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Autore: Margareth    03/08/2006    3 recensioni
Ecco la seconda parte della mia ff su Draco/Ginny...I due stanno finalmente insieme ma devono trovare il modo di dirlo a Harry e Ron..cosa abbastanza difficile..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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html xmlns:o="urn:schemas-microsoft-com:office:office" xmlns:w="urn:schemas-microsoft-com:office:word" xmlns="http://www.w3.org/TR/REC-html40"> Ginny guardò l’orologio da polso nuovo che Hermione le aveva regalato quando era tornata a casa pochi giorni prima

Ginny guardò l’orologio da polso nuovo che Hermione le aveva regalato quando era tornata a casa pochi giorni prima. Le 12 meno 15 minuti

Lanciò un’occhiata furtiva all’amica che ricambiò sorridendo

“Hermione mi stai ascoltando?” Esclamò Ron all’improvviso

Lei spostò lo sguardo sul rosso e rispose

“No, dicevi?”

Lui sbuffò mentre  Harry accanto ridacchiava

“Perché non mi stai mai a sentire?”piagnucolò
”Scusami ero soprapensiero”
”Si, certo”

“Dai, scusami, per farmi perdonare andrò a prenderti qualche dolcetto.”sorrise baciandolo sulla fronte “Ginny, mi accompagni?”

La rossa, ancora intenta ad osservare l’orologio, sobbalzò
”Cosa?”
”Mi accompagni a prendere qualcosa da mangiare?”

“Si, certo”

Quando furono finalmente fuori Hermione fece qualche passo poi si girò con le mani sui fianchi guardando Ginny dritta negli occhi
”Allora, che succede? Perché continui a guardare l’orologio?”
La Weasley tirò fuori il bigliettino e lo porse all’amica che lo aprì curiosa. Fingere non sarebbe comunque servito a niente

Dopo qualche secondo la brunetta lo ripiegò e glielo rese. Poi si girò e riprese a camminare.

Ginny la guardò stupita e la raggiunse con una breve corsa.

“Ma come non dici niente? Dove stai andando?”

Hermione si la osservò radiosa “al vagone merci, mi sembra ovvio!”

 

“Bene, e ora come facciamo a entrare?”

Avevano raggiunto il vagone abbastanza velocemente, fermandosi solo a prendere qualche Cioccorana quando avevano incontrato il carrellino, ma in compenso erano ferme da 5 minuti a fissare la porta di legno scuro aspettando di trovare un modo per farla aprire.

“Certo che pure lui, poteva sprecarsi a dirmi come ha fatto a entrare!”

Ma Hermione non la stava minimamente ascoltando. Fissava la superficie che aveva davanti con la fronte aggrottata, gli occhi chiusi e le braccia incrociate. Quasi si potevano vedere gli ingranaggi del cervello che giravano frenetici nella sua testa.

Poi, ad un tratto, esclamò: “Ma certo!!!Che stupida, perché non ci ho pensato subito?”

E in quell’istante la porta si aprì.

 

“Hermione sei una grande!” proruppe Ginny felice abbracciandola “Questi incantesimi non verbali mi piacciono sempre di più!Ma poi mi devi dire come hai fatto!”

 

“Già, ma non urlare o ci scopriranno. Avanti ora entra”

La rossa obbedì. Fece qualche passo all’interno del vagone in cui regnava la più completa oscurità poi si voltò a guardare Hermione ancora ferma sulla porta.

 

“Tu non vieni?”


 “Avrete tante cose da dirvi. Vi lascio soli”

 

“No, tu vieni con me” La Weasley la prese per un braccio e la trascinò con sé dentro al vagone richiudendo la porta alle sue spalle

 

“E ora?” chiese Hermione guardandosi intorno incuriosita. A parte un sacco di bagagli e molta, moltissima polvere sembravano essere le uniche persone a trovarsi li in quel momento

Ginny alzò le spalle “Boh, aveva detto alle 12, sono le 12. 10 dovrebbe già essere qui. In teoria” Mentre pronunciava queste parole qualcosa in fondo alla stanza si mosse e da dietro una montagna di bauli comparve un ragazzo sui 16 anni, alto,biondo, occhi grigi e terribilmente bello.Camminava verso di loro con passo sicuro, per niente ostacolato dall’ondeggiare insistente del treno sui binari. Rivolse alle ragazze un grande sorriso che nemmeno le persone che si ritenevano a lui più vicine potevano sperare di vedere e le raggiunse

 

“E anche in pratica. Ciao Weasley, come stai?”

