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Autore: HeltenD_    18/12/2011    0 recensioni
"Ad ogni fringuello la tradizione affida un uccello canterino.
E ora, Pavarotti era scomparso."(Dal prologo)
Ecco la mia prima storia AU, completamente incentrata su Kurt.
David? No.
Blaine? Chissà.
E' spietatamente basata su "Saint Seiya" (conosciuto anche come I Cavalieri dello Zodiaco) ma penso che chiunque sarebbe ingrado di capirla visto chene prende spunto, ma non ne è dipendente (certo chi conosce già l'Anime parte avvantaggiato, ma vabbè).
Poi, ovviamente non manca l'elemento "canzoni" che bene o male gioca un ruolo indispensabile nel telefilm(e in questa storia).
Let's enjoy
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Toro no Richard

Gelido, un vento freddo proveniente dall'interno del tempio lo fece rabbrividire fin dentro le ossa.
"Nessuno passerà dalla mia casa. Nemmeno tu David"
Kurt deglutì sentendo quella voce imponente provenire dalle profondità di quella struttura.
Enormi tonfi che lentamente si facevano sempre più vicini.
Eccolo.
Alto, esageratamente alto, muscoloso e con un elmo dorato su cui erano posizionate due corna.
David avanzò contro di lui mantenendo l'elmo sotto il braccio e grattandosi appena la testa.
"Richard... non devo essere io a farti ragionare. Il grande sacerdote ti ha raggirato"
Un roco rumore si sparse nell'aria.
Kurt si guardò attorno fino a localizzarne la fonte: era una piccola aquila, la più piccola che avesse mai visto -non che in vita sua avesse visto mai delle aquile- che andò a poggiarsi sulla spalla del ragazzo che imponente stazionava davanti a loro.
David si girò verso Kurt sospirando
"Lui, sono mesi che non esce da qui dentro..."
"P-perché?"
"Una promessa, promise che avrebbe aspettato e così sta facendo"
"e... quando torna chi sta aspettando?"
"la donna che sta aspettando è morta, i primi tempi abbiamo provato spesso a farlo ragionare, ma lui non ci ha mai creduto; poi, con la venuta del nuovo sacerdote, lui lo ha illuso con false speranze e lo ha assoggettato al suo potere, ti sarà pressappoco impossibile passare adesso, hai una sola possibilità, ed è la tua voce."
Si avvicinò poggiando una mano sulla sua spalla
"Io credo in te Kurt, puoi farcela"
Lo superò sorridendo e tornando per i suoi passi.
Kurt provò a fermarlo ma già era lontano, e come appena rimase solo con il toro i suoi abiti cambiarono nuovamente.
Ora indossava una camicia bianca con una giacchetta rossa sbottonata sopra, una cravatta nera e un pantalone del medesimo colore.
E lo sapeva, sapeva perfettamente cosa doveva cantare.
Anche se, non doveva cantare con tutto il dolore nel cuore, doveva essere forte, doveva esprimere sicurezza, sostegno.
Doveva essere una roccia, persino per l'uomo imponente che aveva davanti.
"Ragazzino, questo non è il posto giusto per te, finiresti solo per farti male"
"Ma... io devo riprendermi Pavarotti"
"Chi è Pavarotti?"
"Pavarotti è il mio canarino..."
"Quindi hai intrapreso questo viaggio per cercare la tua voce perduta"
Una leggera risata si sparse echeggiando tra le colonne
"Tu speri di superare le dodici case senza avere Pavarotti al tuo fianco? Illuso"
Nel momento in cui Richard pronunciò l'ultima parola si alzò un vento proveniente dall'esterno, era caldo e portava con se la luce.
Il tempio che fino a quel momento era stato sempre nella penombra, ora era pervaso di luce, e il toro fu costretto a mettersi una mano sugli occhi per non rimanere abbagliato.
No, non poteva approfittare di quel momento, lui doveva aiutarlo.
Il vento portò con se oltre alla luce un foglio rosso su cui si poteva leggere vividamente una scritta bianca.
'Tu le somigli'
Si avvicinò al toro abbastanza tremante e allungando una mano verso di lui che ancora strizzava gli occhi.
Una lacrima rigò il suo volto quando lo vide risplendere sotto la luce.
Yeeeah
Tell you something
I think you'll understand
Cadde in ginocchio iniziando a piangere.
