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Autore: _blackpearl    18/12/2011    0 recensioni
Ed eccomi qui, reduce anche dall'altra mia FF, scrivo anche questa nuova perchè mi è stata chiesta da una persona. Una persona molto speciale per me ed un'evenienza altrettanto importante, ovvero il suo compleanno.
E parliamo della mia migliore amica.
Quindi alla fine ho deciso di postare questo nuovo schizzo di psicopatia pura anche qui ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rimasi li, immobile, a fissare quelle figure maschili a me fin troppo familiari.
Al mio fianco Ilenia era più muta di un sasso nel deserto e squadrava anche lei quella scena surreale.
Quando il mio respiro tornò regolare, diedi una leggera gomitata alla mia amica, che posò i suoi occhi sgranati su di me.
-Ilenia dimmi che è un sogno...
-Cristo Geme ma quale sogno... io ora... ora... - non terminò la frase inspirando a fondo. Entrambe non riuscivamo a capacitarci di una cosa simile. Chi ci sarebbe riuscito?
Ci guardammo per un altro paio di secondi che sembrarono un'eternità.
Tornai a posare lo sguardo sui quattro ragazzi. Anche loro ci fissavano e i miei occhi incontrarono quelli di Bill, alquanto infastidito dalla situazione. Tom invece si era alzato e dondolava compiaciuto sul suo posto, davanti ad un Georg alquanto incuriosito. Gustav invece era rimasto seduto e ci sorrideva in modo confortante. Forse mi ero sbagliata sul suo conto: in quel momento sembrava l'unico realmente amichevole.
Non sapevo come muovermi, cosa dire... avevo quasi paura a respirare.
Tom ci fissò a lungo, per poi iniziare ad avvicinasi con fare sicuro. Alle sue spalle Bill quasi sbuffò e Georg sorrise a quella reazione. Noi restammo ancora immobili. Non sapevamo cosa fare e nemmeno ci andava di fare le bimbe isteriche.
Era come se il mondo si fosse fermato, fosse in bianco e nero, come se l'unico soggetto animato e a colori fosse Tom, che aveva preso a camminare nella nostra direzione, tenendo il suo cappellino e lo sguardo basso.
La morsa che strinse la mia mano mi riportò alla realtà e ricambiai la stretta della mia amica, mentre il mio sguardo seguiva il profilo del chitarrista che ci superava e raggiungeva i distributori.
Ilenia si voltò lentamente a fissarlo, per poi posare il suo sguardo incredulo su di me.
-Sasi cosa... cosa... dobbiamo far qualcosa... - mi bisbigliò.
-Ile cosa possiamo fare? - dissi con un pelo di voce.
-Geme ci sono i Tokio Hotel davanti a noi e Tom sta prendendo gli Oreo... qualcosa dovremmo pur fare!
La guardai di sbieco, incredula delle sue parole.
Cosa pretendeva potessimo fare?!
Bill mi sembrava già fin troppo scocciato dalla situazione e gli altri non mostravano di certo più simpatia o disponibilità... be cosa volevamo aspettarci alle 3 di notte dopo un concerto e un volo cancellato?
-Sorry... - una voce calda e rauca spezzò la catena dei miei pensieri.
Mi voltai attonita, seguendo lo sguardo di Ilenia che si poggiava sull'ingombrante chitarrista chino su se stesso alla nostra sinistra.
Ci guardò un pò interrogativo, poi abbozzò uno dei suoi sorrisi alla "ottengo sempre ciò che voglio perchè sono figo" riprendendo il discorso:
-... do you have only 20 cent for me?
Ok.
Già la situazione era surreale, ci mettiamo anche Tom Kaulitz che rimane davanti il distributore senza 20 centesimi... stavamo per sfiorare il surreale.
Forse in realtà ero caduta battendo violentemente la testa ed ora ero incoscente su un lettino d'ospedale sognando quella situazione... o forse no.
Di una cosa ero sicura: Tom aspettava una nostra risposta.
Ilenia iniziò ad aprir bocca, ripetendo una raffica di "Ja ja ja ja" e rovistando freneticamente nella borsa.
A quella risposta accennata, gli occhi di Tom si spalancarono gioiosi.
-Parlate tedesco?
La mia amica mi gaurdò ed insieme annuimmo.
-Oh grazie a Dio! Sapete... non sono un asso in inglese! -disse cercando di fare il simpatico.