La rossa rimase per un attimo immobile, i muscoli rigidi mentre guardava il 16enne davanti a lei, ma subito dopo si rilassò saltandogli praticamente addosso

 

“Draco! Non vedevo l’ora di vederti, mi sei mancato!”

 

“Mi sei mancata anche tu” rispose lui stringendola più forte a sè

 

“Lo sai che stavo per ammazzare la Parkinson? Ti conviene tenerla lontano da me a scuola, dico davvero”

“Sei gelosa?” sghignazzò lui “A proposito” disse poi rivolgendosi ad Hermione “Scusami per prima”

 

“Non ti preoccupare, ci sono abituata. Non è la prima volta che lo fai”

 

“Si, bhè” mormorò lui imbarazzato grattandosi dietro la nuca

 

“Ma questa ormai è acqua passata giusto?” Riprese la brunetta sorridendogli e porgendogli la mano “Adesso siamo amici, no?”

 

Ginny rivolse al ragazzo uno sguardo preoccupato.

Cosa avrebbe fatto?

Era il momento della verità: stringendo la mano che  Hermione gli porgeva avrebbe rinnegato 16 anni con suo padre, passati a far soffrire babbani e Mezzosangue per il solo fatto di essere nati da genitori non maghi.

La rossa osservava il viso teso del ragazzo, gli occhi stupiti ma che avevano conservato parte di quell’espressione dura che tanto l’aveva intimorita o fatta arrabbiare gli anni precedenti.

Cercava di leggere sul suo viso le emozioni che provava in quel momento ma nelle iridi color del ghiaccio non riusciva a scorgere altro che indifferenza, proprio come era stato fino a qualche mese prima.

Poi però il ragazzo fece un passo verso l’amica stringendone con calore la mano e sul suo volto comparve un largo sorriso che fece ben presto dimenticare a Ginny l’espressone di poco prima.

 

“Allora..pare proprio che tu abbia fatto perdere la testa a Ginny. Sai, non è mai stata gelosa in vita sua”

 

“Si?”chiese Draco voltandosi a osservare Ginny con un ghigno

 

Lei arrossì “Non ero affatto gelosa” brontolò

“Se lo dici tu”rispose Hermione facendo spallucce

 

“A proposito. Ginny mi ha detto che tu e Lent..ehm..Weasley vi siete finalmente messi insieme”

 

“Si..anzi sarà meglio che torni da lui e Harry…loro pensano che sia andata a prendere qualcosa da mangiare e sono fuori da mezz’ora” detto questo, dopo un veloce saluto, la brunetta scomparve chiudendo la porta alle sue spalle

 

Draco si girò quindi verso la rossa “E così sei gelosa eh?”

 

 “Ti ho già detto che non è vero”


”Quindi potrò farmi tutte le ragazzine del primo anno, per te non è un problema, giusto?”

 

“Certo, fai pure” disse fingendo indifferenza

 

“Ok”un ghigno

 

“Bene”

 

….

 

“E va bene, ok! Ero gelosa! Sei contento ora?”

 

“Contentissimo”  rispose lui raggiungendola.

La prese per i fianchi e la attirò a sé

La rossa lo ignorò continuando a guardare fuori da finestrino con la fronte corrucciata, offesa per essere stata costretta ad ammettere di essere terribilmente gelosa di quell’oca giuliva. Non sapeva se sarebbe riuscita a sopportare la vista del Serpeverde incollato alle labbra di qualche nuova conquista, quell’anno.

Draco le accarezzò il viso dolcemente e lei sospirò al contatto con la sua pelle morbida e liscia; poi il biondo cominciò a percorrere la pelle chiara del collo con piccoli baci ma lei si sforzò di rimanere indifferente anche se dentro di sé era terribilmente felice.

 

“Sembra proprio che tu mi voglia ignorare” disse il ragazzo all’improvviso staccandosi da lei e tornando a guardarla

 

Questo diede ancora più fastidio alla rossa che rispose con disappunto“E’ quello che sto facendo in effetti”

 

“E perché?”

