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Autore: EdenGuns    17/12/2011    5 recensioni
Don't ever leave me
Say you'll always be there
All I ever wanted
Was for you
To know that I care
P.s. Il titolo di ogni capitolo è il nome del personaggio che parla in prima persona. Niente da aggiungere, solo buona lettura e lasciate un commento! ;)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guns N' Fuckin' Roses'
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11. Slash

 

« I been thinkin' 'bout
Thinkin' 'bout sex
Always hungry for somethin'
That I haven't had yet
Maybe, baby, you got somethin' to lose
Well, I got somethin'
I got somethin' for you»
Anything goes, GN'R

 

« Slash esci!»

Adler pensava seriamente di distogliermi da quello che mi stava facendo Michelle?

« PopCorn vai a fare un giro!» urlai, ansimando.

Presi la ragazza per le cosce, issandola sul bordo del lavandino.

Lei mi sorrise felina, traendomi a sé con un bramoso gesto delle mani.

« Forza, Saul, fammi sentire viva.»

Le strappai l'ultimo indumento che la copriva e ubbidii al suo comando. Iniziò subito ad assecondare le mie spinte, aggrappandosi alla mia schiena e graffiandomela.

Sopportavo il dolore solo perché il piacere era più forte, ma a volte sembrava mi stesse squarciano la pelle in impeti di passione un po' troppo coinvolgenti.

Mi baciò per trattenere un gemito e mi morse il labbro.

« Cristo, Michelle» la rimproverai, nonostante il suo essere selvaggia rendesse il tutto più eccitante.

Lei sorrise maliziosamente e iniziò a torturarmi il collo con le labbra.

Raggiungemmo insieme l'orgasmo e mi accasciai sul suo corpo, scosso da brividi di piacere.

« Ci riesci sempre perfettamente» sussurrò, infilando la mano nella mia chioma ricciola e ribelle.

Finite quelle lotte carnali rimanevamo solamente in silenzio, scambiandoci magari qualche insolita tenerezza. Le baciai la guancia morbida, poi mi staccai per recuperare i vestiti.

« Senti Hudson, lo so che è un po' presto, ma se diventassi la tua ragazza, diciamo... fissa?»

Mi voltai lentamente, ancora con l'uccello all'aria.

« La mia... cosa?» mugugnai, infilandomi i boxer e saltellando su un piede.

Deglutii.

Una cosa seria? Io?

Mi grattai la testa, evitando il suo sguardo.

« Era solo una proposta, ricciolo, non andare nel panico.»

Scese dal lavandino e iniziò a rivestirsi.

Mi morsi il labbro guardandola. Se le avessi detto di no di sicuro non mi avrebbe più rivolto la parola o, peggio ancora, avrebbe chiuso con me senza ripensamenti.

La presi per un braccio, facendola voltare verso di me.

« Non è per te, lo sai. E' che non potrei darti quello che ti aspetti» ammisi.

Lei fece una smorfia.

« Senti, hai ragione. Avevo detto di non coinvolgerci troppo, ma mi è stato impossibile. Ma ora è un problema mio, no? Pensavo fosse lo stesso per te, ma fa nulla. Non ti preoccupare, davvero.»

Si infilò la canottiera, tirando i lembi fino ai fianchi e sistemandola.

« Michelle...»

Scosse la testa: « Slash, piantala. E se devi fare così per tutto il tempo, beh, io me ne vado.»

Fece per uscire dal bagno, ma io la fermai.

« No, davvero. Stai qui con me.»

Mi guardò negli occhi, con un nuovo luccichio in essi.

« Ci posso provare. Ma non ti aspettare chissà cosa, ormai mi conosci.»

« La speranza è l'ultima a morire.»

Allacciò le braccia attorno al mio collo e mi baciò con trasporto.

« Non ci amiamo, Slash, ma ci possiamo lavorare.»

Ma non prometto niente, e lo sai.

 

« Axl ha detto che stasera ci troviamo allo studio, te l'ha detto?»

Eravamo in cucina; io seduto con in braccio Michelle, Duff che stringeva Eden.

« Sì, gliel'ho chiesto io. Non metterà quella ballad del cazzo sul nostro album.»

« Quale?» chiese la sua ragazza, interrogando con lo sguardo la pertica.

« Sweet child o' mine, te la faremo sentire.»

Scossi la testa.

Eravamo duri e crudi noi, mica un branco di checche innamorate!

Ad eccezione di Duff, che però teneva una certa dignità nell'esserlo.

E il nostro primo album doveva essere proprio come noi, colpire veloce e potente. Doveva buttarli a terra tutti.

In ginocchio.

« A me non piace. E' troppo sdolcinata.»

E poi Duff non si era ancora accorto che quell'altro idiota l'aveva dedicata alla sua ragazza. Ma se l'avevo capito io, cosa c'era di così difficile nel percepirlo?

Insomma, Axl la guardava come fosse la cosa più bella al mondo, Duff pure.

Perché nessuno si fa delle domande, qui?

« E come fa?»

« Non è ancora finita, abbiamo solo abbozzato un po' di parti. Stasera vedremo» rispose lui, sorridendomi complice.

L'avrei conciata da buttar via; una specie di polpettone di generi che neanche Axl avrebbe potuto sopportare.

« Vedremo, esatto.»

Risero.

Michelle si accoccolò a me, poggiando il capo sulla mia spalla. La avvolsi tra le braccia, cullandola leggermente.

Avrei provato a controllarmi, davvero. Ma c'era uno strano presentimento dentro di me, qualcosa che mi faceva presagire il peggio.

