Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: Lisbeth17    18/12/2011    3 recensioni
Una preparazione fuori dall’ordinario, e un cognome scomodo, una ragazza entra nella squadra.
“Zio, vorrei davvero provare ad entrare al FBI, sai quanto mi interessi e quanto fin da piccola volessi farlo..”
“E’ pericoloso però, e poi hai una brillante carriera accademica davanti, perché privartene, per fare un lavoro sottopagato e raramente apprezzato?"
“Dici così solo perché sei preoccupato, comunque io non sono venuta qui per chiederti il permesso.”
"La metti su questo piano, signorina? Sai, se volessi potrei farti entrare oppure non farti entrare mai, neanche in accademia.”
“Io vorrei che tu non interferissi in alcun modo.”
“Sei testarda. Allora che cosa dovrei fare io?”
“Dimmi in bocca al lupo e non interferire in alcun modo con me, facciamo finta che io non sia tua nipote.”
“Potrei aprirti un sacco di porte però.. Un lavoro al FBI, magari amministrativo di livello..”
“Ed io mi sarei laureata in Neurochirurgia, con una specializzazione in Neuropsichiatria e con un master in Neuroscienze per una vita da ufficio dietro una scrivania?”
Scandì il suo nome per intero con pronuncia italiana: “Caterina Elettra Rossi Parker dove vorresti arrivare?”
“Se ci riesco da sola, all’Unità di Analisi Comportamentale.” Disse tutto di un fiato.
“Ed io che cosa dovrei fare?”
“Fare finta che io non esista, fai come se non mi conoscessi.
Voglio riuscirci da sola, non perché sono la nipote di David Rossi.”
Alla fine acconsentì e disse “Va bene.” E l’abbracciò forte, fiero di lei.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un ringraziamente speciale va a niki1909

Ed ora buona lettura





Copertina




Era il suo primo giorno alla BAU, quella notte aveva dormito poco e niente, era emozionata, la sua vita stava per cambiare e lei,
per quanto fortemente avesse voluto quel cambiamento, adesso era spaventata.
Era pur sempre un inizio di un lavoro non proprio comune, quasi rimpiangeva un intervento al cervello.

“Kat basta!” si urlò da sola cercando di fermare quella valanga di pensieri, tutti molto negativi, che la stavano facendo soffocare.

Sarebbe andato tutto quanto bene, era preparata per fare quel lavoro, si era preparata da sempre per questo.

Suo zio le aveva detto che dovevano avere sempre una 48 ore pronta, qualora ci fosse un emergenza. Preparò la sua e prese la sua borsa.

Era pronta. Uscì di casa verso le sei e trenta.



Quella mattina si era svegliato al suono della sveglia, non ricordava più da quanto tempo ormai non gli succedeva, le sue notti erano lunghi incubi dolorosi.

Si alzó dal letto, si tolse il fazzoletto che si era legato alla testa e andò a farsi una doccia.

Quella mattina sarebbe stato il primo giorno di Katherine, nonostante non volesse altre persone nelle sua squadra,
era contento che quella ragazza si unisse a loro, ma non ne sapeva ancora il perché però.

Si asciugò in maniera frettolosa, la notte di sonno era stata molto piacevole ma anche molto lunga, era in ritardo, si infilò gli occhiali prese la borsa e uscì di corsa.



Katherine arrivata a Quantico, si diresse verso le varie segreterie e sbrigò tutte le pratiche, poi si recò nel ufficio dell’agente Hotchner, che la stava aspettando.
Ancora non aveva visto il Dottor Reid, non le era sembrato un tipo ritardatario.

Non era il momento di distrarsi in quel modo, fece un lungo sospiro e bussò alla porta del suo supervisore “Avanti” sentì dire.

Hotch senza mai sorridere disse: “Buongiorno, Parker. Come immagino le abbia già accennato David, lei è stata ammessa in questa unità,
con la possibilità però per l’agente Cooper di avvalersi della sua collaborazione.”

Kat ancora entusiasta disse:”Certo, non c’è problema.”

In quel momento bussò alla porta una splendida ragazza bionda, dagli occhi gentili e con un sorriso dolce, sembrava preoccupata.

Hotch fece le presentazioni dicendo: “JJ, ti presento l’agente Parker, nuovo membro della squadra”

JJ porse la mano gentilmente e con un tono dolce, rivolta a Katherine disse: “Piacere Jennifer Jareau.”

