso… posso ascoltare?” chiese con un sorriso.
Per poco George non lascio’ cadere la chitarra a terra; si alzo’ in piedi, con uno sguardo inizialmente sconvolto che si fece subito arrabbiato.
“Assolutamente no!” rispose in un tono che aveva tutto tranne la dolcezza “Lasciami solo, sto lavorando… esci subito Patricia.” si esibi’ in quello che a lei parve il sorriso piu’ falso che avesse mai visto mentre spingendola fuori le richiudeva la porta in faccia.
Pattie era scolvolta: George non aveva mai amato che lo si interrompesse quando componeva, ma non era mai arrivato a tanto, negandole addirittura l’ascolto.
In un eccesso d’ira prese la borsa e usci’ senza ombrello sotto la pioggia.
 

***

 
“Ti ha trattata davvero cosi’!?”
“Esattamente come ti ho raccontato!”
A quella risposta Eric si prese la testa fra le mani fino a quando senti’ in cucina il fischio acuto del bollitore per l’acqua. Si alzo’ con un sospiro e lo raggiunse; torno’ dopo qualche minuto: aveva in mano due grosse tazze fumanti con due cucchiaini d’argento infilati dentro.
“Tieni”
Pattie cerco di sfilare le mani dalle maniche dell’accapatoio che Eric le aveva prestato: le andava enorme, ma lo preferiva decisamente agli abiti zuppi di pioggia; infreddolita accolse il tè con tanta foga da bruciarsi la lingua.
“Non è da lui…” disse allora Eric sedendosi sul divano di fronte.
Lei ride tristemente:
“Non lo conosci se dici cosi’!”
Il chitarrista scosse la testa:
“Lo so che è scorbutico ultimamente, ma non ha mai fatto cosi’… intendo infuriarsi.” spiego’ “George piuttosto che alzare la voce ti ignora completamente, il che è forse anche peggio…” disse come se parlasse a sé stesso.
Pattie si trovo’ costretta a dargli ragione. Tento’ di rispondere ma Eric la interruppe:
“Non è da lui ma questo non lo giustifica” si alzo’ e ando’ a sedersi accanto a lei che si rigirava la tazza bollente fra le mani, con sguardo vuoto e pensoso, turbata, triste. Le cinse le spalle con un braccio e la strinse a sé:
“Nessuno puo’ trattarti cosi’. Nessuno puo’ toglierti il sorriso.”
Eric. Quello che amava come un fratello ma da cui era amata come l’angelo della sua vita; o forse no, forse si illudeva a credere di considerarlo il migliore fra gli amici, quello che non aveva approfittato di lei quando era ubriaca, quello che non aveva tradito il suo George pur amandola, quello disposto ad accoglierla in casa fradicia e darle un accappatoio per coprirsi mentre asciugavano i suoi abiti, tutto senza trarne alcun beneficio se non un cuore malato. Forse anche lei, stretta fra le sue braccia si sentiva felice, davvero appagata, amata come George non era piu’ capace di amarla.
“Ti amo Pattie”
E quella volta fu lei a baciarlo.

 

***

 

“Allora che ne pensate?”
John e Paul lo guardavano stupefatti: il primo si grattava la testa come chiedendosi come George avesse potuto creare qualcosa di simile, l’altro annuiva con occhi immensi e mostrava il braccio sinistro con insistenza, indicandone la pelle:
“Da pelle d’oca Georgie”
“Si dice lato A, Paul”
George tacque all’affermazione di John, sorridendo.
Ringo era commosso:
“Ora insegnacela”
“Insegnarvela?”
“Si ragazzo” disse Paul imbracciando il basso “come la registriamo altrimenti?”
“Ma è per Pattie!” disse come se volesse tenerla segreta, una questione privata fra lui e la moglie.
“Per Pattie” disse John “e qualche altro migliaio di ragazze”
 

Something in the way she moves
attracts me like a pomegranade
Something in the way she woos me
I don't want to leave her now…

 

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Rieccomi ragazzi! In primis mi scuso per il ritardo, ero poco ispirata (e si vede potreste dire), poi per la povertà del nuovo capitolo, anche piuttosto breve. Ditemelo pure, meno dialoghi e piu' stile!

Vi bacio tutti e perdonate la scarsità di oggi
Stanchissima Kei

 

   
 
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