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Autore: HeltenD_    18/12/2011    1 recensioni
Uhm... è la mia prima original, basata su cinque personaggi e le loro storie intrecciate, una spiegazione più dettagliata è data nel prologo. Let's enjoy :3
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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School 4

Si era svegliato di buon umore quella mattina? Decisamente.
Era rimasto tutta la serata a parlare a telefono con Claire, era il suo compito, da fidanzato modello.
Prese i pantaloni beige prima di chiudersi in bagno, ed uscire circa venti minuti dopo, con tutti i capelli al loro posto, la cintura stretta in vita e le labbra che raramente si curvavano in un sorriso.
I mezzi di trasporto pubblici non facevano per lui, decisamente, ma non perché era troppo sciatto o altezzoso, ma perché era troppo buono e puntualmente rimaneva alzato.
Arrivò fuori scuola con molta calma e pochissimi minuti di anticipo.
Dopo aver posato la moto entrò nell'istituto passando per la porta d'emergenza, -accorciava di molto.
In quell'angolo remoto di corridoio non c'era mai un'anima viva.
Camminando per raggiungere la rampa di scale, si trovò a passare davanti alle terze, e più precisamente fuori la classe di Jack che stava discutendo con due compagni di classe.
Si limitò ad alzare la mano e curvare un singolo angolo di bocca.
Odiava sorridere.

Ne era sicuro: Jason per lui non contava niente, soprattutto dopo quel fugace avvenimento.
Aveva sorriso, non a lui e non completamente; ma era bastato quello per ricordare a Andrew il perché, perché era definitivamente perso di quel ragazzo.
Il suo sorriso, insieme ai suoi occhi.
Era bastata un'occhiata veloce, ed erano due anni che non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzo e quell'espressione.
-Ma era mica Eric!?
Beth corse alla porta affacciandosi e facendo appena in tempo a intravedere le sue scarpe bianche sparire sulle scale.
Jack si avvicinò dandogli uno schiaffo dietro la nuca
-Ti sembra normale che ogni volta che lo vedi devi fa 'ste cose?
Ma nulla, ormai Andrew era andato e stava abbracciando Jennifer mugugnando lamenti incomprensibili contro la sua maglia.

Non era un bravo seduttore.
Semplicemente lui faceva colpo al primo incontro o comunque riusciva a convincerti senza dover faticare.
Ma quella volta no, era uno dei pochi ad avergli detto almeno una volta di no, solo che gli altri prima o poi cedevano.
Quella mattina aveva messo una tuta decisamente stretta e si apprestava soddisfatto ad entrare in classe.
Oh, ma eccoli già lì fuori ad aspettarlo, cioè, a guardare la gente che passava, ma faceva lo stesso.
Si fermò davanti alla porta osservando la scena che si stava consumando.
-... che gli è preso a quello?
Con gli occhi indicò Drew che stava ancora saltellando per la classe.
-Ha visto Eric.
La semplicità con cui Margaret rispose lo incuriosì non poco.
-Eee quindi?
-E quindi nulla, è normale che fa così quando vede Eric-
Michael si interpose tra i due pronto a spararne una delle sue
-La teoria più consolidata sostiene che gli arrivi troppo poco sangue al cervello perché confluisce tutto nelle parti basse.
Mar abbozzò un sorrisetto mentre Jason rimaneva serio: davvero questo ... Eric -era Eric?- lo riduceva in quello stato?
Doveva saperne di più.

