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Autore: Melanyholland    03/08/2006    8 recensioni
Stagione 5, subito dopo “Intervention” (Pronto Intervento). Buffy sottovaluta cosa possa significare un bacio, ma presto scoprirà che anche quello più innocente può avere conseguenze profonde su tutta la sua vita. Soprattutto se c’è di mezzo Spike.
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. In her Memory

 

Buffy fu svegliata da un raggio di sole che la colpiva in pieno viso. Sbuffò, tirandosi le lenzuola fino alla testa, ma ormai il danno era fatto: sapeva per esperienza che non sarebbe riuscita a riaddormentarsi. Guardò l’orologio, e vide con orrore che erano solo le 7 e mezza. Accidenti.

Con uno sforzo di volontà enorme si trascinò fino in bagno e si infilò nella doccia, aprendo per lo più acqua fredda. Rimase sotto il getto per un bel po’, e quando finalmente si sentì meno rintronata e più fresca, aggiunse più acqua calda e iniziò a lavarsi corpo e capelli. Uscì molto tempo dopo, avvolgendosi in un asciugamano morbido, si pettinò la chioma bagnata e poi si diresse in camera sua per vestirsi.

Quando entrò, sgranò gli occhi per l’orrore: Spike se ne stava in camera sua, in un punto in penombra, vicino al letto. 

“Che diavolo stai facendo?!?” Lo aggredì, ricordando il mucchio di ‘souvenir’ che il vampiro aveva ammassato in quella specie di altarino che aveva fatto in suo onore nel sotterraneo della cripta. Spike sussultò, voltandosi a guardarla e rimanendo a sua volta di stucco. Fece scorrere lo sguardo sul suo corpo, inarcando un sopracciglio ammirato e passandosi la lingua sulle labbra, e solo in quel momento lei si rese conto di essere  decisamente…svestita. Avvampò, cercando di far salire l’asciugamano più sul seno e contemporaneamente di farlo abbassare sulle cosce, per poi gridare infuriata:

“Esci fuori di qui!! SUBITO!!”

Spike obbedì, ma senza smettere di fissarla un secondo. Afferrò la maniglia della porta e si voltò per andarsene, ma si bloccò, posando di nuovo lo sguardo su di lei, autentica brama nei suoi occhi.

“Ah Buffy, volevo chiederti…”

“FUORI!” Gridò ancora una volta lei, e con un sorrisetto divertito e malefico Spike si chiuse finalmente la porta alle spalle. Bastardo. Buffy si lasciò cadere sul letto, ancora rossa in viso. Aspettò un momento di calmarsi prima di vestirsi, chiamandolo mentalmente con i peggiori epiteti che le sovvenivano, con una voglia estrema di prenderlo a pugni. Perché non avrebbe dovuto? La sua faccia era ancora un disastro, nonostante l’occhio si fosse sgonfiato, il suo corpo doveva essere ancora pieno di ammaccature, ma aveva di nuovo la forza di camminare, salire le scale, dunque non sarebbe stato esattamente scorretto chiedergli di…allenarsi un po’ con lei, no?

Mentre era persa in una bellissima immagine mentale di Spike che volava fuori dalla finestra per un suo calcio, sentì al piano di sotto la porta che si apriva e Xander che gridava:

“Buongiorno, ragazze! Ho portato la col-“  Silenzio attonito, seguito da un: “E tu che diavolo ci fai qui?”, piuttosto aspro, e poi “Vattene subito, Succhiasangue!”

Buffy esitò, indecisa se lasciare che Xander si occupasse di Spike (prospettiva allettante, in effetti), poi sospirò e si diresse al piano inferiore. Il suo migliore amico aveva in mano un paletto e lo puntava contro Spike, minaccioso.

Quando si accorsero di lei, entrambi sembrarono risollevati.

“Cacciatrice, spiega a questo idiota come stanno le cose.”

“Buff, meno male che sei qui! Stavo sistemando questo coso.”

Dissero contemporaneamente, per poi squadrarsi torvi. Buffy si mise fra loro.

“Calmati, Xan. Spike è qui perché gliel’ho detto io.”

Il vampiro gongolò in direzione del ragazzo, che la fissò incredulo. Poi, guardò lui, furibondo:

“Oh mio Dio, hai costruito un altro robot!” lo accusò. “Che pervertito!”

