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Autore: verox    15/12/2011    9 recensioni
storia di veve_tonks (vecchio account)
"Tentativo di ff che spero vada a buon fine.
-Aprì il biglietto e lesse le poche righe scarabocchiate:
“Ora libera e tu?
Ci facciamo un giro? Biblioteca off limits, amici che copiano. ”
Sorrise ed estrasse dall’astuccio una biro blu, molto più pratica di piume e inchiostro per dei messaggi del genere.
Scrisse nella sua solita bella calligrafia tondeggiante:
“Fratello e cugina ad Erbologia, niente parco. Cugino dorme.
Stanza delle Necessità?”
Con un colpo di bacchetta rispedì il biglietto al mittente.
Dopo poco quello tornò indietro.
“Tra dieci minuti lì.”-
Leggete e recensite^^"
revisone del 20-09-2010
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Together'
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CAPITOLO 7-

 

 

Eccomi dopo un sacco di tempo.

Chiaro è stato che questa revisione della storia precedente mi è costata un bel duro lavoro, ma ne vale sempre la pena. Buona lettura.

 

ALLA FINE… SEMPRE LA VERITA’

 

 

“Porco di quel Merlino porco!” esclamò Scorpius buttandosi a peso morto sul suo letto “Ma cos’è tutta questa bontà?”

Nathan entrò subito dopo di lui, seguito a ruota da Ephias.

“Avrei giurato che ti avrebbe piantato” dichiarò il primo deluso ed indicò il moro “Tu avevi detto che umiliarla sarebbe stata una botta sicura”

“Ma non immaginavo che avrebbe dato colpa al fango!” si difese Ephias alzando le mani “Non so cosa le sia preso…”

“Era lì, perfettamente bagnata e col trucco colato al punto giusto, eppure ha trovato un modo per scusarti” Nathan scosse la testa “Sarà molto più difficile di quello che pensavo”

“Ma che… arg!” Scorpius ficcò la testa sotto il cuscino e cominciò ad imprecare

“Qui ci vuole un’altra idea geniale…” commentò Ephias massaggiandosi le tempie “Possibilmente una più geniale di questa”

“Vedrò se riesco a fare di meglio…” annuì Nathan

“Meglio che provi io sta volta, no?” Ephias lo guardò scettico “Visto che la tua idea è stata…”

“Un vero buco nell’acqua” concluse Nathan sorridendo “Nel vero senso della parola”

Scorpius ritrasse la testa dal suo nascondiglio e scoppiò a ridere, seguito da Ephias che, come al solito, c’era arrivato dopo.

“E ora che si fa?” chiese il biondo quando finì di ridacchiare “Come faccio a sbarazzarmi di lei?”

Nathan guardò Ephias esplicitamente.

“Cordelia odia i maleducati” rispose immediatamente quello “Scorpius dovrebbe fare qualche schifezza a tavola, tipo sporcarsi completamente col pasticcio o…”

“O sporcare lei” azzardò Nathan con un ghigno sadico

“Sarebbe la fine del mondo”

“Okay ci sto” annuì Scorpius “Però sappiate che non è nella mia natura…”

“Bisognerà insegnare al signorino-mangio-solo-con-posate-d’argento come ci si comporta male a tavola” sorrise Nathan sistemandosi la cresta blu “Non sarà difficile…”

Estrasse la bacchetta dalla tasca dei jeans e fece apparire un tavolo ben apparecchiato con tanto di candele e vaso di fiori, davanti alla sedia dove stava seduto Scorpius.

“Lezione numero uno: il tovagliolo va usato per soffiarsi il naso” disse Nathan con fare esperto “Ovviamente non va fatto visibilmente apposta; puoi, magari, avere un del tutto casuale attacco di raffreddore mentre ti stai pulendo la bocca. Prova”

Scorpius guardò di soppiatto Ephias che si era tranquillamente sdraiato sul letto per godersi lo spettacolo, lo invidiò e fece quello che gli aveva detto Nathan.

“Non male, ma si può sempre migliorare” disse quello con aria saputella “Lezione numero due: lascia più impronte possibili sul bicchiere e sulle posate. Ungiti bene le dita col pollo, si così, e poi leccale, si, e poi bevi. Ecco, bisogna bere sempre tutto, finisci il bicchiere come se avessi appena finito di giocare una partita, è una cosa che le donne non sopportano e…”

 

 

Quella sera i tre amici entrarono nella Sala Grande sicuri che ne sarebbero usciti vittoriosi.