La campanella stava suonando e lui era già seduto, su un banco ma seduto.
Sistemò il colletto dello strano pullover prima di guardarsi attorno.
Gli era capitata davvero un'aula molto carina. Certo, aveva un enorme buco nel muro di cartongesso tra le due finestre e le pareti tutte scritte fino all'altezza delle ginocchia, ma dava molto l'impressione di un luogo vissuto, ricco di passione e calore.
Eh?
Si chinò notando una scritta sul banco su cui era seduto, nonostante fossero stati lavati ultimamente, si notavano ancora le scritte fatte con i pennarelli indelebili.
-Eric
Poco più sotto si poteva notare anche un altro nome, ma decisamente più cancellato e con striature di matita, passata sopra per nascondere il misfatto.
-George...
Le osservò per pochi secondi... potevano essere riferite a lui?
Decise di non pensarci e scendendo dal banco gli diede un'ultima occhiata.
-Jimmy, ti ricordi quale classe c'era qui l'anno scorso?
-Mmm... se non erro... mi sembra una seconda, si, sicuramente una seconda, non le supplementari però.
Il cerchio si restringeva molto.
Contando che le "vecchie classi" erano soprannominate così perché nate prima del grande afflusso, da quando lui era lì a scuola, erano state solo 28, di cui al momento ne erano rimaste 13.
Dodici se si escludeva la sua stessa classe.
E, se quell'aula apparteneva alle seconde, cioè odierne terze, il cerchio si restringeva nuovamente attorno a solo quattro classi.
-Eric, ci sei?
Il professore lo destò da quei suoi pensieri facendo comparire un insolito ghigno.
Voleva davvero sapere chi era questa ragazza.

Doveva vederci chiaro in quella situazione, e se c'era una cosa che giocava a suo favore, era il 'fascino' che riusciva ad esercitare su Andrew.
-Passagli questo
Diede un foglio al suo anonimo compagno di banco che, a sua volta lo passò al vicino, fino a farlo arrivare a Drew che, stava tranquillamente disegnando rombi sul banco.
Lesse il foglio arrossendo di botto, accartocciandolo ed alzandosi per buttarlo.
Mentre tornava a posto poté notare l'espressione compiaciuta di Jason a cui ricambiò con uno sguardo distaccato.
Perché si, doveva semplicemente ignorarlo e forse, si sarebbe deciso a lasciarlo in pace.
-Che c'era scritto?
- ..Nulla, solite porcate
Sorrise smagliante tornando a fare i comodi suoi nonostante lo sguardo dubbioso di Beth.
Se c'era una cosa che aveva funzionato quella mattina, era stata la vista fugace di Eric e dei suoi occhi, e nessuna tentazione era più forte.
Doveva concentrarsi unicamente su di lui.
Perfetto.

Come appena suonò la campanella si fiondarono fuori come delle molle, tutti tranne Andrew.
Era stato Jason a trattenerlo, e a tirarselo sulle gambe.
-Allora, vuoi parlarmi di questo Eric?
Avvicinò la mano al suo volto accarezzandolo con l'indice.
-Sembra proprio che ti piaccia tanto eh?
Si limitò ad abbassare lo sguardo per non dargli soddisfazioni.
-E sentiamo, com'è il tuo rapporto con lui?
Gli prese il mento costringendolo ad alzare gli occhi che sembravano tanto tremare.
-Non... non ci ho mai parlato, cioè, non abbiamo mai fatto un discorso o ci siamo presentati
-Capisco, e quindi lui sa a malapena che esisti, e dimmi, potrebbe ricambiare questo tuo amore?
Una breve pausa portò Andrew a dire semplicemente la verità.
-Non penso: è fidanzato, con una ragazza
-Ah...
Sorrise nuovamente mostrando quell'espressione distaccata che tanto lo faceva odiare dall'altro.
-Quindi riassumendo, con lui non hai nemmeno mezza possibilità giusto?
Avvicinò il volto al suo fermandosi -come il giorno prima- a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Dovresti decisamente buttarti su qualcuno che possa ricambiare sai? Lo dico per te.
Spostò di molto la testa distanziandosi e sorridendo.
-So che le tue parole sono giuste, ma sarà capitato anche a te di innamorarti, sul serio. E in quel caso è lui a decidere ciò che è vero e ciò che non lo è. E lo ha scelto, non posso fare nient'altro che rassegnarmi e sperare in qualcosa che mai accadrà.
Teneva la mano all'altezza del cuore e nella sua voce si poteva leggere una certa sicurezza, ma anche un fondo di agonia.
Rise accarezzandogli la testa e avvicinando la bocca al suo orecchio.
-Corrodere l'amore che provi per lui, sostituirlo e farti mio, questa cosa sta diventando sempre più eccitante.
Lo lasciò andare alzandosi a sua volta e prendendo una sigaretta dalla tasca.
Quando lo vide sparire dietro l'enorme porta d'emergenza tirò un sospiro di sollievo avvicinandosi poi a Beth e Serena che erano tranquillamente appoggiate al calorifero, ormai avevano già prenotato il posto due mesi prima che venisse messo in funzione.
-Voi. Non dovete più lasciarmi solo con Jason, vi prego.
Risero entrambe.
-Altrimenti che succede? I tuoi ormoni ti sopprimono e si concedono a lui?
-Non è questo, è che... no, mi da fastidio stare da solo con lui, basta.
Annuirono poco convinte congedandolo e notando la porta che si chiudeva sotto un enorme anello viola.
-Italiano eh?
Andrew asserì tornando a posto.