“Katherine Parker” rispose lei, stringendole la mano.

JJ allora rivolse la sua attenzione verso Hotch “Abbiamo un nuovo caso.”

Hotch disse “Tutti in sala riunioni, fra 10 minuti.” Poi si Rivolse a Katherine “Ti presento il resto della squadra.”

Nel grande open space, ritrovarono l’agente Morgan, che le strinse la mano e gentilmente le disse: “Benvenuta Parker.”

Kat ricambiò la stretta “Grazie, è un vero piacere”

Una bellissima ragazza mora si avvicinò a loro, e le porse la mano e sorridendole gentilmente “Emily Prentiss” si presentó.

“Piacere, Katherine Parker.” rispose Kat, stringendole la mano.

In quel momento arrivò anche il Dottor Reid, che le porse la mano dicendo: “Benvenuta .. Parker”

“Grazie Dottor Reid” Kat era un po’ confusa dal comportamento del ragazzo, ma si convinse a stare al gioco.

Intanto Derek ed Emily, si guardarono stupiti, il dottor Reid che non disdegnava il contatto con una persona nuova,
wow, forse le cose stavano cambiando, si sorrisero complici.



In quel momento arrivò David Rossi, lui e Kat si guardarono, la decisione era presa, ne avevano parlato il giorno prima,
mentire o omettere alla squadra, non sarebbe stato giusto, non era certo il presupposto più adatto per creare un rapporto di fiducia.

David si avvicinò a Katherine e le disse, “Benvenuta Cate.”

“Grazie David” disse lei abbracciandolo.

 “Voi due vi conoscete?” chiese Emily, curiosa

 “David è mio zio.” rispose Kat.

In quel momento si avvicinò Hotch che disse “e la cosa non ha in alcun modo interferito nel suo inserimento nella squadra.”
Per mettere a tacere subito domande indiscrete poi aggiunse “Tutti in sala riunione.”



In sala riunioni l’agente Morgan fece accomodare Kat vicino a lui, David scosse la testa, avrebbe dovuto dire due paroline a Derek,
in quel momento notò Reid irrigidirsi un po’, dopo di che  dedicarono tutti la propria attenzione a Hotch.

“Seattle, ci sono state una serie di aggressioni a tirocinanti dell’ospedale Virginia Mason Medical Center, le aggressioni sono aumentate drasticamente in ferocia”

JJ cominciò a parlare: “Tania Jones, picchiata mentre staccava dal suo turno un mese e mezzo fa; Lara Byrnes e Marta Sullivan, picchiate
e stuprate quando staccavano dal lavoro, rispettivamente due e una settimana fa; Cheryl Green stuprata e picchiata a morte, due giorni fa.”

 “I tempi tra le aggressioni sono drasticamente di diminuiti” constatò Reid.

”Che cosa sappiamo di queste ragazze? Della loro vita privata...?” si informò David

Kat parlò senza quasi rendersi conto di farlo ad alta voce“Non hanno una vita privata sono tirocinanti in chirurgia,
vivono in ospedale la maggior parte del loro tempo, tornano a casa per una doccia e dormire un paio d’ore, dopo turni di oltre 40 ore,
non hanno relazioni stabili, ma rapporti sessuali occasionali e senza coinvolgimenti. Sono piccoli chirurghi, peggio di loro c’è poco.”

Tutti gli altri si voltarono verso di lei, che subito arrossì.

Hotch intervenne: “La tua esperienza potrà esserci molto utile, so che è il tuo primo caso e non avrei voluto buttarti subito nella mischia,
ma abbiamo bisogno di te, fra 30 minuti sul jet.”

Si alzarono tutti, Derek si avvicinò a Kat che stava scappando da quella sala riunioni e disse ”..rapporti sessuali occasionali..”
con tono ammiccante e fortemente provocatorio, Kat si fermò, tornò in sé, il rossore sulle guance scomparve,
si girò verso Derek e con uno sguardo ammaliante e un tono tremendamente sensuale disse:
“Ti consiglio di stare lontano dalle stanzette messe a disposizione ai medici per dormire.. ” Gli strizzò l’occhio e svanì, Derek era rimasto senza parole.

Garcia si avvicinò a lui gli disse: “E’ riuscita a zittirti sul tuo territorio, cioccolatino, vado a fare la conoscenza di quella bambolina tutto pepe” e lo lasciò basito, allontanandosi.

