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Autore: Lully_93    15/12/2011    2 recensioni
Isabella Swan, Bella per gli amici, osserva la figlia che corre avanti e indietro per casa, perché è in ritardo per andare a scuola, come tutte le volte. E sono proprio questi gesti che riportano la nostra Bella indietro nel tempo, quando anche lei malediceva la sveglia e sarà proprio in quel periodo che un incontro le stravolgerà la vita.
P.s. sono tutti umani.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Per scusarmi del ritardo vi dedico questo. E'' il terzo capitolo, ma narrato da Edward, spero che vi piaccia! Comunque ora che sarò in vacanza recupererò in tempo perso!
Un bacio e buona lettura
Lully.
 






                                                                                                   Lo zio vecchietto.




Edward's pov.



Il mio aereo era appena atterrato, ero distrutto il posto assegnatomi era centrale e per tutto il volo alla mia sinistra ci fu un ciccione che non aveva fatto altro che russare a alla mia destra una signora di media età che è stata tutto il tempo al telefono, la testa mi stava per scoppiare.
Chiamai un taxi e mi recai a casa di Elizabeth, la madre di mio cognato Jasper, mi feci un doccia e mi cambiai, scesi in cucina e trovai in biglietto:
 
“Ciao Edward,
Bene tornato, mi dispiace che al tuo arrivo non ci sarò, ma ho avuto un contrattempo!
Lucy è uscita da scuola e sta con Bella, una sua nuova amica, le troverai al parco, spero di tornare presto ti voglio bene!
Elizabeth”
 
Sorrisi, Elizabeth era sempre molto premurosa.
Presi le chiavi della macchina e mi diressi al parco.
...

Una volta parcheggiato entrai nel parco, c’erano tantissime famiglie, ma il mio orecchio riconobbe immediatamente i gridolini della pulce, così mi diressi nell’altra parte del parco, era un po più isolata e meno affollata perché non c’erano giochi per i bimbi era solo un’enorme distesa di alberi e prato.
La riconobbi immediatamente la mia nipotina era sempre solare, allegra, attiva...anzi iperattiva, bhe non poteva essere diversamente visto che la madre è quella pazza scatenata di mia sorella Alice, quando Elisabeth mi aveva detto che si trovava al parco con Bella una sua amica, pensai fosse una sua coetanea, invece era con una bellissima ragazza,  era veramente stupenda, ne rimasi immediatamente folgorato.
Continuai ad osservarle per un pò e ad un tratto Bella si alzò e incrociò le braccia con quelle di Lucy, per poi iniziare a girare su se stessa, per far alzare in aria Lucy.
“Ancora Bella, è divertentissimo!” ma Bella si lasciò cadere sull’erba soffice.
“Basta pulce mi gira la testa” e si sdraiò sul prato soffice, che al contatto con il suo corpo si piegò, decisi di avvicinarmi e farmi vedere, anche perché non volevo passare per un maniaco guardone.
“Ehi, piccola peste...ma le pile non ti esauriscono mai! Così la smonti!” dissi una volta che mi fui avvicinato e Lucy mi si catapulto tra le braccia.
“Zietto!” stavo abbracciando Lucy e non potei non guardare Bella, che mi stava fissando, era veramente bellissima...Edward frena non la conosci nemmeno.
“Zio lei è Bella, Bella lui è mio zio” ci presentò Lucy una volta che sciolsi l’abbraccio.
“Piacere Bella!”
“Il piacere è mio, io sono Edward, lo zio di questo microbo!”
“Eh, microbo a chi? Zio-vecchietto” come? Z-zio vecchietto, ma come osa questa pulce con la tosse.
“Ah si è?! Io sarei lo zio-vecchietto” e la caricai a mo di patate sulle spalle e iniziai a volteggiare.
“Ora basta pulce, mi gira la testa” e mi sedetti vicino a Bella, che non ha smesso di sorridere, era veramente bella.
“Allora Bella, te che fai? Vai all’università?”
“Si frequento la facoltà di logopedia, sono al termine dell'ultimo anno!”
“E te Edward di che ti occupi?”
“Io sono laureato in economia e commercio”
“Bella...” la chiama la pulce.
“Dimmi tesoro”
“Ora...siamo in tre...” in tre per cosa? Poi notai lo sguardo di Bella e iniziammo a farle il solletico
“Noooo....Ah...b-ba-ta...ahahaha...p-perf-avore...”
“Cattivi” e mise su il suo broncetto migliore alche Bella allargò le braccia e Lucy le si catapultò letteralmente addosso
“Bella...ti voglio veramente tantissimissimissimo bene”
“Anch’io pulce”
“Ehi...e io niente abbraccio?”  provai a imitare il broncetto della mia nipotina, poi Bella allargò le braccia
“Va bene Edward...vieni qua!” ero spiazzato non me lo aspettavo, infatti tentarono di farmi il solletico, ma non lo soffrivo più di tanto, così decisi di capovolgere la situazione e era Bella sotto tortura
“Noo...vi...pre-go...nooo...ahaha...”
“Ragazzi mi fa male la pancia per le risate”
“Ehi peste ti va di fare vola-vola?” proposi.
“Si! Bella ti va?”
“Certo tesoro” fece per alzarsi e le offrii la mano.
“Sii!”  Lucy era felicissima.
“E’ tale e quale alla madre, nonché mia sorella... è un tornado”
“Mi piacerebbe conoscerla” disse Bella.
“Una volta che l’avrai conosciuta cambierai idea, te l’assicuro” Bella afferrò la mano sinistra di Lucy e io la destra...
“Uno” dissi...
“Due” Bella
“E tre” urlò Lucy.
...