Nonostante la premessa, quelle tre ore passarono molto, molto velocemente.
L'unico avvenimento degno di nota fu uno dei soliti litigi tra Jack e Michael, in realtà nessuno riusciva a capire dove Michael prendesse la forza per sopportarlo, e, perché nonostante tutto, non cambiava mai di posto.
Una volta arrivato all'autobus, si vide costretto, o meglio, invogliato, a raccontare tutto a Jennifer che non sembrava particolarmente colpita.
-Ma sai che ha ragione? Insomma, quel ragazzo trasuda sesso da ogni poro -quando non apre bocca ovvio- e tu che vuoi fare? Continuare ad andare dietro ad uno che mai e poi mai ti si filerà?
-Cosa hai fatto tu per due anni?
-Ma che c'entra, almeno George era etero.
-Questo lo dici tu.
-E io non sbaglio mai.

Quel pomeriggio si era seduto sulla solita panchina rossa del parco sotto casa di David aspettando con ansia la comparsa di JH.
Quella ragazza -o perché no- donna, era una sorta di guida spirituale in quel gruppo di... disadattati? no, non era la definizione esatta, diciamo che era un gruppo che racchiudeva varie etnie e situazioni sociali.
Camminò lentamente verso di lui sfoggiando un mirabile sorriso.
-Hai già bussato a...
Un portone verniciato da poco si aprì all'altro lato della strada.
David, decisamente il più alto dei tre terminò di abbottonare la camicia raggiungendo gli altri due che lo stavano aspettando al centro della piazzetta, il primo sulla panchina e la seconda seduta su un muretto che circondava la parte di terreno dove in inverno veniva collocato l'enorme pino addobbato e che i bambini usavano solitamente come punto di riferimento durante i loro giochi.
Si fermò tra i due guardandoli a turno e annaspando un sorriso.
-Buonasera!
JH, anzi, chiamiamola con il suo vero nome; Julie si sporse verso di lui lasciandogli un bacio sulla guancia tornando poi nella posizione precedente.
-Mmm Devh vieni qui
Guardò il più piccolo con ostinazione prima di roteare gli occhi e andare a sedersi vicino a lui, che subito gli si avvinghiò in vita abbracciandolo.
-Allora, sono due giorni che non ti fai sentire, come sta andando la scuola?
Si limitò a mugugnare stringendo la presa mentre David gli passava un braccio attorno alle spalle avvicinandolo con fare paterno, o comunque tipico di un fratello maggiore.
-Uno schifo, ho visto Eric una sola volta e in più c'è un ragazzo che tipo mi perseguita e ci prova spudoratamente con me.
-Uh, e com'è questo ragazzo?
Ci mise un po' per riflettere sulla risposta da dare
-Appetibile, anche tanto, però è più perverso di me e soprattutto è arrogante e malefico, preferirei farmi Dev se proprio dovessi scegliere
-Machec- non dire queste cose!
-Non lamentarti che ci staresti
-Con te no, sei come un piccolo fratellino per me
-Ebbene, tu sei il mio fratellone con cui pomicerei molto volentieri.
-Ma adesso non cambiare discorso, stavamo parlando di quel ragazzo.
David era decisamente il tipo cresciuto tra le storie della Disney, convinto nell'ideale del principe azzurro e fedelmente devoto al romanticismo.
E lo sapevano tutti, infatti per dargli fastidio bastava superare anche di poco il limite della decenza e tutti, tutti usavano questo trucco per scherzare con lui.
