Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: cOstanza    16/12/2011    0 recensioni
Dubita che le stelle siano fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la verità sia mentitrice,
ma non dubitare mai del mio amore.
William Shakespeare, Amleto
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Can I open my eyes?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il mare era bello, come era sempre stato. Un immensa distesa di blu trasparente. Solo a vederlo, saliva in Cloe la voglia di buttarsi in acqua. 

Questa volta era sola. Ali sarebbe venuta dopo con Aaron, poiché lui non poteva lasciare la casa a Londra per molto tempo. Quindi, era sola. Completamente sola. Con il mare davanti agli occhi, con una voglia incredibile di viverlo fino in fondo.

Dopo quell'anno aveva bisogno di quell'estate come dell'aria che respirava. Era stato un anno difficile, dopo la rottura con Will. Lui non aveva resistito ed era tornato in Sardegna. Non si erano più parlati, avevano decisamente chiuso i rapporti dopo quel giorno triste. Cloe aveva pianto per giorni interi, fino a quando Ann non le disse che continuando così si sarebbe uccisa. Ann si sentiva in colpa perché Will era venuto a sapere di David per colpa di Ann. Si sentiva così in colpa che per giorni anche lei non smise di piangere di nascosto, per la sofferenza che aveva provocato alla sua migliore amica. Ma Cloe non diede mai la colpa ad Ann. La stava difendendo, stava litigando con il cugino per il bene di Cloe e quindi non poteva essere colpa sua. Era la sua migliore amica, e lo sarebbe sempre stata. 

Cloe, dopo quasi una settimana da quella terribile conversazione, tornò a casa di Will. Suonò al campanello. Ma invece del volto di Will, davanti a lei c'era il volto di Aaron. La invitò ad entrare e le raccontò dei giorni dopo la discussione. La disperazione di Will era palpabile. Aveva deciso di andarsene. Infatti aveva raccolto le sue cose ed aveva preso il primo volo verso la Sardegna. Inizialmente non volle credere a quello che Aaron le diceva, ma poi un attimo di disperazione la colse e scoppiò in lacrime, davanti a lui. Lui le circondò le spalle con un braccio e la rassicurò.

"Will ti ha sempre amata, da quando eravate piccoli. Per lui eri la sua ragazza e poi la sua migliore amica, quindi è stata una grande delusione."

"Ma io non lo volevo baciare! Mi ha appena sfiorato le labbra..." cercava di spiegare Cloe, per darsi pace.

"Clo, mi dispiace, Will è sconvolto."

Cloe guardò Aaron.

"Io lo amo..." sussurrò.

Aaron stette in silenzio. Poi, però, le parlò.

"Lo so che lo ami, ma lui è triste. Preferisce stare senza di te piuttosto che pensarti insieme ad un altro." 

Cloe continuò a piangere, e non smise per altri tre giorni. Fino a quando non si decise che non sarebbe cambiato niente con le sue lacrime. Lo chiamò, o almeno ci provò. Lui non le rispose. Gli mandò montagne, tonnellate, valanghe di messaggi, sperando in qualche sua risposta, che non arrivò mai. 

Will, d'altra parte, soffriva come non aveva mai sofferto in vita sua. Ogni giorno era sull'orlo delle lacrime, ma per essere forte e per dimostrarsi, più forse per auto convincersi, di averla dimenticata, ricacciava in dentro le lacrime. Continuava a lavorare con la nonna di Cloe, ma non le permetteva di spiegarle per quale motivo tra lui e la sua nipotina fosse finita. Semplicemente, Will non aveva il coraggio di ammettere che aveva perso la fiducia in lei. Era scappato per paura di continuare a dirle addio, per paura di rivederla, magari abbracciata a quel ragazzo. Lo aveva pestato, la sera stessa che aveva rotto con Cloe. Lo aveva cercato per tutta la città e quando poi lo aveva visto, da dietro gli è piombato come un falco e lo ha spinto.

"Come ti sei permesso di toccare la mia ragazza?!" aveva urlato Will, con tutto il fiato che aveva in corpo.

"Ma che cazzo stai dicendo?" aveva domando quel ragazzo.

Will strinse i pugni.

"Cloe."

Il ragazzo sgranò gli occhi.

"Will. Cazzo. Senti, Cloe chissà che ti avrà detto, ma...".

Will non gli diede il tempo di replicare. Gli sfondò una guancia con un pugno sinistro. Il ragazzo incassò il colpo e poi lo guardò.

