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Autore: Sgiach    17/12/2011    4 recensioni
Dimenticate tutto ciò che è successo dopo Betrayed. Stevie Rae non ha mai rivisto Zoey e gli altri dopo essere rinata: Neferet l'ha condotta insieme agli altri novizi rossi in un'accademia speciale, parallela alla normale Casa della Notte, in cui i ragazzi potranno imparare a controllare i loro nuovi poteri. Ma se Neferet spera di poter piegare la volontà di Stevie Rae si sbaglia di grosso: una Stevie Rae più combattiva che mai, impegnata a fuggire da quella dannatissima scuola e dall'amore...
Ora cominciavo a ricordare: il mio organismo aveva rifiutato la trasformazione. IL MIO ORGANISMO AVEVA RIFIUTATO LA TRASFORMAZIONE?!!! Questo voleva dire che io ero morta. ERO MORTA?!!!
E Mamy? L’ avranno informata? Oh, poverina, la notizia sarà stata devastante per lei…E Zoey? Avrà pianto a dirotto pensandomi morta e sepolta, mentre io ero qui, a quanto pare viva, ma non altrettanto vegeta, in compagnia di Neferet “la serpe”. Oh per tutti i cowboy, che brutta situazione!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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RED VAMPIRES
inspired by House of Night series
IV