Ormai si era fatto tardi...
“Ragazzi io vi saluto, devo andare”
“No Bella” e Lucy le saltò in braccio, era troppo tenera.
“Pulce devo andare...ascolta tra un mese devo fare l’ultimo esame poi ho da preparare la tesi per la laurea, dopodichè evremo a disposizione tutto il tempo che vorrai! Va bene?”
“Veramente?”
“Si, veramente!”
“E staremo sempre insieme?”
“Si, alcuni giorni sarò fuori città, vado a trovare mio padre, ma poi torno qua!”
“Siii! Edward hai sentito?”
“Si pulce, sei felice?”
“Si! Tantissimo e te?”
“Certo” e il mio sguardo si posò su Bella.
“Allora io vado” salutò Lucy con un bacio sulla guancia, mentre noi ci salutammo con una stretta di mano, non volevo metterla in imbarazzo.
“Ehi Lucy, ma non ti dimentichi di qualcuno?”
“Come?” e tirò fuori un mega pupazzo.
“E’ vero!”
“E questo da dove spunta fuori?”
“Me lo ha regalato Bella oggi” quella ragazza non smetteva di sorprendermi, era veramente dolce.
“Veramente?”
“Si! Domenica sera mi ha detto che è il suo preferito...lunedì sono andata al centro commerciale con una mia amica, l’ho visto e l’ho preso”
“Bhè è stato carino da parte tua”
“L’ho fatto volentieri!”
“Bhè alla prossima Lucy, ciao Edward!” fece per risalutarmi, ma questa volta mi baciò sulla guancia, ne rimasi sorpreso.
“C-ciao Bella!”
“Ciao...”
“Ciao tesoro”
“Ciao Bella”
“Ci vediamo presto e in ogni caso hai il mio numero di casa”
“Si...posso chiamarti quando voglio?”
“Si, quando vuoi”
...
 
Quando Bella partì, io  la pulce e il mega peluche ci avviammo verso la macchina.
“Allora zio, ti piace Bella?” m-ma c-c-osa?
“Ma che domanda è, insomma non ci conosciamo nemmeno!” però...
“E’ un si!”
“E tu come fai a saperlo?”
“Perché Bella è dolce e poi perché hai balbettato e sei arrossito, quando ti ha salutato!” la solita pule.
...
 
Mi feci dare da Lucy il numero di casa di Bella, per ringraziarla del regalo e onestamente volevo cercare di conoscerla meglio, ma era da dieci minuti buoni che avevo il telefono in mano, ma non avevo il coraggio di chiamarla, così massarono altri minuti e ancora altri tanto che si era fatto veramente tardi...feci il numero e attesi...
“Pronto?” o mio dio, non sapevo cosa dire, non mi ero preparato un discorso sensato, doveva essere veramente stanca, perché aveva la voce assonnata.
“Pronto!”
“B-Bella?” okay Edward respira...
“Si?”
“Sono Edward lo zio di Lucy”
“C-ciao”
“Per caso ti disturbo?”
“No tranquillo”
“...”
“Bhè ecco volevo ringraziarti”
“Per cosa?”
“Bhè per il peluche che hai regalato a Lucy, in fondo non la conosci da tanto,è stato carino da parte tua”
“L’ho fatto veramente volentieri, dico sul serio”
“B-Bella...” avanti Edward non è difficile è una frase.
“Si?”
“Domani...verso il tardo pomeriggio sei libera?”
“S-si!”
“Allora posso offrirti un aperitivo, mi farebbe piacere!” ero ansioso di conoscerla meglio.
“Si, anche a me o-okey! Dove?”
“Lo conosci Molly’s bar?”
“Si!”
“Allora facciamo da Molly alle 18.30?”
“Si è perfetto”
“Okey a domani...”
“A domani Edward!”
“A domani Bella...n-notte!”
“Notte”
Mi sdraiai sul letto e mi addormentai quasi subito, con l’immagine dei suoi occhi.

 

 

  
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