"Ti capisco" affermò. Sputò un  rivolo di sangue per terra e si massaggiò la mascella. "Anche io farei lo stesso se qualcuno avesse baciato la mia ragazza."

Will lo guardò. Lo aveva capito. Cloe non aveva fatto niente e la colpa era maggiormente di quel ragazzo. Ma il dolore era troppo al solo pensiero di Cloe che sfiorava un altro.

Gli diede le spalle e se ne andò, non rivolgendogli neanche un saluto. 

Cloe aveva saputo del pugno da Ann, che aveva difeso Will. Ma Cloe era troppo triste per poter pensare a ciò che Will aveva fatto. Il suo cuore non batteva più.

"Riprenditi" le aveva detto Ann. "Conosci altri ragazzi. Non sarà difficile, dato lo schianto che sei..."

Ebbene, Cloe era uscita con altri due ragazzi, ma non provava niente per loro. Semplicemente aveva accettato la loro richiesta. Ogni volta che provava a lasciarsi andare le veniva in mente il viso di Will e, allora, doveva correre a casa, per inondare il cuscino di lacrime.

Cloe non si spiegava perché non riusciva a dimenticarlo. 

In compenso, aveva ripreso a fare lo sport che maggiormente amava, la pallavolo. E nello stesso tempo, prendeva voti quasi eccellenti. Essì, gli unici momenti in cui non pensava a Will erano quando era a scuola e mentre faceva i compiti. Ma appena chiudeva un libro, il suo travolgente sorriso le tornava in mente e doveva farsi forza per andare avanti.

Rimase spiazzata quando la nonna la invitò per l'intera estate in Sardegna. Aveva paura di rincontrarlo. Comprensibile, dato che lui era scappato senza dirle una parola e continuava ad ignorare le sue chiamate ed i suoi messaggi. 

Ma allo stesso tempo si rese conto che se avesse realmente voluto dimenticarlo, l'unica cosa da fare sarebbe stata rivederlo, per capire i suoi veri sentimenti.

Per questo, davanti a quel mare stupendo, non riusciva ad essere felice. Aveva versato talmente tante lacrime in quei mesi che pensare di essere a pochi metri di distanza da lui la uccidevano. I ricordi le assalivano la mente, ed il vento portava via le sue lacrime. Lasciò che le lacrime facessero il proprio percorso sul viso. 

"Cloe..." sussurrò una voce a sé troppo familiare.

Ed eccolo, il momento che aveva sognato per mesi. 

Will.

Si voltò, sapendo di mostrare le sue lacrime. Sorrise, però, alla sua voce. Non era affatto cambiata. Sempre così avvolgente e calda. Perfetta.

"Ciao Will" gli disse sorridente.

"Cosa ci fai qui?" domandò lui, scioccato.

"Sono da nonna. Mi hanno praticamente spedita qui dopo la fine della scuola perché dicevano che..."

Non concluse la frase. Non gli voleva far capire quanto lei fosse stata male per lui. Non lo avrebbe mai voluto.

Will stette in silenzio, a guardarla. Non era cambiata affatto, se non fosse che era ancora più bella. Erano passati così tanti mesi dall'ultima volta che l'aveva vista, ed era in lacrime, come in quel momento. In lui si instaurò la voglia di prenderla tra le sue braccia e sentire le sue lacrime scendere sul suo petto. Ma si trattenne, per poco.

"Capisco" disse Will. "Rimarrai qui per molto?".

"Credo tutta l'estate..." sussurrò.

"Bene."

Cloe sospirò.

"Bene." 

"Allora, ci vediamo..." affermò Will.

"Si, ciao."

Will cominciò ad andare. In lui però si faceva sentire la voglia di tornare indietro, di dirle che non l'aveva mai dimenticata, che l'aveva perdonata, che l'amava come mai. E lo fece. Si girò e tornò sui suoi passi.

Si fermò a pochi centimetri da lei. L'attrazione tra i due era palpabile e si potevano sentire i loro cuori battere all'unisono. Will versò una lacrima. Poi prese Cloe, la strinse forte a sé e pianse.

Cloe, spaventata, esterrefatta, infinitamente contenta, mise le mani dietro il collo di Will ed inspirò il suo odore. Non c'era bisogno di parole. Il loro amore parlava per loro, ed era talmente forte da superare barriere inespugnabili. Il loro passato si poteva dimenticare, ma il loro amore no. Era un'emozione troppo potente, e neanche il Destino poté mettersi in mezzo. 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: cOstanza