“Non dire sciocchezze.” Sbottò lei. Xander, sordo alla sua protesta, la aggirò per alzarle la maglietta sulla schiena, probabilmente cercando lo sportello con dentro i circuiti.

“Che cavolo fai?” Scattò, scacciando le sue mani. Xander la fissò incredulo:

“Scusa, Buff, è solo che…”, indicò con un cenno della testa il vampiro, che li squadrava con le braccia incrociate. “…che ci fa lui qui? Perché gli hai chiesto di venire?”

Ah, che bella domanda. Appena lo capisco te lo dico, pensò Buffy, alzando gli occhi al soffitto. Poi gli rifilò la stessa motivazione che aveva dato a Spike. Xander sembrava ancora dubbioso.

“Non credo sia una buona idea. Hai già Dawn di cui occuparti, non puoi fare da bodyguard anche a Mr. Perossido!”

“Sarà solo per pochi giorni.” Tagliò corto lei. “I vampiri guariscono in fretta.”

Xander lanciò un’occhiataccia al vampiro, che rispose con un sorriso beato.

“Già, però sai che ti dico, Harris? Mi sento davvero male. Credo che ci vorrà un bel po’ perché guarisca completamente”.

Buffy lo fulminò con lo sguardo. Diamine, da un vampiro di più di 100 anni ci si aspetterebbe un po’ di maturità! Qui mancava solo che facesse a Xander la linguaccia!

“Piantala, Spike! Xander, va’ a vedere se Dawn si è alzata, farà tardi a scuola se non si muove.”

Il suo migliore amico assecondò i suoi voleri, senza trascurare di far sapere a Spike ancora una volta con lo sguardo ciò che pensava di lui. Quando scomparve al piano di sopra, Buffy lo investì, infuriata:

“Che cavolo ci facevi in camera mia?!? Vuoi morire, per caso!?”

“In effetti per quei pochi secondi mi è sembrato di essere in paradiso.” Sorrise lui, vizioso, ma quando lei afferrò il paletto abbandonato da Xander divenne di nuovo serio.

“Ehi, calma, Cacciatrice! Volevo solo chiederti se avevi un po’ di sangue, da qualche parte. Ho fame.”

“Come no! Ci imburro sempre i toast, la mattina!” Rispose lei sarcastica, ancora indecisa se credere o no alla sua giustificazione. Alla fine, sospirò, rassegnata: non poteva mettersi in casa un vampiro e pretendere che fosse un perfetto gentiluomo, meglio sorvolare.

Stavolta.

“Uscendo te ne compro un po’.” Gli disse.

“Molto gentile. Come posso ringraziarti?” Si offrì, sfoderando il suo sorriso sexy di prima categoria e abbassando il tono in un sussurro provocante. Buffy distolse gli occhi, sbuffando, mentre percepiva il calore salirle alle guance. Dannato Spike. Perfino con la faccia piena di lividi riusciva ad essere attraente.

Oops. Fermi tutti. Aveva appena definito Spike attraente!? Ma che cavolo le era preso?? Spike era brutto, malfatto, orripilante. Non attraente, niente di lui era attraente, né quei suoi occhi azzurri intensi, né quegli zigomi pronunciati, né quella labbra…

“Tutto bene, Cacciatrice?” Chiese, fingendo perplessità, ma lei poteva sentire il sorriso nelle sue parole. Dannato.

“Ovvio.” Rispose Buffy, assumendo un atteggiamento distaccato. Peccato che il suo viso stesse raggiungendo i 100°C;  peccato che lui fosse un vampiro che poteva percepire la temperatura del suo corpo come lei sapeva percepire quella esterna. 

Proprio in quel momento Xander e Dawn scesero le scale, grazie al cielo. La sua sorellina lanciò un sorriso e un dolce “Buongiorno” al vampiro, che ricambiò con altrettanta serenità. Per un istante si accorse di quanto fosse…tenera quella scena, prima di rimproverarsi mentalmente. ‘Tenero’ e ‘Spike’ nella stessa frase non potevano proprio starci. Anche se…

Se succedesse qualcosa a Dawn, lei ne sarebbe distrutta e io non potrei vivere sapendo che soffre. Lascerei che Glory mi uccidesse, prima. E ci è andata maledettamente vicina.