Noi non potemmo che sorridere impacciate, mentre Ilenia prendeva il portamonete di Spongebob che le avevo comprato pochi giorni prima, assicurandomi una vasta gamma di favori in cambio per la prossima settimana.
-Carino... - bisbigliò il rastone, osservando la monetina uscire dall'oggetto giallo canarino e vederlo scomparire nel pugno della ragazza.
Lei alzò lo sguardo e lo fissò con i suoi grandi occhi azzurri, ricambiando il sorriso che continuava a riservarci Tom. Allungò il braccio e fece cadere i 20 centesimi nel palmo aperto del chitarrista, che ammiccando le riservò un caldo "Dankeshon".
Ilenia mi guardò e sussurò mentre il ragazzo ea distratto:
-Oh mio dio, manco ci stesse provando!
-Ah be... può essere... sei una bella cocca mora Geme u.u
Lei cambiò espressione alle mie ultime parole e alzò gli occhi al cielo. Io sghignazzai divertita; Ilenia a mio parere aveva sempre avuto un debole per Tom ma non l'aveva mai voluto ammettere... a differenza mia, che urlava ai quattro venti la sua innata passione per Bill Kaulitz, lei non faceva che prenderlo in giro.
Ma il detto dice: si ama chi si odia.
Quindi in fondo io ci avevo sempre sperato in un loro incontro ed ora eccoli, a nemmeno un metro di distanza.
-Biiill! Non ci sono le M&Ms! Cosa vuoi? - chiese al gemello, che scrollò le braccia esasperato.
-Cosa c'è?- chiese annoiato.
-Eh tanta roba! Sai, parliamo di un distributore di una aereoporto che deve soddisfare diversi gusti... alza il culo e vieni a vedere!- gli urlò con tono ironico.
Il cantante si fece forza e si alzò con pesantezza, ciondolando i suoi 50 chili di bellezza allo stato puro verso di noi.
L'osservavo vacillare verso di noi, quasi con il passo di Tom, solo con un tocco più aggrazziato, più... curato.
Aveva l'aspetto stanco, spossato, quasi si trascinasse a fatica quel mucchio di ossa di cui era costituito che si riparavaa nel morbido tessuto della sua tuta.
Si avvicinò quasi ignorando me ed Ilenia, se non per quel sorriso pre-confezionato che ci rivolse per tre secondi netti, per poi fissare con sguardo più interessato il distributore.
Evidentemente il cibo era più allettante di noi.
Ilenia mi si fece ancora più vicina, quasi avesse paura della nuova presenza, stringendomi il braccio senza staccare gli occhi da Bill.
Io ero ormai entrata in un mondo tutto mio chiamato "anche Bill Kaulitz usa i distributori" e lo fissavo in cerca di un minimo di sorriso, in un accenno simpatico.
Ma nulla. Ovviamente ai suoi occhi non esistevamo.
-Tom, prendo per panino dai... sto morendo di fame ed è l'unica cosa che mi ispiri minimamente... - disse annoiato dopo un'attenta analisi ad ogni prodotto esposto.
Tom annuì silenzioso ed introdusse le monete, pigiando con forza eccessiva i pulsanti dei numeri da selezionare.
Il tonfo degli alimenti riempì il gelo della stanza, mentre Bill fissava il gemello chino a raccoglierli e a porgergli il suo.
Il cantante, preso ciò che gli toccava, girò i tacchi e si allontanò silenziosamente.
Io fissai Ilenia delusa da quel primo incontro, mentre lei era passata a darmi delle dolci carezze sul braccio. Tutte le fans dei Tokio Hotel sognavano una situazione simile ed una volta che la fortunata ero io, questo era il comportamento riservatomi?
Avrei voluto piangere, ma decisi di non farlo, ascoltando quel briciolo di dignità rimastami.
Tom rimase a fissare il pavimento per un paio di secondi pensieroso, mentre noi fissavamo lui immobili.
Improvvisamente si voltò e ci fissò sereno:
-Bè, volete unirvi a noi?
I miei occhi si allargarono, analizzando a fondo le piastrelle del pavimento. Che bei colori!
Ilenia era li che fissava Tom e annuiva con un accenno di testa, trascinandomi per un braccio e seguendo il chitarrista che, sorridendo, si riavviava al suo posto a sedere.
