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Autore: Moon    30/03/2004    1 recensioni
Se qualcuno si trovasse in una situazione a dir poco inaspettata e molto imbarazzante che reazione avrebbe? Ma soprattutto se scoprisse che ....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per divertimento

 

● CAPITOLO DUE ●

 

 

Reina stava guardando la sua amica Aylén come se la vedesse per la prima volta. Aveva ascoltato la storia che le aveva raccontato e pensava che stesse scherzando, ma Aylén sembrava serissima, cioè non era seria perché aveva riso parecchio durante il racconto, ma non sembrava mentire e se mentiva era molto brava nel farlo.

Alla fine Reina aveva la bocca spalancata e gli occhi sgranati per lo stupore.

“Io non ci credo! Non puoi averlo fatto! Presentarti semi nuda in camera sua e addirittura toccargli il pisello! Tu menti!”.

“E invece l'ho fatto” rispose sorniona Aylén, “Del resto la sua ragazza mi ha pagato una cifra spropositata per provocarlo!”.

“E' stata la sua ragazza a commissionare il tutto? NOOOOOOOOO! E' da non credere! Ma allora è vero quello che si mormora di queste star Hollywoodiane, tutte sesso droga e rock&roll!” commentò sempre più esterrefatta Reina.

“Credo che volesse metterlo alla prova o qualcosa del genere” commentò leggermente pensierosa Aylén “Però è strano, quando stamani mi ha chiamata e le ho detto che lui ha stoicamente resistito, non so, ho come avuto l'impressione che non ci sia rimasta mica tanto bene! Strano... davvero strano!”.

“No, aspetta, fammi capire, e se lui non resisteva? Che facevi? CI ANDAVI A LETTO?” domandò basita Reina.

“Ma no! I patti erano che dovevo metterlo in una situazione altamente compromettente e inequivocabilmente imbarazzante. Tutto a mia discrezione ovviamente, però ripensandoci non sarebbe poi stato un gran sacrificio passarci la notte insieme! Del resto ho accettato di partecipare a questa manfrina proprio perché si trattava di lui. Lo sai che ho sempre avuto un debole per Orlando” disse Aylén con franchezza.

“Ma sei impazzita?” chiese Reina che cominciava seriamente a chiedersi chi fosse quella ragazza seduta di fronte a lei, visto che era identica alla sua amica Aylén, ma che si stava comportando come una perfetta sconosciuta.

Aylén sospirò e con aria sognate disse “Reina avresti dovuto vederlo! Dio era così,… così dannatamente sexy, e quel suo essere impacciato lo rendeva ancora più attraente. E poi,…mmmmm ….Madre Santissima! E' bello come un dio greco e dotato come un toro di Pamplona!” concluse Aylén con un mugoletto d'approvazione.

Reina cadde dalla sedia.

“Ti sei fatta male?” chiese premurosa Aylén facendosi incontro a lei.

“NON mi toccare sai? Tu non sei la mia amica Aylén! ODDIO! Sono arrivati i marziani e hanno posseduto il tuo corpo! Vade retro!” disse Reina più seria di quanto Aylén potesse immaginare.

“E dai Reina! Finiscila! Che avrò mai fatto di così sconvolgente? In fondo se voglio fare l'attrice mi dovrò abituare ad interpretare ruoli difficili e anche imbarazzanti. Un attore professionista deve essere pronto a tutto! E' stata una prova, e per giunta con un collega, quindi che bisogno c'è di scandalizzarsi tanto, che diamine!”.

“Forse ti sfugge un piccolo particolare, non HAI recitato in un film, era REALE quello che stavi facendo e secondo me hai rischiato davvero di brutto. Pensa se Orlando fosse stato un maschio latino tipo Manuel, a quest'ora saresti ancora sequestrata nella sua camera, cara mia! Ringraziamo la Madonna di Guadalupe  che gli inglesi sono piuttosto freddini, altrimenti mica facevi tanto la sbruffoncella!” la rimproverò Reina.

“O forse sarei stata una donna felice a quest'ora, che ne sai tu?” rispose Aylén,solo per provocare l’amica, quindi aggiunse in tono più serio: “E poi non credo che Orlando non sia caliente, credo piuttosto che sia innamorato, quindi fedele. Tutto ciò non può che fargli onore!”. Poi continuò spiegando a Reina “A parte tutto, credimi, io l'ho vissuto davvero come un test per mettere alla prova le mie capacità recitative, e in fine posso dire di essere soddisfatta. Ho fatto il mio lavoro, l'ho fatto bene e mi prenderò un mucchio di soldi. Mi sono divertita, e ora, appena avrò dato la tesi, potrò finalmente volare a New York e pagarmi L'Actor’s Studio. Orlando non lo rivedrò mai più!  Ummmm … forse lo rivedrò sul set di qualche film, ma certamente lui non si ricorderà di me. Come vedi non c'è alcun problema”.

