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Autore: Thiliol    15/12/2011    3 recensioni
Ho solo il mio Dottore, il mio splendido ladro, e tu non hai che me, io che non ti abbandonerò mai, io che morirò con te e mi spegnerò lentamente quando non ci sarai più.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 11, Doctor - 9, Doctor - Altro, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa one shot l'ho scritta per lo spledido contest Welcome to the Fandom, indetto da adamantina sul forum di efp. Lo scopo del contest era quello di scrivere una fanfiction che prensetasse un fandom a qualcuno che non lo conosceva (in questo caso adamatina) e che allo stesso tempo invogliasse a saperne di più, ho scelto il mio amato Dottore e ho pensato che nessuno meglio della sua sexy thing potesse introdurre questo meraviglioso personaggio. I prompt del contest erano Autostima elevata, New York City e la canzone Dove l'aria è polvere di Laura Pausini ( le frasi i corsivo sono citazioni del testo). Spero in un buon risultato, appena verranno postati li inserirò. Buona lettura!


My beautiful thief







Mi ricordo ancora quella volta che mi chiedesti di portarti a New New York.

Eri nuovo, per me, nuovo e ancora più meraviglioso di quanto non lo fossi stato fino a quel momento, con sempre lo stesso sorriso a illuminarti il volto e lo stesso entusiasmo e le tue mani che mi accarezzavano nello stesso vecchio modo in cui mi avevi accarezzato per secoli.

Volevi andare a New York, la nuova New York, per stupire la tua amica umana ed io lo vedevo, vedevo il modo in cui la guardavi e come eri felice quando lei ti diceva che eri fantastico. Ho sempre pensato che tu avessi un po' troppa stima di te stesso, ma in fondo anche io sono sempre stata orgogliosa di te, del mio Dottore.

Ti ho rubato, mio splendido ladro, e tu mi hai portato a vedere le stelle.

New New York era piena di vita e tu lo eri di più, talmente preso da lei, la ragazza umana, così rosa e gialla, che ti eri quasi dimenticato di me.

Non me la sono presa. Perchè avrei dovuto? In fondo lo sappiamo Dottore, tu ed io, che non abbiamo che noi stessi, solo l'altro in tutto il Tempo.

Ho solo il mio Dottore, il mio splendido ladro, e tu non hai che me, io che non ti abbandonerò mai, io che morirò con te e mi spegnerò lentamente quando non ci sarai più.

Te ne sei accorto, Dottore, e credimi quando ti dico che non avrei voluto, che avrei preferito che tu continuassi ad avere qualcun altro al tuo fianco. Ma tutti loro vanno via, scivolano tra le dita del Tempo e questo ti fa male... mi fa male.

Ti ho visto piangere per lei, versare lacrime amare e disperate, per poi venirti a rifugiare nel caldo e confortante rifugio che sono i miei comandi, ti ho sentito che mi accarezzavi e le tue lacrime mi bagnavano l'anima.

Avrei potuto giurare che il Tempo si fosse fermato per te, per le tue lacrime e il tuo dolore.

Ti accorgesti, forse per la prima volta, di non avere altri che me.

Ti ho visto combattere per rialzarti, nonostante quel tuo nuovo sorriso si fosse oscurato, ho guardato come tentavi di tornare a vivere, come mi hai portato più lontano di quanto non ci fossimo mai spinti, oltre il Tempo stesso. Ho guardato la tua magnificenza, la tua vittoria e la tua forza, ho creduto di perderti ma ti ho visto ritornare a viaggiare e la tua autostima, quel meraviglioso orgoglio che hai di te stesso, accrescersi dopo la caduta.

Ho parlato con te, ti ho toccato, ho baciato le tue labbra.

Oh, sono morta per te, Dottore, per continuare ad essere la tua “ragazza”, per farti capire che nonostante i tuoi dolori, le tue vittorie ed il tuo credere di essere solo, io ti sono sempre stata vicino.

Mi ricordo ancora quel giorno a New York, la quindicesima New York su di un pianeta lontano anni luce da quello originale.

Mi ricordo che hai aperto la porta per far uscire la tua amica umana e che il tuo sorriso era luminoso come mai prima di allora. Ricordo che eri pieno di te stesso, che volevi far colpo sulla ragazza gialla e che era per quel motivo che mi avevi chiesto di portarla lì, per stupirla e deliziarla.

Non volevo deluderti, sapevo che ne avevi bisogno. Sai, Dottore, che ti ho sempre portato dove avevi bisogno di andare? Te l'ho detto, no?

Io riesco a vedere tutto il Tempo e lo Spazio, ma alla fine vedo te e questo mi basta, perchè tu mi porti a conoscere le stelle e continui a viaggiare con i tuoi compagni come se la vita non dovesse finire mai.

Il Dottore nel TARDIS.

L'uomo che rubò una vecchia cabina blu e scappò via, continuando a correre e correre senza fermarsi, senza guardarsi indietro, solo per sentirsi libero.

Ma che cosè la libertà?
E che significato ha?

Forse è rubare un Signore del Tempo e scappare tra le stelle, forse significa solo rubare una cabina blu.

Mi ricordo che quella volta, a New New York, avevi sulla pelle il profumo della libertà ed io lo sentivo.

Me lo ricordo adesso, Dottore, quando siamo rimasti solo tu ed io e tutti gli altri sono andati via; ma io non andrò mai via, io morirò con te e mi spegnerò con te perchè ci siamo rubati a vicenda e siamo scappati via correndo per mai più fermarci.

Alla fine, siamo andati a vedere le stelle, mio splendido ladro.





   
 
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