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Autore: Emily27    15/12/2011    3 recensioni
Una notte di passione potrà trasformarsi nella parola "amore"?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DICIASSETTESIMO CAPITOLO

 

 

 

Sabato pomeriggio Emily posteggiò l'auto lungo il marciapiede, di fronte ad un palazzo vecchio ma ben tenuto.
“Sei stata davvero gentile ad accompagnarmi a comprare il vestito” disse Reid seduto al suo fianco.
“Figurati, mi ha fatto piacere aiutarti negli acquisti.”
“Vuoi entrare un momento? Ti offro qualcosa da bere.”
“Va bene.”
Scesero dalla macchina, Spencer prese dal sedile posteriore il suo abito, tenendolo alto per la gruccia, ed Emily si fece carico delle altre borse contenenti camicia, cravatta e scarpe.
Davanti al portone d'ingresso Reid iniziò ad armeggiare con una mano sola per aprire la sua borsa e prendere le chiavi.
“Dammi qua” si offrì lei con un sorriso, alleggerendolo del vestito per dargli modo di aprire la porta.
Salirono una breve scala che conduceva al piano rialzato, dove si trovava l'appartamento di Spencer. Entrarono, trovandosi direttamente in soggiorno.
“Accomodati, io intanto porto tutto di là” invitò Reid la collega prendendole di mano abito, borse e pacchetti, per poi avviarsi lungo un piccolo corridoio e sparire in quella che probabilmente doveva essere la camera da letto.
Emily si guardò intorno. La stanza era luminosa e nel complesso accogliente, una parete era interamente occupata da una grande libreria, zeppa di testi scientifici e di criminologia, a far da contrasto ai quali spiccavano qua e là alcuni animaletti di peluche. Le sfuggì un sorriso. Nel poco spazio lasciato libero dai libri notò anche due portaritratto, entrambi mostravano una foto di Spencer con la madre: in una lui era ancora ragazzino, l'altra doveva essere stata scattata da poco tempo. In un angolo vi era un vecchio mobiletto, sul quale era appoggiato un televisore di epoca non molto recente, nel ripiano sottostante una scacchiera faceva bella mostra di sé. Vicino alla finestra una poltrona era occupata da alcune riviste culturali, quindi Emily si accomodò sul morbido divano di stoffa blu. Poco dopo ricomparve Spencer.
“Allora... Ti offro qualcosa da bere?”
“Sì, grazie” rispose lei, intuendo dai suoi modi che non doveva avere ospiti molto spesso.
Il ragazzo andò in cucina, dalla quale mise fuori la testa quasi subito.
“Ho soltanto del succo alla pesca.”
“Andrà benissimo.”
Reid tornò con due bicchieri della bevanda ed Emily fece spazio sul tavolino ingombro di fogli pieni di appunti, affinchè lui li potesse posare.
“Potresti fare concorrenza alla biblioteca di Washington” affermò lei accennando alla ricca libreria.
“Sì, ho un po' di libri... E non sono tutti lì...”
“Dove tieni gli altri? In cucina, in bagno...” domandò l'altra inarcando le sopracciglia. “No, non dirmelo, preferisco non saperlo” aggiunse prima che lui potesse rispondere.
Il ragazzo sorrise mentre si sedeva accanto ad Emily.
“Reid, tu praticamente trascorri tutto il tuo tempo libero sui libri, perchè non provi ad uscire come fanno i ragazzi della tua età?”
“Io mi sento diverso da loro” rispose lui con un misto di tristezza e imbarazzo.
“Beh, in un certo senso hai ragione, ma penso che dentro di te si nasconda il desiderio di divertirti, di avere degli amici, una ragazza... Devi solo permettergli di venire fuori.”
“Tu credi?” domandò Reid con un filo di speranza nella voce, come se in fondo avesse voluto sentirsi dire quelle parole.
“Ne sono sicura” rispose Emily stringendogli dolcemente una mano.
“Anche Morgan mi dice sempre che dovrei uscire e divertirmi, continua a darmi consigli su come avere successo con le donne, ma credo che io non riuscirò mai ad essere come lui...”
“Non è necessario che tu sia come Derek per conquistare una ragazza” sostenne lei con un vago sarcasmo che Reid non potè cogliere. “Vai benissimo così come sei, credimi.”
Emily finì di bere il succo di frutta e si alzò dal divano.
“Ora devo andare, ho appuntamento con JJ.”
“Aspetta, visto che sei qui vorrei chiederti un favore.”
“Dimmi, se posso esserti utile...”
“Solo un momento...”
Il ragazzo si levò in piedi e velocemente scomparve di nuovo in camera da letto, per poi ritornare reggendo in mano una scatoletta.
“Qui ci sono le fedi di JJ e Will.”
Emily lo guardò perplessa e lui spiegò. “Il giorno delle nozze non sarò molto tranquillo, mi conosco, quindi non vorrei che mi capitasse di dimenticarle a casa, sarebbe un disastro... Pensavo che magari potresti tenerle tu... e darmele quando ci troveremo in chiesa... Ma se non ti va...”
“Lo faccio volentieri” lo interruppe lei prendendogli la scatoletta dalle mani. “Le fedi arriveranno puntualmente in chiesa.”
“Grazie, di tutto” fece Spencer, grato all'amica per i favori e la chiacchierata.
Quando Emily se ne fu andata, il ragazzo rimase per un po' a riflettere su quanto lei gli aveva detto, mentre un sorriso affiorava sulle sue labbra.
Vai benissimo così come sei...