Si sedettero a tavola; Nathan ed Ephias da un lato, Scorpius vicino a Cordelia dall’altro.

“Ciao” lo salutò la ragazza stampandogli un leggero bacio sulla guancia.

Scorpius rispose in fretta al saluto e immediatamente si lanciò selvaggiamente sulla terrina del purè, come aveva detto Nathan.

Si riempì il piatto di tutto, si sporcò la bocca e la camicia, ruttò, tossì, starnutì sul piatto di Cordelia che lo fissava agghiacciata.

“Scorpius che cos’hai sta sera?” chiese la ragazza guardandolo mentre sventrava con i denti due cosce di pollo contemporaneamente.

“Nulla perché?” le rispose Scorpius sputacchiando pollo ovunque

“Stai mangiando in modo pietoso” mormorò lei alzando un sopracciglio “Ti aiuto io”

Scorpius per poco non si soffocò con l’acqua.

Fissò incredulo Cordelia che, con dolcezza, gli passava il tovagliolo intorno alla bocca per pulirlo e subito dopo iniziava ad imboccarlo teneramente con la sua forchetta.

Ephias rimase di sasso e Nathan per poco non cadde dalla panca.

“Fai ahm!” ordinò scherzosamente la ragazza facendo volare la forchetta davanti alla bocca di Scorpius che meccanicamente l’aprì e la richiuse sul cibo.

Guardò allarmato Nathan ed Ephias che scossero la testa rassegnati.

Era una causa persa.

 

 

“Mi resta un’unica carta da giocare” mormorò Scorpius tornati in Sala Comune.

Nathan ed Ephias smisero di giocare a scacchi e lo guardarono, attenti.

“Devo parlare con mio padre”

Cadde il silenzio.
“Hai presente che ti avevo parlato dello Spioscopio, no?” disse Nathan cercando di sdrammatizzare.

Scorpius abbozzò un sorriso.

“Per me, fai bene” dichiarò Ephias guardando l’amico “Gli devi parlare da uomo a uomo, spiegargli che è stata una decisione sofferta, che tu la Weasley la ami davvero e che non riusciresti a vivere con nessun’altra donna”

Scorpius annuì.

“Eph, di chi sei innamorato tu?” chiese Nathan fissando l’amico che diventò di un bel rosso pomodoro

“Di nessuno, perché?” Ephias si guardò attorno con fare nervoso

“La frase era un po’ troppo melensa per non essere vera” decretò Nathan con un ghigno “Ne riparleremo comunque, adesso è Scorpius che ha il problema più grave…”

“Vado subito dalla preside a chiedere il permesso” il biondo si alzò tristemente “Andrò al Ministero domani mattina”

Sorrise bieco ai suoi migliori amici ed uscì.

“E’ brutto vedere Scorpius così, vero?” chiese Nathan muovendo il suo cavallo sulla scacchiera “Non sembra nemmeno lui…”

“Già” annuì Ephias mangiando un pedone del suo avversario “E’ sempre stato il più tranquillo di tutti e tre in fatto di donne, chi avrebbe mai potuto immaginare che si sarebbe andato a ficcare in un casino simile?”

“Secondo me è un bene” rispose asciutto Nathan fissando la scacchiera “Amare è una cosa che non fa per me, ma Scorpius ce lo vedo”

“Perché l’amore non fa per te, Nat?” Ephias alzò lo sguardo sul suo amico

“Questa è una storia lunga, noiosa e triste” disse Nathan, poi fece la sua mossa e disse sorridendo “Scacco Matto”

 

 

Scorpius stava davanti all’ufficio di suo padre, immobile, da più o meno dieci minuti.

Non ce la faceva.

Non ce la poteva fare.

Cosa gli avrebbe detto?

“Papà, amo la figlia del tuo nemico numero uno”, già si vedeva Draco Malfoy che impallidiva, poi ghignava, chiamava il suo notaio di fiducia e lo faceva diseredare.

Non che gli importasse dei soldi.

Ma non voleva deluderlo, non aveva mai voluto farlo.

Sottosotto gli voleva bene.

Respirò a fondo e bussò.

“Avanti” disse la voce strascicata di suo padre dall’altra parte della porta.

Scorpius entrò.