Kurt non credeva ai suoi occhi: era davvero possibile che una persona del genere potesse essere colpita in quel modo dalle parole di una canzone?
Alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi azzurri e implorandolo
"Continua ti prego, non smettere"
Kurt si avvicinò a lui sorridendo dolcemente e accarezzandogli il volto
When I say that something
I want to hold your hand
I want to hold your hand
Richard sospirò portando la mano sulla sua e stringendola forte
"Lei non tornerà, vero?"
"Non tornerà"
Si strinse a lui iniziando a piangere rovinosamente sulla sua camicia mentre Kurt gli accarezzava i capelli con la mano libera.
Oh please say to me you let me be your man
And
please say to me you let me hold your hand
Now let me hold your hand
I want to hold your hand.
Il toro si alzò guardandolo stavolta dall'alto e sospirando
"Tu, le somigli molto e non solo a lei, in te vedo un altro cavaliere"
Prese il suo volto tra le mani sorridendo e cantando con lui.
And when I touch you I feel happy inside
Is such a feeling that my love
I can't hide
I can't hide
Si sorrisero nuovamente mentre le loro mani si separavano e il più grande si passava il pollice sotto l'occhio per asciugare un'ultima lacrima.
Yeeeah
You got'em something
I want to hold your hand
"Due anni fa, il mio ragazzo, un cavaliere d'oro come me, scomparve in circostanze misteriose, provai più volte a chiedere al fratello cosa gli fosse successo, ma non ho mai avuto una risposta"
Kurt deglutì ascoltando la sua storia con attenzione.
"Passò il tempo e lui ancora non tornava così lentamente provai a dimenticarlo, ma arrivò lei, aveva i suoi stessi occhi, i tuoi stessi occhi, lo stesso splendido sorriso e fu amore, probabilmente, ora che ci penso non era vero amore, semplicemente amavo la sua immagine, amavo che in lei potevo rivederlo"
Alzò lo sguardò su di lui sopprimendo una risata.
"e anche lei andò via, mi disse di aspettarla qui, ma io sapevo in fondo al mio cuore che non sarebbe mai tornata; poi arrivarono David e gli altri a darmi la brutta notizia...
Ovviamente al momento mi rifiutai di credergli, avevo bisogno di continuare a pensare che almeno lei non mi avrebbe abbandonato mai"
Notò la flemma nei suoi occhi spegnersi lentamente
"Non preoccuparti, ho quasi finito con il mio racconto"
Si avvicinò nuovamente a lui accarezzandogli la spalla
"Sentirti cantare adesso, la tua voce, il tuo viso, mi hanno fatto capire che è inutile rimanere legato a loro e ai loro ricordi, devo andare avanti, e voglio ringraziarti per questo aiuto, proverò a far tornare da te Pavarotti sano e salvo d'accordo? Tu però non devi arrenderti, devi continuare nella tua scalata"
Gli scombinò appena i capelli provocando nel più piccolo alcune smorfie di disappunto.
"Vivaldi, indicagli la strada per arrivare alla terza casa, io... mi preparerò e andrò a parlare con il sacerdote, ci sono alcune cose che deve spiegarmi"
L'aquila che fino a qualche secondo prima era nascosta tra i meandri più bui, dietro le colonne, comparve nuovamente avvicinandosi a Kurt e facendogli segno di seguirlo.
I want to hold your hand
Iniziò a camminare verso l'uscita girandosi ogni tanto e constatando ogni volta che lui era ancora lì, con un sorrisetto spento che continuava a guardarlo da lontano
I want to hold your hand
I want to hold your hand
Uscito dal tempio il suo sguardo si posò lentamente sull'enorme torre, era passata già un'ora da quando era lì, non sembrava molto preoccupato a dirla tutta.
L'aquilotto lo condusse fino alla casa, ma quando da dentro si udì la voce di un gallo, Kurt non fece in tempo a girarsi che già era scomparso.
Era... era odore di biscotti quello.
"Hummel, vieni a giocare con me"
"Scappa ora che sei in tempo!"
Due voci proveniente dall'interno iniziarono a contraddirsi più e più volte mentre lui appunto, era fermo a meditare sull'entrare o no.


   
 
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