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Autore: Miliko_Akiko chan    15/12/2011    2 recensioni
Cinque anni dopo la separazione di Doremi e le altre da mondo della magia,un personaggio dall'identità top-secret riunirà le ragazze ancora una volta per un incarico di vitale importanza...
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Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The defender of magic
 
Capitolo 13: La fine?
 
Le sei ragazze rimasero a fissare davanti a loro.
Il generatore, circondato da una luminosità abbagliante e colorata, si era sollevato all’altezza degli occhi delle ragazze.
Nei loro volti si leggevano lo stupore e la tensione del momento.
Quando smise di salire, l’oggetto magico, cominciò lentamente a dividersi.
A questo punto è utile una breve descrizione del generatore.
Era a forma di rubino, ed era di ogni colore, sfavillava in modo continuo e per certi versi fastidioso.
Lo sfavillio era dovuto all’enorme energia contenuta dell’oggetto.
Il generatore era contenuto in una sfera cristallina, che, lentamente, si stava dividendo anch’essa.
Quando il generatore e la sfera si divisero completamente, le due parti dell’ultima nominata si deformarono per poi diventare due sfere che contenevano ognuna delle due parti di generatore.
Risplendevano meno di quando erano unite, ma l’energia era comunque molto potente.
La prima a destarsi da quello spettacolo fu Hazuki.
“Ce l’abbiamo fatta”
Disse in un sussurro.
Sul volto di ognuna di loro comparve un sorriso orgoglioso e dolce, che, esse sapevano, avrebbe contrassegnato la fine.
I generatori scesero lentamente, posandosi leggermente al suolo.
Momoko si spostò in avanti per raccogliere i due pezzi da terra, ma un forte scossone la fece cadere, come tutti gli altri.
“Cos’è successo?”
Chiese spaventata.
Le altre si guardarono attorno, scoprendo così che anche il Regno dei Maghi perdeva colore e si tingeva d’un grigio spento.
“Dovete immediatamente rimettere i due generatori al loro posto!”
Furono le parole di Leon, che stava sudando freddo.
Il suo tono di voce, solitamente caldo, scherzoso e rassicurante, era mutato.
Sembrava incredibilmente serio e terrorizzato.
La sua voce era quasi più eloquente delle sue stesse parole.
Il terreno tremava e non c’era verso di riuscire a stare in piedi.
“La magia è un elemento fondamentale nel nostro mondo e in quello delle streghe, se manca per troppo tempo in entrambi scompariranno!”
Spiegò il ragazzo.
Le ragazze si guardarono annuendo.
Era ora dell’azione.
Momoko afferrò uno dei generatori, poi fece comparire la scopa e ci salì.
Le altre si prepararono al decollo e quando la biondina partì, loro la seguirono.
“Tu vieni con me!”
Esclamò Leon, afferrando il polso di Aiko, che stava per seguire le altre.
La seconda parte del generatore l’aveva raccolta Leon, che poi la passò alla mora.
Le ragazze avevano puntato direttamente verso la reggia della Regina delle Streghe, mentre Aiko e Leon stavano andando nel Regno dei Maghi.
I due erano i più vicini alla loro meta e giunsero molto velocemente al castello.
Entrarono e Aiko corse a rimettere il generatore al suo posto, lasciando il re, Akatsuki e il Conte Philip sbalorditi.
“Ce l’abbiamo fatta! Metà del lavoro è svolta!”
 Esclamarono i due ragazzi, battendosi il cinque.
Ridacchiarono un secondo.
Il silenzio.
I due si voltarono e videro i presenti fissarli col volto di chi non ha capito nulla di quello che succede.
“Ops…”
Intanto…
“Fateci entrareee!!!”
Strillava la rossa, battendo i pugni sul portone del castello e urlando come un ossesso.
“Doremi, un po’ di contegno…”
Sussurrò Hazuki-chan, guardandosi attorno.
“Magia della musica diffondi la libertà, che la porta su apra qua!”
Pronunciò Onpu.
La porta non si aprì.
“Magia della musica diffondi la creatività, Doremi una formica diventerà!”
Pronunciò la verde, tramutando in seduta stante l’amica dai capelli rossi in un minuscola formica.
“Che ti salta in mente? Voglio tornare me!!!”
Protestò.
