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Autore: Arikashi    15/12/2011    2 recensioni
Da premettere che è la mia prima storia, parla dei problemi di due fratelli che litigano da un pò di tempo e alla fine decidono di separarsi per un pò, ognuno per la sua strada finchè...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Quinta stagione
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SOLO NOI

 

Il viaggio verso la tavola calda Tony's  fu breve e silenzioso. Nessuno di noi aveva proferito parola da quando Bobby aveva premuto l'acceleratore, tanto che quando poco lontano scorsi l'insegna del locale mi sentii decisamente sollevato a sfuggire a quello strano clima andatosi a creare.

Il più anziano fermò l'auto e subito scesi da essa aprendo lo sportello a Dean aiutandolo a scendere nonostante egli mi avesse fulminato con lo sguardo quasi a volermi ribadire che non era una femminuccia piagnucolante bisognosa del suo salvatore.

"Sei in grado di camminare?" chiesi lo stesso ricevendo in risposta un grugnito infastidito seguito da un frettoloso 'sì, ma sbrighiamoci perché sto morendo di fame' che mi fece ridere internamente. Tipico di Dean evitare di mostrarsi debole di fronte a qualcuno, sopratutto qualcuno a cui era lui a dover badare secondo ciò che la sua zucca vuota gli comandava.

Aprii la porta di Tony's e un campanellino accolse il nostro ingresso subito seguito da una cameriera niente male o almeno una di quelle che mandava su di giri mio fratello.

La ragazza ci sorrise e si sistemò la coda dei capelli un attimo.

"Salve signori, un tavolo? Siete solo voi due?" ci chiese con lo stesso sorriso stampato in volto che probabilmente mostrava a tutti i clienti per poi aggiudicarsi le mance più consistenti.

Aprii la bocca per risponderle, quando Dean parlò prima di me interrompendomi. "No, sta arrivando un'altra persona bellezza" le disse inumidendosi le labbra carnose ricevendo in risposta l'ennesimo sorriso sfacciato della ragazza." Okay, intanto se volete accomodarvi vi portò i menù" ci disse ancheggiando verso un tavolo per tre persone tanto che quando ci sedemmo dovetti assistere alla scena pietosa dell'ennesima avances di Dean finita con un ceffone in piena regola sulla sua gota già arrossata e l'andarsene della ragazza, indispettita.

Osservai mio fratello ed inarcai un sopracciglio quando si toccò la guancia offesa borbottando qualcosa sul fatto che le cameriere d'oggi non erano più come quelle di una volta.

"Non ti smentisci mai eh?" proferii leggendo un giornale abbandonato sul tavolo distrattamente "siamo fortunati se non ci buttano fuori dal locale!" sentenziai sconsolato sapendo benissimo che questo rimprovero nella sua testa suonava più come un 'bla bla bla'.

"Eddai Sammy ho avuto una giornataccia, volevo solo divertirmi un pò" si giustificò con il suo solito sorrisetto impertinente che mi fece venire voglia solo di rispondergli con un bel 'la tua giornataccia non è finita qui, amico', risposta stroncata dall'arrivo di un Bobby stanco e sollevato anche se con il viso leggermente contratto.

"Non è facile trovare un parcheggiò in questa dannata città" esclamò burbero per poi osservare entrambi "avete già ordinato?" domandò tranquillamente a cui risposi con un semplice "no, ti stavamo aspettando ma nel frattempo grazie a Dean ci siamo fatti riconoscere" continuai raccontandogli in breve la parentesi con la cameriera che a quanto pare fece ridere l'uomo che lasciò il suo solito berretto sul tavolo occhieggiando il bancone.

"E' quella laggiù al banco bar?" chiese a Dean che girò la testa osservandola chiaccherare con una collega "già proprio lei" disse sconsolato "doveva portarci i menù da un pezzo!" borbottò più dispiaciuto per il cibo che per la donna in sé.

"Se non avessi fatto le tue solite battute da vecchio pervertito probabilmen ..." venni interrotto da tre menù sbattuti sul tavolo da un donnone dall'aria simpatica nonostante tutto, o almeno così pareva. Osservai distrattamente il viso di Dean farsi scocciato e ridacchiai internamente. "Ecco i menù, tornerò fra qualche minuto" disse la donna con voce più mascolina di quanto avessi pensato e subito Dean l'aprì, seguito da Bobby.