 

Ginny non rispose. Si limitò a continuare a  guardare fuori dal finestrino, imbronciata

 

“Eddai. Sono più di dieci giorni che non mi vedi! Non potresti sforzarti di essere felice?”

 

“No. Sono offesa”

 

E con queste parole si allontanò da lui, voltandogli le spalle.

Draco sospirò e alzò gli occhi al cielo ma non si mosse per raggiungerla

 

“Mi faresti piacere se la smettessi di comportarti come una bambina di 5 anni e tornassi a essere la ragazza di cui mi sono innamorato.”

 

Lei sussultò. Un po’ per il tono serio del Serpeverde, un po’ per la parola da lui pronunciata….innamorato…..l’aveva detto ancora

 

“La sta facendo un po’ troppo lunga, Ginny. Ho insospettito i miei amici per venire qui e poterti incontrare e gradirei essere al meno un minimo considerato.”

 

Ginny si girò finalmente verso di lui e gli lanciò uno sguardo acceso di rabbia

 “Certo, perché pensi che per me invece sia tutto facile, vero? Sto fingendo con i miei fratelli, con la persona che più amo al mondo, con i miei genitori…e sai perché lo faccio? Per poter stare con te!

Tu non hai idea di cosa proverebbero loro nel sapere che voglio bene a Draco Malfoy, quello che ha fatto soffrire Harry, che lo ha insultato per cinque anni, che ha insultato la mia famiglia.

Hai la…hai anche solo la più piccola idea di quanti danni ha causato tuo padre a noi? E ora mi vieni a dire che non ti considero??Lo faccio, eccome se lo faccio….anche troppo forse”

 

E con queste parole uscì dal vagone, lasciando il ragazzo a guardare la porta chiusa

 

 

 

 

Ginny correva lungo il corridoio guardando il pavimento che scorreva rapido sotto i suoi piedi. Gli occhi erano velati dalle lacrime che avevano cominciato a sgorgare sulle sue guance appena la porta

si era chiusa alle sue spalle.

E questa volta non cercò di fermarle. Le lasciò scorrere, libere di percorrere la sua pelle candida  e bollente, per poi volare via con l’aria che le colpiva violentemente il viso.

Perchè aveva reagito così? Perchè gli aveva detto quelle cose orribili?Lei era l’unica persona che su cui poteva contare e lo aveva abbandonato…per quale motivo poi? Aveva ragione lui, si era comportata come una stupida, come una bambina privata del suo giocattolo.

Ma i sentimenti non sono giochi, sono il motore che spinge gli uomini a comportarsi in un determinato modo e lei lo sapeva molto bene.

Quante volte aveva sofferto per un insulto ricevuto o anche solo per un compito andato male?

La verità però era che non riusciva più a sopportare quella situazione. Ogni volta che qualcuno dei suoi famigliari le rivolgeva uno sguardo, un gesto affettuoso, un’attenzione, lei si sentiva in colpa. Terribilmente in colpa perchè gli stava mentendo. Si consolava pensando che  Draco non era come lo avevano conosciuto loro, che era diverso, ma questo non bastava ad attenuare i suoi sensi di colpa soprattutto perchè anche lei aveva dubitato del Serpeverde qualche volta e non riusciva ancora a fidarsi ciecamente di lui.

Era come avere un peso enorme sullo stomaco tutto il giorno. E quel peso la stava schiacciando senza lasciarle una via di fuga.

All’improvviso qualcosa la scontrò violentemente facendole perdere per un momento l’equilibrio e rischiando di farla cadere

“Ehi!!Stai più attenta a dove…..benebenebene…chi abbiamo qui?La piccola Weasley”

Ginny non ebbe bisogno di guardarla in viso per riconoscere la persona che aveva parlato

 “LASCIAMI STARE!”

Pansy Parkinson sussultò, investita dal tono disperato e triste della ragazza.

E non potè fare altro che osservarla correre via singhiozzando, col braccio destro premuto sugli occhi.

 

 

 

 

Fine del capitolo! Un grazie speciale a Ginevra Malfoy e MiaBlack che hanno commentato il secondo capitolo, mi raccomando, ditemi cosa ne pensate di questo!

Un bacione a tutti i lettori!
Maggy

  
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