“Ascoltami, passa da sotto la porta e poi ti farò tornare normale. Apri il portone da dentro così noi potremo entrare e riporre il generatore al giusto posto”
Spiegò la ragazza.
“Execellent! You’re a genie!”
Si complimentò Momoko.
Doremi passò da sotto il portone ed entrò.
“Puoi ritrasformarmi!”
“Magia della musica diffondi la creatività, che  Doremi normale tornerà!”
Doremi tornò normale.
Cominciò a cercare con lo sguardo il pomello della porta.
“Ehm… non lo trovo…”
“Cosa non trovi?”
Chiesero ansiose le ragazze, con l’orecchio appiccicato alla porta.
“Il pomello!”
Alle altre caddero le ginocchia.
“Come non lo trovi?! Cerca bene!”
Doremi cercò con lo sguardo disperatamente quel benedetto pomello e poi si accorse che… era quell’asta lunga e verde che dal principio si era chiesta a che servisse.
Era simile a quelle che chiudevano le porte degli ospedali, che si spingono.
-Me lo dovevo aspettare…-
Penso la rossina, alzando un sopracciglio e storcendo la bocca.
Spinse la maniglia e aprì finalmente la porta.
“La vostra amica ha concluso brillantemente la prova…”
Disse sarcastica, dopo essersi trovata davanti al gruppo di Ojamajo svenuta davanti al portone.
“Ah, cominciavo a non sperarci più…”
Commentò aspramente Onpu, alzandosi.
“Leon e Aiko devono aver rimesso il generatore, vedo dei colori, dove c’è il confine…”
Disse Momoko.
Le ragazze entrarono e trovata la sala del trono, rimisero il generatore a posto e fornirono alla regina le adeguate spiegazioni… che Aiko e Leon stavano cercando di far capire al Re dei Maghi.
“Allora… le Ojamajo sono tornate per rubare il generatore ma Leon convince Aiko a convertirsi e… mi sono perso…”.
Balbettò il re, davanti alle facce stufe di Aiko, Leon e Akatsuki.
“Mi ascolti, maestà… qualcuno ha riunito le Ojamajo per fermare la guerra tra le streghe e i maghi ed io, come ben sapete, ero e sono contrario a questa guerra. Qualcuno rubò il generatore, ricordate? Questo qualcuno è Majorin, la consigliera della Regina delle Streghe. Le Ojamajo hanno diviso in due il generatore e adesso noi stiamo rimettendo a posto una delle parti, così nessuno dei due regni ha qualcosa da ridire”.
Spiegò Leon, che dopo aver parlato tanto non proferì più parola.
“Ora si che è tutto chiaro”
Fece il re.
Sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso smagliante, ma non poté manifestare la sua felicità a parole perché era senza voce.
Aiko uscì dalla sala reale, per andare a controllare se le altre avevano già rimesso a posto l’alimentatore di poteri.
Bastò una semplice occhiata per far andare su di giri la mora, che prese Leon per un braccio, trascinandolo verso il Regno delle Streghe, dove per tanto tempo la magia aveva cominciato a calare.
Ogni cosa, ogni particolare insignificante era diventato colorato e meravigliosamente vivo.
Leon e Aiko arrivarono in tempo per vedere quel miracolo: i colori che, poco a poco, riprendevano posizione dopo tempo. Lo stesso era accaduto nel Regno dei Maghi, ma in modo meno spettacolare e meraviglioso, poiché la magia mancava da poco.
I due ragazzi raggiunsero il gruppo e si unirono in quel momento di magia.
Tacquero per qualche minuto, mentre osservavano quel mistico fenomeno.
“Ci avete salvato ancora una volta, ragazze”.
Ruppe il silenzio la Regina, con tono altezzoso ma grato.
Le Ojamajo sorrisero, mentre il povero Leon borbottò a voce bassissima – Sappiamo perché…- qualcosa come: “Io non sono una ragazza…”.
Aiko, sentendolo, gli prese delicatamente la mano.
Lui se ne accorse, ma non proferì parola.
“Vorremmo premiarvi per tutto ciò che avete fatto, quindi vi dono questo.”
La regina consegnò a ognuna delle ragazze una piccola pietra di forme diverse per ogni ragazza.
Doremi ebbe una pietra a forma di cuore, color quarzo rosa.
Hazuki ebbe una pietra a forma di fiore, color vanadinite.
Aiko ebbe una pietra a forma di goccia, color topazio.
Onpu ebbe una pietra a forma di rombo, color zaffiro viola.
Momoko ebbe una pietra a forma di stella, color quarzo citrino.
Shizuko ebbe una pietra a forma di ottagono, color verde smeraldo.