David aveva assistito alla scena ed era rimasto senza parole, non c’era bisogno di dire niente a Derek, sua nipote sapeva benissimo cavarsela da sola.

Anche Spencer aveva seguito quello scambio ed era rimasto ancora più colpito da quella ragazza,
il suo tono e il suo sguardo erano di fuoco, ma cominciava a temere di non avere niente in comune con lei.



Kat si era nascosta dietro uno colonna, fu raggiunta da una stravagante ragazza bionda, vestita di rosa, che le si piazzò davanti
“Tu mi piaci peperina, hai tenuto testa a Morgan sul suo campo, ma non ti montare la testa e stai attenta, in bocca al lupo”

Kat un po’ stupita la guardò e disse, porgendole la mano “Crepi, io sono Kat.”

Garcia porgendole una mano piumata: “Io Penelope Garcia, la tua dea del computer, qualsiasi cosa ti serva io posso trovartela, fa attenzione a Seattle”
e scappò via nel suo stravagante tailleur rosa.



Vide Spencer, da solo che stava per salire in ascensore e decise di raggiungerlo.

“Hey..aspetta.”

Spencer bloccò le porte dell’ascensore e la fece salire.

Ci fu un momento di lungo silenzio, quando Kat decise di interrompere quel silenzio “Non avevamo deciso di darci del tu?”

Spencer rimase un momento spiazzato, cominciò a balbettare: ”Io .. credevo .. che in ufficio .. forse..”

Kat disse in tono fermo: “Non capisco.”

Spencer ricominciò  a parlare senza balbettare: ”Ho 28 anni, un Q.I. di 187, non sono in grado di parlare con una donna senza balbettare
e per questo sono sempre preso in giro da Morgan, evito il contatto fisico e sono un disastro.”

Kat con un tono enormemente tranquillo aggiunse “Non hai mai balbettato parlando con me..”

Spencer la guardò intensamente, gli parlava come se non avesse detto nulla di imbarazzante: ”Io mi sento a mio agio con te.”

Kat guardandolo dolcemente disse: ”Anche io.” Poi divenne improvvisamente rossa: “Io.. volevo dirti che .. quello che ho detto sui tirocinanti..
Insomma non devi per forza averlo fatto per sapere come funzionano certe cose.. ho vissuto due anni in un ospedale..”

Spencer le mise una mano sulla spalla e disse “Ho capito cosa intendi..”

Kat poggió la mano su quella di Spencer.

Sorrisero entrambi

L’ascensore arrivò al piano desiderato.



Sul jet posizionarono Kat seduta accanto ad Emily, di fronte a Spencer e Morgan, Hotch era praticamente in piedi,
David seduto sul bracciolo di una poltrona e JJ seduta su un divanetto, sembrava avessero formato di nuovo una piccola tavola rotonda.
Decisero di approfondire il caso, il volto simpatico di Garcia comparve sullo schermo, e cominciarono a ripercorrere la vita delle ragazze.

“Tania Jones, 26 anni, originaria del Texas viveva a Seattle da oltre quattro anni, era in affitto in un piccolo monolocale,
non aveva neanche la linea telefonica, lì; Lara Byrnes, 27 anni, originaria della California, a Seattle da un anno, viveva in un appartamento con altre ragazze,
dai verbali della polizia risulta che Lara si trovasse bene con le coinquiline, non avevano di che lamentarsi, dato lei a casa non c’era mai;
Martha Sullivan di Chicago, 25 anni, era a Seattle da sei mesi, era arrivata Mason Medical Center da poco grazie ad una borsa di studio,
aveva affittato, un monolocale nei pressi dell’ospedale; infine Cheryl Green 28 anni, di Seattle, viveva ancora con i genitori.”

Il cuore di Kat sussultò per un momento quelle ragazze erano sue coetanee, praticamente poteva essere lei,
si perse ricordando quanto volte era uscita dall’ospedale in piena notte dopo turni di oltre trenta ore solo per farsi una doccia a casa sua.

Una domanda le nacque in testa:”Garcia in che cosa si stavano specializzando?”

”Te lo dico subito peperino..” Kat arrossì “..allora”proseguì Garcia “Tania, Lara e Cheryl Neurochirurgia, mentre Martha era venuta per lavorare con il Dottor Stunt, che è un famoso..”

Kat precedette Garcia ”Neurochirurgo, primario del reparto.”