-Ilenia che stai facendo? - le chiesi ansiosa.
-Senti Sara ti rendi conto di cosa sta accadendo? No perchè io no e una di noi due deve farlo!
Cazzo guarda li Georg che manzo...
La fissai con la vista quasi annebbiata, mentre i quattro ragazzi si facevano sempre più vicini.
Il cuore galoppava, il respiro iniziava a mozzarsi, aria calda usciva dalla mia bocca, le mani tremavano... tra poco avrei avuto delle convulsioni per l'agitazione.
Le loro guardie del corpo subito ci si pararono davanti, con lo sguardo truce che diceva "provate ad avvicinarvi e vi renderemo irriconoscibili agli occhi dei vostri conoscenti".
Ma Tom diede loro un colpo con la mano: "Sono con noi, tranquilli...", facendoci accomodare con lui.
Ci sedemmo davanti ai posti davanti i loro, cercando di mantenere una parvenza seria, il che è davvero difficile quando ti trovi davanti i tuoi idoli di una vita.
Guardai di sottecchi loro, che cercavano di far finta che nulla stava avvenendo.
-Ragazzi questo non potremmo farlo...-lo riprese David Jost, che era appena arrivato con dei caffè caldi, che porse ai ragazzi - questi li offre il personale dell'aereoporto nella speranza che non ci siano reclami da parte nostra per il disagio. Illusi.
Poi ci fissò seriamente e posò lo sguardo su Tom.
-Quante volte te l'ho detto?
-Perchè guardi me? Chi te lo dice che non sia stato Bill?- replicò prontamente Tom sentendosi chiamato in causa. Era come se il producers avvesse subito inteso chi ci avesse avvicinato.
Appena sentì il suo nome tirato in causa, il cantante scattò sulla sedia.
-Cosa? IO? Sai benissimo che non è così! Io non sono il tipo da queste cose, non do retta a sconosciuti, non mettete sempre in mezzo me!
Tom si voltò sconcertato.
-Bill stavo scherzando. Era uno scherzo. Mamma mia, non fare la checca isterica stasera. Siamo tutti nervosi, non solo tu.
Bill lo fulminò con lo sguardo, esbuffò al suo posto.
-Ragazzi per favore cerchiamo di mantenere la calma. Non è la prima volta che accade, può succedere a chiunque. Ora aspettiamo in tranquillità, abbiamo anche del caffè! - intervenne Georg prendendo il vassoio portogli da Jost.
Poi alzò lo sguardo verso di noi:
-Ragazze perdonateli, sono nervosi.. volete del caffè?
Entrambe, nemmeno fossimo programmate, squotemmo il capo, ringraziandoli gentilmente.
Sapevamo che il caffè ci si sarebbe fermato sullo stomaco, chi sarebbe riuscito a mangiare in una situazione simile? Penso nessuno.
Non poteva star accadendo. Che poi a noi, che eravamo così anonime alla fine, tranquille.. oddio tranquille non proprio ma nella norma.
Forse qualcuno da lassù ci voleva bene.
Indubbiamente.
-Voi dove eravate dirette?
La voce di Bill quasi perforò i miei timpani per quanto mi colse di sorpresa. Lo guardai e risposi cercando di mantenere la calma:
-Avevamo il volo per Monaco... a quanto ho capito lo stesso vostro.
Ilenia fu assalita da unimprovviso attacco di tosse. Aveva pienamente intuito quanto io stessi mentendo in quel momento ma cos'altro potevo dire? Che eravamo andate li solo nella speranza di incontrare loro?
Certo.
Così in tre secondi i loro bodygard ci avrebbero buttate fuori dall'aereoporto.
-Ah capisco... bè bel disagio anche per voi.. scusatemi per prima...- ammise Bill scostandosi i capelli.
-No ma tranquillo posso capire... bell'imprevisto... speriamo bene.. -cercai di abbozzare.
Lui mi sorrise teneramente, con un'espressione stanca.
-Eh si speriamo... cosa andavate a fare a Monaco? - ci chiese curioso come un bambino di 5 anni.
-Da miei parenti... per fare una vacanza..
Ilenia mi guardò di sottecchi.
Non sapevo come tirarmene fuori in quel momento.
Ok, la balla continuava inesorabile... dove ci avrebbe portato tutta quella messa in scena?
C'avrei pensato dopo.


-CONTINUA-

  
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