Nelle due settimane seguenti ebbi modo di ambientarmi, per quanto possibile, nella mia nuova casa.
I corsi erano piuttosto interessanti: Karlsen si era dimostrato, a dispetto dell’idea che mi ero fatta di lui, un tipo molto sveglio e comprensivo, e poi con l’occultamento andavo davvero alla grande (lui diceva che era per l’affinità che avevo con la terra, ma un po’ di merito avrebbe dovuto attribuirmelo ugualmente, almeno secondo me…); per non parlare poi della prof. di scherma, Deirdre, che era davvero fantastica, insomma, la scherma mi era sempre piaciuta anche quando ero ancora una novizia blu, ma con lei era ancora più bella, sapeva associarvi un non so che di mistico…
Inoltre, Kramisha mi aveva inserita con disinvoltura nel suo gruppo di amici. Erano tutti molto simpatici: avevo avuto occasione di conoscere meglio Jhonny B, scoprendo così di non essermi assolutamente sbagliata su di lui, certo non era una cima in quanto a intelligenza e perspicacia ma era un ragazzo d’oro, dolce e gentile, anche se fin troppo influenzabile; poi c’era Venere, che avevo avuto occasione di conoscere anche quando eravamo entrambe delle novizie blu, era la compagna di stanza di Afrodite e non mi stupiva che quelle due andassero così d’accordo, come la sua vecchia compagna di stanza, infatti, Venere era frivola e scostante, nonché incredibilmente bella e provocante.
Tutta un’altra storia era Dallas: alto, morbidi capelli castani, grandi occhi tra il verde e il marrone, lineamenti decisi ma delicati, fisico asciutto e muscoloso… Un sogno!
Non ricordavo di essere mai stata così cotta di nessuno, neppure del bellissimo Drew, che avevo conosciuto alla Casa della Notte di Tulsa qualche mese prima. Ogni volta che vedevo Dallas arrossivo, vistosamente a giudicare dal meraviglioso sorriso divertito che si faceva strada sul viso di lui, e finivo per cadere col sedere per terra, sudare oppure balbettare imbarazzata... Una tragedia, insomma.
La prima volta ci aveva presentati Kramisha a pranzo, ed era stato piuttosto imbarazzante… Mi stavo ingozzando di spaghetti al pomodoro quando Kramisha mi sorprese alle spalle: “Stevie Rae, ti presento Dallas. in questi giorni è stato via e ho colto la prima occasione che mi si è presentata per fartelo conoscere… Ma Stevie Rae, mi stai ascoltando?” Continuai a ignorarla, troppo impegnata a strafogarmi, non avendo fatto colazione (come al solito, dato che in questa scuola di Lucky Charms non ce n’era neppure una scatola, neanche a pagarla oro, eh.), infatti, ero ancora una volta assalita dai morsi della fame. “Ma insomma! Ti giri o no, campagnola! La tua Mamy te l’ha insegnata l’educazione?!” mi spronò Kramisha. Eh, no! La mia mamy non si tocca! Mi girai, pronta a dirne quattro a quella sottospecie di amica che mi ritrovavo, ed ecco che tutto il mondo circostante divenne pressoché nullo ai miei occhi, occhi che ormai erano solo per lui, il ragazzo più bello e più sexy che avessi mai visto, che in quel momento sorrideva, sorrideva proprio a me!
Lo fissai a lungo inebetita, con uno spaghetto che penzolava molliccio dalle mie labbra, mentre lui ancora mi sorrideva, trattenendo a stento le risate: che figura!
A quel punto risucchiai frenetica lo spaghetto e gli sorrisi debolmente, quel poco da mostrare i denti…Sporchi di salsa rossa! Che impedita!
A quel punto lui scoppiò a ridere e io, nel tentativo di salvare la situazione lo seguii a ruota. Quando poi ci fummo calmati lui mi disse: “Piacere: Dallas!” Mi porse la mano ed io la afferrai timorosa: al contatto la sua pelle sobbalzai, letteralmente, e le mie gote, a giudicare dal calore che mi sentì pervadere in viso, si imporporarono di un vistoso color rosso vermiglio. “Stevie Rae…” risposi con voce bassa e tremolante, tentando ancora una volta di sorridere alla mia stupidità.
Lui mi guardò divertito e mi scivolò accanto sulla panca di legno, poggiò il vassoio, di cui neppure mi ero accorta, sul tavolo e iniziò a mangiare, guardandomi ogni tanto di sottecchi. Non avrei resistito a lungo, me lo sentivo.
Dopo un’altra manciata di minuti decisi di alzarmi, non li reggevo più quegli sguardi goffi e divertiti. “Io devo proprio andare ora, ho urgente bisogno di una doccia calda.” annunciai con voce il più indifferente possibile e mi avviai spedita verso il corridoio laterale che mi avrebbe portato in salvo verso la mia stanza, o almeno così credevo…
“Ehi!” mi sentii chiamare alle mie spalle, mi voltai consapevole dell’interlocutore che a breve mi sarei trovata davanti “Ehi.” dissi con ben poco entusiasmo. “Mi concedi l’onore di accompagnarti?” mi propose un Dallas stranamente imbarazzato. “Se proprio ci tieni…” non avrei voluto essere così brusca con lui, ma l’indifferenza e il sarcasmo erano le armi migliori che conoscevo contro l’imbarazzo. “Si, ci tengo eccome.” disse, aveva recuperato un po’ della sicurezza che gli avevo inizialmente attribuito. “D’accordo allora!” esclamai in tono un po’ più incoraggiante rispetto a prima, cercando di salvare il salvabile.
Ci avviammo così lungo il corridoio.
Chiacchierare con lui mi risultò davvero molto piacevole, sembrava capirmi, capirmi davvero, quasi quanto Zy (Oddio quanto mi mancava, me rendevo conto solo ora…): non mi era sembrato molto loquace all’inizio, ma poi si era lasciato andare, avevamo parlato dei nostri gusti, delle nostra abilità e passioni.
Dallas era un amante di thriller, aveva un particolare abilità/affinità con l’elettronica, era un mago dei cavi insomma, adorava il cibo cinese, il cinema e l’astronomia, adorava guardare le stelle, ed era un animalista convinto.
Davvero niente male il ragazzo, anche perché pure io andavo matta per il cinema, il cibo cinese e i cuccioli (ma, infondo, quale ragazza non li adora?!…), oltre che per il country pop, i miei Roopers e, ovviamente, Kenny Chesney!
Ma la cosa più sorprendente che era venuta fuori dalla nostra conversazione era che anche lui, nonostante fosse consapevole di essere sotto incantesimo, nutriva un bel po’ di sospetti nei confronti di Neferet la Serpe: “Sinceramente non mi ha mai incantato con il suo sguardo felino, quella sua specie di aura luminescente e quel suo sorriso, quel suo dannatissimo sorriso ipnotico… La cosa, da che sono qui, non mi è mai quadrata! La ‘Regina’ mi è sempre sembrata minacciosa, con quella sua idea assurda che le frullava in testa… Una guerra contro i Vampiri blu?! Pfui! Ma ora che sei arrivata tu mi sembra più determinata che mai: Lei mi fa paura, Stevie Rae, tanta…” così aveva detto Dallas guardandosi intorno preoccupato, come se quella Vipera potesse saltare fuori da un momento all’altro.
“Io credo...” iniziai “Che dovremmo convincere anche gli altri della malvagità di Neferet. Perché, beh, cosa potremmo mai fare noi due?!” continuai poi. “Mmmmh…Tu sei parte fondamentale del suo piano, no?” disse lui. “Beh, si… ma credimi, Neferet non si farebbe alcuno scrupolo a farmi fuori! E poi, più siamo, più possibilità abbiamo, non credi?” cercai di chiarire il mio punto di vista. “Già…” acconsentì lui “Ma ti avverto: Non sarà facile portare i ragazzi dalla nostra parte.” disse poi, sconsolato.
“Non preoccuparti, Dallas. Insieme ce la faremo!” cercai di incoraggiarlo. “Si. Si, lo credo anch’io! D’accordo, allora?” ribatté lui, con voce sempre più convinta e, ancora una volta, mi porse la mano. Io, non senza una bella dose di brividi lungo la schiena, la strinsi vigorosamente, sorridendogli.
A quanto pare avevo un alleato…






Note d’autrice

E rieccomi di nuovo a proporvi un qualche nuovo sviluppo... Contente?
Allora, allora... Stavolta ho cercato di farmi perdonare per la stiticità dello scorso capitolo con uno nuovo più lungo del solito. Credo che gli ultimi avvenimenti renderanno felici coloro che, tra le mie ADORATE lettrici, sono delle inguaribili romantiche, ma anche coloro che hanno sete di vendetta... Muamuamuamuamua! xD
Ora vi saluto e, mi raccomando, mi aspetto un bel po' di commentini, critici o altro che siano, d'accordo?
Alla prossima... ;-)
Sgiach <3.
  
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