-Intanto non hai negato che anche tu ci staresti
Julie si lasciò andare a quel commento conquistando l'approvazione dell'altro ragazzo che annuì con decisione.
-Tanto con lui non sarebbe tradimento quindi basta che me lo chiede; e nulla, è da ieri che quel ragazzo continua a provarci con me, ieri pomeriggio non mi son fatto sentire perché mi hanno organizzato una trappola per lasciarmi solo con lui e alla fine eravamo anche sul punto di farlo, ma poi...
Si fermò per pensare bene a come rendere le sensazioni che aveva provato il pomeriggio precedente.
-Non me la son sentita, guardandolo ho pensato ad Eric e sono scappato via.
Un gemito di dolcezza trasparì dalle labbra di David che gli scombinò i capelli.
-Vedi che quando vuoi, puoi essere romantico anche tu!
Alzò lo sguardo inarcando le sopracciglia
-Pensa a coprirti il collo prima che mi venga voglia di succhiartelo.
Il suo sorrisetto ebete si trasformò in una smorfia, seguita dal rossore sul volto.
-Che maiale che sei
-Che idiota che sei tu
Spostò la testa di lato osservandoli alquanto... abituata? Insomma, si riducevano a scene del genere almeno un paio di volte al giorno eppure tra loro non c'era nulla.
-Mah, fortuna che c'è qualcuno d'accordo con me quando dico che dovreste mettervi insieme.
Nessuno dei due era d'accordo, uno per un motivo, e l'altro per un motivo diverso.
-Scordatelo, io sono destinato ad Eric e soltanto Eric
-Il mio fratellino è troppo perverso per i miei gusti e poi lui vuole già quel ragazzo etero lì, non potrei mai averlo.
Quella vena sarcastica non andò molto a genio al più piccolo che gli lasciò una testata sulle costole che aveva a portara di fronte.
-Non infierire
-No Drew, vedrai che prima o poi lo conquisterai
Gli lasciò un bacio tra i capelli continuando ad accarezzarglieli mentre Julie prendeva in mano la situazione raccontando gli sviluppi della sua storia che, sembrava una delle poche storie che potevano concretamente funzionare nel loro gruppo.

Erano le dieci passate e la macchina di David girava goffamente sull'asfalto fino a fermarsi davanti al portoncino di vetro con disegni in lamine di ferro color oro.
-Ci vediamo domani si?
-Mmh...
Anche se lui personalmente non giocava mai, osservare le partite di volley di Julie e Karen lo stancava sempre.
David ridacchiò allargando le braccia per abbracciarlo.
Lo guardò pochi secondi prima di sporgersi versi di lui prendere il suo viso tra le mani.
Aveva slacciato la cintura già all'entrata della via e quindi, una volta datogli un bacio abbastanza intenso poté staccarsi e correre subito via mentre David provava a prenderlo allungandosi sul sedile del passeggero.
-A domani
Si girò strizzando un occhio prima di prendere le chiavi dalla tasca e osservarlo andare via con un ghigno appena soddisfatto dipinto in volto.



Non ho fatto aspettare molto per questo capitolo, vero? e.e
e nulla, finalmente fa la sua entrata in scena Eric, e con lui altri due personaggi secondari della storia ... che dire, alla prossima!

   
 
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