“Queste pietre, sebbene di diverso colore, sono uguali e si chiamano Pietre del desiderio. Avete la possibilità di esprimere un desiderio, badate a ciò che desiderate, però: se il desiderio è negativo, la vostra vita sarà segnata dal male, ma se sarà un desiderio buono non avrete nulla da temere”.
Le ragazze osservarono le pietre, ringraziando con un sorriso meraviglioso la regina.
Si fece avanti Doremi: ” Maestà… non vorremmo approfittare della vostra generosità, ma avremmo una cosa da chiedere.”
“Per le eroine dei mondo magici, qualsiasi cosa!”
Disse la regina.
“Vorremmo vedere Hana, se è possibile”.
Il volto della regina si scurì.
“Hana… è scomparsa. La guerra tra le streghe e i maghi non le piacque per nulla, così scappò dal palazzo”.
Le ragazze sgranarono gli occhi.
La loro Hana… dov’era?
“L’avete cercata?”
Domandò Doremi.
“Ovunque, ma di lei nessuna traccia”.
I loro visi si abbassarono, dolenti della perdita.
Ma accadde qualcosa.
Da una finestra apparve Pop, che l’aprì con forza e poi Eufonia e Hana. Hana?!?
“Hana!!!”
Urlarono le ragazze, correndole in contro, mentre lei si posò a terra, scendendo dalla scopa.
“Ci sei mancata molto, Hana!”
La strinsero tutte insieme, mentre la poveretta passava ogni tonalità di viola e rosso esistenti.
“A… me… n-no…”
“Coosaa?!”
“Sono sempre stata sotto i vostri occhi, ragazze! Vi dice qualcosa “capo impossibile”, “soprannome da negozio di moda” e “la pazza comandina?””
Le ragazze si squadrarono un momento…
“H.M.? Avremmo dovuto immaginarlo! Hana, sei scappata per chiamarci e riunirci per salvare il Mondo magico?”
Domadò Hazuki, sorpresa.
“Già!”
“Sempre la solità!”
Dissero all’unisono le ragazze.
“Per questo non potrai più usare la scopa per un mese! E Eufonia, che le ha dato retta, riceverà la metà del suo stipendio!”
Comandò la regina.
“Dunque, la metà di una nota magica…”
Contava sulle dita Eufonia, mentre Hana assumeva quell’espressione ereditata dalla sua dolce mamma Doremi.
Le ragazze passarono il loro tempo a chiacchierare con Hana…l’addio al mondo delle streghe doveva essere il meno doloroso possibile.
Poco dopo le ragazze furono davanti al varco che avrebbero passato per l’ultima volta.
Dietro di loro, Hana, la regina, Leon e Eufonia li guardarono rattristati.
“Non è un addio, di rivedremo, alla fine”
Doremi sorrise, dopo aver pronunciato quelle parole.
“Arrivederci!”
Esclamarono le Ojamajo.
Prima della chiusura del portone si senti una voce maschile dire: Aiko, io…”
Il resto non si sentì.
Il portone si chiuse.
Si trovarono dentro il Ma-ho.
“Bhè… ci mancano ancora due giorni da trascorrere assieme e abbiamo un desiderio a testa da esaudire, bando alla tristezza!”
Tentò di sollevare l’umore delle altre l’ottimista Momoko.
Le altre sorrisero all’ amica, per poi sorridere anche di più e assieme, corsero verso la casa di Doremi.
Corsero ridendo. Erano felici. Era quello che contava.
La realtà è il bello della vita, ma questo non proibisce di sognare. E loro avrebbero sognato, eccome! Perché la vera magia risiedeva nei loro cuori!
 

Fine
 

Angolo di Akikochan
 
E termina in grande stileee!! *Saltella felice, alzando le braccia in aria* Ma chi soono?!?(N.B tutti Ehm… tu?) (N.B. io Ops, è vero…) XD
Come vi pare? Mi sono davvero divertita a scrivere il finale, spero piaccia a voi, il mio giudizio non conta molto… aggiungerò un epilogo piccolo piccolo per informarvi dei desideri delle Ojamajo. Esprimete i vostri giudizi, mi raccomando e adesso i…
 
                               Ringraziamenti!!!
Grazie a …
Chocola994ever e aikosenoo per avermi recensito e seguito praticamente sempre!
Ancora Chocola per aver inserito la mia storia nelle preferite!
SkiDragon per averla inserita tra le ricordate!
Muser, aikosenoo, Esperanza Bauer e Rekka_ Shinen per averla inserita tra le seguite!
 
Siete stati di una importanza fondamentale, credetemi!!E’ un sostegno che io non credo di aver mai ricevuto prima, grazie mille!!!! 

  
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