“Giusto peperino! Se non avete più bisogno di me io passo e chiudo.”

La connessione si chiuse e David anticipò i pensieri di Kat “Quante probabilità ci sono che la specializzazione delle vittime non c’entri niente con l’ accaduto?”

Spencer mise in evidenza le sue conoscenze: “Meno del 8%, considerando che i tirocinanti in quell’ospedale sono circa una cinquantina”

Kat lo guardò sorridendo ed aggiunse: “Adesso il reparto sarà praticamente scoperto, un professore di solito non accetta più di sei tirocinanti,
alcuni anche meno, il professore avrebbe dovuto scegliere il suo assistente in questo periodo.”

Hotch disse guardandola serio “Mi stai dicendo che potrebbe essere un movente?”

Kat ferma sulla sua posizione disse ”Io stó solo dicendo  che adesso l’ospedale non può accettare più di un paio di pazienti per neurochirurgia, gli altri deve dirottarli su altri ospedali.”

David in quel momento guardò Hotch e scosse la testa dicendo: “Non mi sembra una grande idea.”

Si voltarono tutti verso di lui con lo sguardo interrogativo, nessuno aveva ancora avuto idee che meritassero una bocciatura tanto veloce.

Hotch continuò a parlare:”Non piace neanche a me, ma sembrerebbe una soluzione ottimale,
non la perderemo d’occhio un istante e se lei non è d’accordo non si fa nulla.”

Kat cominciava a credere che quando dicevano “lei” si riferissero proprio a lei, si agitò un po’ sulla sedia, quando sentì una mano accarezzarle il ginocchio,
vide Spencer sorriderle, lei rispose a quel sorriso quando la voce di Hotch la riportò alla realtà.

”Parker potremmo inserirti nel reparto di neurochirurgia per vedere se attiri le attenzioni del nostro S.I., ovviamente solo se sei d’accordo”

Kat si sentiva confusa, non sapeva cosa dire “Posso sapere come sono avvenute le aggressioni? Come ha fatto a sopraffarle?”

Spencer divenne serio “Le ha colpite prima alla testa, mentre erano di spalle, poi mentre le picchiava le anestetizzava lievemente..”

Kat non era sicura di aver capito e chiese ”Che significa?”

Spencer schiarendosi la voce, proseguì:”le testimoni raccontano che si sentivano la testa pesante,
alternavano attimi di buio ad attimi di coscienza, in alcuni momenti si sentivano il cuore esplodere nel petto.”

Kat chinò il capo, persa dietro al suo pensiero “Non tutti sanno fare una cosa del genere, se vuole tenerle nel limbo
e le aggressioni sono durate circa una o due ore” rabbrividì pronunciando quelle parole ”stiamo parlando di un esperto,
un anestesista o uno studente o comunque dobbiamo cercare in quella direzione, un chirurgo non saprebbe mai come alternare incoscienza e veglia in lassi di tempo così brevi..”

Poi guardò Hotch e disse “Non sembro un medico che si è appena trasferito?”

Hotch la guardò e sembrò che un mezzo sorriso gli fosse comparso sul volto e disse
“Lo sembrerai quando scenderemo dal jet, l’unica persona all’interno dell’ospedale il cui alibi è verificato per tutte le aggressioni
e per l’omicidio è quello del primario di Chirurgia, quindi organizzeremo con lui il tuo inserimento. Ora riposatevi.” E si allontanò per fare delle telefonate.



Kat si alzò diretta verso il cucinino sapeva bene chi c’era alle sue spalle, la sua unica possibilità di salvezza era quella di non farlo parlare.
Senza neanche voltarsi disse ”Andrà tutto bene.”

E senza mai incrociare il suo sguardo si diresse in fondo all’aereo dove c’erano due poltrone vuote.



Si sedette, e cominciò a fissarsi le mani, in quel momento sentì qualcuno che le si sedette accanto, riconobbe il profumo,
Emily la guardò con sguardo dolce e disse: “Come ti senti?”

“Bene, credo sinceramente che non mi mettereste in pericolo, però credevo di aver detto addio al bisturi, ieri.” Disse continuando a fissarsi le mani.

”Capisco, davvero. Posso aiutarti in qualche modo?” le disse Emily con voce calda

Kat fissò lo sguardo nel suo e disse sorridendo: “Mi fai da assistente? Ci serve una merendina ..” dirigendosi verso il tavolino e prendendo la sua borsa.