"Penso che in questo momento potrei ordinare tutto, ma credo che mi prenderò un cheeseburger con bacon, una fetta di torta di mele e una birra!" esclamò allegro per poi osservarmi con quei suoi enormi occhi verdi "tu che prendi Sammy?" mi chiese.

Corrugai la fronte e lessi tutti quei nomi strani sul menù per poi posarlo sul tavolo. "Opterò per un caffè e una fetta di torta ai frutti di bosco" proferii con un sorriso tirato "non ho molto appetito" conclusi notando come il donnone fosse già di ritornò con una penna e block notes in mano. "Allora?" ci incalzò e Bobby posò anch'egli il menù. "Cheeseburger con bacon, due birre, salsiccia e patatine, torta ai frutti di bosco, un caffè ed una torta di mele" riassunse in breve lasciando segnare alla donna ogni cosa per poi allontanarsi per portare le ordinazioni alla cucina.                      

Un'ora dopo uscimmo dal locale, con mio fratello più soddisfatto che mai per la mangiata e con il buon umore a quanto pare ritrovato, stroncato però quando arrivammo ad un motel poco lontano dal luogo.

Era notte ormai e Bobby aveva preferito fermarsi in città piuttosto che affrontare quello stesso giorno quel viaggio.

"Allora, cosa è successo quando ti hanno attaccato? Quanti erano?" domandò Bobby seduto su uno dei letti di quella tripla che avevamo affittato per quella notte.

Dean storse il naso e bevve un sorso si quella birra che si era fatto portare in camera. "Erano in tre i figli di puttana! Uno mi attaccava e gli altri due mi tenevano bloccato alla ricerca della Colt" rispose con tono acido gesticolando con il braccio sano "Cass mi ha salvato il culo, ma non capisco perché non mi abbia curato" continuò per poi osservarmi "comunque ti devo ringraziare".

Lo osservai grato di quel piccolo gesto e mi alzai dalla sedia stiracchiandomi. "Figurati, domani mattina mi parlerai del resto ... ce la fai a coricarti?" chiesi guardando il braccio leso.

Dean stiracchiò le labbra ad un sorriso pigro e fece spallucce "sì, mamma" disse con evidente sarcasmo in risposta alle mie premure assurde ai suoi occhi.

Tutti e tre ci mettemmo a dormire poco dopo e rimasi, di sottecchi, ad osservare mio fratello cadere in un sonno ristoratore e per una volta mi parve lui il bambino; sorrisi e con quell'immagine stampata in mente mi addormentai.

 

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Il mattino seguente mi svegliai tardi e quando mi volsi verso il comodino guardai il display dell'orologio che segnava le 11:55 a.m.

Sbadigliai sonoramente e mi alzai dal letto notando che Bobby era già uscito e ricordandomi che la sera prima aveva parlato del fatto che in mattinata non ci sarebbe stato.

Lanciai uno sguardo a Dean che aveva aperto gli occhi probabilmente poco dopo di me e capii che quello era il momento giusto.

"Buongiorno" lo salutai e dall'occhiata che mi lanciò capii che aveva compreso che era l'ora di parlare.

Si sedette a fatica e si stropicciò gli occhi "oh bene ... l'ora della terapia di coppia" disse sarcastico e subito camminai avanti ed indietro per quella piccola stanza.

"Dean non scherzare ... sono tre giorni che litighiamo in continuazione e non può andare avanti così!". Lo guardai negli occhi leggendo nei suoi del disappunto.

"Eh va bene ... rinfrescami la memoria" rispose stancamente con una punta di scocciatura che non mancò di pungermi, ma non ci feci caso.

"Allora tanto per cominciare vorrei che tu la smettessi di ricordarmi di essere un mostro succhia- sangue demoniaco. Sai benissimo che cerco sempre di rimediare ai miei sbagli e Dean, capisco di averti ferito ma quando ho iniziato a fare quelle cose, subito dopo mi sono trovato in un vincolo cieco, cercavo di trarne qualcosa di buono, anche tu comunque hai fatto i tuoi sbagli, io li ho usati per difendermi, sono davvero stufo di andare avanti così, mi avete disintossicato quindi so resistere alla tentazione, ora tocca a te” mi sfogai con gli occhi lucidi per il nervosismo e la paura del fraintendimento.