Tenero. Dolce. Ferite su tutto il corpo, viso deturpato, un occhio così pesto che non riusciva nemmeno ad aprirlo, una dea infernale contro, eppure in ogni suo pensiero, in ogni sua parola, una sola preoccupazione: lei. Non le portava rancore per essere stato torturato da una sua nemica; non pensava a se stesso in quel momento, né aveva pensato a se stesso quando era stato prigioniero di Glory e, fra dolori lancinanti, aveva protetto il suo segreto, sua sorella.

Aveva protetto lei.

Poteva un mostro senz’anima fare una cosa del genere?

No, mai. Eppure lui era un vampiro, un vampiro!! Apparteneva ad una categoria di creature che per definizione pensano solo a loro stesse e al proprio benessere. Creature che non sanno amare.

Chi sei, Spike?

Chiese nella sua mente, contemplando il vampiro che rideva e scherzava con Dawn sotto lo sguardo seccato di Xander.

Perché ti comporti così con me?

“Ah, Buffy?” La chiamò il suo migliore amico, strappandola alle sue considerazioni. “Il signor Giles ha chiesto se puoi passare al Magic Box. Deve parlarti di non so che demone.”

“Magnifico” , esclamò lei, roteando gli occhi. “Non basta solo Glory! Ci manca solo il demone di prima mattina!”

“Forse preferisce agire a quest’ora per evitare la concorrenza.” Ipotizzò Xander con una scrollata di spalle, prendendo una delle ciambelle che aveva portato.

“Un demone con ansia da competizione! Fico!” Fece eco sua sorella, divertita.

Buffy socchiuse gli occhi:

“È ora di andare a scuola, Dawn! Xander, puoi darmi uno strappo alla bottega di Giles?”

Il ragazzo annuì, la bocca piena di ciambella.

 “Spike, non combinare casini mentre siamo via, o te ne pentirai!”Gli urlò prima di uscire, ma senza guardarlo.

Non sapeva perché, ma non si sentiva a suo agio a posare gli occhi su di lui troppo a lungo, in quel momento. 

 

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Buffy tornò che era tardo pomeriggio. Trovare il demone come-si-chiama le aveva fatto perdere più tempo del previsto, ma alla fine era riuscita a farlo fuori nel retro del locale di Willy, dove era andata appunto per chiedergli informazioni sulla creatura. La parte peggiore era stata dover sotterrare la carcassa per non farla ritrovare da ignari esseri umani e causare uno sconvolgimento simile a quello in E.T., con scienziati e macchinari ovunque. Preferiva di gran lunga i vampiri, in questo senso: almeno avevano la decenza di fare puff! e ridursi in cenere, non lasciando nessun cadavere da sotterrare di nascosto ad una povera Cacciatrice. Sospirò, lanciando un’occhiata ai suoi vestiti sporchi di terra.

Eh sì. I vampiri erano di gran lunga più simpatici.

“Bentornata, Cacciatrice.” La accolse un rappresentante della simpatica categoria seduto sul divano a guardare la tv.

“Ti ho portato il sangue.” Rispose lei con voce piatta e una piccola smorfia, tirandogli il sacchetto di plastica contenente i barattoli che aveva acquistato dal macellaio. L’uomo l’aveva occhieggiata con diffidenza: una ragazza con i vestiti lerci di terra che comprava sangue di mucca. Chissà che aveva pensato.

Spike cambiò volto quando le sue labbra si posarono sul barattolo per bere. Buffy dovette distogliere gli occhi, ma non per il disgusto: non sapeva perché, ma vedere emerso il demone che era in lui la metteva a disagio. Era un’immagine che stonava; e dire che qualche giorno prima l’avrebbe trovata perfettamente in linea con il personaggio: Spike era un demone, era giusto che avesse le sembianze di un demone, e non di un bel ragazzo con gli occhi più limpidi e sinceri che avesse mai visto.

“Vado a farmi una doccia.” Annunciò, non appena si accorse che cominciava ad arrossire, e salì le scale verso il bagno. Quando scese di nuovo, profumata di docciaschiuma alla vaniglia e con indosso vestiti puliti, vide che lui non si era mosso, e guardava attentamente il televisore, assorto, di nuovo con il volto umano. Buffy lanciò uno sguardo allo schermo e riconobbe i personaggi di Passioni, immersi nell’ennesimo discorso melenso e strappalacrime pieno di ‘Ti amo’ e ‘Non ti lascerò mai’. Non le era mai piaciuta quella soap-opera, ma conosceva i nomi di tutti i personaggi, e sapeva anche  ripetere qualche vicenda. Perché?