 
Emily e JJ si erano date appuntamento in un bar a Georgetown. Quando Prentiss arrivò vide la collega già seduta ad un tavolino all'ombra nel dehor.
Ciao, scusa se sono un po' in ritardo” disse prendendo posto anch'ella.
Non ti preoccupare, sono appena arrivata.”
Hai fatto shopping?” chiese Emily notando alcune borse appese allo schienale della sedia di JJ.
Qualcosina... Gli ultimi acquisti prima del matrimonio.”
Anch'io oggi sono stata in giro per compere, o meglio, ho portato in giro Spencer.”
Il vestito per il testimone?”
Indovinato.”
Mi aveva detto che lo avresti accompagnato a comprarlo, sono certa del buon risultato.”
Starà benissimo.”
Arrivò un cameriere e le due donne ordinarono entrambe un caffè freddo.
Ci pensi, una settimana oggi a quest'ora sarò già sposata” realizzò JJ.
Questi mesi sono volati” riflettè Emily ripensando agli avvenimenti che avevano riguardato la sua sfera sentimentale.
E' vero, sono trascorsi in un baleno senza che me ne rendessi conto, impegnata come sono stata nei preparativi.”
Sai, anch'io e Penelope ci siamo occupate di alcune cosette...” disse Emily facendo la misteriosa.
Quali cosette?”
Ti dico solo che venerdì sera dovrai tenerti pronta per le sette, passeremo a prenderti.”
Oh, non mi dire... L'addio al nubilato!” esclamò JJ felice come una bambina, mentre il cameriere arrivava a servire loro i caffè.
Esatto. Un'altra cosa: ti avevo promesso che avrei pensato a farti avere qualcosa di prestato da indossare con l'abito da sposa, ricordi?” domandò Prentiss riaccendendo la curiosità della collega.
Certo che mi ricordo.”
Bene.”
Emily prese dalla borsa una scatolina e la diede a JJ. Quest'ultima la aprì e sollevò delicatamente con una mano una collanina d'argento con un ciondolo a forma di cuore, impreziosito da tanti brillantini.
E' bellissima...”
Ti piace?”
Altrochè.”
Me l'aveva regalata Matthew, è l'unico ricordo che ho di lui” disse Emily provando un po' di malinconia al pensiero dell'amico scomparso.
E' molto importante per te...”
Sì, e sarei felice che tu la portassi il giorno delle nozze.”
Ed io sarò felice di farlo” affermò JJ abbracciando l'amica. “Grazie.”

 
Emily guidava verso casa ripassando il programma per quel sabato sera: bagno rilassante, dvd, divano e una lunga dormita. I suoi pensieri corsero poi a Derek e si trovò a fantasticare su di una ipotetica serata insieme, come se fossero stati una coppia. Lui l'avrebbe invitata a cena a casa sua, cucinando per lei, avrebbero scherzato come amici, guardandosi come innamorati, stuzzicandosi come amanti. Dopo aver cenato sarebbero usciti sul porticato a bere una birra seduti sul dondolo, parlando di tutto. Avrebbero concluso la serata nel letto di lui, a fare l'amore con passione e dolcezza insieme, fino al mattino...
Emily sorrise al pensiero, per poi tornare tristemente alla realtà, nella quale una simile idea risultava pressochè irrealizzabile.
Lasciò l'auto nel primo posto libero che trovò nelle vicinanze del suo palazzo e scese, sentendosi avvolgere dalla calura che aveva fino a quel momento evitato grazie all'aria condizionata. Prima ancora di scorgere lui notò il suo suv, parcheggiato sull'altro lato della strada, poi lo vide, fermo davanti al suo portone.

  
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