Dean si passò una mano fra i corti capelli e fece un bel respiro. Sapevo che avrebbe parlato, ormai non aveva nulla da perdere e non poteva scappare.

“Bene, hai ragione non lo farò più, ma mettiti nei miei panni e capiscimi, lo sai perché faccio così non voglio che tu ci ri-caschi ... non lo sopporterei. Sammy oramai mi siete rimasti solo tu e Bobby e se ti dovessi perdere impazzirei perché andrebbe a puttane tutto. Tutto il casino che ho fatto per proteggere te, per mantenere la promessa che ho fatto a papà e per salvare ciò che rimane della nostra famiglia, tu sei il mio punto debole lo hai sempre saputo, abbiamo sempre lottato contro questo fottuto destino che sembra metterci uno contro l’altro, noi dobbiamo sfidarlo restando insieme! IO E TE CONTRO TUTTO E TUTTI” mi disse spiegandomi il suo punto di vista, lasciandomi per un attimo senza nulla da replicare.

Entrambi avevamo ragione e per troppo ci eravamo tenuto tutto dentro senza mai esternarlo, non che poi ne fossimo il tipo o meglio Dean non lo era di sicuro.

"Pace?" chiesi allungando la mano che Dean prese tirandomi a sé con forza.

Mi persi nei suoi occhi con il viso a pochi centimetri dal suo che non mi accorsi in principio che le sue labbra avevano toccato le mie.

Fu un attimo e subito e le nostre bocche si divoravano, mentre le lingue di entrambi, prepotenti, danzava contro quella dell'altro in un bacio inteso e passionale che mi fece dimenticare che eravamo fratelli e che tutto ciò doveva essere sbagliato.

Poi come era iniziato il tutto finì e con il volto arrossato osservai confuso mio fratello che si allontanò imbarazzato e con il volto contratto in esso.

"Siamo a posto idiota" mi insultò, lasciandomi basito "vado a farmi una doccia comunque ... da solo" continuò ed annuii ... forse era stato meglio fermarci in quel momento.

“Ehm io vado a cercare Bobby, chiamami quando sei pronto per tornare a casa” risposi e mentre mi giravo per uscire quasi non mi venne un infarto.

Castiel era di fronte a me quasi Dean l'avesse evocato per fare la doccia con lui, pensai malignamente, stroncato subito nel pensiero dalla voce dell'angelo.

"Che stavate facendo?" mi domandò facendomi arrossire come una ragazzina e mentii "lo stavo prendendo a pugni!" risposi per poi barcollare quando il pugno di Cass si infranse contro la mia gota e mi volsi a cercare aiuto in Dean, ma subito mi ricomposi.

"Vado a cercare Bobby" risposi solamente, imbarazzato.

Chissà da quanto l'angelo li stava osservando e forse era per questo che Dean si era fermato in quel bacio. Se fossimo stati soli forse saremmo andati ben oltre, pensai percorrendo il parcheggio incontrando Bobby che si sistemò il berretto in testa mentre con la mancina teneva un sacchetto bianco pieno di chissà cosa.

"Pronti a partire?" mi domandò, mentre mi giravo seguendolo verso la camera.

Chinai il capo e deglutii silenziosamente "c'è Castiel in camera" gli dissi suscitando nel vecchio cacciatore interesse.

"Beh vediamo che ha da dirci no?" mi rispose, mentre apriva la porta della nostra stanza trovandoci solo Dean.

Guardai mio fratello che mi rivolse un'occhiata strana e subito gli chiesi che fine aveva fatto Castiel.

Dean fece una smorfia infastidita "Gli ho suggerito che se non c’era nulla di importante poteva andarsene subito e lui puff ... sparito. Vallo a capire quell’angelo. Si torna a casa?”

Bobby inarcò un sopracciglio ed annuì raccogliendo le sue cose e noi ne seguimmo l'esempio.

Quando partimmo alla volta di casa di dell'anziano ancora osservai Dean per un attimo ripensando a quella strana avventura e a quel bacio.

Forse dovevamo ancora parlare ... o no?

  
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