Perché quella era stata la telenovela preferita da sua madre e qualche volta, quando Buffy era particolarmente di buonumore o si sentiva in colpa per qualcosa, Joyce riusciva ad incastrarla a vedere lo show con lei. Adoro Timmy  le ripeteva sua madre con quel suo sorriso dolce, gli occhi scintillanti per il riflesso della luce policroma del televisore.

Buffy percepì le lacrime salirle agli occhi quando la realizzazione della morte di sua madre la colpì di nuovo nella sua gelida crudeltà. C’erano momenti in cui, sopraffatta dagli impegni, riusciva a non pensare alla sua scomparsa e c’erano momenti come quello, in cui la perdita bruciava dentro di lei dilaniandola quasi avesse trovato il corpo di Joyce esanime qualche minuto prima, invece di un mese prima. Sapeva che presto i primi avrebbero cancellato i secondi, e che la morte di sua madre avrebbe smesso di farle male.

E questo era ancora più spaventoso e crudele ai suoi occhi.

Fissò lo schermo, inebetita, le lacrime che scivolavano lente sulle sue guance, finché non udì la voce di Spike, preoccupata, apostrofarla:

“Ehi, che cos’hai?”

Buffy scosse la testa lentamente, ma non smise di contemplare, senza realmente vederle, le immagini che si susseguivano. Si accorse a malapena che lui si alzava per andarle vicino, guardava lo schermo e sussultava nella realizzazione della stupidaggine che aveva appena fatto. Spike ricordò improvvisamente quando Buffy aveva portato la madre e la sorella nella sua cripta per farle proteggere da lui e lui e Joyce avevano finito per guardare insieme Passioni. Così capì che cosa l’aveva fatta piangere.

Farle trovare la telenovela preferita della madre morta di recente. Idea geniale, Spike, si disse, irritato con se stesso, con la tentazione di prendersi a sberle.

“Mi dispiace”, si scusò, con voce dolce, sinceramente mortificato. Spense il televisore e Buffy parve essere strappata a quella specie di trance che la incatenava allo schermo. Lo guardò, sbattendo le ciglia, gli occhi verdi lucidi, poi si strofinò il viso per asciugare ogni traccia di lacrime.

 “Non è niente.” Rispose, flebile. Poi sorrise, ricordandosi di qualcosa.

“Ora che ci penso non ti ho mai ringraziato per i fiori.” Sussurrò. Spike la guardò spiazzato, poi realizzò:

“Intendi, quelli che ho portato per tua madre?”

“Sì. Willow mi ha riferito della tua discussione con Xander fuori di casa mia, quando me li ha fatti avere.” Raccontò lei, sempre con un sorriso dolce, sempre con voce tenera. “Allora ero troppo sconvolta da… da quello che era successo per farci caso e ringraziarti. Ma è stato un gesto carino. A mamma sarebbe piaciuto.”

Abbassò la testa quando si accorse che altre lacrime si stavano formando sulle ciglia e che non poteva più sostenere il sorriso. Spike sospirò:

“Era il minimo che potessi fare. Joyce è sempre stata molto dolce con me. Mi ha sempre trattato bene, nonostante sapesse cosa sono. Era una donna meravigliosa.” Disse, con un sincero affetto che lei percepì. Buffy sorrise di nuovo.

“Lo era, è vero.” Confermò caldamente. “E anche tu le piacevi. Mi diceva sempre che non dovevo trattarti troppo male, sai?”

“Beh, è quello che stai facendo.” Le sussurrò lui, “Mi hai portato qui, no?”

“Già.” Fece lei, distogliendo gli occhi con un lieve rossore sulle guance. Sospirò, e quando parlò di nuovo, lo fece con il solito tono pratico:

“Dawn tornerà fra poco. Sarà affamata, è meglio che le prepari uno spuntino.”

Si diresse verso la cucina, ma prima di entrare si voltò verso di lui:

“Puoi…guardarlo, se ti va. Passioni, intendo. Non c’è problema.”