Reina scosse la testa. La sua amica Aylén era stata sempre matta come un cavallo, ma questa volta, a parer suo, l'aveva fatta davvero grossa. Già lei disapprovava quella specie di lavoro che si era trovata come ragazza sorpresa, più di una volta, infatti, a causa della sua bellezza mozzafiato si era ritrovata a situazioni incresciose. Ma Aylén era fatta così, non aveva paura di nulla, per fortuna non era una di quelle ragazze belle, vanitose e piene di se. Aylén era intelligente e si stava laureando in biologia. La sua prima scelta era fare l'attrice, ma se non ci fosse riuscita voleva fare la biologa marina. Era una dalle idee molto chiare. Nonostante ciò non era né altezzosa né noiosa, anzi era una specie di sirena travestita da maschiaccio. Una ne faceva e cento ne pensava. Il suo unico grosso problema erano gli uomini. Eh sì, nonostante fosse bella, non aveva mai avuto relazioni felici, del resto i suoi ex fidanzati erano stati tutti presi dalla sua avvenenza fisica piuttosto che dall'insieme della sua persona e lei ne aveva sofferto molto. Era comunque uno spirito libero e non poteva essere ingabbiata in un rapporto claustrofobico dominato dalla gelosia e dalla grettezza.

 

Nello stesso momento Orlando, che era in una pausa dal lavoro, aveva appena preso il suo cellulare e stava chiamando Kate.

Finalmente gli rispose.

“Ora gradirei che tu mi spiegassi che cosa significava quella scena, per altro di pessimo gusto, di ieri sera!” esordì lui arrabbiatissimo.

“Non dirmi che la ragazza non ti piaceva! Perché non ci credo, l'ho scelta personalmente tra venti candidate!” rispose Kate piccata.

“Ma sei fuori? Ma che cazzo stai dicendo?” le chiese Orlando molto confuso.

“Insomma ti è piaciuta o no? Non vorrai dire che era brutta vero? Gli occhi ce li hai anche tu!” disse Kate con tono alterato.

“Kate, davvero io non capisco… ” si ritrovò a dire lui disorientato.

“E’ stata un’idea che mi è venuta così all’improvviso, inizialmente volevo solo farti uno scherzo, poi mi sono chiesta come ti saresti realmente comportato lontano da me in una situazione piccante. Volevo capire fino a che punto sei davvero come sembra che tu sia. Quando sei con me, a volte sembri quasi perfetto e mi fai paura! Non sembri neanche vero!  Era specie di prova disse lei con fare piuttosto teatrale.

“Una prova di che?” le chiese Orlando che non si raccapezzava più.

“Comportamentale direi! … Credo” rispose Kate.

“EH?” esclamò lui e poi riprendendosi dallo stupore aggiunse “Una prova? UNA PROVA! Cioè hai fatto tutto questo per avere una certezza che francamente hai già da tempo. E poi che vuol dire che sembro tanto perfetto da farti paura, che razza di ragionamenti fai? Perché non me ne hai SEMPLICEMENTE parlato? Ma come ti è saltato in mente! No anzi: COME TI SEI PERMESSA!”.

“NON URLARE CON ME!” tuonò la ragazza nel telefono “E poi non fare il furbo, lo so che ti sei fatto tastare bene benino! Quindi, vedi di non fare l'ingenuo” aggiunse.

“Ah questo poi è il colmo! Non mi sono fatto tastare per niente!” rispose lui molto contrariato.

“Vorresti forse negare che la ragazza non ti ha palpato a dovere? C'era un testimone, ricordi?” lo sfidò lei.

“Ma mi ha preso alla sprovvista e poi mi sono ritratto subito!” si giustificò lui e poi aggiunse con tono indagatore “Senti non sono mica scemo, falla finita e dimmi dove vuoi andare a parare, mi sto stancando Kate!”.