“Buongiorno, padre” mormorò il ragazzo.

Draco Malfoy alzò la testa e sgranò gli occhi grigi alla vista del figlio.

“Scorpius?” chiese “Che ci fai qui?”

“Devo parlarti… hai un po’ di tempo?” rispose titubante l’altro avvicinandosi alla scrivania di vetro “Non ci metterò molto…”

“Tutto il tempo che vuoi, figliolo” disse Draco sfilandosi gli occhiali dalla montatura leggera e trasparente “E’ successo qualcosa di grave? La scuola magari?”

“No, la scuola va alla grande” rispose Scorpius “La McGrannit ha detto che mi ammetteranno hai MAGO con un’ottima media”

“Perfetto” dichiarò suo padre orgoglioso “Allora di cosa si tratta?”

Scorpius stette in silenzio, poi prese un respiro profondo.

“Volevo parlare del matrimonio, papà”

Silenzio.

“Sapevo che prima o poi saresti venuto da me…” disse suo padre con un sospiro leggero “Dimmi, ti ascolto”

“Non è come pensi, io ho capito perfettamente tutto il tuo nobile discorso sull’onore della nostra famiglia eccetera eccetera” mise le mani avanti il ragazzo “Posso capire il motivo di un così informale ordine da parte tua… ma sono sicuro che quest’anello non potrà mai stare sull’anulare di Cordelia Nott” dicendo questo estrasse di tasca la scatoletta di ebano e la poggiò sul piano trasparente della scrivania “Perché io so per certo di non è lei la ragazza giusta”

Suo padre lo guardò sbigottito.

“Gliel’hai provato ma non le va?”

“No, mi risparmio la figura da deficiente, l’anello non andrebbe comunque” disse Scorpius prendendosi la testa con le mani “Sarebbe solo un’inutile perdita di tempo che creerebbe molto imbarazzo”

“Come fai ad esserne così sicuro?” Draco lo fissò gelido

“Perché io non amo Cordelia, papà” sussurrò il ragazzo “Provavo per lei solo dell’interesse fisico ed ora nemmeno quello”

Fece una pausa.

“Io sono qui per chiederti di non costringermi a farle la mia proposta” riprese alzando lo sguardo verso suo padre “Rovinerebbe solo l’amicizia che c’è fra le nostre famiglie”

“Con chi ne hai parlato?” chiese freddamente Draco

“Con Nathan ed Ephias”

“Ephias che ha detto?”

“Che non mi ha mai voluto come cognato”

Draco sorrise.

“E Nathan?”

“Che il matrimonio è la tomba dell’amore e non solo” rispose Scorpius con un mezzo sorriso “E’sempre il solito”

“Mi è sempre piaciuto quel ragazzo” commentò Draco con approvazione, poi tornò serio “Scorpius, tu sei mio figlio, ti conosco. C’è un altro motivo che ti ha portato qui a parlarmi dell’anello, vero? Altrimenti avresti potuto aspettare”

Il ragazzo guardò suo padre negli occhi.

La stessa identica tonalità di grigio.

“Si chiama Rose” mormorò Scorpius intimorito

“Ed è per questa Rose che mandi a monte diciassette anni di progetti?” chiese suo padre alzandosi dietro la scrivania “E’ così importante questa nuova ragazza con cui esci?”

“Si”

“Cos’ha di così speciale?” sbottò Draco “Non può essere che una ragazzina come le altre…”

“Lei è tutto quello che una ragazzina come le altre non è” rispose prontamente Scorpius “Non starò qui a farti l’elenco delle cose che mi piacciono di lei, sarei troppo patetico. E’ più di un anno che la frequento e non mi sono ancora stancato di lei, ti basta?”

 “Saresti patetico, sì” Draco scosse la testa “Risparmiati queste cose per tua madre, che è sempre stata una romantica. Comunque, non vedo dove stia il problema Scorpius”

“Come?” il ragazzo lo fissò sbigottito

“Il fatto che tu abbia tirato fuori il coraggio e che tu sia venuto a dirmi che sei innamorato di una ragazza vuol dire che è una cosa seria” suo padre annuì “Andrò da Theodore il prima possibile e gli dirò che non ci sarà nessun matrimonio, è evidente che non possiamo rischiare che l’anello non vada bene a Cordelia…”

“E’ Rose Weasley” lo interruppe Scorpius guardando suo padre negli occhi “E’ questo il problema”

Silenzio.