“Naah”, disse lui, noncurante. “Non era poi così interessante. Meglio se dormo un po’.”

Buffy annuì, sorridendogli. Fece per andarsene, quando lui la spiazzò con una domanda inaspettata:

“Qual è il tuo colore preferito?”

La voce era casuale, come del resto richiedeva la domanda. Buffy sbatté le palpebre, sorpresa, poi rispose: “Rosa. Perché me lo chiedi?”

Rosa!? Fa molto femminuccia, tesoro.” La prese in giro, lei sbottò, irritata:

“Io sono una ragazza, Spike! Non so se te ne sei accorto!”

“Oh, credimi, me ne sono accorto.” Replicò lui, facendo scorrere viziosamente lo sguardo su di lei, indugiando sul rigonfiamento del seno sotto la maglietta. Buffy arrossì, poi gridò, rabbiosa:

“Sei un porco, Spike!”

E con questa perla di saggezza scomparve in cucina. Lui sorrise: era riuscito abilmente a glissare la sua domanda e contemporaneamente a tirarla su di morale, facendo riemergere l’animo battagliero e la grinta della Cacciatrice.

Per ora tutto andava bene.

 

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“Briciola dov’è?” Domandò Spike non appena si fu svegliato, entrando in cucina. Erano le dieci e mezza di sera, lui aveva dormito profondamente da quel pomeriggio. Una cosa che rasentava l’incredibile, visto che Buffy non si era certa fatta scrupoli per il rumore…

“A dormire a casa di Tara e Willow.” Disse lei, senza alzare gli occhi dalla sua rivista di moda.

“E sarà al sicuro?”

“Con due potenti streghe? Mmm, fammici pensare…” Rispose sarcastica, ma le aveva fatto piacere sentire il velo di preoccupazione nella sua voce. Voltò pagina.

“E tu che fai?”

“Scopro se gli stivali di pelle che ho comprato il mese scorso sono ancora trendy.”

“Dai, sul serio.”

Buffy lo guardò da sopra la rivista, offesa. “Sono seria. Perché, hai qualcosa da ridire?” lo sfidò, gli occhi che mandavano lampi di avvertimento. Spike le sorrise, strafottente.

“Dopo il rosa? No, avrei dovuto prevederlo.”

Un calcio in un stinco fu tutta la risposta che Buffy si degnò di dargli, mentre continuava a leggere. Quando ebbe finito di gemere  per il dolore e imprecare a mezza bocca, Spike la sorprese:

“Perché non usciamo, invece?”

Stavolta la sua attenzione fu del tutto strappata alla rivista e calamitata sul vampiro. Lo guardò, con gli occhi sgranati, poi scosse la testa.

“Vuoi uscire di ronda? Ma se perfino un vampiro fresco di tomba riuscirebbe a metterti k.o., nelle condizioni in cui sei!” Ribatté. Avrebbe dovuto aspettarsi una proposta del genere: Spike non era il tipo da starsene in panciolle, aveva bisogno della sua razione di violenza quotidiana. Ricordava che Xander si era lamentato di una cosa del genere, l’anno prima, quando, nolente, l’aveva ospitato. Le aveva raccontato che aveva impedito a lui e Willow di guardare la tv per convincerli ad andare di pattuglia. Psicopatico, aveva concluso Xander con una smorfia.

“Non ho detto di ronda, Buffy.” Ribatté lui, con voce più tenera e…chiamandola per nome. Buffy inarcò le sopracciglia, perplessa, Spike le sorrise, ma non in modo irritante.

In modo carino.

“Pensavo al Bronze, magari. Che ne dici?”

Okay, pausa di riflessione: Spike le stava chiedendo un appuntamento?!? Spike!? Fugace le passò nella mente la voce di lui: un appuntamento!? Ma perché, vorresti che lo fosse?

No, ovvio che no. Uscire con Spike, che idea malsana. Lo fissò, accorgendosi che lui la guardava speranzoso, sulle spine. I suoi occhi dicevano tutto: quanto fosse importante per lui, quanto ci tenesse che accettasse…e se anche il suo sguardo fosse stato incomprensibile, le sue mani avrebbero palesato ugualmente il suo stato d’animo: probabilmente senza accorgersene, Spike stava stritolando il bordo del tavolo. Se Buffy non avesse risposto alla svelta, l’avrebbe sicuramente spezzato. Fu questo a farla parlare. Un no secco, Buffy. Coraggio, puoi farcela.