Non sapeva neanche lei perché quella mattina mise nella sua 48ore i suoi bisturi e la sua cuffietta, forse non si sentiva ancora pronta a lasciarli a casa per prendere polvere.

Emily arrivò al tavolino.

Kat disse con tono gentile: “Emily siediti di fronte a me, Derek puoi sederti vicino ad Emily?”

Prese posto accanto a Spencer, aprì l’astuccio, si infilò gli occhiali, sui quali appoggiò delle strane lenti, si mise i guanti,
due paia uno sopra l’altro e tirò fuori alcuni strumenti.

Derek incuriosito da tutti quei preparativi chiese:” Perché i guanti? Voglio dire, non è una merendina?”

Spencer rispose per lei “La manualità di un chirurgo risente dei guanti..”

Kat, che fissava la merendina sorrise e disse: “Bisturi..”

Restarono imbambolati a vedere l’intervento sulla merendina, senza spaccare la glassa ma rimovendone un tassello,
Kat estrasse la marmellata dalla merendina, senza portar via il pan di spagna, quando ripose il tassello sulla merendina, gli altri 3 cominciarono ad applaudire.

Emily con il sorriso sulle labbra chiese: “Che cosa abbiamo fatto dottoressa?”

Kat ridendo disse “Abbiamo appena rimosso il tumore marmellata che era nel telencefalo della merendina senza causare
danni alla sua memoria, o alla sua capacità di ricezione esterna.”

Derek aggiunse: “Impressionante.”

Hotch si avvicino al tavolino del piccolo chirurgo e disse: “Allora abbiamo sistemato tutto, una macchina con il tuo trasloco ti aspetta al aeroporto,
tua sorella ti ha accompagnato in questo viaggio e si fermerà con te qualche giorno per aiutarti con il trasloco.”
Disse indicando Emily “Adesso avrei bisogno della tua arma e del distintivo.” Rivolto verso gli altri “Reid tu vai dal medico legale,
JJ tu dalla famiglia dell’ultima vittima, Derek, David ed io andremo nella zona delle aggressioni e passeremo all’ospedale”

Kat si tolse la giacca e si sfiló la fondina, che diede ad Hotch insieme al suo distintivo nuovo di zecca.

Hotch proseguì: “I contatti li terremo tramite Emily, atterreremo fra dieci minuti, ti aspettano al più presto in ospedale, ti verrà a prendere Emily stasera.”

Annuimmo piano, Kat mise a posto i suoi strumenti e poggiò la testa sul sedile, Emily e Derek si andarono a prendere un caffè .

Spencer guardandola serio, le chiese “Sei preoccupata?”

Lei fissò i suoi occhi in quelli del ragazzo, aveva il dono di farla calmare: “Un po’, hai qualche consiglio?”

“Guardati intorno, probabilmente è qualcuno interno all’ospedale.”

Kat tutto di un fiato chiese “Gli stupri hanno lasciato tracce utili? Le sopravvissute ricordano qualcosa?”

Spencer si irrigidì e disse “Le ragazze non ricordano nulla, dicono che aveva il volto coperto e non aveva mai parlato non sono state rilevate tracce, nè peli nè sperma..”

Kat sospirò mestamente e poi aggiunse: “Spence tieni d’occhio David per favore.”

Spencer pensò a quanto fosse dolce il suo nome pronunciato da quella ragazza, non sarebbe mai stato stanco di farsi chiamare da lei e disse: “Kat, stai tranquilla” prendendole la mano e stringendola nella sua.

Kat chiuse gli occhi e ricambiò quella stretta.



Non a tutti sul jet era sfuggito quello scambio, JJ seduta dietro di loro, aveva sentito tutto quello che si erano detti,
uno strano prurito la prese quando sentì la ragazza chiamarlo Spence e quando lui la chiamò Kat,
sembravano intimi eppure si conoscevano solo da un paio di giorni, tornò a prepararsi all’atterraggio,
nell’alzarsi per prendere la sua borsa, vide le loro mani intrecciate, incrociò lo sguardo di Spencer, che non fece una piega.



Restarono mano nella mano ancora un po’, una volta atterrati, Kat e Emily si diressero verso la Toyota carica di roba
che le stava aspettando e gli altri si diressero verso i Suv, Kat incrociò lo sguardo di David, che le sorrise dolcemente.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Lisbeth17