Scossi la testa scacciando quel pensiero e il mio sguardo fu attirato da quei due, che si stavano baciando teneramente.

Loro sì che si amavano. Ero io quello impossibilitato alla vita di coppia. Duff invece era riuscito ad aprirle il cuore, a mettere da parte le altre.

E io ne sarei stato capace?

La risposta colpì forte contro il mio cuore, come un ariete.

Rimaneva solo a me smentirla o assecondarla.

 

Eravamo nello studio da circa un'ora, la mia intenzione di distruggere Sweet child o' mine era scemata dopo la terza birra, e giacevo lungo disteso sul tappeto accanto alla batteria.

Ogni volta che chiudevo le palpebre alcune stelline accecanti apparivano nel mio campo visivo e la testa mi girava.

Sentivo Axl intonare qualche canzone idiota e sconcia, ma era come se provenisse da lontano.

« Ehi, dov'è Stevie?» chiese, improvvisamente.

Mi voltai lentamente per guardare la scena e lo vidi prendere Adrianna sottobraccio.

« Stasera voglio solo divertimi» aveva risposto lei con una smorfia e agguantando una bottiglia di rum.

Duff era seduto con gli occhi chiusi e l'aria assente, mentre faceva dondolare la sua vodka distrattamente.

Scoppiai a ridere senza un preciso motivo, contorcendomi sul pavimento. Sentivo l'alcool ribollirmi nelle vene e la testa pulsare al ritmo dei battiti del mio cuore.

« Fa caldo.»

Lanciai via il cilindro e mi sfilai il giubbotto di pelle, mugugnando qualcosa.

Era appena entrata una seconda ragazza, biondo platino, e si stava avvicinando a Duff. Lui rimase fermo immobile, con gli occhi aperti fissi nel vuoto e l'aria piuttosto ubriaca.

Non mi passò neanche per l'anticamera del cervello il pensiero di Eden.

Eppure si alzò improvvisamente, scostandola e uscendo in fretta, con le idee improvvisamente più chiare.

Non ci feci neanche caso; ero troppo ubriaco anche per rendermi conto di me stesso.

Axl e Adrianna ormai stavano scopando ed io mi eccitavo solo a guardarli.

Lo so già che ho la carne troppo debole.

Così quando quell'altra tizia mi si era messa sopra non avevo detto di no.

Avevo chiuso gli occhi e immaginato di stare con Michelle, nulla di più.

 

« Slash! Porca troia, svegliati!»

Rotolai di fianco e mi alzai a fatica.

Senza neanche accorgermene stavo già vomitando nell'unico cestino esistente in quello studio che puzzava in modo schifoso.

Mormorai una bestemmia stupita tra i conati e mi accasciai a terra.

Ma che cazzo ho combinato?

La testa mi scoppiava, e le urla di Axl non contribuivano a farmi stare meglio. Mi tappai le orecchie, grugnendo.

« Piantala, coglione. Abbiamo fatto un bel casino.»

Guardai il vuoto e mi venne in mente tutto, improvvisamente.

L'ho tradita.

Mi presi la testa tra le mani, cercando di rassettare i miei pensieri.

Avevo scopato con Adrianna, la ragazza di Steven, e con quell'altra bionda, tradendo Michelle.

Coglione, coglione, coglione!

« Dimmi che non è successo davvero» sussurrai, fissando il viso provato di Axl.

Lui fece una smorfia, desolato.

« Non ho intenzione di dirle niente.»

No, non avrei rovinato tutto così. Era stato solo un errore, a me non importava nulla di quelle due e lei non l'avrebbe mai saputo. Non l'avrei permesso

L'avevo pensata tutto il tempo ed ero ubriaco, c'era un motivo.

Mi auto convinsi che fosse la cosa giusta e mi alzai, aiutato da Axl.

« Slash, io... ho registrato.»

« Che cazzo hai fatto?!»

Si grattò la testa, strizzando gli occhi verdi.

« Mi è venuta l'ispirazione. Hai presente Rocket Queen

Sospirai, adirato e deluso da me stesso.

« Che cazzo c'entra?» ringhiai.

« Nell'intermezzo musicale, sai. Ci sta bene.»

Sbuffai, scioccato.

« Siamo appena andati a letto con la ragazza di un nostro caro amico ed è l'unica cosa cui riesce a pensare? Il disco? Ma vaffanculo, Rose.»

Mi prese per il braccio, obbligandomi a guardarlo negli occhi: « Volevo solo dirtelo. E ti ricordo che tu hai appena tradito Michelle.»

Era sulla difensiva, ma potevo percepire il suo tono ostile lacerarmi il cuore.

Dopo le sue parole, tutto era diventato più reale.

Sono un pezzo di merda.

« Spera solo che lei non lo venga a sapere» continuò, senza lasciare la presa.

Il mio stomaco si torse.

« Non glielo dirai, vero?»

Scosse la testa.

« Promettilo.»

« Non fare l'idiota» esclamò, allontanandosi.

« Ti ho detto di prometterlo» dissi di nuovo, fermo.

Si voltò per guardarmi negli occhi.

Sapeva che non scherzavo e si sentiva dannatamente in colpa anche lui per quello che avevamo fatto.

« Lo prometto. Ma tu dimmi che la smetteremo con queste cose. Hai visto Duff, no? Lui ha avuto la forza di non cedere, nonostante fosse ubriaco.»

Mi morsi violentemente il labbro.

« E' che lui la ama.»

Abbassò il capo, come ferito.

Ma ero troppo terrorizzato da quello che avevo appena combinato per farci caso.

« Siamo dei grandissimi figli di puttana.»

Sospirai: « Già.»

   
 
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