“Okay.”

No, un secondo. Che le era appena uscito dalla bocca???

“Bene, allora.” Fece lui trionfante, prendendola per la mano e trascinandola con irruenza fuori dalla cucina, verso la porta. Buffy lo lasciò fare all’inizio, ancora disorientata per la risposta che aveva dato, ma bloccò entrambi all’ingresso, accorgendosi di indossare jeans e maglietta. Beh, se doveva fare questa follia, che almeno fosse presentabile, si disse.

“Aspetta un momento.” Disse, con una rassegnazione che lui non afferrò, e raggiunse la sua camera.

Molti momenti dopo, lo raggiunse. Aveva infilato il primo vestito che aveva trovato (sì, come no), nero, corto, che si allacciava dietro il collo, lasciando scoperta gran parte della schiena e delle spalle. Sotto, sandali con il tacco. Aveva lasciato sciolti i lunghi capelli, che ricadevano in morbide curve color oro sulla pelle abbronzata.

Spike, che sembrava alquanto irritato e spazientito dalla lunga attesa, sembrò cambiare umore quando la vide. Inarcò un sopracciglio ammirato, poi le sorrise e la prese per mano. Lei lo lasciò fare, anche se era un po’ infastidita dal suo silenzio. Ehi, nemmeno un commentino su quanto fosse splendida!?  Stupido Spike!

Raggiunsero il Bronze e ordinarono da bere, lui birra, lei una bibita dietetica. Spike la guardò con un sorrisetto quando fece l’ordinazione, ma non commentò. Meglio per lui. Forse l’aveva vista infilare il paletto nella borsa…

“Vuoi ballare?” Domandò poi, alzandosi e porgendole la mano da vero cavaliere. Buffy annuì, e si lasciò trasportare in pista.

Era la prima volta che ballavano insieme; ebbe paura che lui fosse un pessimo ballerino, uno di quelli che si agita senza senso né ritmo, come uno in preda alle convulsioni. Non appena cominciarono, capì che si sbagliava: Spike era bravissimo, nel ballo. Si muoveva con sensualità, in perfetta armonia con la musica, così come lei. Gli voltò le spalle e lasciò che le passasse un braccio intorno alla vita, mentre a sua volta gli posava una mano dietro la nuca, e si mossero insieme, in sintonia. Buffy chiuse gli occhi, perdendosi nella musica, nel ritmo…era perfetto. I loro corpi sembravano fondersi nella danza, come se fossero uno solo, i movimenti erano fluidi e naturali. Sembrava che avessero ballato insieme per anni. In un certo senso, rifletté Buffy con un sorriso ironico, l’avevano fatto.

Sospirò, sentendo Spike che affondava il viso fra i suoi capelli e inspirava a pieni polmoni. Sapeva che il gesto avrebbe dovuto infastidirla, ma persa nella melodia, nel ritmo dolce in cui lui la stava guidando, non se ne curò. Per la prima volta da molto tempo, si sentì leggera. Le sue responsabilità di Cacciatrice, Glory…tutto sembrava lontano anni luce, appartenente ad un’altra galassia. Ora, tutto ciò che percepiva era la musica, e il modo perfetto in cui Spike la accompagnava nella danza.

Questo delicato e stupendo rapimento fu spaccato non appena riaprì gli occhi: intravide Xander e Anya entrare nel locale, per mano. Stavano venendo verso di loro. La realtà la investì come una secchiata d’acqua gelida, riportandola sulla terra, ai suoi doveri e al suo ruolo. Cacciatrice. Prescelta. E tutto il resto. 

Subito, si staccò da Spike con un gesto brusco, allontanandosi in fretta dalla pista, il cuore in gola: sperava che i suoi amici non l’avessero vista. Spike, che un momento prima era perso nel profumo della sua bella Cacciatrice, nella sensazione meravigliosa del suo corpo snello e sexy che si muoveva contro il suo, e un momento dopo era solo in pista, con un braccio dolorante per lo strattone, aggrottò la fronte, non capendo. Raggiunse Buffy al tavolo, pronto a chiederle spiegazioni, quando si accorse che lei stava facendo cenno a qualcuno, con il sorriso sulle labbra. Seguì il suo sguardo e si accorse del Bamboccio e di Miss Viva-i-Soldi.  