“Non sono più sicura di te e dei tuoi sentimenti. Per cui credo che sia opportuno che ci prendiamo una pausa di riflessione. Non chiamarmi più per tutto il tempo che sarai in Spagna, ci rincontreremo quando sarai nuovamente a Los Angeles. Sono sicura che dopo questa separazione potremmo meglio comprendere che cosa proviamo l'uno nei confronti dell'altra!”.

“Ma che diavolo farnetichi? Che significa tutto ciò? Pronto? Kate? PRONTOOOO?” urlò nel suo portatile. Niente, lei aveva riattaccato.

 

“Dici che sono stata parecchio stronza?” chiese Kate alla sua amica Sandrine che aveva assistito alla telefonata.

“Io direi che sei stata la regina delle stronze. Insomma Kate che c’era bisogno di fare tutto ‘sto casino? Se volevi una pausa riflessiva dovevi prendere coraggio e dirglielo con sincerità” le rispose l’amica.

“Ma io c’ho provato e non ce la faccio. Orlando è così innamorato, così dolce e carino, tanto che  a volte è stucchevole come un barattolo di miele. Però nello stesso tempo gli voglio bene mi dispiaceva farlo soffrire e ...”

“E menomale! Se era uno bastardo che facevi? Mandavi un plotone di marines a stanarlo per poi giustiziarlo? Ma insomma proprio perché è una brava persona non si meritava una cosa simile!”.

“Tu non capisci! Io non sono sicura di non volerlo più! Sono confusa, non lo so neanche io che voglio in realtà, e allora ho bisogno di tempo per riflettere, ma se ho il coltello dalla parte del manico, resto comunque avvantaggiata, nel caso non lo volessi davvero lasciare. Chiaro?” spiegò Kate a Sandrine.

“Mah! Io penso che tu a volte sei un po’ di fuori e in questo caso particolare anche estremamente ottimista, io dubito che dopo questa sparata Orlando sia, come dire, ben disposto verso di te!” replicò scettica Sandrine.

“Lui mi ama! Mi capirà! Del resto anche io mi sono sforzata tante volte per capirlo, lui e le sue manie di non voler mai confermare la nostra storia, i suoi silenzi e  via dicendo, quindi...” sentenziò Kate sicura.

“Convinta tu...” commentò Sandrine.

 

Aylén era appena rientrata a casa e stava riflettendo sulle parole che aveva scambiato con la sua amica Reina e alla singolare serata precedente.

Effettivamente dovette ammettere di aver fatto una cosa parecchio azzardata. Le era andata bene, ma avrebbe potuto trovarsi in un grosso guaio. Forse aveva davvero esagerato. Però si era davvero divertita, la sua parte incosciente aveva avuto la meglio e la fortuna gli aveva teso una mano. Riconobbe anche che Orlando era stato davvero un gentiluomo e che la sua idea di infilargli la mano nei pantaloni, dettata dalla disperazione, a causa della sua riluttanza era stata davvero una mossa sconsiderata. Se ci ripensava un pò si vergognava, insomma rovistare così tra le sue parti intime. Alyén, anche se non era il tipo, si sentì avvampare e provò un sentimento simile alla vergogna. Però era anche orgogliosa di sé, aveva affrontato la cosa come se dovesse recitare una parte: le bellona provocante, e c’era riuscita in pieno, così bene che aveva finito per diventare davvero disinibita e disinvolta. Non che fosse timida, ma certamente nella vita reale una cosa del genere non l’avrebbe mai fatta, non almeno con uno sconosciuto. Aveva davvero un debole per quel giovane attore, era infatti uno dei suoi preferiti e non solo per la bellezza , ma anche per ciò che aveva letto di lui in varie interviste. Nel vederlo dal vivo era rimasta davvero folgorata dall’avvenenza di Orlando, ma non solo, anche come si era comportato l’aveva piacevolmente stupita. Invece di offendersi che lui non si fosse fatto ammaliare dalla sua bellezza e dalle sue provocazioni, aveva apprezzato tantissimo il suo rigore e la sua serietà. In tutta onestà si era mentalmente preparata a tutti i modi possibili e immaginabili per poter respingere le sue avance e invece non ne aveva avuto affatto bisogno.

Poco male, tanto lei Orlando non lo avrebbe mai più rivisto. Non si sognava neanche di avvicinarsi né al suo albergo né tanto meno al set dove girava. Doveva invece mettersi di gran lena a studiare se voleva levarsi di mezzo quella dannata tesi. Orlando e la serata folle erano ormai passato remoto, ora bisognava occuparsi del futuro.

  
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