Draco sgranò gli occhi.

“Come hai detto?”

“Hai capito bene” riprese il ragazzo alzando il mento non per sfida, ma per affrontare con fierezza lo sguardo del padre “Io, Scorpius Malfoy, mi sono innamorato di Rose Weasley, la figlia di Ronald Weasley. Non è assurdo?”

Suo padre si risedette in silenzio.

“Sai, se me l’avessero detto un anno fa avrei reagito peggio di te adesso” commentò Scorpius con un sorriso sghembo “Ma sai, dopo un po’ ci si abitua all’idea e non fa più così schifo. Sai, me lo sono detto tante volte, che non avrei dovuto farlo, che non sarei dovuto stare con lei, ma è andata così. Non sai quante volte mi sono fatto questo discorso nella testa, misurando le parole, cercando di spiegare come e perché mi sia innamorato di lei. La verità è che non lo so. Ci sono milioni di ragazze belle, intelligenti e simpatiche, ma io sono capitato proprio con Rose Weasley, la ragazza che mi era stato proibito anche solo di guardare. Sa molto da Romeo e Giulietta”

“Shakespeare” mormorò suo padre senza distogliere lo sguardo dal figlio “Un poeta babbano”

“Non continuerò a parlare di me e lei, papà” disse Scorpius, e la voce gli si incrinò leggermente “Io sono qui perché tu capisca che non è un tradimento nei confronti della nostra famiglia, non è una ribellione alla tua potestà genitoriale. E’ capitato. E’ così. Anche Rose è nella mia stessa situazione, anche lei preferirebbe essere innamorata di qualcun altro” prese un respiro profondo “Papà, io farò quello che mi dirai, non mi opporrò. Se per te sarà troppo difficile da accettare, se non riuscirai a dimenticare il passato, io e Rose non ci vedremo più” le ultime parole gli uscirono dalla bocca come acqua gelata, tremò “Ma spero che tu non mi obbligherai a farlo, perché in tal caso perderei l’unica donna a cui potrei infilare l’anello di famiglia”

Draco guardò ancora il figlio, pietrificato in un silenzio sordo.

Dentro di sé Scorpius sapeva in che situazione aveva messo suo padre, e si complimentò con se stesso per le proprie capacità dialettiche; tuttavia non lasciò trapelare alcuna emozione. Aspettava una risposta.

 

 

 

Rose non ci poteva credere.

Era seduta sulla stessa poltrona accanto al camino, nella Sala comune di Grifondoro da un’eternità, o così le sembrava.

Tirò su col naso una volta, poi un’altra.

Rimuginava sulla sua vita ad Hogwarts, dal primo giorno sull’Espresso.

Sembrava passata al massimo una settimana.

Invece erano sette anni.

Quali erano stati i migliori?

“Gli ultimi due, senza dubbio!” esclamò una ragazzina del secondo anno poco distante da lei indicando alla sua amica una pagina di una rivista di moda che teneva aperta sulle ginocchia “Questi ultimi due vestiti sono una favola!”

Rose sospirò.

In effetti gli ultimi due anni erano stati una favola.

“Tutto grazie a lui” disse concitato un ragazzo del quinto ad un amico scendendo a passo pesante le scale del dormitorio “Abbiamo vinto solo grazie a Wilson, che è il Cercatore migliore del mondo!”

Rose alzò un sopracciglio.

Gli ultimi due anni erano stati i migliori perché era entrato lui nella sua vita, indubbiamente.

Eppure era tutto così sbagliato…

“Non c’è nulla di sbagliato!” sbraitò una ragazza un anno più giovane di Rose guardando la pergamena fitta fitta di parole che stava scrivendo da più o meno tre ore.

“Non urlare, Gwen” la rimproverò un tipo con gli occhiali “Dammi qua che correggo io…”

Rose cominciò ad irritarsi.

Effettivamente non c’era niente di così sbagliato nella loro relazione.

“Sei innamorata di lui, accidenti!” sbuffò una biondina rivolgendosi alla sua migliore amica “E’ talmente evidente!”

“Ora basta!” urlò Rose alzandosi in piedi “Avete ragione tutti quanti, va bene? Lo amo e adesso me lo vado a riprendere, costi quel che costi, e se un giorno qualcuno di voi oserà dire maldicenze su di me e su di lui giuro che vi faccio espellere!”