Buffy si era staccata perché non voleva che i suoi amici la vedessero con lui. Buffy si vergognava, di lui.

Con quella considerazione, capì di essersi solo illuso. Pensava di essersi avvicinato a lei, dopo il loro discorso di quel pomeriggio e l’appuntamento? Ah, che stupido era stato. Buffy Summers continuava ad essere un gradino sopra di lui.  

 “Ah, è così dunque, Cacciatrice?” Ringhiò, trasformando il dolore che aveva provato in rabbia. Lei lo fulminò con lo sguardo, sibilando tra i denti:

“È meglio che non dici loro una parola, Spike. O ti ritroverai cenere, è una promessa.”

Lui ebbe una gran voglia di colpirla, forte. In un certo senso lo fece, ma a parole:

“Sei un’ipocrita, Cacciatrice”.

Non uno dei suoi migliori insulti, lo ammetteva, ma era troppo ferito, troppo (innamorato) arrabbiato per pensare a qualcosa che la ferisse davvero.

Sbuffò, si allontanò da lei e si diresse verso l’uscita del locale, dando di proposito una spallata a Xander e procurandosi una lieve fitta alla testa. Comunque lei si comportasse, non si sarebbe arreso: avrebbe salito quel gradino. E lei…sarebbe stata finalmente sua.

“Che gli è preso a Platinum Boy?” Chiese il ragazzo, sedendosi con Anya al tavolo di Buffy. Lei fece spallucce:

“È Spike. Che vuoi aspettarti da lui?”

“Ci ha provato con te e gli hai dato il benservito, eh Buff?” Fece lui, con un gran sorriso.

Buffy rispose al sorriso annuendo. Con gli occhi, seguì Spike finché non fu scomparso dietro la pesante porta del Bronze. Xander sembrava orgoglioso di lei.

Ma allora perché lei dentro si sentiva uno schifo?

 

 

To be continued…

 

 

Note dell’Autrice: ecco il terzo capitolo, scusate per l’enorme attesa!^^ In compenso è piuttosto lungo; diciamo che siamo pari?

Allora, un grazie grande grande a tutti i lettori e in particolare a chi ha commentato: siete meravigliose!^^

Chloe88: ciao! Felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto. Spike e Buffy continuano a litigare anche in questo, purtroppo.-__-“ Io provo a farli andare d’accordo, ma sono un caso disperato! Pure qui c’è un po’ di dolcezza, però, e anche un pochino di…Spuffosità. Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi!

Ne approfitto per ringraziarti della recensione a Never Leave Me;  davvero ti ho commossa? Wow! Quanto a Spike…anch’io spesso devo cercare di controllarmi quando lo vedo o scrivo di lui. È proprio bello!!*__* Sbavare è un effetto collaterale accettabile, e molto comune, credo.^^” Sono contenta di essere riuscita a intenerirti e divertirti con la one-shot. Un bacio, a risentirci!

Shavanna: ciao! Sono molto felice di non averti ancora deluso, mi dispiacerebbe molto se accadesse. Come avrai letto, Buffy si è un po’ sciolta…ma la fase “ghiacciolo” è ancora in atto, temo. -__-“ Mi auguro di continuare ad appassionarti con la storia. Grazie mille anche per la recensione a Never Leave Me: mi ha fatto piacere riceverla. Ti ringrazio delle lodi, sei stata carinissima. Baci.

 Ela: ciao! Prima di parlare del tuo commento, una precisazione imbarazzante -///-: credo che tu mi abbia confuso con Shavanna; la recensione a cui ti riferisci e per cui mi ringrazi l’ha scritta lei. 

Detto ciò, grazie infinite del commento positivo, mi ha fatto contenta. Spero che la ff non ti deluda in alcun modo. Ti ringrazio anche della recensione a Never Leave Me, sei stata davvero troppo gentile!^^ Sono contenta che hai trovato i miei Buffy e Spike in linea con i personaggi della serie. Un bacio.

Sery Black: ciao! Che bello risentirti!^^ Mi fa piacere che l’inizio della mia storia ti ispiri e che trovi Buffy in character…che ne pensi del seguito? Bello? Brutto? Fammi sapere! Ti ringrazio dal profondo del cuore anche per la recensione a Never Leave Me. Leggerla mi ha davvero emozionato, sono felice che tu abbia trovato la ff splendida. Baci, a presto!

Mistress Lay: ciao! Grazie dei complimenti sulla storia e sullo stile di scrittura, mi hai davvero lusingata.^//^ Come hai visto, in questo terzo chap il POV passa continuamente da Buffy a Spike e viceversa, spero di non aver creato confusione, e che l’apprezzerai.  Riguardo al commento sul numero dei capitoli, ho paura che questi ultimi si stiano moltiplicando senza il mio permesso.^^” Volevo finire la ff in cinque/sei chap, ma non credo che ci riuscirò. Comunque, grazie ancora della recensione, a presto!

**Ardespuffy**: ciao! Le tue recensioni sono davvero ultralusinghiere! Grazie mille!! #^^# I tuoi complimenti mi fanno molto piacere, sei davvero gentilissima. Anch’io adoro la quinta stagione, c’è più di una puntata che mi piace tanto (Fool for Love, Crush, Intervention, The Gift ecc). Mi auguro che il capitolo appena pubblicato ti appassioni quanto gli altri. Grazie infinite anche per la recensione a Never Leave me, mi ha fatto molto piacere. Riguardo agli aggiornamenti di tutte le mie fanfic, devo avvisarti che sono piuttosto…ehm…lenti ad arrivare. Di norma passa un mese prima che riesca a inserire un nuovo capitolo (lo so, sono pessima -_-“), a volte anche di più. Sorry! Detto questo, sperando nella tua clemenza, ti mando un bacio e ti ringrazio ancora delle recensioni. 

Ora vorrei ringraziare in questo spazio, come da programma, anche le gentilissime commentatrici della mia one-shot Never Leave Me. In ordine:

Clara: ciao! Grazie mille del commento positivo, mi fa piacere sapere che la storia ti è piaciuta moltissimo!^^ Eh sì, povero Spikey. Ultimamente, non so perché, mi viene da scrivere su di lui solo quando è ammaccato. Mi sento quasi in colpa.^^” Baci, a risentirci!

Lisachan: ciao! Che bello vederti a commentare anche questa ff! Allora, vediamo: innanzitutto grazie dei complimenti, sono felice che tu abbia trovato la mia storia carina e tenera (proprio i due aggettivi che avevo in mente io mentre la scrivevo, pensa un po’). Quanto alla parte dell’amplesso di Buffy e Spike: personalmente, e in tutta onestà, trovo quella scena molto bella. Non ritengo di aver usato una terminologia inappropriata, perché quelle parole hanno dato proprio l’atmosfera che cercavo: dolce, sfumata. Un’atmosfera che avrei un po’ guastato usando termini come “orgasmo”, “venire” ecc., un po’ troppo terra terra, oltretutto. Certo, se avessi dovuto descrivere, per farti un esempio, la scena dell’episodio “Doublemeat Palace”, quando Buffy e Spike lo fanno nel vicolo vicino ai bidoni della spazzatura, avrei usato magari quei termini, o altri più forti. Si scelgono le parole in base a ciò che si vuol far sentire al lettore e in base a ciò che richiede la scena, secondo me, non frasi standard catalogate per azioni.

Quanto a Giles, è vero: il rapporto fra lui e Buffy è conosciuto perfettamente dai fans, starlo sempre a ripetere è inutile; cercherò di farci più attenzione, promesso.^^ Uno dei difetti nelle mie storie, e che ho notato anch’io, è questo bisogno di spiegare sempre tutto. Grazie per avermelo fatto notare comunque, e grazie ancora della recensione. Un bacio.

 P.s. Continuo a provare a collegarmi al sito, ma continuo anche ad avere gli stessi problemi. Mi dà che la pagina non è disponibile dopo che ci mette un sacco a caricarla. Se per grazia divina riuscirò un giorno a visitarlo, ti darò la mia risposta. Incrocia le dita insieme a me!

Xhio: grazie dei complimenti! Wow sono contenta che ti sia piaciuta così tanto! Baci.

Ecco fatto. Non posso che concludere con la solita esortazione: recensite! Ogni commento è prezioso, per me.

A risentirci,

Melany

 

 

    

 

 

  
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