Tacque.

Si guardò intorno imbarazzata.

Almeno venti paia di occhi la fissavano come se fosse pazza.

“Ehm… scusate…” mormorò Rose facendosi lentamente largo tra i compagni in silenzio attonito, poi si voltò e indicò il buco del ritratto “Potete ricominciare… ehm… Io vado, eh…”

La Signora Grassa la fece passare con un sorriso, Rose salutò educatamente e poi cominciò a correre.

 

***

 

Scorpius correva.

Non aveva mai amato particolarmente correre, ma ora lo stava facendo con un gran sorriso dipinto sulle labbra.

Correva come un disperato verso la Sala Comune di Grifondoro.

Arrivò ansimante e sudato davanti al ritratto della Signora Grassa e mormorò la parola d’ordine.

“Tu non sei un Grifondoro” disse quella guardandolo storto, ma lo lasciò passare.

Entrò in fretta nella stanza accogliente e si diede un’occhiata intorno.

Rose non c’era.

“Qualcuno ha visto Rose Weasley?” chiese ai presenti alzando la voce

Tutti si girarono verso di lui.

“Se n’è andata circa un’ora fa, dopo aver blaterato qualcosa a proposito che era innamorata di un tipo e che se ci beccava a farci gli affari suoi ci avrebbe fatto espellere”

Scorpius ringraziò con un cenno del capo e uscì sorridendo.

Riprese a correre.

Raggiunse veloce la biblioteca.

Non era nemmeno lì.

Si sedette su una sedia per riprendere fiato.

Un biglietto ben ripiegato cadde sul tavolo di fronte a lui.

Con le mani che gli tremavano lo prese.

“Stanza delle Necessità. Sono lì.”

Rose.

Ricominciò a correre.

Stanza delle Necessità.

Si fermò davanti al solito arazzo, ci passò davanti tre volte ed entrò.

Era una sala da tè molto accogliente, con i tavolini bassi e le poltrone morbide color carta da zucchero, fuori dalle finestre decorate di merletti si poteva vedere cadere la neve su una strada deserta.

Si richiuse la porta alle spalle.

Rose appoggiò la tazza di tè bollente che stava sorseggiando e si alzò dalla sua poltrona.

“Qui mi sa che finiscono i nostri incontri clandestini, Weasley” mormorò Scorpius avvicinandosi e prendendole le mani

“Che significa?” Rose rimase un po’ sbigottita dall’affermazione

“Significa che mi sposo”

Silenzio.

“Oddio, no, non puoi farmi questo…” la ragazza lo fissò con occhi terrorizzati

“E invece…”

“Tu non mi puoi lasciare… non di nuovo… io ci contavo…”

Scorpius la guardò di sbieco, poi scoppiò a ridere.

“Non ci posso credere… ci sei cascata in pieno!”

Rose lo guardò male.

“E stavi pure per metterti a piangere, oddio!” ululò Scorpius piegato in due dalle risate e, data la faccia della ragazza, aggiunse “Non sposo Cordelia, sciocchina, ci siamo lasciati…”

“Cosa?” Rose sorrise felice “E quando?”

“Poco fa. Sono stato da mio padre oggi…” spiegò Scorpius sedendosi sulla poltrona più vicina “Gli ho parlato di tutto. Di Cordelia, dell’anello, di noi. Non gli è piaciuto per nulla il fatto che io sia innamorato di te. Per nulla. Ma sono stato convincente. Gli ho detto che se non mi avesse dato il permesso di stare con te, non sarei mai stato con nessun’altra. Lui mi ha chiesto di provarglielo…”

“E come?” chiese Rose incredula

“Aspetta” rispose lui facendola sedere accanto a lui e prendendole le mani “Non vuoi sapere di Cordelia?”

La ragazza annuì.

“Dopo essere stato da papà sono tornato qui” sorrise e le diede un bacio sul dorso della mano “E sapevo che se volevo tornare da te lo dovevo fare senza vincoli di alcun genere. Sono andato da Cordelia e le ho detto tutto. Non l’ha presa molto bene, ma dovevo farlo. Altrimenti non avrei potuto fare quello che ho promesso a mio padre.”

“Cioè?” Rose era curiosa “Dimmi cos’è che devi fare per regolarizzare il nostro stare insieme”

“Cosa ti ho detto prima?” le chiese lui con un sorriso radioso

“Che ti spo…?” Rose ammutolì e sgranò gli occhi

Lui era raggiante.

“Vorrai scherzare…” commentò Rose con un mezzo sorriso ironico “Tu non puoi voler sposare…”

“Te?” concluse Scorpius lasciandole le mani e allontanandosi per guardarla meglio.

I suoi occhi grigi scrutarono ogni centimetro quadro di Rose, a partire dagli stivaletti marroni che aveva ai piedi, nei quali erano infilati un paio di jeans chiari a sigaretta, poi salì al busto coperto da un morbido maglione di lana bianco, fino ad arrivare a quegli occhi blu oceano che lo facevano impazzire e alla massa di capelli rosso scuro raccolti in una treccia disordinata.

Sorrise di nuovo.

“Non mi guardare come se avessi un paio di occhiali a raggi x, Merlino santissimo!” sbuffò Rose saltando in piedi “Stiamo parlando di una cosa seria…”

“Il matrimonio non è una cosa seria… è relativamente importante, ma non è serio. Il nostro, poi, sarà molto divertente e modesto, vedrai, la chiesa sarà piccola e semplice, anche se credo che con tutti i tuoi parenti bisognerà ingrandirla un po’ e…”

“Oddio, questo vuole sposarmi sul serio” esclamò Rose battendosi una mano sulla fronte

“Beh, certo che si!” fece lui guardandola male “Perché, tu no?”

“Ma sei serio?” strillò la ragazza prendendolo per un braccio “Scorpius, abbiamo solo diciassette anni, dobbiamo ancora prendere i MAGO, io devo fare il tirocinio al San Mungo, tu devi decidere cosa fare… non abbiamo il tempo di sposarci!”

“Guarda che basta che infili l’anello, dici ‘si, lo voglio’, il prete dirà ‘io vi dichiaro marito e moglie’, puoi baciare la sposa e tananana nananana*…” disse lui improvvisando un valzer sul pavimento di pietra

“Tu sei tutto matto…” sorrise Rose fermandosi e scotendo la testa

“Ascolta Weasley” lui le mise le mani sulle spalle “Non ti sto dicendo fuggiamo e sposiamoci domani, ti sto dicendo che devi accettare questo”

Detto ciò tirò fuori una scatoletta di ebano e la passò alla ragazza.

“Ha una lunga storia e io devo sapere se ti va, perché se ti va” spiegò Scorpius “Significa che non serve a niente aspettare o andare veloci, se i nostri genicìtori saranno d’accordo o non ci vorranno più vedere: significa che noi staremo sempre insieme, punto”

“E’ stregato?” chiese lei atona

“E’ stato fatto dai folletti per un mio trisavolo… ha dei poteri, si” annuì lui

“Ti serve davvero la conferma di un anello magico per sapere se io e te potremo avere un futuro insieme?” lei lo guardò negli occhi.

Lui si bloccò.

“Non te lo sto chiedendo solo per mio padre, Rose” sussurrò lui avvicinandosi al viso di lei “Non rischierei di proportelo senza essere sicuro di noi”

Si guardarono ancora e lei lo abbracciò.

“Sì” gli sussurrò all’orecchio quasi impercettibilmente

“Ah!” esclamò Scorpius felice prendendola in braccio e girando su se stesso “Ma quanto ti amo?”

“Ah non lo so” rise lei baciandolo appena sulle labbra “Di sicuro sempre un po’ di meno di quanto ti amo io”

Si baciarono ancora e quando si staccarono l’anello dei Malfoy scintillava allegro all’anulare sinistro di Rose, sul quale sarebbe rimasto per un bel po’ di tempo…

 

 

-FINE-

 

 

 

*canticchia la marcia nuziale (nda)

 

Sono molto felice di aver terminato questa fan fiction; sapete, quando si lavora duramente per qualcosa è bello poter mettere la parola fine ed essere soddisfatti del proprio operato.

Beh, io sono soddisfatta.

Spero sia piaciuta anche a voi e ringrazio tutti quelli che hanno seguito calorosamente le vicissitudini dei miei personaggi.

E ringrazio coloro senza i quali non potrei scrivere.

Grazie a Nathan ed Ephias, i miei bambini, e grazie a Rose, Scorpius e Dominique, che ho adottato con molto piacere ma che rimarranno sempre e solo della zia Row.

Baci a tutti.

 

  
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